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1 Incontro sul tema “Disabilità e Famiglia ” Venerdì 15 ottobre 2004 Provincia di Genova – Genova Quarto Il punto di vista della formazione professionale.

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1 1 Incontro sul tema “Disabilità e Famiglia ” Venerdì 15 ottobre 2004 Provincia di Genova – Genova Quarto Il punto di vista della formazione professionale Attività mista e Specializzata - IsForcoop

2 2 FORMAZIONE PROFESSIONALE PER GIOVANI DISABILI PERCORSO FORMATIVO DI INTEGRAZIONE SOCIALE E LAVORATIVA TRANSIZIONE VERSO IL RUOLO ADULTO ATTRAVERSO: SVILUPPO AUTONOMIA PERSONALE, SOCIALE, LAVORATIVA SVILUPPO CONSAPEVOLEZZA DI SE’ ASSUNZIONE RUOLO ATTIVO E RESPONSABILE

3 3 PercorsoSviluppo Transizione Crescita personale Maturazione EVOLUZIONE CAMBIAMENTO

4 4 NEI PROCESSI DI CAMBIAMENTO DEL FIGLIO IL RUOLO DELLA FAMIGLIA E’ FONDAMENTALE E’ il luogo di riferimento affettivo ed emozionale dell’allievo E’ l’ambito di vita quotidiano dove ricade tutto ciò che “uscir di casa” o “l’andare a lavorare” produce Nessuno può conoscere l’allievo come la sua famiglia LA FAMIGLIA E’ UNA RISORSA VA VALORIZZATA E RICONOSCIUTA COME “PARTNER” ATTIVA NEL PROCESSO EDUCATIVO/FORMATIVO LA FORMAZIONE PROFESSIONALE RICERCA LA FAMIGLIA PER CREARE UNA FORMA DI “PARTNERSHIP” PER CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI DELLA PROPRIA AZIONE

5 5 ALCUNI PRINCIPI DEL RAPPORTO DI COLLABORAZIONE MUTUO BENEFICIO MUTUO RISPETTO E RICONOSCIMENTO TRASPARENZA E INTEGRITA’ NEL LAVORO IN COMUNE FIDUCIA RECIPROCA ENTE E FAMIGLIA DEVONO RICAVARE ENTRAMBI UN BENEFICIO SECONDO CRITERI DEFINITI CON CHIAREZZA E IN ANTICIPO (condivisione nella definizione di obiettivi comuni) IL VALORE DELL’ALTRO (ruolo e competenze) VA APPREZZATO E RISPETTATO, LE AZIONI VALUTATE E NON GIUDICATE

6 6 LA FAMIGLIA E’ UN NOSTRO PARTNER CHE VA SOSTENUTO NEL SUO ESSERE PARTE ATTIVA NEL PERCORSO FORMATIVO DEL FIGLIO NELL’ ATTIVARE A PIENO LE PROPRIE RISORSE NEI CONFRONTI DEL PROGETTO NEL GESTIRE I CAMBIAMENTI DEL FIGLIO NELL’ ADATTARSI POSITIVAMENTE AGLI STESSI

7 7 STRUMENTI DI SOSTEGNO COLLOQUI PERIODICI O AD HOC, CON POSSIBILE PRESENZA DEL SUPERVISORE CASI DEL CORSO STIMOLO AL RAPPORTO FAMIGLIA/SERVIZIO SOCIO-SANITARIO DI RIFERIMENTO PER L’ATTIVAZIONE DI EVENTUALI INTERVENTI DI SUPPORTO COINVOLGIMENTO DI TUTTI I MEMBRI DEL NUCLEO E DI EVENTUALI FIGURE DI RIFERIMENTO ESTERNE FORMAZIONE:- incontri di gruppo delle famiglie su tematiche specifiche - iniziative di informazione/aggiornamento sulle esperienze svolte dagli allievi

8 8 ATTIVITA’ MISTE Spunti metodologici nel rapporto con la famiglia E’ POSSIBILE ATTIVARE INCONTRI TEMATICI DI GRUPPO (Adolescenza, sessualità, autonomia, ecc..) SULLA BASE DI BISOGNI ESPRESSI DALLA FAMIGLIA SU PROPOSTA DELL’EQUIPE FORMATIVA

9 9 FINALITA’:  Offrire un luogo nel quale definire i vissuti emozionali rispetto ai processi evolutivi del figlio  Favorire la creazione di un immaginario di possibilità per il figlio attraverso il confronto con le esperienze di altri genitori  Sostenere la famiglia rispetto ai cambiamenti del figlio  Realizzare una circolarità di informazioni ed esperienze tra i diversi attori del processo formativo  Promuovere maggiore consapevolezza nell’essere “soggetti attivi”

10 10 MODALITA’: Si possono prevedere tre momenti: 1) Incontri nell’ambito dell’attività corsuale tra allievi di frequenze diverse condotti da uno psicopedagogista e dai formatori 2) Incontri periodici di gruppi di genitori di allievi appartenenti ad anni diversi con presenza di un conduttore e di un formatore di riferimento 3) Gruppo allargato genitori/allievi/formatori quale spazio di elaborazione comune

11 11 INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA’ DEL CORSO CONDIVISIONE CON LE SINGOLE FAMIGLIE DI ALCUNI MOMENTI DIDATTICI ORGANIZZAZIONE DI EVENTI SIGNIFICATIVI RISPETTO AI RISULTATI DEL CORSO E AI PRODOTTI REALIZZATI NELL’ATTIVITA’

12 12 FINALITA’: CREARE RAPPORTI DI RECIPROCA FIDUCIA PERMETTERE ALLE FAMIGLIE DI OSSERVARE IL FIGLIO IN CONTESTI DIVERSI DA QUELLO FAMILIARE RICONOSCIMENTO POTENZIALITA’ E/O LIMITI DEI FIGLI FORNIRE TRASVERSALMENTE POSSIBILI MODELLI EDUCATIVI


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