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PubblicatoMarcello Pugliese Modificato 8 anni fa
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Il trasferimento del lavoratore
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Definizioni e differenze Le ragioni del trasferimento Limiti al trasferimento del lavoratore
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Definizioni e differenze
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Art. 2103 c.c. Il lavoratore non può essere trasferito da una unità produttiva ad un’altra se non per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive” (comma 1) “Ogni patto contrario è nullo” (comma 2)
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La nozione di “unità produttiva” (art. 35 l. 300/70) Ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo che occupa più di 15 dipendente Imprese industriali e commerciali che nell’ambito dello stesso comune occupano più di 15 dipendenti
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Trasferta La trasferta, diversamente dal trasferimento, è caratterizzata dalla provvisorietà dello spostamento del lavoratore da una unità produttiva ad un'altra nell’ ambito della medesima azienda
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Distacco (art. 30 dlgs 276 del 2003) quando un datore di lavoro, per soddisfare un proprio interesse, pone temporaneamente uno o più lavoratori a disposizione di altro soggetto per l'esecuzione di una determinata attività lavorativa, rimanendo responsabile del trattamento economico e normativo a favore del lavoratore
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Le ragioni del trasferimento del lavoratore
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Le ragioni tecniche, organizzative e produttive l’interesse dell’imprenditore e quello del lavoratore il principio della ragionevolezza la comunicazione delle ragioni
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Per giurisprudenza costante, un dipendente può essere trasferito solo a condizione che il datore di lavoro possa dimostrare: 1) l'inutilità di tale dipendente nella sede di provenienza
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…segue… 2) la necessità della presenza di quel dipendente, con la sua particolare professionalità, nella sede di destinazione 3) la serietà delle ragioni che hanno fatto cadere la scelta proprio su quel dipendente e non su altri colleghi che svolgano analoghe mansioni
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Le ragioni debbono essere comunicate per per iscritto al dipendente, prima del trasferimento. Non è richiesto il consenso del lavoratore, ma in mancanza delle condizioni sopra indicate, il trasferimento è illegittimo
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Limiti al trasferimento del lavoratore
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Amministratori locali Lavoratrici madri Lavoratore diversamente abile Dirigenti rsa Trasferimento discriminatorio
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Amministratori locali Art. 78 dlgs 267 del 2000 “Gli amministratori dipendenti, pubblici e privati, non possono essere soggetti, se non per consenso espresso, a trasferimenti durante l’esercizio del mandato.
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…segue… La richiesta dei predetti lavoratori di avvicinamento al luogo in cui viene svolto il mandato amministrativo deve essere esami-nata dal datore di lavoro con criteri di priorità”.
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Lavoratrici madri art. 56 dlgs 151 del 2001 Al termine del periodo di congedo di maternità “le madri hanno diritto di conservare il posto di lavoro
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…segue… E salvo rinuncia espressa, di rientrare nelle stesse unità produttive ove erano occupate (…), e di permanervi fino al compimento di un anno di età del bambino”.
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Lavoratore diversamente abile art.33, l. 104 del 1992, come modificato dalla l. 53 del 2000 “Il genitore o il familiare lavoratore, con rapporto di lavoro pubblico o privato, che assiste con continuità un parente o un affine, entro il terzo grado, handicappato
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…segue… ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altre sedi”.
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…segue… “La persona handicappata maggiorenne in situazione di gravità può usufruire alternativamente dei permessi di cui ai commi 2 e 3, ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferita in altra sede, senza il suo consenso”.
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Dirigenti rsa Art. 22, l. 300 del 1970 “Il trasferimento dall’unità produttiva dei dirigenti delle rappresentanze sindacali aziendali … può essere disposto solo previo nulla osta delle associazioni sindacali di appartenenza”.
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Intimazione del trasferimento del dirigente rsa in mancanza di nulla osta = condotta antisindacale (art. 28 l.n. 300/70)
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Trasferimento discriminatorio art. 15, l. 300 del 1970 È nullo qualsiasi patto o atto diretto a: a)… discriminare il lavoratore “nella assegnazione di qualifiche o mansioni, nei trasferimenti … a causa della sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero…”
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