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1 La Politica Agricola Comunitaria Econ. Agr. 16-18/ 04/ 2007 Giacomo D’Alisa.

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1 1 La Politica Agricola Comunitaria Econ. Agr. 16-18/ 04/ 2007 Giacomo D’Alisa

2 2 Il Trattato di Roma 1957 Attuazione della PAC Titolo II della seconda parte del trattato, dieci articoli (La dicitura degli articoli si riferisce alla prima versione del Trattato)  le condizioni di inserimento del settore agricolo nell’ambito del mercato comune (art.38);  gli obiettivi (art.39)  gli strumenti (art.40-43)  le misure da attuare durante il periodo transitorio (art.44-46) Ci si prefigge di assicurare una gestione comune del mercato agricolo sostituendosi alle preesistenti politiche nazionali. G.D’A.Econ. Agr. 16-18/ 04

3 3 Il Trattato di Roma 1957 Articolo 39 Nella prima parte 1.Incrementare la produttività dell’agricoltura, 2.migliorare il tenore di vita della popolazione agricola tramite un miglioramento del reddito, 3.stabilizzare i mercati, 4.puntare alla sicurezza degli approvvigionamenti, 5.assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori. Obiettivi perseguiti attraverso la creazione di Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM) per i diversi settori produttivi agricoli Nella seconda parte dell’art. 39 invece si sottolineavano altri due aspetti importanti: quello della struttura sociale e della disparità tra le diverse regioni agricole, e la stretta relazione tra agricoltura e resto del sistema economico. G.D’A. Econ. Agr. 16-18/ 04

4 4 Le tappe fondamentali della P.A.C.  1958 CONFERENZA DI STRESA  1962 AVVIO DELLA P.A.C.  1968 PIANO MANSHOLT  1984 SVOLTA DEL 31 MARZ0  1985 LIBRO VERDE  1992 PIANO MAC SHARRY  1999 AGENDA 2000  2003 RIFORMA DI MEDIO TERMINE G.D’A.Econ. Agr. 16-18/ 04

5 5 1958 CONFERENZA DI STRESA Si definiscono principi fondamentali della futura PAC:  l’unicità del mercato (assicurando la libertà degli scambi tra i paesi della Comunità),  la preferenza comunitaria ( dando la priorità alla produzione agricola comunitaria pur conservando l’apertura verso i Paesi terzi),  la solidarietà finanziaria (finanziando con un bilancio comune le spese agricole della PAC). Forte, però, rimase il disaccordo sulle modalità di gestione dei mercati e sul il livello tendenziale dei prezzi G.D’A. Econ. Agr. 16-18/ 04

6 6 1962 AVVIO DELLA P.A.C. Sostegno alla produzione  previsti prezzi elevati per tutti i prodotti.  garanzia del prezzo comunitario per una quantità illimitata di prodotto. La scelta di impostare la PAC unicamente sul sostegno dei prezzi comportò la sostanziale rinuncia ad interventi sulle strutture produttive, disattendendo le precise indicazioni emerse dalla Conferenza di Stresa G.D’A. Econ. Agr. 16-18/ 04

7 7 1968 PIANO MANSHOLT Il Piano Mansholt era articolato in tre sezioni: 1.“situazione dell’agricoltura e politiche nazionali”; 2.“principi base della PAC”; 3.“sviluppo della PAC” In esso si evince fortemente la necessità di affiancare alle politiche di prezzo una politica delle strutture, che sfocerà nel 1972 nell’adozione delle tre direttive con cui sarà inaugurata la politica strutturale comune :  la 72/159 sull’ammodernamento delle aziende agricole;  la 72/160 sulla cessazione anticipata dell’attività agricola;  la 72/161 sull’informazione e la qualificazione professionale degli agricoltori. G.D’A. Econ. Agr. 16-18/ 04..

8 8 1984 SVOLTA DEL 31 MARZ0 In tale mese la Commissione e il Consiglio CEE adottarono un pacchetto di importanti misure volte a garantire l’effettivo controllo della spesa agricola Si modificò il funzionamento, ma non il principio cardine, vale a dire il sostegno ai prezzi. Fu adottata una politica dei prezzi restrittiva i criteri principali per la determinazione dei prezzi diventarono tre: 1.sostegno del reddito agricolo (tradizionale) 2.adeguamento alla situazione di mercato 3.contenimento della crescita della spesa agricola G.D’A. Econ. Agr. 16-18/ 04

9 9 1985 LIBRO VERDE "Prospettive della politica agraria comune" La Commissione definì gli obiettivi :  mantenere il modello organizzativo tradizionale fondato sull’azienda a conduzione familiare di medie dimensioni;  orientare l’agricoltura al mercato, attraverso l’attribuzione ai prezzi di un ruolo più determinante. dedicò un capitolo alla diversificazione degli strumenti a sostegno dell’agricoltura:  incoraggiare l’attuazione di pratiche compatibili con l’ambiente,  favorire lo sviluppo economico generale delle zone rurali,  attuare regimi di aiuto in favore dell’adeguamento strutturale delle aziende  aiuti per chi intendeva abbandonare l’attività agricola.  ridurre il livello di aiuti concessi attraverso i prezzi e di sostituirli con misure di sostegno ai redditi G.D’A. Econ. Agr. 16-18/ 04

10 10 Si sanciva, quindi, il fallimento di quel modello politico che fin dalle fasi di avvio della PAC, si era fondato sull’adozione della politica dei prezzi quale unica misura cui affidare anche il delicato compito di garantire l’obiettivo sociale del sostegno dei redditi agricoli. Tranne Olanda e Gran Bretagna gli Stati osteggiarono tale riforma La Commissione dovette accantonare il progetto di riforma della PAC, accontentandosi di misure che, sebbene non rinnegassero il principio del sostegno garantito attraverso i prezzi, riuscissero a calmierare la crescita della produzione agricola:  concessione di un premio per la messa a riposo delle terre, reg. 1094/88,  la cessazione anticipata attività agricola con il reg. 1096/88,  la l’ estensivazione con il reg. 4115/88.  l’instaurazione di stabilizzatori finanziari. 1985 LIBRO VERDE "Prospettive della politica agraria comune" G.D’A. Econ. Agr. 16-18/ 04

11 11 1992 PIANO MAC SHARRY “Evoluzione e futuro della PAC” Le idee centrali su cui si fondò la riforma :  Procedere nella direzione di un graduale avvicinamento dei prezzi agricoli comunitari a quelli mondiali, al fine di ridurre in misura significativa la quota di sostegno che avrebbe continuato ad essere concessa attraverso il prezzo dei prodotti agricoli;  Ridurre l’impatto della manovra sui prezzi, attraverso l’erogazione di aiuti compensativi, la cui concessione fosse limitata alle sole quantità di ettari, di capi e di prodotti; G.D’A. Econ. Agr. 16-18/ 04

12 12 1992 PIANO MAC SHARRY “Evoluzione e futuro della PAC Due le principali linee di adozione:  una significativa riduzione dei prezzi garantiti, compensata con aiuti diretti ai redditi degli agricoltori;  la razionalizzazione, il potenziamento finanziario e la concentrazione in tre distinte linee di intervento, definite misure di accompagnamento e dedicate alle misure agro ambientali, alla forestazione ed al prepensionamento, delle numerose esperienze sostenute nel quadro della cosiddetta diversificazione degli strumenti della PAC che, nella seconda metà degli anni Ottanta, era stata avviata in applicazione delle proposte contenute nel Libro Verde. G.D’A. Econ. Agr. 16-18/ 04

13 13 1992 PIANO MAC SHARRY “Evoluzione e futuro della PAC Tre nuovi regolamenti:  le misure agroambientali (reg. CE n. 2078/92);  la cessazione anticipata dell’attività agricola, o prepensionamento, (il reg. 2079/92);  lo sviluppo della forestazione (reg. 2080/92). G.D’A. Econ. Agr. 16-18/ 04


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