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PubblicatoFrancesco Pandolfi Modificato 8 anni fa
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ACCORDO STATO-REGIONI DEL 21/12/11 ai sensi dell' ART.37 COMMA 2 D.Lgs 81/08
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Unità pedagogica / Aula ALTEZZA MINIMA........3 m (2,70 m) LARGHEZZA MINIMA.........6 m SUPERFICIE NETTA PER ALUNNI DELLA SCUOLA DELL'OBBLIGO..........1,8 m quadrati NUMERO DI ALUNNI PER CLASSE (norme sulla sicurezza antincendio – Decreto Ministero Interni 26/8/92 - > 25 porta larga m 1,20 aperta verso l'esodo
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SUPERFICIE FINESTRATA................DA 1/5 A 1/7 DELLA SUPERFICIE DEL PAVIMENTO ARCHITRAVE DELLE FINESTRE.......IL PIU' ALTA POSSIBILE DISTANZA TRA LE FINESTRE...........NON TROPPO AMPIA VETRI...........................BIANCHI Illuminazion e
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Ambienti – Parametri comuni Nel periodo invernale (DPR 412/93) temperatura = da 18 a 22° C umidità relativa = da 45 a 55 % La valutazione delle condizioni microclimatiche negli ambienti di lavoro si basa sul concetto di confort climatico o benessere termico La percezione del clima è determinata anche da elementi soggettivi REQUISITI MINIMI DI AREAZIONE DM Edilizia scolastica 1975 Norma UNI 10339 Linee guida ISPESL 2006 (7 litri al secondo per persona per le attività scolastiche)
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CLIMA Fattori atmosferici e geografici che determinano le condizioni meteorologiche di un luogo MICROCLIMA Condizioni climatiche di ambienti chiusi o ristretti influenzate sia dal clima esterno sia da fattori interni, quali la presenza di persone o la presenza di un ciclo tecnologico MICROCLIMA Definizioni
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D.Lgs. 81/08 Art. 63 e all. IV MICROCLIMA Normativa Ambienti di lavoro - difesa agenti atmosferici - ricambio dell’aria naturale - difesa contro l’umidità Temperatura - temperatura adeguata all’attività - grado di umidità e movimento dell’aria - temperatura locali di riposo - difesa contro l’irraggiamento solare eccessivo - difesa contro le temperature troppo alte o troppo basse con misure localizzate. Umidità - limitazione dell’umidità dell’aria eccessiva, a causa delle condizioni di lavoro, entro limiti minimi.
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Le leggi vigenti, salvo alcune eccezioni, non fissano i limiti da considerare ottimali per garantire condizioni di comfort nei luoghi di lavoro. Le indicazioni fornite dagli standard nazionali e internazionali sono normalmente utilizzate per valutare l’idoneità dei luoghi di lavoro e tali indicazioni sono state ritenute valide, in più casi, anche dalla suprema Corte di Cassazione. MICROCLIMA Normativa e Standard
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AFFATICAMENTO ABBASSAMENTO LIVELLO DI ATTENZIONE INFORTUNI COLPO DI CALORE/ ASSIDERAMENTO CONDIZIONI MICROCLIMATICHE SFAVOREVOLI MICROCLIMA Effetti
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Servizi igienici Divisi per sesso Numero congruo (almeno uno per piano) Pavimentazione antisdrucciolo Chiusino di scarico per raccolta acque Illuminazione e aerazione preferibilmente naturali Chiusura dei gabinetti dall’interno (escluse scuole materne)
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Scal e RISCHI SCIVOLAMENTO DISTRAZIONE DA ELEMENTI DI DISTURBO (POSTER, DISEGNI LUNGO LE PARETI)
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Scal e MISURE DI PREVENZIONE ALZATA E PEDATA REGOLARI CON ALZATA MINIMA DI 30 cm E ALZATA MASSIMA DI 16 cm PER SCALE ESTERNE MATERIALE ANTISDRUCCIOLO DEL TIPO GOMMA A BOLLI PER SCALE INTERNE STRISCIA DI MATERIALE ANTISDRUCCIOLEVOLE EVITARE PRODOTTI CHE AUMENTINO LA SCIVOLOSITA'
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Scal e MISURE DI PREVENZIONE ILLUMINAZIONE ADEGUATA EVITARE OSTACOLI O ELEMENTI DI DISTRAZIONE CONTROLLO NELL'USCITA DEGLI ALLIEVI GESTIONE ORDINATA DELL'USCITA SENSIBILIZZAZIONE DEI BAMBINI AD UN USO CORRETTO
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Corrido i RISCHIO CADUTA CONTATTO ACCIDENTALE CON ARREDI
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Corrido i MISURE DI PREVENZIONE PRIVI DI OSTACOLI E MATERIALI INGOMBRANTI CHE OSTACOLINO CIRCOLAZIONE E PASSAGGIO ILLUMINAZIONE ADEGUATA LARGHEZZA MINIMA DI 2 m, ALMENO 2,5 m SE CI SONO APPENDIABITI O PORTAOMBRELLI RICOPERTI DI MATERIALE ANTISDRUCCIOLO
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Corrido i MISURE DI PREVENZIONE ESTINTORI O CASSETTE IDRANTI POSTI AD ALTEZZA SUPERIORE DI QUELLA DEI BAMBINI PULITI CON PRODOTTI CHE NON NE AUMENTINO LA SCIVOLOSITA' SENSIBILIZZAZIONE DEI BAMBINI AD UN USO CORRETTO
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Armadi - Arredi Fissare a parete mobili e arredi leggeri Prediligere l’adozione di armadi chiusi Evitare di lasciare le chiavi nelle serrature degli armadi Evitare collocazione di suppellettili o libri su scaffali Prediligere tavoli con spigoli smussati e/o arrotondati Sensibilizzare i bambini ad un uso corretto
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Illuminazione dei luoghi di lavoro I luoghi di lavoro devono essere adeguatamente illuminati. A tal fine è opportuno che siano dotati di: –una quantità di luce adeguata per una corretta visibilità nell’ambiente di lavoro e, in particolare, per lo specifico compito visivo da svolgere – una distribuzione ed una collocazione adeguata delle fonti (naturali e/o artificiali) di illuminazione, atte ad evidenziare eventuali situazioni di pericolo (ostacoli, spigoli vari, ecc.) e ad evitare fenomeni di abbagliamento – una qualità dell’illuminazione che consenta di distinguere convenientemente i colori
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Effetti sulla visione La carenza di tali requisiti può produrre conseguenze sulla corretta regolazione dell’apparato visivo, con effetti su: a) la nitidezza dell’immagine più l’oggetto da osservare è vicino e di ridotte dimensioni, maggiore è lo sforzo che viene richiesto all’apparato visivo per vedere nitidamente; più l’illuminazione dell’oggetto è debole, più la nitidezza è ridotta ed aumenta lo sforzo di accomodamento;
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b) l’adattamento alla quantità della luce gli oggetti riflettono in modo diverso la luce a seconda del loro colore (chiaro o scuro) e della loro superficie (opaca o brillante); i cambiamenti rapidi di direzione dello sguardo e/o la presenza nel campo visivo di zone a luminosità molto differenziata, impongono all’occhio una complessa attività di regolazione.
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Effetti sulla salute La necessità di effettuare molteplici regolazioni della vista a causa di sfavorevoli condizioni di illuminazione, in rapporto con le operazioni da compiere, può affaticare sensibilmente l’apparato visivo; detto fenomeno che si manifesta agli inizi con irritazione degli occhi, finisce per determinare veri e propri disturbi Inoltre, la postura, eventualmente assunta per compensare insufficienti o inidonee condizioni di illuminazione del posto di lavoro, può provocare disturbi a carico dell’apparato muscolo- scheletrico
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Prevenzione Adozione di correttivi previsti da norme di legge o di buona tecnica, quali: –corretto posizionamento delle postazioni di lavoro rispetto alle fonti di illuminazione –adeguamento dell’intensità e delle caratteristiche della illuminazione alle esigenze connesse al tipo di lavorazione/attività espletata –correzione dell’incidenza diretta o riflessa del flusso luminoso adottando schermature, tendaggi e veneziane preferibilmente a lamelle orizzontali –contrasti adeguati (un oggetto sarà più o meno facilmente visibile a seconda del contrasto dello stesso al fondo) –cura costante nella manutenzione e nella pulizia, soprattutto per le superfici vetrate o illuminanti
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