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PubblicatoFilippo Paolini Modificato 8 anni fa
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INTRODUZIONE ADOZIONE BISOGNI Esaltare il ruolo della scuola; Non avere pregiudizi; Equipaggiarsi con strumenti utili a livello organizzativo e relazionale; Conoscere i fattori di rischio; Inserimento e inclusione di bambini e ragazzi con bisogni specifici.
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BAMBINI ADOTTATI VISSUTO COMUNE Separazione dalla famiglia; Solitudine; Lunghi periodi di istituzionalizzazione ; Maltrattamenti fisici e/o psicologici; Affidi/adozioni non riuscite; Cambiamento di contesti di vita (per gli adottati internazionali)
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AREE CRITICHE I bambini adottati, sebbene con le loro singolarità, possono presentare delle aree critiche che devono essere considerate.
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1.Difficoltà di apprendimento Nei bambini adottati è superiore la presenza di DSA rispetto ai coetanei non adottati. In assenza di DSA emergono difficoltà nella sfera psico-emotiva e cognitiva. Interferiscono con le capacità di apprendimento manifestandosi con deficit attentivi, della memoria e nella produzione orale e scritta.
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2. Difficoltà psico-emotive Nella fase pre-adozione, i bambini possono aver vissuto esperienze sfavorevoli tali da determinare conseguenze sul piano emotivo: Difficoltà nel tollerare le frustrazioni Comportamenti aggressivi Mancato rispetto delle regole Provocazioni Incontenibile bisogno di attenzione BISOGNO DI SENTIRSI AMATI
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I bambini adottati provengono da Paesi strutturalmente fragili e per lo più caratterizzati da analfabetismo. Possiamo avere bambini che hanno ricevuto un’ istruzione adeguata, altri che non sono stati istruiti e altri ancora che potrebbero aver ricevuto un’istruzione in modalità diverse rispetto a quelle italiane. In molti paesi, ad esempio: Federazione Russa, Bulgaria… la scuola inizia a sette anni a volte con un ciclo di scuola primaria quadriennale; questo rappresenta un dato molto rilavante, in quanto in Italia ciò avviene a cinque o sei anni e per i bambini adottati internazionalmente, l’età di sei anni è ancora l’età della scuola dell’infanzia. 3. Scolarizzazione nei Paesi di origine
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4. Bambini segnalati con bisogni speciali o particolari Aumento di adozioni di bambini con bisogni speciali: -Due o più minori -Bambini di sette o più anni di età -Bambini con problematiche di salute o di disabilità -Bambini reduci da esperienze difficili o traumatiche. Questi bisogni speciali possono influenzare in particolar modo gli apprendimenti e l’adattamento al contesto scolastico.
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5. Età presunta In diversi Paesi i bambini non vengono iscritti all’anagrafe al momento della nascita. A molti bambini viene attribuita una data di nascita ai soli fini della registrazione anagrafica. E’ possibile rilevare una discrepanza di oltre un anno tra l’età reale e quella attribuita. 6. Pre-adolescenza e adolescenza Molti bambini arrivano in Italia dopo i 10 anni. Per coloro che sono stati adottati nell’infanzia l’arrivo dell’adolescenza può comportare delle problematiche.
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7. Italiano come L2 I bambini adottati internazionalmente: apprendono velocemente il vocabolario di base dell’italiano mentre il linguaggio più astratto viene appreso più lentamente; Presentano difficoltà nel comprendere il testo o nell’esporre contenuti. La loro modalità di apprendimento della lingua non è «additiva» bensì «sottrattiva».
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8. IDENTITA’ ETNICA Molti bambini adottati sono nati da persona di diversa etnia, è NECESSARIO INTEGRARE la cultura originaria con quella della famiglia adottiva. Oggi in Italia lo «straniero» è «diverso», la scuola è chiamata a superare questa barriera. Il bambino adottato non è un bambino immigrato.
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Angela Antonacci Letizia Straccialini Vanessa Mazzarini Sofia Celli Maria Luisa Piccioni Ilenia Salvatori Giada Di Teodoro Sara Concetti Federica Caruso
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