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PubblicatoGeronima Corradi Modificato 8 anni fa
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Confronto tassi di cambio fissi e flessibili Secondo i suoi sostenitori presenta due ordini di vantaggi, in termini di efficienza: non interferisce con il funzionamento del mercato; non è esposto agli errori e ai ritardi delle politiche discrezionali, necessarie con il cambio fisso, favorendo l’aggiustamento
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In termini di Politica economica: consente di utilizzare la politica monetaria e fiscale a fini interni; consente di raggiungere l’equilibrio esterno con minori errori e ritardi; potenzia l’efficacia della politica monetaria (es. aumento offerta di moneta a fini espansivi, Y↑, (i diminuisce, deflusso di capitali e peggioramento partite correnti, deprezzamento) R↑, CA↑, Y↑); favorisce una maggiore aderenza alle preferenze circa la scelta alternativa tra inflazione o disoccupazione; permette un risparmio dei costi degli interventi necessari a mantenere il tasso di cambio.
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Argomenti contro il tasso di cambio flessibile perdita di disciplina delle Banche centrali imposta dal cambio fisso; instabilità dei mercati valutari e effetti sull’equilibrio interno ed esterno; danni al commercio internazionale a causa dei prezzi relativi meno prevedibili; politiche economiche tra paesi non coordinate e utilizzo di pratiche valutarie competitive.
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Argomenti a favore dei cambi fissi Secondo i sostenitori sono legati a: Minore incertezza negli scambi; Esposizione a speculazione stabilizzante (si acquista quando il prezzo della valuta scende e si vende quando sale), mentre i cambi flessibili sarebbero maggiormente esposti alla speculazione destabilizzante (si acquista con il prezzo in salita e si vende quando scende); Maggiore disciplina di prezzo: per mantenere il tasso di cambio fisso occorre impedire un differenziale inflazionistico troppo elevato. I cambi flessibili produrrebbero maggiori effetti inflazionistici anche in seguito agli aggiustamenti in eccesso del tasso di cambio e al comportamento asimmetrico rispetto al deprezzamento e all’apprezzamento.
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I sistemi monetari Un sistema monetario è generalmente riferito all’insieme di regole che disciplinano gli aspetti monetari del funzionamento di un singolo sistema economico e/o le relazioni di questo con altri sistemi economici. In particolare deve contenere norme che: Definiscano l’unità monetaria. Regolino l’emissione di moneta. Definiscano i rapporti con le monete estere.
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Il sistema monetario internazionale Il sistema monetario internazionale è definito dall’insieme di regole che disciplinano le relazioni economiche di un singolo sistema economico con altri sistemi economici. Si tratta in particolare delle norme che regolano i rapporti con le monete estere in termini di valore, circolazione e convertibilità adottate da un insieme di paesi.
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Il sistema aureo (Gold Standard ) L’unità monetaria è riferita al contenuto aureo, cioè il suo valore è fissato in termini di oro: se sono soddisfatte determinate condizioni, la definizione dell’unità monetaria in termini di oro assicura la stabilità del valore della moneta e sottrae la creazione di questa all’arbitrio di qualche autorità di governo.
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Presupposti del sistema aureo Nel paese circolano biglietti emessi dalla Banca Centrale aventi potere liberatorio che costituiscono la moneta. È definito il contenuto dell’unità monetaria in termini di oro. La Banca centrale mantiene una riserva di oro, in rapporto alla quantità di moneta emessa: a richiesta la moneta legale può essere convertita in oro. L’oro può essere esportato o importato.
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Aspetti internazionali In un sistema aureo internazionale, le unità monetarie di ogni paese sono definite in termini della stessa base omogenea: l’oro. Il loro valore relativo è determinato dal rapporto dei rispettivi contenuti aurei. Esempio: un dollaro= un grammo d’oro; una sterlina = due grammi d’oro; il loro valore relativo è pari a ½, secondo il quale un dollaro vale la metà di una lira sterlina. Tale rapporto è definito Parità monetaria.
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La parità monetaria assume il significato di un prezzo relativo astratto di riferimento. Il prezzo effettivo del dollaro in termini di sterline, cioè il cambio nominale bilaterale può discostarsi dalla parità monetaria, sopra o sotto, in base alla domanda e all’offerta di dollari contro sterline. Tali scostamenti dalla parità sono limitati entro i cosiddetti punti dell’oro.
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Punto dell’oro superiore Chi deve effettuare un pagamento all’estero (esempio Gran Bretagna) ha la possibilità oltreché di acquistare e inviare sterline cedendo dollari, di eseguire il pagamento mediante l’acquisto e l’invio di oro. Ciò comporta che il cambio dollaro/sterlina non potrà eccedere il valore, detto punto dell’oro superiore, uguale alla parità aumentata delle spese di spedizione dell’oro: oltre questo valore è conveniente convertire i dollari in oro alla parità esistente, e spedire l’oro all’estero.
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Punto dell’oro inferiore Il cambio non potrà scendere sotto la parità di un valore detto punto dell’oro inferiore uguale alla parità diminuita delle spese di spedizione dell’oro: per ricevere un pagamento dall’estero, se il cambio scendesse sotto tale valore, sarebbe conveniente farsi inviare oro, anziché valuta estera. Poiché le spese di spedizione dell’oro, comprensive del trasporto e assicurazione, sono normalmente di entità ridotta, il gold standard è un sistema monetario sostanzialmente a cambi fissi
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Meccanismo di riequilibrio Il riequilibrio nei movimenti dei beni della BP si realizza, dato il regime dei cambi descritto, in modo automatico tramite il movimento dei prezzi all’interno dei paesi interessati. Presupposti classici : flessibilità dei prezzi, teoria quantitativa della moneta. aumento dei prezzi nel paese in avanzo e riduzione dei prezzi nel paese in deficit.
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Il gold standard, secondo gli economisti classici, tende a mantenere l'equilibrio nel commercio internazionale: eventuali deficit della bilancia dei pagamenti di un paese provocano un deflusso di oro, una diminuzione dei prezzi, aumento delle esportazioni, ritorno di metallo e nuovo equilibrio (meccanismo di price-specie-flow). Il sistema bancario non deve che adeguarsi ai flussi aumentando o diminuendo il tasso di sconto in relazione alla scarsità o abbondanza di riserva metallica (rispetto delle cosiddette "regole del gioco").
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