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Introduzione a Weka Di Fabio Cassano fabiocassano@gmx.com
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E’ un software per l’apprendimento automatico le cui tecniche affondano le radici nell’intelligenza artificiale Cos’è Weka? +=
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Data mining Cercare dei pattern ricorrenti all’interno di una grande quantità di informazioni Estrapolazione della conoscenza Esempio: birra e pannolini
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Iscrizione Aggiunta amici Raccolta informazioni Pagine visitate Like Condivisioni Profilazione utente Passioni Emozioni ecc Vendita del profilo Pubblicità Analisi di mercato Caso d’esempio: Facebook
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Weka permette (principalmente) l’uso di tecniche di Machine Learning. In particolare sono due le più utilizzate: Il core di Weka ClusteringClassification
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E’ un insieme di tecniche che permettono di «raggruppare» diversi oggetti in base alle loro features Gli algoritmi sono molto utilizzati in ambiti di Intelligenza Artificiale Clustering
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E’ molto importante che siano state definite nel dataset delle «classi» Si basa sull’analisi delle features (lavoro fatto a monte dell’analisi) Applicabili a moltissime tecniche dell’ingegneria Classification
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Il punto di partenza di Weka è l’Explorer Si carica un Dataset (in formato.arff) Let’s start Preprocessing dei dati: i filtri Supervisionati: i dati in analisi devono essere «etichettati» da parte di qualcuno. Non supervisionati: i dati vengono utilizzati così come sono ed in generale gli algoritmi non supervisionati vengono usati per clusterizzare i dati in gruppi differenti Analisi dei dati: gli attributi E’ possibile selezionare gli attributi che l’utente ritiene essere più rilevanti. Si mantengono i più importanti e si rimuovono quelli meno utili Presenza dell’attributo «Class» necessaria per la classificazione
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Hands on 1 Caricamento di un file in weka Visualizzazione del contenuto del file ARFF Distribuzione delle classi all’interno di ogni attributo
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La schermata «Classify» di Weka permette di scegliere gli algoritmi da usare E’ possibile modificare i parametri utilizzati dagli algoritmi (a patto di conoscere a cosa servono) Le opzioni di test… I risultati Gli errori Primo approccio alla classificazione
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Il training set Data set Training set Test set Il training set serve per addestrare il modello. In generale è la parte più consistente dell’intero Data set Il test set serve, una volta completato l’addestramento del modello, a valutare la bontà del nostro classificatore Validation set Il validation set serve per «affinare» i parametri del classificatore
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Hands on 2 Selezione del classificatore: 1) Naive Bayes 2) MultiLayer Perceptron 3) J48 Confronto dei risultati Gli errori Matrice di confusione
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E’ possibile chiedere a Weka quali siano i parametri migliori da utilizzare all’interno del modello Meno parametri (cioè meno features) non sempre porta a soluzioni migliori Un piccolo tuning
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Rischio di incorrere nell’overfitting o nell’underfitting Il problema del modello
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Hands on 3 La maschera «select attributes» L’algoritmo InfoGain con metodo di ricerca «Ranker» Cancellazione della features con meno peso Nuovo run del classificatore
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Metodo «grafico» per vedere se il modello proposto è accettabile Le curve ROC e matrice di confusione La matrice di confusione definisce quanto sia accurato il modello che abbiamo realizzato
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Nuova finestra, nuove funzionalità Serve per valutare diversi algoritmi e paragonare i risultati Ottimo per fare esperienza Exprerimenter
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Hands on 4 Nuovo esperimento con specifica dataset Aggiunta degli algoritmi 1) Naive Bayes 2) Multilayer Perceptron 3) J48 Lancio dell’esperimento Analisi
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Interfaccia grafica Di facile utilizzo Permette a tutti di capire come funziona il processo di data mining Knowledge flow
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Hands on 5 Aggiunta di un Arff Assegnazione della classe di classificazione Evaluation/Cross Validation sul dataset Classifier/Naive Bayes come metodo per il data mining Evaluation/ performance evaluation Visualization/Text viewer
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