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Valutazione di sistema: valutazione delle scuole e valutazione dei soggetti Nadia Colombo.

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Presentazione sul tema: "Valutazione di sistema: valutazione delle scuole e valutazione dei soggetti Nadia Colombo."— Transcript della presentazione:

1 Valutazione di sistema: valutazione delle scuole e valutazione dei soggetti Nadia Colombo

2 2  I perché della valutazione: le tendenze internazionali e il sistema di valutazione in Italia  La valutazione delle scuole  Il RAV: quadro di riferimento e struttura  Dall’analisi dei dati di contesto e di processo alla definizione di obiettivi e traguardi  Esempi di percorsi di lettura e di “triangolazione” dei dati  La valutazione degli apprendimenti  Un’analisi “di sistema” dei risultati INVALSI INDICE RESTITUZIONE DATI SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE, PROVA NAZIONALE E RILEVAZIONI INTERNAZIONALI INVALSI

3 3 PARTE PRIMA I PERCHE’ DELLA VALUTAZIONE: tendenze internazionali e il sistema di valutazione in Italia

4 44 Fino alla fine degli anni ’70  Immissione di risorse da parte dei sistemi politici e di apparati amministrativi, senza controllo sui risultati Ipotesi: Investimenti + insegnamenti => miglioramento  Grande espansione dei sistemi d’istruzione nel secondo dopoguerra, con conseguente esplosione della spesa  Crisi dell’istruzione e messa in discussione dell’esistenza di una relazione semplice e diretta fra risorse investite nell’istruzione (input) e risultati ottenuti (output) e conseguentemente delle politiche scolastiche basate sul semplice aumento della spesa  Tendenza al passaggio da modelli burocratici di governo della scuola a modelli “post-burocratici”, che sfocia da un lato in politiche di “devolution and choice” e dall’altro lato di “standards and accountability ” LE TENDENZE INTERNAZIONALI

5 55 Anni ’80 : Attenzione ai processi  Analisi,(auto)valutazione, manutenzione del processo Ipotesi: valutazione dei processi => miglioramento Dalla metà degli anni ’90: Dai processi agli esiti  Misurazione degli apprendimenti in aree chiave del curricolo  Relazione con indicatori di processo e variabili di contesto ritenuti significativi (tempo insegnamento, presenza e uso biblioteche/laboratori, capacità verbali e conoscenza materia insegnanti, fattori motivazionali, aspettative, stile di leadership, clima scolastico)  Esigenza di trasparenza e confrontabilità dei voti scolastici, dei titoli di studio e delle certificazioni sia all’interno di un Paese, sia nel contesto internazionale  Apertura dei confini e conseguente necessità di favorire la mobilità della forza lavoro e il riconoscimento delle qualificazioni ai vari livelli (esempio EQF)

6 66 Da ISTRUZIONE = SPESA a ISTRUIZIONE = INVESTIMENTO “capitale umano” come fattore discriminante per il progresso economico e sociale di un Paese La letteratura dimostra che la conoscenza nelle discipline fondamentali ha un ruolo di primo piano nell’avanzamento individuale e dell’intera società Questa consapevolezza scientifica ha modellato le indicazioni di policy a livello internazionale ed europeo (es. strategia di Lisbona) ed è stata recepita dalla legislazione nazionale IL BISOGNO DI ACCONTABILITY

7 7 GLI OBIETTIVI DI LISBONA Benchmark 2020 Riduzione dispersione scolastica: non più del 10% Riduzione del 15 % di alunni con bassi livelli di risultato in lettura, matematica e scienze Completamento dei studi terziari: almeno 40 % adulti di età compresa tra 30 e 34 anni Partecipazione adulti all’apprendimento permanente: 15% della popolazione adulta Istruzione prescolastica per bambini di età compresa tra 4 anni e l’inizio della scuola: 95%

8 88 Raccomandazioni OCSE all’Italia – 1997  Istituire un sistema di valutazione indipendente che definisca parametri di valutazione per mettere le scuole in grado di autovalutarsi, sviluppi test e fornisca consulenza per la allocazione delle risorse  Istituire un ente indipendente che svolga ricerche in materia di istruzione  Creare un sistema di testing per valutare gli alunni in determinati momenti del corso di studi  Mettere i risultati a disposizione dei genitori e della comunità in forma di media di scuola IL SISTEMA DI VALUTAZIONE IN ITALIA

9 99 Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 12 febbraio 2001  Sviluppare una valutazione esterna allo scopo di fornire un sostegno metodologico all’autovalutazione e fornire un’analisi esterna della scuola che incentivi un processo costante di miglioramento facendo attenzione a non limitarsi al solo controllo amministrativo  Incoraggiare l’autovalutazione da parte degli istituti scolastici come metodo per fare della scuola un luogo di apprendimento e di perfezionamento, associando con equilibrio autovalutazione e valutazione esterna

10 10 Decreto Legislativo 286/2004 Effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli allievi e sulla qualità del sistema educativo avendo come fine il progressivo miglioramento e l’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione Decreto Legislativo 286/2004 Effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli allievi e sulla qualità del sistema educativo avendo come fine il progressivo miglioramento e l’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione Strumento diagnostico per le scuole Fornire un’ampia base informativa per condurre un’analisi non autoreferenziale Analizzare la capacità di far acquisire competenze essenziali Diagnosticare in modo trasparente punti di forza e di debolezza su cui intervenire Avviare una riflessione su possibili ricadute didattiche Strumento diagnostico per le scuole Fornire un’ampia base informativa per condurre un’analisi non autoreferenziale Analizzare la capacità di far acquisire competenze essenziali Diagnosticare in modo trasparente punti di forza e di debolezza su cui intervenire Avviare una riflessione su possibili ricadute didattiche Valutazione di sistema Misurare l’efficacia e l’efficienza del sistema scolastico nazionale, monitorandone i risultati, definiti in termini di livelli di apprendimento degli studenti, misurati in un quadro di riferimento condiviso  Indicatori di base  Indicatori di contesto  Indicatori di tendenza Valutazione di sistema Misurare l’efficacia e l’efficienza del sistema scolastico nazionale, monitorandone i risultati, definiti in termini di livelli di apprendimento degli studenti, misurati in un quadro di riferimento condiviso  Indicatori di base  Indicatori di contesto  Indicatori di tendenza

11 11 Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione. DPR n° 80 28 marzo 2013 Definisce soggetti (Invalsi, Indire, contingente ispettivo), obiettivi e organizzazione del SNV Indica e descrive le fasi nelle quali si articola il procedimento di valutazione delle scuole (art. 6) - AUTOVALUTAZIONE - VALUTAZIONE ESTERNA - AZIONI DI MIGLIORAMENTO - RENDICONTAZIONE SOCIALE

12 12 Direttiva del 18/09/2014 n° 11 Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/15, 2015/16 e 2016/17 Stabilisce le modalità di avvio, con la relativa tempistica, e le azioni di accompagnamento necessarie per consentire a tutte le scuole di predisporre gradualmente strumenti organizzativi e di acquisire competenze adeguate per il pieno sviluppo del procedimento di valutazione Il procedimento di valutazione e il coinvolgimento delle scuole

13 13 FASE 1: Anno scolastico 2014-2015 AUTOVALUTAZIONE : REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DEL RAPPORTO DI AUTOVAL UTAZIONE 1) Analisi e verifica del proprio servizio sulla base dei dati resi disponibili dal sistema informativo del Ministero, delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall'Invalsi, oltre a ulteriori elementi significativi integrati dalla stessa scuola 2) Elaborazione di un rapporto di autovalutazione in formato elettronico, secondo un quadro di riferimento predisposto dall'Invalsi 3) Formulazione di un piano di miglioramento: individuazione di priorità strategiche e dei relativi obiettivi di miglioramento

14 14 FASE 2: Anno scolastico 2015-16 VALUTAZIONE ESTERNA 1) Individuazione da parte dell'Invalsi delle situazioni da sottoporre a verifica, sulla base di indicatori di efficienza ed efficacia previamente definiti dall'Invalsi medesimo 2) Visite dei nuclei, secondo il programma e i protocolli di valutazione adottati dalla conferenza 3) Ridefinizione da parte delle istituzioni scolastiche dei piani di miglioramento in base agli esiti dell'analisi effettuata dai nuclei

15 15 FASE 2: Anno scolastico 2015-16 AZIONI DI MIGLIORAMENTO 1)Definizione e attuazione da parte delle istituzioni scolastiche degli interventi migliorativi anche con il supporto dell'Indire o attraverso la collaborazione con universita', enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. FASE 3: Anno scolastico 2016-17 (VALUTAZIONE ESTERNA – AZIONI DI MIGLIORAMENTO) AZIONI DI RENDICONTAZIONE SOCIALE 1) Pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza.

16 16 DUNQUE Il procedimento di valutazione NON si conclude con la formulazione di un giudizio o con l'attribuzione di un punteggio o con il rilascio di una certificazione; la valutazione in tutte le sue fasi deve piuttosto diventare un modus operandi che mira a sostenere la scuola in un processo di miglioramento continuo Il procedimento di valutazione dovrebbe dar luogo a un insieme di interventi organizzativi, didattici, professionali volti a - potenziare la capacità di autogoverno di ciascuna scuola - consolidarne l’identità e l’autonomia - responsabilizzare la comunità scolastica nel raggiungimento degli obiettivi IDEA DI FONDO - Favorire, in ogni fase della valutazione, un coinvolgimento attivo e responsabile delle scuole, fuori da logiche di mero adempimento formale - Consentire a ciascuna istituzione scolastica, attraverso un buon processo valutativo, attivato in modo convinto e consapevole, di regolare e qualificare il proprio servizio educativo

17 17 Schema di regolamento del Sistema Nazionale di valutazione AUTOVALUTAZIONE VALUTAZIONE MIGLIORAMENTO

18 18 PARTE SECONDA IL RAV: quadro di riferimento e struttura

19 19 IL MODELLO TEORICO DI RIFERIMENTO Modello teorico delle relazioni tra Esiti, Processi, Contesto e Risorse da Inquadramento teorico del RAV INVALSI, p. 7

20 20 AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO e PROVE INVALSI Risultati scolastici Risultati prove SNV Competenze chiave di cittadinanza VINCOLI E OPPORTUNUTA' IMPATTI SULL'AMBIENTE ESTERNO PRATICHE ORGANIZZATIVE PRATICHE E GESTIONALI

21 21 IL FORMAT DEL RAV Il RAV è costituito da quattro parti: DESCRITTIVA Descrizione del CONTESTO e delle RISORSE DESCRITTIVA Descrizione del CONTESTO e delle RISORSE VALUTATIVA Valutazione degli ESITI e dei PROCESSI VALUTATIVA Valutazione degli ESITI e dei PROCESSI RIFLESSIVA Descrizione e riflessione sul PERCORSO DI AUTOVALU TAZIONE RIFLESSIVA Descrizione e riflessione sul PERCORSO DI AUTOVALU TAZIONE PROATTIVA Individuazione delle PRIORITA’ e degli OBIETTIVI di MIGLIORAMEN TO PROATTIVA Individuazione delle PRIORITA’ e degli OBIETTIVI di MIGLIORAMEN TO

22 22 PARTE DESCRITTIVA: CONTESTO E RISORSE 1.1POPOLAZIONE SCOLASTICA Provenienza socio-economica culturale degli studenti, caratteristiche della popolazione scolastica e delle relative famiglie, caratteristiche del contesto sociale (tassi di occupazione, immigrazione,…) 1.2 TERRITORIO E CAPITALE SOCIALE Caratteristiche economiche del territorio e sua vocazione produttiva; risorse e competenze presenti nella comunità ai fini della cooperazione sociale; istituzioni rilevanti nel territorio 1.3 RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI Entità e grado di diversificazione delle fonti di finanziamento (famiglie, privati, enti pubblici …); qualità delle strutture e della infrastrutture scolastiche 1.4 RISORSE PROFESSIONALI Quantità e qualità del personale della scuola (es. conoscenze e competenze disponibili).

23 23 PARTE VALUTATIVA: ESITI 2.1 RISULTATI SCOLASTICI Rimanda agli esiti degli studenti nel breve e medio periodo. E' importante che la scuola sostenga il percorso scolastico degli studenti, garantendo il successo formativo degli studenti 2.2 RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI L’analisi dei risultati conseguiti nelle prove standardizzate nazionali consente di riflettere sul livello di competenze raggiunto dalla scuola in relazione alle scuole del territorio, a quelle con background socio-economico simile e al valore medio nazionale. Tale analisi permette anche di valutare la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento dei livelli essenziali di competenza 2.3 COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA Indicano un insieme di competenze, anche di natura trasversale, ritenute fondamentali per una piena cittadinanza. Tra queste rientrano ad esempio le competenze sociali e civiche e le competenze personali legate alla capacità di orientarsi e di agire efficacemente nelle diverse situazioni 2.4 RISULTATI A DISTANZA L’azione della scuola può definirsi efficace quando assicura risultati a distanza nei percorsi di studio a seguito o nell’inserimento nel mondo del lavoro. E', pertanto, importante conoscere i percorsi formativi degli studenti usciti dalla scuola del primo e del secondo ciclo ad un anno o due di distanza, e monitorare inoltre i risultati sia all'interno del primo ciclo, sia nel passaggio al secondo ciclo

24 24 PARTE VALUTATIVA: PROCESSI – PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE 3.1 CURRICOLO; PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE Individuazione del curricolo fondamentale a livello di istituto e capacità di rispondere alle attese educative e formative provenienti dalla comunità di appartenenza. Definizione di obiettivi e traguardi di apprendimento per le varie classi e anni di corso. Attività opzionali ed elettive che arricchiscono l’offerta curricolare. Modalità di progettazione didattica, monitoraggio e revisione delle scelte progettuali effettuate dagli insegnanti. Modalità impiegate per valutare le conoscenze e le competenze degli allievi 3.2 AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Capacità della scuola di creare un ambiente di apprendimento per lo sviluppo delle competenze degli studenti. La cura dell'ambiente di apprendimento riguarda sia la dimensione materiale e organizzativa (gestione degli spazi, delle attrezzature, degli orari e dei tempi), sia la dimensione didattica (diffusione di metodologie didattiche innovative), sia infine la dimensione relazionale (attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo e trasmissione di regole di comportamento condivise) 3.3 INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE Strategie adottate dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e il rispetto delle diversità, adeguamento dei processi di insegnamento e di apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d’aula e nelle altre situazioni educative 3.4 CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO Attività per garantire la continuità dei percorsi scolastici. Attività finalizzate all’orientamento personale, scolastico e professionale degli allievi

25 25 PARTE VALUTATIVA: PROCESSI – PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE 3.5 ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell’istituto. Capacità della scuola di indirizzare le risorse verso le priorità, catalizzando le energie intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il perseguimento degli obiettivi prioritari d’istituto. 3.6 SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE Capacità della scuola di prendersi cura delle competenze del personale, investendo nella formazione e promuovendo un ambiente organizzativo per far crescere il capitale professionale dell’istituto. 3.7 INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE Capacità della scuola di proporsi come partner strategico di reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno responsabilità per le politiche dell’istruzione nel territorio. Capacità di coinvolgere le famiglie nel progetto formativo.

26 26 IL PERCORSO DI AUTOVALUTAZIONE Lettura e analisi degli indicatori Riflessione attraverso domande guida Individuazione di punti di forza e di debolezza Espressione del giudizio attraverso la rubrica di valutazione

27 27 LETTURA E ANALISI DEGLI INDICATORI Definizione dell’area Dati e fonti cui attingere per un confronto tra scuola/ valori di riferimento

28 28 RIFLESSIONE ATTRAVRSO DOMANDE GUIDA Domande guida per orientare la riflessione su quanto fatto in ogni area Descrizione di elementi positivi/opportunità elementi critici/vincoli INDIVIDUAZIONE DI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA

29 29 ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO ATTRAVERSO LA RUBRICA DI VALUTAZIONE Criterio di qualità Scala di possibili situazioni da 1 a 7 Le descrizioni servono come guida per capire dove meglio collocare la propria scuola lungo la scala

30 30 Indicazione dei fattori o degli elementi che hanno determinato la collocazione della scuola in uno specifico punto della scala  Supportare il giudizio utilizzando gli indicatori e i dati messi a disposizione centralmente (es. MIUR e INVALSI) e integrando con evidenze raccolte all’interno della scuola  Leggere dati e indicatori in un’ottica comparativa, confrontando la situazione della scuola con valori di riferimento  Interpretare i dati alla luce della specificità del contesto, evidenziando punti di forza e di debolezza in quanto la scuola fa, individuando gli aspetti strategici MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO

31 31 PARTE TERZA PERCORSI DI LETTURA DEI DATI

32 32  Confronto e integrazione delle informazioni su un determinato oggetto raccolte attraverso fonti diverse  Diversi tipi di “triangolazione”: oEvidenze raccolte dalla scuola e dati forniti centralmente oDati raccolti con strumenti diversi oQuestionari compilati da soggetti diversi CONFRONTO FRA ALCUNI INDICATORI

33 33 ALCUNI ESEMPI  Dati di customer satisfaction raccolti dalla scuola e i dati dei questionari su organizzazione della scuola o clima scolastico  Dati sul numero di studenti che frequentano i corsi di recupero raccolti dalla scuola e i dati sui corsi di recupero attivati forniti da MIUR e INVALSI  Valutazione della congruenza delle percezioni di soggetti diversi su uno stesso oggetto (i risultati vanno nella stessa direzione oppure no?)  Confronto con valori di riferimento (media, deviazione standard)

34 34 ESEMPIO 1: Esiti e clima scolastico PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE Risultati degli studenti in Italiano e in Matematica Risultati prove INVALSI Ore di assenze degli studenti Scuola in chiaro Sospensioni degli studenti Azioni per contrastare episodi problematici Questionario Scuola INVALSI

35 35 Risultati degli studenti in Italiano e in Matematica Risultati prove INVALSI

36 36 ESEMPIO 1: Esiti e clima scolastico Ore di assenze degli studenti Scuola in chiaro 110,8 115,2

37 37 Sospensioni degli studenti Azioni per contrastare episodi problematici Questionario Scuola INVALSI

38 38 ESEMPIO 2 : Esiti, interventi di recupero e potenziamento e strumenti di valutazione degli alunni PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE Esiti degli scrutini di giugno per anno di corso (valori percentuali Scuola in chiaro Interventi didattici per il recupero delle competenze Presenza di prove strutturate per classi parallele Questionario Scuola INVALSI

39 39 Esiti degli scrutini di giugno per anno di corso (valori percentuali Scuola in chiaro 28,7

40 40 Interventi didattici per il recupero delle competenze Questionario Scuola INVALSI

41 41 n.d. Presenza di prove strutturate per classi parallele Questionario Scuola INVALSI

42 42 PARTE PROATTIVA RAV Individuazione di priorità e di obiettivi di miglioramento PRIORITA’ riferite agli esiti degli studenti PRIORITA’ riferite agli esiti degli studenti Piano triennale (PTOF) TRAGUARDI di lungo periodo TRAGUARDI di lungo periodo Obiettivo di processo Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l'azione di miglioramento I traguardi di lungo periodo riguardano i risultati attesi in relazione alle priorità strategiche; si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento Gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche. Costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo

43 43 ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITA‘ (max. 150 caratteri spazi inclusi) DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO (max.150 caratteri spazi inclusi) PRIORITÀ E TRAGUARDI AREA DI PROCESSODESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO (max. 150 caratteri spazi inclusi) OBIETTIVI DI PROCESSO

44 44 Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità (max 1500 caratteri spazi inclusi.

45 45 La scelta delle priorità e degli obiettivi  Individuazione di un numero limitato (1 o 2) di priorità e di relativi traguardi nell’ambito di una o due aree afferenti agli Esiti degli studenti  Indicazione di un numero circoscritto di obiettivi di processo, coerenti con le priorità e con i traguardi di lungo periodo  Motivazione delle scelte delle priorità a partire dai risultati dell’autovalutazione

46 46 DALLA LETTURA DEI DATI ALL’INDIVIDUAZIONE DI PRIORITA’ E OBIETTIVI ESEMPIO 1 Priorità: Migliorare le competenze degli studenti in Italiano e Matematica Obiettivi di processo: Realizzare interventi finalizzati a promuovere una didattica partecipativa Realizzare interventi finalizzati a migliorare il clima scolastico Traguardo di lungo periodo: Migliorare i risultati degli studenti in Italiano e Matematica riducendo di …. punti il divario dalla media regionale ESEMPIO 2 Priorità: Ridurre la percentuale di studenti sospesi in giudizio Obiettivi di processo: Predisporre prove strutturate intermedie Progettare moduli di recupero per livelli a partire dagli esiti delle prove intermedie Traguardo di lungo periodo: Rientrare nella media provinciale di alunni sospesi in giudizio, ovvero ridurre del ….% il numero di alunni sospesi in giudizio a giugno

47 47 RAV e Piano di miglioramento  Il Piano di miglioramento va definito in seguito alla compilazione del RAV e in coerenza con le evidenze emerse  Nel RAV la scuola definisce la strategia complessiva; nel Piano di miglioramento articola in modo più dettagliato gli obiettivi, individua le risorse materiali, umane, finanziarie, descrive le attività, definisce i risultati attesi

48 48 PARTE QUARTA UN’ ANALISI “DI SISTEMA” DEI RISULTATI DELLE PROVE INVALSI

49 49 PROVE INVALSI e AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO Risultati scolastici Risultati prove SNV Competenze chiave di cittadinanza

50 50 TABELLE  Punteggi generali in ciascuna delle due prove (media classe, scuola; regione, macroarea geografica, Italia, ESCS; totalità istituzioni scolastiche, indirizzo )  Percentuale cheating  Punteggi in dettaglio relativi alle singole sezioni (parti,ambiti,dimensioni) delle prove (media classe, scuola, Italia)  Dati disaggregati per nazionalità - soli nativi-, e regolarità – soli regolari- (media classe, scuola, Italia)  Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento (classe, scuola,regione, macroarea, Italia)  Numero studenti nei diversi livelli ITA e MAT (scuola)  Correlazione tra risultati nelle prove INVALSI e voto di scuola  Dettaglio risposte per item (percentuali di risposta alle diverse opzioni e di omissioni)  Trend temporale triennio (scuola, regione, macroarea, Italia; totalità scuole e indirizzo ) TABELLE  Punteggi generali in ciascuna delle due prove (media classe, scuola; regione, macroarea geografica, Italia, ESCS; totalità istituzioni scolastiche, indirizzo )  Percentuale cheating  Punteggi in dettaglio relativi alle singole sezioni (parti,ambiti,dimensioni) delle prove (media classe, scuola, Italia)  Dati disaggregati per nazionalità - soli nativi-, e regolarità – soli regolari- (media classe, scuola, Italia)  Distribuzione degli studenti per livelli di apprendimento (classe, scuola,regione, macroarea, Italia)  Numero studenti nei diversi livelli ITA e MAT (scuola)  Correlazione tra risultati nelle prove INVALSI e voto di scuola  Dettaglio risposte per item (percentuali di risposta alle diverse opzioni e di omissioni)  Trend temporale triennio (scuola, regione, macroarea, Italia; totalità scuole e indirizzo ) GRAFICI  Punteggi medi dell'intera scuola e delle sue classi rispetto a - punteggi medi della regione, dell'area geografica e dell’Italia intera - punteggi medi scuole "simili" per ESCS  Incidenza della variabilità tra le classi  Punteggi disaggregati rispetto a nazionalità e regolarità del percorso di studi  Confronto tra voto di classe e punteggio nella prova  Confronto (item per item) tra punteggio di classe e media nazionale GRAFICI  Punteggi medi dell'intera scuola e delle sue classi rispetto a - punteggi medi della regione, dell'area geografica e dell’Italia intera - punteggi medi scuole "simili" per ESCS  Incidenza della variabilità tra le classi  Punteggi disaggregati rispetto a nazionalità e regolarità del percorso di studi  Confronto tra voto di classe e punteggio nella prova  Confronto (item per item) tra punteggio di classe e media nazionale Lettura analitica “di profondità” Lettura analitica “di profondità” Lettura sintetica in chiave comparativa Lettura sintetica in chiave comparativa I DATI RESTITUITI DA INVALSI A CIASCUNA SCUOLA

51 51 Il punto di vista dei dirigenti scolastici dirigenti scolastici e degli organismi d’indirizzo della scuola Il punto di vista degliinsegnanti standard esterni Il confronto con standard esterni scuola al proprio interno Il confronto della scuola al proprio interno LETTURE POSSIBILI La lettura dei dati forniti dall’INVALSI può essere fatta da punti di osservazione tra loro complementari ma distinti

52 52 Esiti 2.2 Risultati nelle prove standardizzate nazionali Definizione dell'area - L’analisi dei risultati conseguiti nelle prove standardizzate nazionali consente di riflettere sul livello di competenze raggiunto dalla scuola in relazione alle scuole del territorio, a quelle con background socio-economico simile e al valore medio nazionale. Tale analisi permette anche di valutare la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento dei livelli essenziali di competenza. L’azione della scuola dovrebbe quindi essere volta a ridurre l’incidenza numerica e la dimensione del gap formativo degli studenti con livelli di apprendimento sotto una determinata soglia, considerando la variabilità di risultati interna alla scuola (tra le classi, tra le sedi, tra gli indirizzi), così come la distribuzione degli studenti nei diversi livelli di rendimento.  Punteggio prova di italiano e di matematica (confronto media regionale e nazionale)  Differenza punteggi prova di italiano e di matematica registrati dalla scuola e punteggi di scuole con background economico sociale e culturale simile  Misura del cheating (contenuta se inferiore 10%)  Differenze di punteggio (prova di italiano e matematica) tra le diverse classi  Varianza tra le classi in italiano e matematica (confronto media nazionale)  Percentuali di studenti collocati nei livelli 1 e 2 (confronto media nazionale)  Quota di studenti collocati nei livelli 1 e 2 sia in italiano sia in matematica  Trend temporali (confronto dato nazionale, di macroarea, regionale)

53 53 1. IL LIVELLO DI COMPETENZE RAGGIUNTO DALLA SCUOLA Qual è la posizione della scuola? rispetto al contesto territoriale nazionale macro-area geografica regionale rispetto all’indirizzo di scuola rispetto all’ESCS 1. IL LIVELLO DI COMPETENZE RAGGIUNTO DALLA SCUOLA Qual è la posizione della scuola? rispetto al contesto territoriale nazionale macro-area geografica regionale rispetto all’indirizzo di scuola rispetto all’ESCS

54 54 RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E DI ALTRE REALTA’ TERRITORIALI – Istituti scolastici nel loro complesso Punteggio di scuola significativamente superiore Punteggio di scuola non significativamente differente ITALIANO

55 55 RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E DI ALTRE REALTA’ TERRITORIALI - Licei Punteggio di scuola significativamente superiore Punteggio di scuola significativamente inferiore ITALIANO

56 56 RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E DI ALTRE REALTA’ TERRITORIALI – Tipologia Licei ITALIANO

57 57 RISULTATO COMPLESSIVO DI SCUOLA E ESCS Licei Il QUADRATO ROSSO rappresenta il punteggio medio delle 200 scuole (licei) con background socio-economico-culturale (ESCS) simile Background familiare mediano: BASSO ITALIANO MATEMATICA -1,9 +6,4

58 58 2. LA VARIANZA DEGLI ESITI  EQUITÀ Quanto variano i risultati? fra le classi all’interno della scuola all’interno delle singole classi 2. LA VARIANZA DEGLI ESITI  EQUITÀ Quanto variano i risultati? fra le classi all’interno della scuola all’interno delle singole classi

59 59 RISULTATO DELLE CLASSI – MATEMATICA - Licei Media scuola Punteggio non significativamente differente dalla media regionale, ma superiore alla media nazionale Punteggio inferiore alla media regionale, ma non significativamente differente dalla media nazionale Punteggio inferiore alla media regionale e nazionale scostamenti dei risultati delle classi dalla media di scuola

60 60 RISULTATO DELLE CLASSI E ESCS LICEI - MATEMATICA Il QUADRATO ROSSO rappresenta il punteggio medio delle 200 scuole (licei) con background socio-economico-culturale (ESCS) simile scostamenti punteggi delle classi dal punteggio medio di scuole con ESCS analogo

61 61 RISULTATO DELLE CLASSI – MATEMATICA Licei scostamenti dei risultati delle classi dalla media dei licei lombardi della stessa tipologia Media licei classici Lombardia Media licei linguistici Lombardia Media licei sc. umane Lombardia 59,64 42,20 48,21

62 62 VARIABILITA’ DEI RISULTATI: INCIDENZA DELLA VARIABILITA’ TRA LE CLASSI RISPETTO ALLA VARIABILITA’ TOTALE SCUOLA ITALIA ITALIANOMATEMATICAESCS

63 63 3. LA CAPACITÀ DELLA SCUOLA DI ASSICURARE A TUTTI GLI STUDENTI IL RAGGIUNGIMENTO DEI LIVELLI ESSENZIALI DI COMPETENZA Qual è la distribuzione degli alunni della scuola e delle diverse classi nei livelli di prestazione definiti sulla base del campione nazionale? Quanti alunni si collocano a livelli di eccellenza? Quanti a livelli di criticità? 3. LA CAPACITÀ DELLA SCUOLA DI ASSICURARE A TUTTI GLI STUDENTI IL RAGGIUNGIMENTO DEI LIVELLI ESSENZIALI DI COMPETENZA Qual è la distribuzione degli alunni della scuola e delle diverse classi nei livelli di prestazione definiti sulla base del campione nazionale? Quanti alunni si collocano a livelli di eccellenza? Quanti a livelli di criticità?

64 64 DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PER LIVELLI DI APPRENDIMENTO - LICEI ITALIANO Livello 1 punteggio minore o uguale al 75% della media nazionale LIVELLO MOLTO BASSO Livello 2 punteggio maggiore del 75% e minore o uguale del 95% della media nazionale LIVELLO BASSO Livello 3 punteggio maggiore del 95% e minore o uguale del 110% della media nazionale LIVELLO MEDIO Livello 4 punteggio maggiore del 110% e minore o uguale del 125% della media nazionale LIVELLO ALTO Livello 5 punteggio maggiore del 125% della media nazionale LIVELLO MOLTO ALTO

65 65 DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PER LIVELLI DI APPRENDIMENTO - LICEI MATEMATICA Livello 1 punteggio minore o uguale al 75% della media nazionale LIVELLO MOLTO BASSO Livello 2 punteggio maggiore del 75% e minore o uguale del 95% della media nazionale LIVELLO BASSO Livello 3 punteggio maggiore del 95% e minore o uguale del 110% della media nazionale LIVELLO MEDIO Livello 4 punteggio maggiore del 110% e minore o uguale del 125% della media nazionale LIVELLO ALTO Livello 5 punteggio maggiore del 125% della media nazionale LIVELLO MOLTO ALTO

66 66 NUMEROSITA’ DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA PER LIVELLI DI APPRENDIMENTO - ITALIANO E MATEMATICA SCUOLA Prova di Matematica Numero studenti livello 1-2 Numero studenti livello 3 Numero studenti livello 4-5 Prova di Italiano Numero studenti livello 1-2 50 (31,3%)83 Numero studenti livello 3 1878 Numero studenti livello 4-5 231132 (20%) 61 (38,1%) 33 66 (41,3%) 160 Livello 1 LIVELLO MOLTO BASSOLivello 2 LIVELLO BASSOLivello 3 LIVELLO MEDIO Livello 4 LIVELLO ALTO Livello 5 LIVELLO MOLTO ALTO 91 (56,9%) 26 43 (26,9%)

67 67 5. COMPARAZIONE DIACRONICA Qual è il trend temporale dei risultati di scuola di indirizzo rispetto alla media nazionale e regionale? 5. COMPARAZIONE DIACRONICA Qual è il trend temporale dei risultati di scuola di indirizzo rispetto alla media nazionale e regionale?

68 68 SNV 2011/12 SNV 2012/13 SNV 2013/14 SNV 2014/15 ITALMATITALMATITALMATITALMAT -3,5-15,3 -4,9 - 10,4 -5,1-11,0 -3,8-14,9 +1,9-9,7 +0,5 -3,2+0,9-3,6 +1,4-6,4 Δ SCUOLA/ LOMBARDIA Δ SCUOLA/ LOMBARDIA Δ SCUOLA/ ITALIA Δ SCUOLA/ ITALIA DIFFERENZE TRA RISULTATO DI SCUOLA E MEDIA NAZIONALE/REGIONALE LICEI Punteggio di scuola significativamente superiore Punteggio di scuola significativamente inferiore Punteggio di scuola non significativamente differente

69 69 DATI INVALSI CORRELATI AD ALTRE INFORMAZIONI DI SISTEMA  Confronto con risultati esami finali (voto ammissione / debiti nei 4 anni / voto uscita) = output  Confronto con risultati di più lungo periodo (es. superiori o università) = outcome  Altri risultati della scuola (es. certificazione di lingue, ECDL, stage, …)  Risorse (es. permanenza insegnanti nell’istituto, età media, attività)  (indicatori qualitativi di altri progetti)

70 70 ESEMPIO : Esiti, interventi di recupero e potenziamento e strumenti di valutazione degli alunni PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE Esiti degli scrutini di giugno per anno di corso (valori percentuali) Scuola in chiaro Interventi didattici per il recupero delle competenze Presenza di prove strutturate per classi parallele Questionario Scuola INVALSI

71 71 ESEMPIO : Esiti prove invalsi, esiti prove strutturate interne alla scuola, esiti esami di stato dati di placement post liceale PERCORSI DI LETTURA DI DATI DA FONTI DIVERSE Risultati degli studenti in Italiano e in Matematica Esiti prove INVALSI Esiti prove strutturate interne (in ingresso, in itinere) Dati di placement post liceale Dati raccolti e tabulati dalla scuola Scuola in chiaro, Eduscopio Alma Diploma Esiti esami di stato: alunni diplomati per votazione conseguita all’esame (valori percentuali) Scuola in chiaro

72 72 COME USARE I RISULTATI INVALSI ? Individuare aspetti di qualità da mantenere e rafforzare Individuare elementi di criticità su cui intervenire Apprezzare il valore aggiunto realizzato Per migliorare l’efficacia dell’azione educativa e la qualità degli apprendimenti Promuovere i processi di autovalutazione di istituto Migliorare i processi di valutazione

73 73 AUTOVALUTAZIONE VALUTAZIONE MIGLIORAMENTO Processo ciclico


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