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PubblicatoLuigina Orlando Modificato 8 anni fa
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Università di Pavia PONDERAZIONE DEI VOTI 260 VOTI CHE RAPPRESENTINO IL VOTO FAVOREVOLE DELLA MAGGIORANZA DEGLI STATI, SE L’ATTO È PROPOSTO DALLA COMMISSIONE IL VOTO FAVOREVOLE DEI DUE TERZI DEGLI STATI, SE NON VI È PROPOSTA DELLA COMMISSIONE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA PRIMA DEL 1.11.2014
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Università di Pavia ABOLIZIONE DELLA PONDERAZIONE DEI VOTI PROPOSTA DELLA COMMISSIONE 55% DEGLI STATI (MINIMO 15) + 65% POPOLAZIONE UE ASSENZA DI PROPOSTA DELLA COMMISSIONE 72% DEGLI STATI + 65% DELLA POPOLAZIONE UE MINORANZA DI BLOCCO DI ALMENO 4 STATI LA MAGGIORANZA QUALIFICATA DOPO IL 1.11.2014
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Università di Pavia DEVE ESSERE COMPOSTA DA ALMENO 4 STATI. QUESTO SIGNIFICA CHE, NEL CASO DI MINORANZA DI BLOCCO COMPOSTA DA TRE STATI CHE TOTALIZZINO PIÙ DEL 35% DELLA POPOLAZIONE DELL’UNIONE, LA SOGLIA DI POPOLAZIONE RICHIESTA PER L’APPROVAZIONE DELL’ATTO È DI FATTO INFERIORE AL 65%. DICHIARAZIONE ALLEGATA AL TRATTATO DI LISBONA: SE UN NUMERO DI STATI CHE RAPPRESENTA I ¾ DELLA POPOLAZIONE O I ¾ DEL NIUMERO DEGLI STATI RICHIESTI PER COSTITUIRE UNA MINORANZA DI BLOCCO SI OPPONE ALL’ADOZIONE DI UN ATTO A MQ, IL CONSIGLIO DISCUTE LA QUESTIONE E FA TUTTO IL POSSIBILE PER TROVARE UNA SOLUZIONE CHE TENGA CONTO DELLE PREOCCUPAZIONI DI TALI STATI. DOPO IL 2017: 55% DELLA POPOLAZIONE O 55% DEL NUMERO DEGLI STATI NECESSARI PER COSTITUIRE UNA MINORANZA DI BLOCCO. LA MINORANZA DI BLOCCO
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Università di Pavia FUNZIONE LEGISLATIVA INSIEME AL PE FUNZIONE DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO INSIEME AL PE FUNZIONE DI COORDINAMENTO DELLE POLITICHE ECONOMICHE DEGLI STATI CONCLUSIONE DEGLI ACCORDI INTERNAZIONALI RUOLO AFFIEVOLITO RISPETTO AL PASSATO PER QUANTO CONCERNE LA FUNZIONE ESECUTIVA LE FUNZIONI DEL CONSIGLIO
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Università di Pavia GARANZIA DI CONTINUITÀ DEI LAVORI DEL CONSIGLIO PREPARAZIONE DEI LAVORI DEL CONSIGLIO FILTRO TRA COMMISSIONE E CONSIGLIO INSERIMENTO DELLE QUESTIONI IN PARTI DIVERSE DELL’ORDINE DEL GIORNO A SECONDA CHE SI SIA RAGGIUNTO O MENO L’ACCORDO TRA I MEMBRI DEL COREPER IL COREPER
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Università di Pavia CARATTERISTICHE GENERALI DELL’UEM NON È INSERITA IN UN PILASTRO SEPARATO ED È DUNQUE SOGGETTA AL METODO COMUNITARIO. TUTTAVIA, RUOLO RAFFORZATO DEL CONSIGLIO E DEL CONSIGLIO EUROPEO. FERMO IMPEGNO POLITICO DI REALIZZARE L’UNIONE ECONOMICA E MONETARIA: IRREVERSIBILITÀ DELL’INGRESSO NELLA TERZA FASE
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Università di Pavia LE TRE FASI DELL’UEM I – LIBERALIZZAZIONE DEI MOVIMENTI DI CAPITALI II – COOPERAZIONE TRA BANCHE CENTRALI NAZIONALI E COORDINAMENTO DELLE POLITICHE MONETARIE IN SENO ALL’ISTITUTO MONETARIO EUROPEO III – INGRESSO CONDIZIONATO AL RISPETTO DI CRITERI ECONOMICI E GIURIDICI. BANCA CENTRALE EUROPEA E SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI. NEL 1998 IL CONSIGLIO ATTESTA CHE 11 STATI MEMBRI HANNO I REQUISITI PER ENTRARE NELLA TERZA FASE. NEL 2001 SI AGGIUNGE LA GRECIA. L’EURO INIZIA A CIRCOLARE IL 1.1. 2002. OGGI APPARTENGONO ALL’AREA EURO ANCHE SLOVENIA, MALTA, CIPRO, SLOVACCHIA, ESTONIA, LETTONIA E LITUANIA.
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Università di Pavia GLI STATI CON DEROGA - REGNO UNITO: LA SUA POSIZIONE È REGOLATA DAL PROTOCOLLO N. 15 - DANIMARCA: DECISIONE DEI CAPI DI STATO E DI GOVERNO RIUNITI AD EDIMBURGO, 1992 - SVEZIA: MANIFESTA UNILATERALMENTE LA SUA VOLONTÀ DI NON PARTECIPARE SANCITA DA UN REFERENDUM NEL 2003. NON CONFORMITÀ AI CRITERI GIURIDICI. LA POSIZIONE DEGLI STATI CON DEROGA È INDICATA NELL’ART. 139 TFUE: 1) ELENCO DELLE DISPOSIZIONI CHE NON SI APPLICANO A TALI STATI 2) FUNZIONAMENTO A COMPOSIZIONE VARIABILE DEL CONSIGLIO
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Università di Pavia LA BCE: PRINCIPI GENERALI TRATTATI + PROTOCOLLO SULLO STATUTO DI BCE E SEBC CON LISBONA LA BCE È INSERITA ALL’ART. 13 TUE TRA LE ISTITUZIONI DELL’UNIONE. LA VISIONE DELLA BCE COME ORGANIZZAZIONE INDIPENDENTE, NÉ ISTITUZIONE, NÉ ORGANO, NÉ AGENZIA. SMENTITA DALLA CORTE DI GIUSTIZIA NEL CASO OLAF (C-11/00): NONOSTANTE LE PARTICOLARITÀ DEL SUO STATUTO, LA BCE DEVE CONTRIBUIRE ALLA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI DELL’UNIONE ED È INSERITA NEL QUADRO DI QUESTA
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Università di Pavia GLI ORGANI DELLA BCE - CONSIGLIO DIRETTIVO: GOVERNATORI DELLE BANCHE CENTRALI DEGLI STATI DELL’EUROZONA + MEMBRI DEL COMITATO ESECUTIVO. DEFINISCE LA POLITICA MONETARIA DELL’UNIONE. - COMITATO ESECUTIVO: PRESIDENTE + VICE PRESIDENTE + QUATTRO MEMBRI. NOMINATO DAL CONSIGLIO EUROPEO A MQ IN COMPOSIZIONE RISTRETTA, DIETRO CONSULTAZIONE DEL PE E DEL CONSIGLIO DIRETTIVO. GESTISCE GLI AFFARI CORRENTI.
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Università di Pavia LE MODALITÀ DI VOTO CON L’AUMENTO DEL NUMERO DEGLI STATI DELLA ZONA EURO, SI PASSA DALLA REGOLA SECONDO LA QUALE AD OGNI MEMBRO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO SPETTAVA UN VOTO A UN METODO PIÙ COMPLESSO, CHE COMPORTA LA SUDDIVISIONE DEGLI STATI DELL’EUROZONA IN DUE GRUPPI, SULLA BASE DELLE LORO DIMENSIONI ECONOMICHE, E L’ATTRIBUZIONE DI UN CERTO NUMERO DI VOTI (INFERIORE AL NUMERO DI MEMBRI) AD OGNUNO DEI DUE GRUPPI. IN QUESTO MODO SI TENTA DI RIDURRE IL PESO DEI GOVERNATORI DELLE BANCHE CENTRALI NAZIONALI RISPETTO AI MEMBRI DEL COMITATO ESECUTIVO. IN MERITO AD ALCUNE QUESTIONI FINANZIARIE, SI VOTA CON UN SISTEMA DI VOTI PONDERATI (CALCOLATI SULLA BASE DELLE QUOTE DI CAPITALE DELLA BCE SOTTOSCRITTE DALLE BCN)
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Università di Pavia BCE E SEBC LA BCE E LE BANCE CENTRALI NAZIONALI HANNO PERSONALITÀ GIURIDICA. IL SEBC NO. SI VUOLE SOTTOLINEARE IL PERMANERE DELLE BANCHE CENTRALI NAZIONALI E IL LORO RUOLO MECCANISMO DI FUNZIONAMENTO DIFFERENTE DA QUELLO DELLA FEDERAL RESERVE. POSSIBILITÀ PER UNA MAGGIORANZA IN SENO AL CONSIGLIO DIRETTIVO DI BLOCCARE DECISIONI ALLE QUALI SIANO FAVOREVOLI I MEMBRI DEL COMITATO ESECUTIVO.
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