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PubblicatoArrigo Antonini Modificato 8 anni fa
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Situazione a Roma All’interno: stabilità dovuta agli accordi fra patrizi e plebei All’esterno:supremazia sul Lazio e scioglimento della Lega Latina. Pericolo: Sanniti e Cartaginesi
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I Sanniti
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Sanniti I Sanniti o Sabelli furono un antico popolo italico stanziato nel Sannio, corrispondente agli attuali territori della Campania settentrionale, dell'alta Puglia, di gran parte del Molise, del basso Abruzzo e dell'alta Lucania. Si scontrano con etruschi e greci Le tribù sannitiche erano riunite in una confederazione (la Lega sannitica) La tradizione romana li tramanda con caratteri negativi, ma nonostante questo dimostra verso questo popolo grande rispetto (“belliger”)
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Le guerre sannitiche 1° guerra: 343-341 Capua e Teano chiedono aiuto a Roma contro i Sanniti; esito incerto. 2° guerra: 326-304 Capua chiede aiuto a Roma – sconfitta alla gola di Caudio, (Forche Caudine 321), tra Capua e Benevento. I Romani riorganizzano l’esercito, creano alleanze, fondano colonie, costruiscono una via militare (Via Appia) e vincono a Boiano (305), la principale città sannita. I Sanniti dovettero rinunciare alla supremazia sulla Campania, sulle popolazioni italiche e sull’Apulia. 3° guerra: 298-290 Alleanza di Etruschi, Galli, Umbri e Sanniti contro Roma – battaglie di Sentino (295) nelle Marche e Aquilonia nel Sannio, nell’attuale provincia di Avellino (293).guerriglia fino al 290. Dopo la vittoria sui Sanniti, i Romani conquistarono il territorio dei galli boi e senoni e completò la conquista dell’Etrutria, fondando varie colonie.
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La guerra contro Pirro Roma è padrona di buona parte dell’Italia centro- meridionale. Le città della Magna Grecia chiedono aiuto a Roma contro le scorrerie dei Lucani e dei Bruzi. Nel 282 Roma pone dei presidi militari anche a Turi, Locri, Crotone e Reggio, benchè un accordo del 302 stabilisse che le navi da guerra romane non entrassero nel Golfo di Taranto. Taranto, ostile a Roma, chiede aiuto a Pirro (280) re dell’Epiro, che desidera conquistare l’Italia
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Pirro in Italia Battaglia di Eraclea (280) sul Golfo di Taranto: i Romani reggono l’urto della falange, ma scappano di fronte agli elefanti Ascoli Satriano (279)in Puglia: vittoria di Pirro con molte perdite Va verso Roma, ma viene respinto dai Latini Pirro cerca invano aiuti in Sicilia Torna in Italia e viene sconfitto a Malevento (che diventa Benevento) 275 Pirro torna in Epiro Taranto deve accettare l’alleanza con Roma (272)
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Organizzazione politico-amministrativa Nel 266 si svolgono altre due campagne militari che pacificano l’Italia meridionale. Roma controlla da Rimini allo stretto di Messina. Municipi: città che godevano in pieno dei diritti della cittadinanza romana (municipia optimo iure) e iscritte nelle tribù rustiche e città dotate di larga autonomia amministrativa, ma i cui cittadini erano esclusi dal voto e dalle cariche pubbliche (municipia sine suffragio) Socii/ Federati: notevole autonomia (hanno i propri magistrati, emanano leggi, non pagano tributi.) Devono fornire a Roma truppe ausiliarie, militando con capi indigeni sotto il supremo comando dei generali romani. Dividevano con i cittadini romani le prede e gli onori. Fra gli alleati i Latini si trovano in una posizione privilegiata perché possono trasferirsi liberamente a Roma e ottenere la cittadinanza.si sono alleate a Roma spontaneamente con un foedus (più spesso alleanze non paritarie) Colonie: indissolubilmente congiunte alla madrepatria e da questa dipendenti.Il territorio di un popolo vinto veniva in parte diviso in piccoli lotti assegnati ai coloni, in parte diveniva proprietà dello Stato. Si dividevano in romane e latine
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