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Non presenti fenomeni franosi che i solchi acquai non siano totalmente assenti.

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Presentazione sul tema: "Non presenti fenomeni franosi che i solchi acquai non siano totalmente assenti."— Transcript della presentazione:

1 non presenti fenomeni franosi che i solchi acquai non siano totalmente assenti

2 Il sedimento dimostra che c’è stata erosione che non sia presente scheletro portato in superficie dal fenomeno erosivo

3 Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 2.1 : GESTIONE DELLE STOPPIE E DEI RESIDUI COLTURALI (1) Riguarda aziende agricole con: SEMINATIVO in produzioneSuperfici a SEMINATIVO in produzione SEMINATIVO in regime di set-aside o disattivateSuperfici a SEMINATIVO in regime di set-aside o disattivate OBIETTIVO DA REGOLAMENTO (CE) 1782/03 Mantenere i livelli di sostanza organica del suolo SCOPO DELLA NORMA mantenimento del livello di sostanza organica (humus), con conseguenti effetti positivi sulla fertilità del suolo

4 Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 2.1: GESTIONE DELLE STOPPIE E DEI RESIDUI COLTURALI (2) CHE COSA NON DEVE FARE L’AGRICOLTORE l’agricoltore non deve bruciare. La Regione Puglia prevede però la seguente deroga: le stoppie e gli altri residui vegetali delle colture annuali, come le paglie, gli stocchi nelle zone a vincolo ambientale possono essere bruciati dopo il 1° settembre DEROGHE :. L’agricoltore che utilizzerà tale deroga dovrà comunque provvedere OBBLIGATORIAMENTE ad effettuare una fertilizzazione organica (letame, concime organico, pollina, ecc) e/o un sovescio (interramento di piante coltivate per apportare sostanza al terreno) al fine di compensare la bruciatura effettuata. Tale possibilità di deroga, non si applica nelle sole aree a tutela ambientale salvo diverse prescrizioni della competente autorità di gestione

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6 Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 3.1 : MANTENIMENTO IN EFFICIENZA DELLA RETE DI SGRONDO PER IL DEFLUSSO DELLE ACQUE SUPERFICIALI (1) Riguarda aziende agricole con: Una QUALSIASI SUPERFICIE comprese quelle con colture permanenti o altre colture non beneficiarie di aiuti diretti, se servite dalla rete poderale di sgrondo o con elementi caratteristici del paesaggio OBIETTIVO DA REGOLAMENTO (CE) 1782/03 Difendere la struttura del suolo SCOPO DELLA NORMA mantenimento in efficienza della rete di sgrondo delle acque superficiali, onde evitare situazioni di ristagno idrico

7 Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 3.1: MANTENIMENTO IN EFFICIENZA DELLA RETE DI SGRONDO PER IL DEFLUSSO DELLE ACQUE SUPERFICIALI CHE COSA DEVE FARE L’AGRICOLTORE mantenere capezzagne, canali collettori ed altri impluvi naturali o artificiali mantenere, ove presenti, le ordinarie sistemazioni del terreno che agevolano il deflusso delle acque piovane, come ad esempio la baulatura provvedere a mantenere puliti fossi e scoline

8 Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 3.1: MANTENIMENTO IN EFFICIENZA DELLA RETE DI SGRONDO PER IL DEFLUSSO DELLE ACQUE SUPERFICIALI (3) CHE COSA SARÀ OGGETTO DI CONTROLLO? Il controllore accerterà la presenza dei seguenti fenomeni: scoline inefficienti (p.e. invase dalla vegetazione, troppo superficiali, ecc.) canali collettori in stato di non manutenzione assenza di baulatura e/o di altre opportune sistemazioni del terreno presenza di porzioni di superfici caratterizzate da forti ristagni idrici DEROGHE Sono ammesse deroghe in presenza di drenaggio sotterraneo, in caso di trasformazione fondiaria con ridefinizione della rete di sgrondo

9 Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 4.1: PROTEZIONE DEL PASCOLO PERMANENTE (1) Riguarda aziende agricole con: Superfici a PASCOLO PERMANENTE OBIETTIVO DA REGOLAMENTO (CE) 1782/03 Assicurare un livello minimo di mantenimento del pascolo ed evitare il deterioramento dell’habitat SCOPO DELLA NORMA il pascolo, laddove si attui una corretta gestione del carico di bestiame, contribuisce a: ridurre i fenomeni erosivi aumentare il livello di sostanza organica mantenere la struttura del suolo

10 Erosione laminare su pascolo eccessivamente sfruttato, compattato e con forte degrado floristico Smottamenti su pascolo

11 Non convertire il pascolo permanente ad altri usi Non effettuare lavorazioni, eccetto quelle legate al rinnovo o all’infittimento del pascolo stesso e alla gestione dello sgrondo delle acque. Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 4.1: PROTEZIONE DEL PASCOLO PERMANENTE (2) CHE COSA DEVE FARE L’AGRICOLTORE DEROGHE Sono ammesse le tipologie di lavorazioni contenute nei PSR ed eventualmente in altre norme regionali/locali

12 Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 4.2: GESTIONE DELLE SUPERFICI RITIRATE DALLA PRODUZIONE La norma si applica: sia alle superfici abbinate ai titoli da ritiro (SET-ASIDE OBBLIGATORIO) sia a quelle non seminate, utilizzate con titoli ordinari Superfici non seminate (disattivate o maggese ): con la differenza che il controllo dell’erba spontanea in questo caso può essere effettuato anche con il pascolamento

13 OBIETTIVO DA REGOLAMENTO (CE) 1782/03 Assicurare la corretta gestione delle superfici ritirate dalla produzione Questa norma intende assicurare che i terreni ritirati dalla produzione non vengano abbandonati e vengano garantiti gli obiettivi di: Conservare il potenziale produttivo e la fertilità del terreno, evitando la diffusione incontrollata delle piante infestanti Limitare il rischio di propagazione degli incendi ai fondi limitrofi Salvaguardare la biodiversità tutelando la fauna selvatica in particolare durante le nidificazioni

14 Garantire la presenza di una copertura vegetale, naturale o seminata durante tutto l ’ arco dell ’ anno Eseguire uno sfalcio o un ’ altra operazione equivalente almeno una volta l ’ anno nei periodi prescritti (codici 003-006)(014-002) Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 4.2: GESTIONE DELLE SUPERFICI RITIRATE DALLA PRODUZIONE (2) CHE COSA DEVE FARE L’AGRICOLTORE i periodi in cui è vietato lo sfalcio, o altra operazione equivalente, sono i seguenti: - nei SIC e ZPS fra il 1 marzo ed il 31 luglio di ogni anno - nelle altre aree fra il 15 marzo ed il 15 luglio di ogni anno La vegetazione può essere controllata con un intervento di falciatura o trinciatura da effettuare al fine di evitare la risemina delle erbe infestanti, segnalando in Domanda Unica l’attuazione delle pratiche agronomiche. E’ fatto comunque obbligo di sfalci e/o lavorazioni del terreno per la realizzazione di fasce antincendio

15 . Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 4.2: GESTIONE DELLE SUPERFICI RITIRATE DALLA PRODUZIONE DEROGHE Sulle superfici ritirate dalla produzione potranno essere effettuate per deroga lavorazioni per: sovescio (codici 003-001) (014-003) ripristino habitat colture a perdere – miscuglio sorgo, girasole, mais (codici 003-002) (014-004) Interventi di miglioramento fondiario (codici 003-007) (014-006) Superfici ritirate dalla produzione per un solo anno e/o per l’annata agraria precedente alla semina Possibilità di 2 lavorazioni sul MAGGESE da effettuare dal 15 maggio al 15 luglio (codici 003-020) (014-008), con possibilità di sfalcio ad un’altezza minima di 15 cm Intervento di sfalcio o taglio senza vincoli di epoche prestabilite (codici 003-005) (014-001) Impiego di diserbanti non residuali a basso dosaggio (1 intervento tra il 15 marzo e il 15 luglio) (codici 003-005) (014-001) Intervento di lavorazione meccanica dopo il 15 luglio (codici 003-003) (014-005) Controllo della vegetazione con il pascolamento solo per le superfici disattivate.

16 Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 4.3: MANUTENZIONE DEGLI OLIVETI Riguarda aziende agricole con: Superfici con OLIVETI OBIETTIVO DA REGOLAMENTO (CE) 1782/03 Assicurare un livello minimo di mantenimento delle superfici destinate alla coltura dell’olivo, con particolare riferimento alle piante d’olivo Salvaguardare il paesaggio tipico di molte aree rurali italiane Garantire il presidio di zone rurali altrimenti destinate all’abbandono, con una gestione attiva del territorio, che contribuisca a ridurre il rischio di erosione e frane

17 Non spiantare l’uliveto CHE COSA DEVE FARE L’AGRICOLTORE Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 4.3: MANUTENZIONE DEGLI OLIVETI DEROGHE In presenza di motivazioni di carattere fitosanitario In caso di reimpianto autorizzato

18 Effettuare una potatura almeno una volta ogni cinque anni

19 Ripulire l ’ oliveto da polloni pluriennali e/o rovi a ridosso delle piante

20 Operare affinch è all ’ interno dell ’ oliveto non siano presenti arbusti e/o vegetazione pluriennale

21 Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 4.4: MANTENIMENTO DEGLI ELEMENTI CARATTERISTICI DEL PAESAGGIO Riguarda aziende agricole con: Una QUALSIASI SUPERFICIE comprese quelle con colture permanenti o altre colture non beneficiarie di aiuti diretti, se servite dalla rete poderale di sgrondo o con elementi caratteristici del paesaggio OBIETTIVO DA REGOLAMENTO (CE) 1782/03 Assicurare un livello minimo di mantenimento ed evitare il deterioramento degli habitat SCOPO DELLA NORMA Mantenere i terrazzamenti, laddove esistenti, in tutte le zone collinari o pedemontane italiane Oltre ai terrazzamenti, la norma si applica anche agli elementi caratteristici del paesaggio ricadenti nelle aree della Rete Natura 2000

22 Non eliminare i terrazzamenti esistenti Non effettuare livellamenti, intesi come movimento terra, nei casi non autorizzati Nelle aree Natura 2000, rispettare i provvedimenti regionali/locali adottati ai sensi della normativa comunitaria Rispetto dei provvedimenti regionale di tutela degli elementi del paesaggio CHE COSA DEVE FARE L’AGRICOLTORE Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali NORMA 4.4: MANTENIMENTO DEGLI ELEMENTI CARATTERISTICI DEL PAESAGGIO (2)

23 Antichi terrazzamenti (non economicamente validi) DEROGHE È consentito il rimodellamento dei terrazzamenti, al fine di renderli economicamente validi ed agevolare la meccanizzazione (p.e. trasformazione in terrazzi collegati)

24 Una Condizionalità funzionale per l’azienda agricola La Condizionalità rischia di essere percepita come una serie complessa di vincoli ed un ulteriore,gravoso appesantimento burocratico.

25 La Riforma della PAC e L’APPLICAZIONE DELLE NORME PREVISTE DALLA CONDIZIONALITA’ Attività di informazione ed assistenza per la definizione di un modello di consulenza all’ottemperanza per imprenditori, coadiuvanti, titolari di azienda agricola INFORMAZIONE E CONSULENZA PER DEFINIRE IL PROPRIO PIANO DI ADEGUAMENTO

26 A ciascuna Azienda la propria CONDIZIONALITA’

27 Vado alla per verificare quale dei 26 vincoli mi riguardano ed INSIEME FAREMO IL PIANO DI ADEGUAMENTO DELLA MIA AZIENDA 26 VINCOLI Quanti registri? Quali Registri? Come mi devo comportare?


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