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Psicologia economica 2012-2013 lezione 4 Dalla razionalità limitata alla razionalità ecologica.

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Presentazione sul tema: "Psicologia economica 2012-2013 lezione 4 Dalla razionalità limitata alla razionalità ecologica."— Transcript della presentazione:

1 Psicologia economica 2012-2013 lezione 4 Dalla razionalità limitata alla razionalità ecologica

2 Gigerenzer e colleghi Ripartendo da Simon, “razionalità limitata” per limiti esterni e interni 1) focalizzando l’attenzione sui limiti esterni: ottimizzazione 2) focalizzando l’attenzione sui limiti interni: l’attività cognitiva umana come allontanamento dagli standard ottimali

3 Gigerenzer e colleghi che è necessario considerare limitazioni interne ed esterne come intimamente legate la razionalità non va intesa come rispetto di leggi astratte, ma come adeguatezza a specifiche condizioni dell’ambiente fisico e sociale.

4 Gigerenzer e colleghi i processi di decisione devono essere valutati in rapporto ai risultati che essi producono le euristiche semplici risultano spesso molto adatte alle situazioni concrete le persone esibiscono una razionalità ecologica prendendo buone decisioni con meccanismi mentali che sfruttano le strutture dell’informazione esterna

5 Il programma di ricerca identificazione di compiti di decisione importanti dal punto di vista psicologico o evoluzionistico tre fasi: –1) formulazione di modelli di euristiche basati realisticamente su capacità umane e verifica mediante simulazione della loro funzionalità; –2) verifica di come e quando le particolari euristiche funzionano; –3) verifica sperimentale dell’uso effettivo di tali euristiche da parte delle persone comuni.

6 Prima fase 3 tipi di moduli componibili: moduli di ricerca di informazioni (search), moduli di interruzione della ricerca di informazioni (stopping), moduli di decisione L’integrazione di moduli da luogo a diverse euristiche che costituiscono la “scatola degli attrezzi adattivi” derivanti dai processi di evoluzione

7 Euristiche finora considerate E. per decisioni basate sull’ignoranza: “e. del riconoscimento” (scegliamo semplicemente il prodotto che riconosciamo) E. per decisioni basate su un'unica ragione, usano 1 criterio per eliminare alternative: “seleziona il migliore”, “euristica minimalista/caso”, “prendere l’ultimo ” E. per eliminare alternative in compiti di categorizzazione o per stime: “ categorizzazione mediante eliminazione” E. per scelte sequenziali: “satisficing” Simon

8 2° fase: come e quando euristiche funzionano successo = decisioni accurate in tempi ridotti, e con uso di limitate informazioni, es. “e.del riconoscimento” nel contesto del mercato azionario (Borges, Goldstein, Ortmann, Gigerenzer, 1999): – 500 soggetti statunitensi e tedeschi indicano quali società/aziende riconoscono in una lista di 500 aziende statunitensi e 298 aziende tedesche –selezionate le 10 aziende statunitensi e le 10 tedesche più largamente riconosciute

9 –esame andamento delle rispettive borse nel periodo 1996-1997 –rivela che i portafogli di azioni selezionati in questo modo ottenevano un successo superiore a quelli selezionati da parte di operatori di borsa esperti Questo tipo di indagine non ci dice se effettivamente gli investitori utilizzano questa euristica, ma ci dice che questa euristica si può rivelare estremamente efficiente, producendo un guadagno economico.

10 Efficienza di semplici euristiche spiegabile in quanto: essendo il risultato dei processi di evoluzione, tengono conto del modo in cui le informazioni si presentano concretamente nel mondo reale (in particolare delle relazioni di dipendenza tra un’informazione e l’altra) sfruttano vantaggiosamente proprio quelle “irregolarità” nelle strutture dei dati che non renderebbero possibile applicare i modelli statistici e razionali.

11 nel mondo reale situazioni: – di tipo non compensatorio (le informazioni che precedono sono molto più importanti di quelle successive cosicché la combinazione delle seconde non può mai sovvertire le decisioni basate sulle prime caratteristiche), – con informazioni scarse, – nelle quali il criterio da stimare ha una distribuzione a forma di J (ovvero i valori bassi sono comuni e quelli elevati molto rari), – nelle quali le alternative fra le quali scegliere diminuiscono nel tempo

12 euristiche meno generali dei modelli razionali, ma non troppo specifiche loro efficienza dipende dal fatto che utilizzano solo alcuni indicatori per decidere. Ma come vengono scelti gli indicatori rilevanti? –selezione fatta dall’evoluzione (ad esempio il gusto dei cibi o il volto dei genitori), –apprendimento attraverso l’esperienza individuale e, soprattutto, –trasmissione culturale, –gli ambienti sono progettati o modificati dall’uomo in modo da includere indicatori salienti ed utili (ad esempio i segnali stradali, la fede all’anulare che indica che una persona è coniugata).

13 3°fase: verifica dell’uso da parte delle persone comuni I primi studi realizzati, sembrano fornire conferme incoraggianti, ma non complete. [ricerca in contesto azionario]

14 Oltre la teoria della decisione? la maggior parte del comportamento umano non è per sua natura intenzionale e deliberato e, quindi, non dipende da un processo decisionale né da particolari strategie decisionali (più o meno razionali).la maggior parte del comportamento umano non è per sua natura intenzionale e deliberato e, quindi, non dipende da un processo decisionale né da particolari strategie decisionali (più o meno razionali). l’evidenza empirica circa uso reale di processi decisionali è scarsa ed esclusivamente basata sull’introspezione.l’evidenza empirica circa uso reale di processi decisionali è scarsa ed esclusivamente basata sull’introspezione. tendiamo a ricostruire il nostro comportamento come derivante da un processo decisionale.tendiamo a ricostruire il nostro comportamento come derivante da un processo decisionale.

15 Limiti di letteratura precedente: sintesi a) limiti delle capacità cognitive (riconoscimento similarità fra pattern > fare calcoli) b) forte impatto dei fattori contestuali; c) variabilità del comportamento individuale (persone “costruiscono” le situazioni in modi diversi)

16 Limiti continua d) anomalie decisionali (es. preferire sequenze di risultati che migliorano nel tempo, fare scelte più diversificate se simultanee) e) incertezza e influenzabilità delle preferenze f) inefficacia dell’addestramento all’uso di strategie decisionali razionali (Klein, 1989),

17 le persone utilizzano una varietà di strategie decisionali basate sulle ragioni, sugli affetti sul calcolo dei costi/benefici e così via (Weber, Blais, Tada, 1998)

18 Lowenstein linee guida: non attribuire un’importanza esagerata al ruolo della consapevolezza nelle decisioni assumere che le persone usino processi cognitivi ben sviluppati tenere conto dell’importanza dei processi di categorizzazione e di corrispondenza tra configurazioni: riconoscimento di situazione + adozione di regole comportamentali pertinenti studiare le differenze individuali nella costruzione delle situazioni

19 Lowenstein linee guida, continua identificare il repertorio di strategie e capire quali sono i fattori che le attivano evitare assunzioni circa il fatto che le persone scelgono sulla base della desiderabilità dei risultati. In sintesi, due temi importanti: –processi soggettivi di rappresentazione costruttiva delle situazioni –ruolo giocato dalle regole di scelta o euristiche

20 Lo schema FLAG, (Fits-Like-a-Glove) la scelta come un’esperienza pratica modellata da fattori storico sociali”. modello si richiama ad una tradizione di ricerca interpretativa Merlau-Ponty: forma di conoscenza che si ottiene mediante l’esperienza corporea (non mediata da rappresentazioni cognitive durante la quale il “corpo di una persona funziona come un organo sensoriale integrato”

21 Lo schema FLAG, (Fits-Like-a-Glove) Bourdieau (1990): esperienza pratica è la combinazione di comprensioni, emozioni e azioni che sono attivate in una determinata situazione ovvero “la sensazione del gioco”, “l’adattamento perfetto”, “ciò che sembra naturale”. Boudieau: abitudine = forma di conoscenza che è pensiero, sentimenti e azioni allo stesso tempo, superando la dicotomia, mente/corpo e quella fra cosciente/ e non cosciente.

22 Lo schema FLAG, (Fits-Like-a-Glove) Secono Allen abitudine consente di sottolineare che la pratica è “formata” da forze storiche e sociali. a) la continua trasmissione degli elementi di una cultura locale. Si tratta di una forma di influenza non facilmente riconosciuta perché i modi di sentire culturalmente trasmessi sono vissuti come interni dalle persone; b) l’influenza delle altre persone, contemporanea all’attività pratica della persona, più facilmente notata e riconosciuta

23 Lo schema FLAG, (Fits-Like-a-Glove) Attività pratica Influenze sociali contemporanee Modo di sentire abituale trasmesso culturalmente

24 Lo schema FLAG, (Fits-Like-a-Glove) La scelta si costruisce nell’incontro tra le abitudini del consumatore (storicamente e socialmente determinate) e l’oggetto di scelta Consumatore Con abitudini Culturalmente derivate Oggetto che Incorpora significati culturali Adattamento fit

25 FLAG Scelta Razionale Scelta costruttiva FLAG Esperienza di scelta Deliberazione consapevole e calcolo razionale Elaborazione dell’informazione subconscia, con pressioni normative ed emozioni negative Comprensione percettiva, olistica e corporea (embodied) accompagnata dall’esperienza dell’adattamento perfetto

26 Contesto di scelta Scelta Razionale La scelta è determinata da scopi stabili e chiaramente definiti Scelta costruttiva La scelta è costruita dalle euristiche che si attivano in relazione ad una varietà di fattori nell’ambiente di informazione FLAG La scelta è costruita da un incontro situato fra un consumatore corporeo e un oggetto di scelta

27 FLAG Forze che guidano la scelta Scelta Razionale Massimizzazione del valore/utilità Scelta costruttiva Ottimizzazione dei meta-scopi dell’elaborazione delle informazioni mediante la selezione non consapevole delle euristiche FLAG Strutturazione dell’incontro situato da parte dei fattori storico sociali incorporati nel consumatore e inscritti nell’oggetto di scelta


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