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PubblicatoStefania Angelini Modificato 8 anni fa
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Capitolo 20 Le tecniche di programmazione e controllo Università di Napoli, Federico II Prof. Sergio Sciarelli COSTI QUANTITA’ C0C0 CmCm CtCt Q
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Documenti fondamentali Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.1 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 1. PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI. 2. PROSPETTO GENERALE DEI FLUSSI MONETARI DELLE OPERAZIONI DI ESERCIZIO. 3. QUADRO GENERALE DEI MOVIMENTI MONETARI. 4. PIANO DI CASSA o BUDGET DI TESORERIA. La programmazione e il controllo della gestione finanziaria servono per preservare le condizioni di solvibilità e liquidità dell’impresa.
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Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.2 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI Serve: a)per valutare l’equilibrio tra il fabbisogno finanziario e le possibili fonti di finanziamento per un periodo pluriennale (es. triennio); b)per controllare che tale equilibrio sia raggiunto e mantenuto nel rispetto del principio dell’omogeneità.
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Prof. Sergio Sciarelli 20.3 IL PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI Prospetto F/I Fonti della gestione - Usi non correnti + Fonti non correnti SALDO FINANZIARIO Il Prospetto delle fonti e degli impieghi si compone di due blocchi: quello delle operazioni non correnti e quello delle operazioni correnti. - Usi correnti + Fonti correnti SALDO CORRENTE SALDO COMPLESSIVO (saldo fin. + corrente) Cash flow finanziario = risultato d’esercizio + ammortamenti + accantonamenti AREA NON CORRENTE AREA CORRENTE Affinché vi sia equilibrio nel rispetto del principio di omogeneità, i tre saldi devono assumere valori lievemente positivi.
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20.4 IL PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI - AREA NON CORRENTE Fonti e usi2008200920102011 Risultato d’esercizio Ammortamenti netti Accantonamenti netti Fonti della gestione Investimenti tecnici Investimenti finanziari Rimborso finanziamento soci Rimborso debiti a m/l termine Dividendi - Usi non correnti Aumento capitale Alienazioni patrimoniali Nuovi debiti a m/l termine Contributi in c/capitale + Fonti non correnti SALDO FINANZIARIO Prof. Sergio Sciarelli Gli usi non correnti vanno distinti, in sede di pianificazione, secondo il rispettivo grado di indifferibilità. Le fonti di copertura vanno valutate in considerazione (anche) dell’onerosità e degli effetti sul controllo proprietario dell’azienda. Il valore degli ammortamenti e degli accantonamenti va considerato al netto dell’uso dei relativi fondi.
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20.5 IL PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI – AREA CORRENTE Prof. Sergio Sciarelli Fonti e usi2008200920102011 Fonti della gestione - Usi non correnti + Fonti non correnti SALDO FINANZIARIO Incremento consistenza di magazzino Aumento crediti a breve Aumento liquidità - Usi correnti Aumento debiti fornitori Aumento debiti finanziari a breve Aumento altri debiti a breve + Fonti correnti SALDO CORRENTE SALDO COMPLESSIVO (Somma algebrica di saldo finanziario e corrente)
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20.6 IL PROSPETTO DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI Prof. Sergio Sciarelli SALDO COMPLESSIVO Se è molto positivo >>> Ricercare opportunità di investimento per evitare di tenere della liquidità infruttifera. Se è negativo >>> Provvedere anticipatamente alla sua copertura o al ridimensionamento degli impieghi.
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Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.7 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA PROSPETTO DEI FLUSSI MONETARI DELLE OPERAZIONI DI ESERCIZIO Serve per determinare il saldo (positivo o negativo) derivante dalle operazioni connesse con l’esercizio (partite “correnti”).
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20.8 PROSPETTO DEI FLUSSI MONETARI DELLE OPERAZIONI DI ESERCIZIO ENTRATECred. Inizio es. Partite es. Crediti fine es. Entrate effettive USCITE Deb. Inizio es. Partite es. Deb.fine es. Uscite effettive Vendite IVA su vendite Anticipi da clienti Interessi attivi Proventi vari Dividendi Acquisti IVA su acquisti Salari e stipendi Oneri contributivi Oneri finanziari Oneri tributari Oneri diversi Anticipi a fornitori TOTALE Saldo negativo (fabbisogno esercizio) TOTALE Saldo positivo (disponibilità nette) Il saldo va riportato nel quadro generale dei movimenti monetari
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Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.9 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA QUADRO GENERALE DEI MOVIMENTI MONETARI Serve per determinare le modalità monetarie di copertura o di impiego del fabbisogno o delle disponibilità globali.
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20.10 QUADRO GENERALE DEI MOVIMENTI MONETARI IMPIEGHI Parziali TotaliFONTI Parziali Totali Immobilizzi tecnici - Immobili - Impianti e macchinari - Proprietà industriali - Attrezzature - etc. Immobilizzi finanziari - Crediti finanziari - Partecipazioni TOTALE IMMOBILIZZI IVA su immobilizzi Rimborso debiti - Mutui bancari - Scoperti c/c TOTALE RIMBORSI TOTALE IMPIEGHI Fabbisogno esercizio TOTALE FABBISOGNO Esistenza finale di dispon.tà monetarie TOTALE GENERALE Fonti esterne - Capitale sociale - Finanziamento soci - Contributo in c/capitale - Mutuo agevolato - Altri mutui - Prestiti obbligazionari - Aumento fidi bancari TOTALE FONTI ESTERNE Fonti Interne - Alienazioni patrimoniali - Disponibilità nette d’esercizio -Esistenze monetarie iniziali TOTALE FONTI INTERNE TOTALE GENERALE Il quadro generale dei movimenti monetari si distingue dal prospetto delle fonti e degli impieghi per la considerazione implicita del risultato di esercizio e per il bilanciamento delle partite attraverso le disponibilità monetarie iniziali e finali
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Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.11 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE FINANZIARIA PIANO DI CASSA o BUDGET DI TESORERIA Serve per: a) valutare l’andamento di brevissimo termine delle entrate e delle uscite; b) determinare il saldo periodico delle disponibilità di cassa e banca.
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20.12 PIANO DI CASSA O BUDGET DI TESORERIA Entrate G F M A M G L A S O N D Ricavi di vendita Incasso di crediti Alienazioni patrimoniali Prestiti a medio e lungo termine ………. Totale entrate Uscite Pagamento fornitori Spese per personale Oneri finanziari ……… - Totale uscite = SALDO MONETARIO + SALDO INIZIALE DI CASSA E BANCHE = SALDO FINALE DI CASSA E BANCHE + AFFIDAMENTI BANCARI IN ESSERE = CAPACITA’ O DEFICIT FINANZIARIO Prof. Sergio Sciarelli I tempi di verificazione delle entrate possono essere certi, molto probabili e probabili Per le uscite bisogna fare attenzione alle uscite fisse (es. stipendi) e alle uscite straordinarie di difficile prevedibilità La situazione finanziaria diviene preoccupante quando il saldo banche alla fine di certi periodi supera gli affidamenti in essere Il saldo finale di cassa e banca di un periodo rappresenta il saldo iniziale di cassa e banche del periodo successivo
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Le tecniche di valutazione dei progetti di investimento servono a: Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.13 VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTO a) STABILIRE L’ACCETTABILITA’ DI UN PROGETTO RISPETTO A VALORI STANDARD PREFISSATI. b) COMPARARE PROGETTI ALTERNATIVI.
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Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.14 VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTO Elementi da valutare Ritorno economico (rendimento diretto). Vantaggio economico prodotto in altre aree dell’organizzazione (rendimento indiretto). Ritorni non economici o di qualità, in grado di accrescere le risorse intangibili. Ritorno economico (rendimento diretto). Vantaggio economico prodotto in altre aree dell’organizzazione (rendimento indiretto). Ritorni non economici o di qualità, in grado di accrescere le risorse intangibili. Difficoltà di valutazione Attendibilità delle previsioni formulate (flussi e costosità del capitale). Complessità della stima dei risultati di carattere non quantitativo. Attendibilità delle previsioni formulate (flussi e costosità del capitale). Complessità della stima dei risultati di carattere non quantitativo.
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVO Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.15 VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTO TECNICHE PAYBACK PERIOD- TEMPO DI RECUPERO FLUSSI DI CASSA, NON FLUSSI DI REDDITO TASSO INTERNO DI RENDIMENTO- TIR VALORE ATTUALE NETTO- VAN
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17 Periodo di recupero Investimento AInvestimento B EsborsiIncassiEsborsiIncassi Anno 13.0001.5003.0001.000 Anno 2-1.500-1.000 Anno 3---1.000 Totale3.000 Media annuale degli incassi -1.500-1.000 Periodo di recupero 3.000/1.500 = 2 anni3.000/1.000 = 3 anni Prof. Sergio Sciarelli 20.16 VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI SECONDO IL PERIODO DI RECUPERO Valuta il grado di rischiosità di un investimento, misurando il lasso di tempo entro cui gli incassi ottenibili riescono a reintegrare il capitale impiegato (misura il tempo di esposizione al rischio)
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVO Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.17 PAYBACK PERIOD LIMITI Dà uguale peso a tutti i flussi di cassa precedenti la data di recupero. CUTOFF PERIOD: tempo prefissato per il recupero di un progetto (soglia di accettazione o rinuncia del progetto) Non dà alcun peso ai flussi successivi la data di recupero. Non fornisce informazioni sulla redditività del progetto.
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVO Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.18 VAN E TIR TECNICA VAN Valore attuale netto TIR Tasso Interno di Rendimento FORMULAAPPLICAZIONE Accettare gli investimenti che offrono tassi di rendimento superiori al Costo Opportunità del Capitale In caso di comparazione, scegliere l’investimento con TIR superiore (purché superiore al costo opportunità del capitale) Accettare gli investimenti che hanno VAN positivo In caso di comparazione, scegliere l’investimento con VAN superiore (purché positivo) ∑ i (E i - U i ) (1+TIR) -i = 0 VAN= ∑ i (E i - U i ) (1+c) -i
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVO Prof. Sergio Sciarelli IL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.19 ESEMPIO DI VALUTAZIONE DI INVESTIMENTO CON IL VAN COSTO DEL CAPITALE 16% INVESTIMENTO > ANNO EsborsiIncassi Cash-flow netto Fattore di attualizzazion e Cash-flow attualizzato EsborsiIncassi Cash- flow netto Fattore di attualizzazion e Cash- flow attualizz ato 010.0000-10.000 1,0000 -10.00010.0000-10.000 1,0000 -10.000 13.5009.0005.500 0,8621 4.7414.5008.0003.500 0,8621 3.017 23.5009.0005.500 0,7432 4.0874.50010.0005.500 0,7432 4.087 33.5009.0005.500 0,6407 3.5244.50012.5008.000 0,6407 5.125 Valore annuale netto6.500 2.352 7.000 2.230
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.20 TEORIA DELLE OPZIONI Prof. Sergio Sciarelli Parte dal presupposto che nella valutazione dei progetti di investimento esistono aspetti non prettamente quantitativi di cui comunque occorre tenere conto. OPZIONI DI SVILUPPO Opportunità di crescita aziendale connesse all’attuazione dell’investimento OPZIONI DI ABBANDONO Possibilità di interrompere il progetto di investimento OPZIONI DI DIFFERIMENTO Possibilità di rinviare l’attuazione dell’investimento senza correre il rischio che i competitor ci precedano OPZIONI DI FLESSIBILITA’ Possibilità di apportare modifiche all’investimento intrapreso
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.21 POTENZIALITA’ ECONOMICO STRUTTURALE Prof. Sergio Sciarelli Misura la capacità dell’impresa di ottenere un profitto, data una certa composizione di costi fissi, costi variabili e ricavi Si definiscono fissi quei costi il cui ammontare non risulta significativamente correlato al volume produttivo. Si definiscono variabili quei costi il cui ammontare risulta significativamente correlato al volume produttivo.
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.22 POTENZIALITA’ ECONOMICO STRUTTURALE determinazione grafica Prof. Sergio Sciarelli P Q B.E.P. AREA DELLE PERDITE costi e ricavi quantità o fatturato 1-a a Margine di deficit Margine di sicurezza CF CV CT K Q2Q2 Q1Q1 RT AREA DEI PROFITTI
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.23 POTENZIALITA’ ECONOMICO STRUTTURALE determinazione analitica Prof. Sergio Sciarelli In valore In volume x = y x’ = ay +k y =ay+k y – ay = k y (1-a) = k y = k/(1-a) RuQx = CF + CVuQx + PuQx RuQx = CF + CVuQx RuQx - CVuQx = CF Qx (Ru- CVu) = CF Qx = CF / (Ru- CVu)
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.24 POTENZIALITA’ ECONOMICO STRUTTURALE Prof. Sergio Sciarelli Ipotesi semplificatrici Costanza dei ricavi unitari di vendita. Invariabilità della composizione quali-quantitativa della gamma. Proporzionalità dei costi variabili. Staticità dell’ambiente di riferimento.
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.25 LA PROGRAMMAZIONE E IL CONTROLLO DELLE SCORTE Prof. Sergio Sciarelli Quanto e Quando acquistare Tecniche stock control Two-bin system (Scorte separate) Ordering cycle system (Ciclo di ordinazione) Material requirements planning Just in time Tecniche flow control
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.26 METODO DELLE SCORTE SEPARATE Prof. Sergio Sciarelli Tecnica a quantità fissa Lotto Economico di Acquisto Quantità da acquistare per rendere minimo il costo di gestione delle scorte (costo di mantenimento + costo di ordinazione) L’ordine di acquisto viene emesso quando la quantità in giacenza raggiunge il LIVELLO DI RIORDINO Il livello di riordino è dato da SCORTA DI SICUREZZA + CONSUMO NEL TEMPO GUIDA Il TEMPO GUIDA è la somma di 3 tempi = tempo per emissione ordine + tempo per ricezione merce + tempo per messa a disposizione della merce
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.27 METODO DELLE SCORTE SEPARATE Prof. Sergio Sciarelli QUANTITA’ TEMPO G F M A M G L A S O N D 150 100 50 0 200 250 300 350 LIVELLO DI RIORDINO SCORTA DI SICUREZZA
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.28 DETERMINAZIONE ANALITICA DEL LOTTO ECONOMICO D’ACQUISTO Prof. Sergio Sciarelli Quantità da acquistare per rendere minimo il costo totale di gestione delle scorte (costo di mantenimento + costo di ordinazione) C m = Q*a 2 c C o = F Q K C t = C m + C o = Q*a 2 c + F Q K F = fabbisogno complessivo di merce nell’unità di tempo Q = lotto economico di acquisto a = costo di acquisto unitario c = costo unitario di conservazione (% giacenza media) K = costo di una ordinazione Funzione lineare con origine negli assi e coefficiente angolare pari a c*a/2 Iperbole equilatera asintotica agli assi cartesiani
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.29 DETERMINAZIONE GRAFICA DEL LOTTO ECONOMICO D’ACQUISTO Prof. Sergio Sciarelli COSTI QUANTITA’ C0C0 CmCm CtCt Q LEA Il punto di minimo delle funzione di costo totale si raggiunge nel punto in cui le due curve di costi totali si intersecano, ossia in corrispondenza della quantità per cui i due costi parziali si eguagliano
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Prof. Sergio Sciarelli C m = C o Q*a 2 c = F Q K Q 2 *a*c = 2* F*K Q 2 = 2* F*K a*c Q = 2* F*K a*c 20.30 DETERMINAZIONE ANALITICA DEL LOTTO ECONOMICO D’ACQUISTO
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.31 CLASSIFICAZIONE DELLE SCORTE DI MAGAZZINO SECONDO IL METODO A B C Prof. Sergio Sciarelli 204060 80 100 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 A B C Classe A 15% articoli 65% in valore Classe B 18% articoli 25% in valore Classe C 67% articoli 10% in valore PERCENTUALE DEL NUMERO DEGLI ARTICOLI IN SCORTA PERCENTUALE DEL VALORE DELLE SCORTE DI MAGAZZINO La gestione delle scorte è attuata in modo selettivo, adottando metodi raffinati per i materiali più costosi (Classe A) e procedure più semplici per gli altri.
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.32 MISURAZIONI DI EFFICIENZA DELLA GESTIONE DELLE SCORTE Prof. Sergio Sciarelli L’indice principale per la valutazione dell’efficienza della gestione del magazzino è il tasso di rotazione delle scorte. I r = UtUt GmGm I r = indice di rotazione delle scorte U t = uscita di materiali nel tempo t G m = giacenza media nel tempo t G m = RiRi n + 1 i = 0 n
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.33 Esempio di calcolo dell’indice di rotazione Prof. Sergio Sciarelli U t = 16.800 G m = 29.900 13 =2.300 I r = 16.800 2.300 =7,3
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SISTEMA INFORMATIVO DIREZIONALE ED OPERATIVOIL SISTEMA INFORMATIVO NELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE 20.34 MISURAZIONI DI EFFICIENZA DELLA GESTIONE DELLE SCORTE Prof. Sergio Sciarelli Ulteriori indicatori sono: Costi di magazzino Costo di produzione Costi di magazzino Giacenza media
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