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2 Affermazione e diffusione del calvinismo. Nel cinquecento il protestantesimo si diffuse rapidamente in Europa. Nelle regioni settentrionali del continente.

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1 2 Affermazione e diffusione del calvinismo

2 Nel cinquecento il protestantesimo si diffuse rapidamente in Europa. Nelle regioni settentrionali del continente il re di Svezia, quello di Danimarca e numerosi principi tedeschi divennero luterani. 2.1 LA RIFORMA IN SVIZZERA In Svizzera la riforma si diffuse soprattutto a Zurigo. In questi territori la corona confiscò terre ecclesiastiche e istituì una Chiesa di Stato, sovvenzionata, organizzata e controllata dal sovrano. Il predicatore più attivo fu Huldrych Zwingli (1484- 1531).

3 Secondo la dottrina cattolica (transustanzazione) l’ostia e il vino consacrati durante l’eucarestia si trasformavano a tutti gli effetti nel corpo e nel sangue di Cristo. A giudizio di Zwingli essi restavano semplicemente pane e vino. Il significato del rito andava cercato nel fatto di commemorare simbolicamente la morte- resurrezione di Gesù. Per gli anabattisti non poteva esistere una società cristiana, la Chiesa doveva essere una comunità di fratelli in Cristo separati nella società civile. Per Zwingli Chiesa e società dovevano essere una cosa sola e la società doveva essere integralmente basata sui precetti della fede. La fede cristiana doveva portare non alla fuga dal mondo ma all’azione per modellarlo secondo la legge divina. LA CRITICA DI ZWINGLI AI SACRAMENTI Zwingli riuscì a d allargare la riforma a Berna e Basilea. Gli altri cantoni sostenuti da gli Asburgo dichiararono guerra a Zurigo.

4 2.2 LA TEOLOGIA DI GIOVANNI CALVINO Calvino era un intellettuale di formazione umanistica e giuridica, dal grande senso dell’equilibrio e della misura compose un’opera (Istituzione della religione cristiana) nella quale espose le proprie concezioni. Centralità della maestà divina, sovranità di Dio. Ineluttabilità dei piani dell’Eterno. Dottrina della predestinazione. Dopo il peccato originale la ragione dell’uomo si era completamente pervertita. L’uomo è servo del peccato. Gli eletti sono destinati al paradiso; I dannati sono destinati all’inferno. I segni per riconoscere gli eletti erano: La fede La capacità di osservare i comandamenti di Dio.

5 2.3 LA TEOCRAZIA DI GINEVRA Nel 1534 Calvino fu costretto a lasciare la Francia perché erano stati introdotti negli appartamenti privati del sovrano, Francesco I, dei manifesti che lo invitavano a diventare protestante. Dopo essersi recato in varie città (Basilea, Strasburgo e Ginevra ) nel 1541 fu incaricato dalla comunità ginevrina di riorganizzare la religiosità della città. Calvino emanò gli ordinamenti ecclesiastici. Principio tradizionale dell’unità religiosa all’interno della repubblica. Nuova concezione del governo della Chiesa Quattro ministeri: PASTORI Compito di predicare, amministrare i sacramenti ed esercitare la disciplina ecclesiastica. DOTTORI (anche insegnanti delle scuole, catechisti e teologi) Provvedere alla formazione dei fedeli e dei candidati al pastorato. ANZIANI Vigilare sulla condotta morale della popolazione poiché la comunità ecclesiastica coincideva con quella politica. DIACONI Assistenza pubblica e amministrazione dei fondi necessari a essa. (ospedale per gli ammalati, per gli anziani, ospizio per i poveri di passaggio e il lazzaretto per le persone colpite da malattie infettive).

6 IL CONCISTORO Chiamato anche consiglio ecclesiastico, fu creato nel 1542 e con questa invenzione Calvino elaborò un modello di governo collegiale della Chiesa. Il concistoro collegava il governo della Chiesa con quello della città ed era un organi bipartito, composto dai membri della «venerabile compagnia dei pastori» e da 12 anziani ed era presieduto da uno dei sindaci della città. Il compito di tale consiglio era di vigilare sull’ortodossia e la moralità dei cittadini. Ginevra si trasformò in una teocrazia (cioè si trovò sotto un regime politico-religioso in cui la legge divina e quella dello stato coincidevano ).

7 2.4 FASCINO E DIFFUSIONE DEL CALVINISMO I principi contenuti negli Ordinamenti si diffusero in Europa facendo nascere molte comunità simili a Ginevra, divenuta la capitale morale della riforma. La Chiesa di matrice Calvinista voleva attuare una Riforma più completa, coerente e audace che seguiva moralità più rigide. Vennero rifiutati gli elementi del culto che non avessero un precedente biblico. Esisteva un vero e proprio orrore per l’introduzione delle immagini devozionali negli edifici di culto. Quando i calvinisti saccheggiarono le chiese papiste ci fu una furia iconoclasta (letteralmente distruttore di immagini sacre ) poiché erano convinti di combattere una forma di idolatria in contrasto con un divieto divino. Le principali regioni in cui si diffuse, ad opera di teologi e pastori, furono: Scozia, Inghilterra, Francia e Paesi Bassi. Inizialmente nelle regioni in cui si instaurò il calvinismo fu la dottrina di un gruppo minoritario e perseguitato dalle autorità poiché i calvinisti si consideravano un esercito di santi di Dio disponibile allo scontro aperto con gli avversari, strumenti di Satana.

8 2.5 IL DIBATTITO SULLA TOLLERANZA RELIGIOSA In Europa si stavano diffondendo idee sempre più radicali. Dogma della trinità Dio era un’unica entità ma anche diviso in tre persone di uguale dignità. PadreFiglioSpirito Santo Formulato da concili della Chiesa nei secoli IV e V. Intellettuali radicali(antitrinitari) contestavano la trinità perché non presente nel Nuovo Testamento. Il nocciolo essenziale della fede era l’etica: Non c’era bisogno della Chiesa o di sacramenti o riti, poiché seguendo le indicazioni morali(amore per il prossimo) ogni credente avrebbe ricevuto la vita eterna. Dichiarati eretici, questi intellettuali finsero di conformarsi alla religione dominante per sfuggire all’inquisizione e diventando eretici dalla doppia vita (nicodemiti). Alcuni fuggirono a Ginevra.

9 A Ginevra non era assolutamente ammesso il dibattito politico. Nel 1553 Michele Serveto, eretico antitrinitario, venne arrestato, processato e bruciato sul rogo. Primo dibattito sulla tolleranza religiosa. Sébastien Castellion scrisse il De haereticis an sint persequendi (riguardo agli eretici, se essi debbano essere perseguitati). In questo testo affermava che le autorità dovevano astenersi dal punire gli eretici in quanto «nelle questioni dottrinali all’uomo è impossibile raggiungere la verità». Solamente la terra di Polonia praticava un regime di tolleranza. I nobili accettavano l’arrivo di chiunque potesse contribuire alla prosperità del paese. Ebrei Perseguitati in Germania. Eretici italiani antitrinitari Insofferenti del controllo dell’inquisizione e della disciplina imposta dal calvinismo ginevrino.

10 3 La risposta cattolica

11 3.1 IGNAZIO DI LOYOLA E I GESUITI Ignazio di Loyola, religioso spagnolo, fu il primo a percepire la necessità di una risposta rapida ed energica alla diffusione della Riforma protestante. Nel 1539 fondò la Compagnia di Gesù (o ordine dei gesuiti ) le cui caratteristiche erano: obbedienza Esecuzione degli ordini dei superiori o del papa Erano le truppe scelte del cattolicesimo in risposta all’esercito dei santi dei calvinisti. Ignazio di Loyola fece si che i gesuiti fossero istruiti sotto il profilo teologico e culturale ed aprì numerose scuole e collegi per educare alla fede l’élite dirigente dei Paesi cattolici. I gesuiti assunsero il ruolo di confessori dei principi per dirigere le loro coscienze e tenerli ancorati alla Chiesa di Roma Il cattolicesimo privilegiò il senso della vista. Promozione dello stile barocco. Immagini della Vergine e dei santi offerte alle meditazioni dei fedeli.

12 3.2 IL CONCILIO DI TRENTO Trovandosi in una situazione complessa e delicata la Chiesa fu costretta ad un ripensamento degli ordinamenti e della dottrina quindi papa Paolo III aprì un concilio ecumenico nel 1542, venticinque anni dopo la pubblicazione delle Tesi di Lutero. Questo perché l’imperatore Carlo V voleva che si potesse trovare più in fretta possibile un compromesso. Paolo III voleva essere sicuro che i protestanti sarebbero stati trattati come eretici e non come interlocutori alla pari. Il concilio durò dal 1542 al 1563 ma nei primi anni furono prese le decisioni più importanti, fra le quali il concetto che la salvezza è offerta da Dio agli uomini per mezzo del sacrificio di Cristo e, con il battesimo, il peccato originale è completamente cancellato.

13 3.3 LA CHIESA, MEDIATRICE TRA DIO E GLI UOMINI In contrapposizione al principio della sola fede(l’uomo non è in grado di ottenere la salvezza attraverso le opere) la Chiesa affermò che i sacramenti comunicano « la grazia di Dio ». L’uomo non era in grado di vincere la propria debolezza e salvarsi. I sacramenti a dargli la forza dello Spirito Santo con la quale poteva resistere alle tentazioni e combattere le insidie del demonio. La Chiesa ribadiva il ruolo fondamentale e ineliminabile del clero. La Chiesa aveva un ruolo di mediazione fra il fedele e la Bibbia. Venne reputata «autentica nelle pubbliche letture, nelle dispute, nella predicazione» la traduzione latina di San Girolamo (Vulgata). Il Concilio fece divieto a chiunque di «interpretare la Bibbia». Progressivo distacco dei cattolici dal testo biblico. Proclamò inoltre che dottrine (purgatorio), pratiche (indulgenze, pellegrinaggi venerazione delle reliquie) e riti anche se non erano presenti nella Bibbia dovevano essere accolti con pari reverenza. In contrapposizione ad un protestantesimo individualista la Chiesa divenne un’onnipresente mediatrice del rapporto con il divino.

14 3.4 UNA RIFORMA MORALE PER PRETI E VESCOVI Il Concilio non poteva ignorare che molti rappresentanti del clero svolgevano la loro missione in modo inadeguato sotto il profilo morale. Vennero presi provvedimenti riguardanti la figura del sacerdote. RIFORMA CATTOLICA Obbligo di residenza nelle diocesi e nelle parrocchie di cui erano responsabili per impedire il cumulo dei benefici (essere titolari di più parrocchie o diocesi). Vescovi Seminari Scuole dove chi aspirava al sacerdozio dove poteva ricevere un’istruzione idonea. Obbligo di compiere periodiche visite pastorali nelle parrocchie delle diocesi. pretiDivieto di matrimonio

15 3.5 L’INQUISIZIONE, UN TRIBUNALE ECCLESIASTICO CONTRO GLI ERETICI I provvedimenti della Chiesa ebbero due obbiettivi: Riformare il cleroArginare la diffusione del protestantesimo Catechismo romano Manuale per i sacerdoti pensato come guida nell’insegnamento della dottrina. Indice dei libri proibiti Elenco di testi condannati dalla Chiesa; chiunque leggeva o possedeva uno di questi libri poteva essere accusato di eresia e processato. In Italia tale compito era svolto dal tribunale dell’inquisizione, istituito nel 1542 e chiamato anche Sant’Uffizio, era un organo centralizzato, diretto da Roma. Ogni decisione importante veniva presa a Roma ma Gli stati non delegarono ogni competenza sugli eretici al tribunale e, soprattutto a Venezia, la Repubblica riuscì ad imporre la presenza dei propri rappresentanti agli interrogatori

16 3.6 I PROCESSI DELL’INQUISIZIONE Gli accusati di eresia erano sottoposti a processi in cui veniva fatto uso della tortura. L’uso di questo strumento si basava sul principio che Dio avrebbe assistito l’innocente e non il colpevole. Se le prove emerse dall’interrogatorio non erano sufficienti ad una condanna l’individuo doveva sostenere l’ abiura, cerimonia in cui doveva proclamare la propria fede cristiana e rinnegare i propri peccati. Ad una seconda imputazione, però, l’abiura non era più concessa e l’eretico era condannato. La pena inflitta dipendeva dalla pesantezza dell’infrazione: Per la gente di campagna che praticava riti superstiziosi era imposta una penitenza più o meno grave a seconda del caso Gli eretici veri e propri erano consegnati al braccio secolare, le autorità dello stato e la loro pena era il rogo in pubblico. Poteva capitare che le autorità ritenessero più opportuno procedere a esecuzioni più discrete, se ad esempio il condannato era di un rango sociale elevato.


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