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PubblicatoFlavia Riccardi Modificato 8 anni fa
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CAMILLO BENSO, conte di CAVOUR Chiara Attanasio – Cantiello Valeria – Zampella Laura 3 sez. A Plesso «Mazzini» a.s. 2015/2016
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Camillo Benso, conte di Cavour, è uno dei padri dell’unità nazionale italiana. Nacque a Torino nel 1810. Studiò alcuni anni all’estero dove subì l’influenza dei principi economici e sociopolitici del sistema liberale di ispirazione britannica. Rientrato in Piemonte nel 1835 si dedicò alla tenuta di famiglia, al punto da farne un’azienda modello, per poi fondare nel 1847 il quotidiano «Il Risorgimento», che segnò il suo avvicinamento al mondo politico. Nel 1851 si mise in luce come Ministro dell’agricoltura e del commercio, divenne Primo Ministro a seguito dell’accordo con Urbano Rattazzi del 1852, noto come “il connubio”, che unì gli elementi più progressisti della destra con i moderati della sinistra in un grande raggruppamento di centro.
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In politica interna il primo decennio di governo cavouriano si caratterizzò per le numerose riforme. Sviluppò la rete ferroviaria, promosse nuovi sistemi di coltivazione, canali di irrigazione e avviò una politica doganale fortemente liberista che inserì pienamente il Piemonte nel commercio internazionale. Nel 1855, nonostante l’opposizione del clero e del Re Vittorio Emanuele II, il Piemonte venne laicizzato in base alla formula “libera Chiesa in libero Stato”, fornendo anche ai repubblicani, come Manin e Garibaldi, l’occasione per aderire al programma di unità nazionale sabaudo nell’ambito della Società nazionale italiana.
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In politica estera: intervenne nella guerra di Crimea inserendo il Piemonte nel gioco delle diplomazie europee. Così, nel corso del congresso di Parigi del 1856, riuscì a portare, all’attenzione internazionale, la causa dell’unità italiana. Sapendo che la Francia, Prussia e Gran Bretagna volevano ridimensionare la potenza austriaca, Cavour riuscì ad ottenere il sostegno di Napoleone III (Accordi di Plombiers ) per poter creare uno stato unitario nel Nord della Penisola. Nel 1859, nel corso della II guerra d’indipendenza, gli alleati franco-piemontesi sconfissero le truppe austriache a Solforino e San Martino e, con l’appoggio dei garibaldini, riuscirono a controllare la Lombardia.
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L’estendersi del movimento democratico nazionale in Italia e le richieste di annessione al Piemonte provenienti da varie regioni spaventarono i francesi, che temevano la creazione di uno Stato nazionale unitario troppo esteso e potente ai propri confini. L’armistizio di Villafranca voluto da Napoleone III congelò i moti e spinse Cavour a rassegnare le dimissioni dalla carica di Primo Ministro in segno di protesta. Tornato alla guida del governo nel 1860, Cavour decise di affidare l’iniziativa unitaria a Garibaldi, favorendo la spedizione dei Mille e la liberazione dell’Italia meridionale. La fedeltà garibaldina al motto “Italia e Vittorio Emanuele” portarono così, nel 1861, alla proclamazione del Regno d’Italia che, ad eccezione del Veneto e del Lazio, copriva quasi interamente quelli che erano i confini “naturali” della nazione italiana. Cavour morì tre mesi dopo.
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CURIOSITÁ Il Cavour è un incrociatore portaeromobili STOVL (a decollo corto ed atterraggio verticale) della Marina Militare italiana. Entrato in servizio nel 2009, dal 2011 è la nave ammiraglia della flotta. A Cavour furono dedicate delle caramelle di liquirizia aromatizzata alla violetta: le cosiddette sénateurs. Nel 2010 è stata coniata una moneta da 2 euro commemorativa che lo raffigura.
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