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PubblicatoSara Ferraro Modificato 8 anni fa
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Concorrenza imperfetta Quando manca anche uno solo dei requisiti prima menzionati il mercato acquista caratteristiche di concorrenza imperfetta. Principali esempi di concorrenza imperfetta: 1.Monopolio - una sola (grande) impresa e barriere che impediscono l’ingresso di altre imprese nel mercato. 2.Concorrenza monopolistica - come la concorrenza perfetta ma prodotto non omogeneo (differenziato). 3.Oligopolio - poche grandi imprese (ci possono essere o non essere barriere; il prodotto può non essere omogeneo).
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Monopolio Esiste il “monopolio naturale ” e il x A p xaxa 0 D B xbxb È la dimensione stessa che funziona come barriera all’entrata. Essendo l’unica a vendere il bene, l’impresa monopolista fronteggia l’intera curva di domanda del mercato. La curva di domanda rappresenta per l’impresa l’insieme delle sue possibilità di scelta : può decidere qualsiasi coppia di quantità e prezzo, purché, appunto, sulla curva di domanda. papa pbpb monopolio difeso da altri tipi di barriere (non legate alle economie di scala), come, per esempio, le barriere legali (licenze, brevetti, ecc.), o merceologiche (acqua minerale). Ma, quanto maggiore è la quantità, tanto minore deve essere il prezzo.
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Ricavo marginale e monopolio Abbiamo visto che l’impresa può scegliere qualunque punto (combinazione di x e p ) sulla curva di domanda. Quale sceglierà? Sceglierà la quantità x (e di conseguenza il prezzo p ) che rende massimo il suo profitto, ossia la quantità identificata dalla solita condizione Rmg = Cmg. Questa volta, però, il ricavo marginale non coincide col prezzo. Se vuole vendere una unità in più, l’impresa deve vendere tutta la sua produzione a un prezzo più basso. Perciò il ricavo che ottiene da quella unità in più (appunto il ricavo marginale) è dato dal prezzo incassato su quell’ultima unità meno il minor prezzo su tutte le unità precedenti.
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La scelta del monopolista La scelta del monopolista può essere ora identificata con lo stesso procedimento seguito per l’impresa in concorrenza perfetta. x Rmg p 0 D Cmg x*x* p*p* Cm Graficamente, il monopolista massimizza il suo profitto nel punto Rmg= Cmg dove individua l’ottima quantità da produrre x *. Il prezzo viene fissato sulla curva di domanda (D) che identifica appunto il prezzo coerente con quella quantità. il profitto può essere evidenziato graficamente come l’area del rettangolo rosa
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Monopolio e concorrenza Vediamo alcune differenze, per quanto riguarda i risultati, tra monopolio e concorrenza perfetta. (1)In concorrenza il prezzo è uguale al costo marginale ; in monopolio è maggiore: si ha infatti p Rmg = Cmg. Lo scarto tra prezzo e costo marginale viene usato come misura del grado di monopolio. (2)In concorrenza gli extraprofitti sono destinati ad annullarsi nel lungo periodo (a seguito dell’ingresso nel mercato di altre imprese; in monopolio no (perché le barriere impediscono l’ingresso delle altre imprese). Una espressione alternativa per definire gli extraprofitti in concorrenza è “quasi-rendite” (temporanee); in monopolio si può parlare, invece, di “rendite” (permanenti).
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Concorrenza monopolistica (breve periodo) DEFINIZIONE : tutte le caratteristiche in comune con la concorrenza perfetta tranne una : il prodotto non è omogeneo ma differenziato. Ne consegue che l’impresa fronteggia una “sua” curva di domanda e perciò può scegliere una combinazione di prezzo e quantità prodotta (come nel monopolio). Nel breve periodo (numero delle imprese dato) la sua scelta è determinata in modo identico a quella di un’impresa in condizioni di monopolio. Il grafico è lo stesso del monopolio. x 0 B xbxb pbpb i p Cm D Rmg Cmg
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Concorrenza monopolistica (lungo periodo) Nel lungo periodo, come avviene anche in concorrenza perfetta, entrano nuove imprese nel settore attirate dalla presenza di extraprofitti. 0 L x xlxl plpl p Cm D Rmg i Cmg Il loro ingresso fa ruotare verso il basso la curva di domanda della singola impresa ( D ) rendendola via via più ripida Ne consegue che ruota anche la curva del ricavo marginale ( Rmg i ). Cambia perciò la scelta dell’impresa (che produce meno). Il processo va avanti finché dura l’ingresso di nuove imprese, ossia fino a quando gli extraprofitti non si annullano. Siamo arrivati nel punto L, dove appunto si ha p = Cm.
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Differenze Nel lungo periodo la concorrenza monopolistica differisce da quella perfetta per: La capacità produttiva in eccesso (l’impresa produce una quantità inferiore a quella efficiente che sarebbe corrispondente al costo medio minimo in quanto produce nella parte discendente della curva del costo medio totale.
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Mercati oligopolistici DEFINIZIONE: Forma di mercato in cui le imprese presenti sono poche e grandi Il prodotto può essere sia omogeneo che differenziato Le barriere all’entrata possono esserci o non esserci Il profitto dell’impresa oligopolistica dipende non solo dalle sue scelte ma anche da quelle dell’altra impresa.
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L’Equilibrio in un Mercato Oligopolistico Un mercato è in equilibrio quando le imprese si comportano in maniera ottimale e non hanno alcun incentivo a modificare il prezzo o la quantità prodotta (Teoria dei giochi) Equilibrio di Nash: Ciascuna impresa mette in atto un comportamento ottimale dato il comportamento delle imprese concorrenti
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Sono possibili tre strategie generali 1. cercare di mettersi d’accordo con le altre imprese 2. cercare di prevedere le mosse delle altre imprese 3. cercare di escludere le altre imprese dal mercato L’accordo tra le imprese oligopolistiche ha l’obiettivo di ottenere il massimo profitto per il gruppo, da distribuire poi tra le singole imprese partecipanti all’accordo stesso
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In che modo può essere realizzato l’accordo tra le imprese? Esistono diverse possibilità: 1) Fusione: le due imprese si uniscono dando vita a un’unica società L’impresa risultante ha il monopolio nel mercato 2) Intesa: le due imprese sottoscrivono un contratto vincolante per entrambe che le impegna a rispettare l’accordo
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Esiste una terza soluzione Le due soluzioni precedenti spesso non sono praticabili perché proibite dalla legislazione e sanzionate dall’Antitrust 3) Collusione: le due imprese si coordinano con un accordo non formalizzato e non vincolante Mancando un contratto vincolante, la collusione si regge sull’interesse delle imprese a rispettare l’accordo
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Il Duopolio di Cournot Il duopolio è una forma di mercato nel quale operano due sole imprese, l’impresa A e l’impresa B Le due imprese cercano ciascuna di massimizzare il proprio profitto scegliendo (senza coordinarsi) la quantità da produrre Per avere un equilibrio (di Cournot-Nash) le due quantità devono essere ciascuna la risposta ottima alla quantità scelta dall’altra impresa
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