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GESTIONE DELLA PRODUZIONE LEAN PRODUCTION E JIT

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Presentazione sul tema: "GESTIONE DELLA PRODUZIONE LEAN PRODUCTION E JIT"— Transcript della presentazione:

1 GESTIONE DELLA PRODUZIONE LEAN PRODUCTION E JIT
Corso di TECNOLOGIA, INNOVAZIONE, QUALITÀ Prof. Alessandro Ruggieri Prof. Enrico Mosconi

2 Oggetto della lezione Gestione della produzione
Lean Production e Just in time Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

3 GESTIONE DELLA PRODUZIONE
PIANIFICAZIONE: selezionare gli obiettivi, stabilire le strategie, le politiche, i programmi. PROGRAMMAZIONE: definire cosa deve essere effettuato, in che quantità e a quali scadenze temporali. CONTROLLO: funzione della produzione che controlla l’andamento delle operazioni, verifica gli scostamenti e attua le correzioni. Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

4 FASI DELLA PIANIFICAZIONE
Scelta e sviluppo del prodotto Localizzazione dell’impresa Definizione del layout Definizione della capacità produttiva Previsione della domanda Piano di produzione Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

5 Piano strategico aziendale
Piano strategico della produzione Gestione della domanda Gestione dell’offerta Gestione delle capacità Piano aggregato Piano principale Pianificazione materiali Pianificazione capacità controllo priorità controllo capacità lavorazioni centri di lavoro

6 PIANO STRATEGICO AZIENDALE
Piano di lungo periodo (3-10 anni) Definizione prodotti Piano finanziario Piano R&S Piano di produzione Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

7 DECISIONI DI PRODOTTO E STRATEGIE AZIENDALI
PRODOTTI “CUSTOM”: fabbricati in piccole quantità, progettati su richiesta del cliente. PRODOTTI “OPTION ORIENTED”: configurazioni di subassemblati progettati per “riunirsi” in un’unico prodotto, fabbricati in quantità più grandi. PRODOTTI “STANDARD”: senza opzioni per il cliente, grandi quantità, con caratteristiche che anticipano la domanda del cliente. Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

8 PROCESSO DI SVILUPPO DEL PRODOTTO
Generazione dell’idea Sviluppo e fattibilità dell’idea (uso di modelli basati su punteggi o analisi del break even-point) “Design” del prodotto (parametri, tolleranze) Test e rifinitura Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

9 ANALISI DEL BREAK-EVEN POINT
Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

10 DESIGN GUIDATO DAL CONSUMATORE
BISOGNI DEL CONSUMATORE (QUALITÀ ATTESA) TRASFORMAZIONE DEI BISOGNI IN SPECIFICHE TECNICHE DI PRODUZIONE (DESIGN QUALITY) CON L’USO DEL QUALITY FUNCTION DEPLOYMENT PRODUZIONE (QUALITÀ ATTUALE) CLIENTI (QUALITÀ PERCEPITA) Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

11 DESIGN PER LA QUALITÀ E L’AFFIDABILITA
DESIGN “ROBUSTO”: prodotti insensibili alle fonti esterne di variazione. UTILIZZO DI TECNICHE DI INGEGNERIZZAZIONE DELLA QUALITÀ: predizione di potenziali problemi prima della produzione. GESTIONE E INGEGNERIZZAZIONE DELL’ AFFIDABILITÀ: probabilità che un prodotto funzioni bene per un certo periodo di tempo sotto condizioni operative definite. AFFIDABILITÀ DEL SISTEMA. DESIGN PER IL DISASSEMBLAGGIO. Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

12 DESIGN PER PRODUZIONE E ASSEMBLAGGIO
DFM (DESIGN FOR MANUFACTURE) assicura che i progetti del prodotto possano essere eseguiti con efficienza sul piano produttivo. La semplificazione di prodotto assicura la riduzione dei tempi di assemblaggio e migliora la produttività, la flessibilità, la qualità e la risposta del cliente. Si usa il design modulare. Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

13 PIANO STRATEGICO DELLA PRODUZIONE
PIANO DI PRODUZIONE DI LUNGO PERIODO (3-5 ANNI). RICAVATO DAL PIANO STRATEGICO AZIENDALE PER CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI PREVISTI. Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

14 PIANO AGGREGATO PIANO A MEDIO TERMINE (1 ANNO)
BASATO SU PREVISIONI DELLA DOMANDA E/O ORDINI DEI CLIENTI AGGREGATO PER FAMIGLIE DI PRODOTTO VARIABILI SU CUI AGIRE: livello di impiego della manodopera livello delle scorte decentramento produttivo investimenti in impianti Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

15 PIANO PRINCIPALE DI PRODUZIONE (MASTER SCHEDULE)
DEFINISCE TIPO, QUANTITA’ E TEMPI DI PRODUZIONE. PIANO DI BREVE PERIODO (1-6 MESI). SI OTTIENE PER DISAGGREGAZIONE DEL PIANO AGGREGATO PER TEMPO E PRODOTTO. Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

16 Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi
Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

17 PIANO AGGREGATO E PIANIFICAZIONE DELLA CAPACITÀ STRATEGIE PER DOMANDA VARIABILE
CAMBIAMENTI NEI TASSI DI PRODUZIONE CAMBIAMENTI NELLA FORZA LAVORO GESTIONE DELLE SCORTE INTERVENTI SULLA DOMANDA Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

18 APPROCCI AL PIANO AGGREGATO
STRATEGIA BASATA SUL LIVELLO STANDARD DELLA PRODUZIONE: la produzione è la stessa in ciascun periodo. STRATEGIA BASATA SUL “SEGUIRE” LA DOMANDA: si rende la produzione uguale alla domanda prevista. Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

19 GESTIONE DELLA CAPACITÀ
“facoltà di detenere, ricevere, conservare o accogliere”. è la quantità di input-risorse disponibili in rapporto al fabbisogno di output per un determinato periodo di tempo. La Pianificazione strategica della capacità: fornisce un metodo per stabilire un livello di capacità complessivo delle risorse che supporti la strategia competitiva di lungo periodo dell’azienda con capacità insufficiente l’azienda può perdere clienti con capacità eccessiva l’azienda può ridurre i prezzi Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

20 GESTIONE DELLA CAPACITÀ
La dimensione temporale della capacità produttiva: Lungo termine, superiore ad un anno Medio termine, da 6 a 18 mesi Breve termine, inferiore ad un mese Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

21 LA PIANIFICAZIONE DELLA CAPACITÀ
Livello operativo ottimale il livello di capacità per il quale il processo è stato progettato. Rappresenta il volume di output da raggiungere per minimizzare il costo unitario Il coefficiente di utilizzo della capacità misura quanto l’azienda è prossima la livello operativo ottimale: Capacità impiegata Capacità ottimale Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

22 LA PIANIFICAZIONE DELLA CAPACITÀ
Economie di scala: all’aumentare della dimensione dello stabilimento il costo medio per unità di output diminuisce La curva di esperienza: è legata alla produzione, più aumenta la produzione e più si acquisiscono metodi di produzione migliori, riducendo i costi di produzione i costi di produzione scendono. Stabilimenti più grandi consentono di sfruttare le economie di scala, e quindi sfruttare i costi inferiori per politiche di prezzo aggressive a patto che si abbiano due condizioni: Il prodotto idoneo alle richieste della clientela La domanda tale da giustificare il dimensionamento dell’impianto Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

23 LA PIANIFICAZIONE DELLA CAPACITÀ
Focalizzazione dello stabilimento Una struttura funziona meglio quando si focalizza su una serie ridotta di obiettivi (questo dipende dal livello di tecnologia). Stabilimento all’interno dello stabilimento (PWP plant within plant) che presenta una sotto organizzazione distinta. Capacità produttiva flessibile La possibilità di aumentare o diminuire rapidamente i livelli di produzione mediante: Stabilimenti flessibili Processi flessibili Forza lavoro flessibile Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

24 LA PIANIFICAZIONE DELLA CAPACITÀ
Per incrementare la capacità produttiva bisogna tenere in considerazione tre fattori: Mantenimento dell’equilibrio di sistema Frequenza dell’incremento di capacità Fonti di capacità esterne La determinazione del fabbisogno di capacità avviene: Utilizzando tecniche di previsione per prevedere le vendite Calcolare il fabbisogno di attrezzature e manodopera rispetto alle previsioni Proiettare la disponibilità di manodopera e attrezzature lungo l’orizzonte di pianificazione Stabilire una capacità cuscinetto Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

25 Oggetto della lezione Gestione della produzione
Lean Production e Just in time Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

26 LEAN PRODUCTION Produzione Snella
Filosofia di gestione nata in Giappone e deriva principalmente dalla Toyota. Concetto che implica l’eliminazione delle attività senza valore aggiunto. Obiettivo: creare più valore per i clienti con meno risorse. Si basa sulla continua ricerca ed eliminazione degli sprechi. Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

27 LEAN PRODUCTION Produzione Snella
STRUMENTI Just-in-time Kanban Kaizen Jidoka Riduzione dei lotti Etc. Prof. Alessandro Ruggieri - Prof. Enrico Mosconi Corso di Tecnologia,Innovazione,Qualità

28 SVILUPPATORE DEL SISTEMA
Il Just in Time (JIT) PRODURRE (E CONSEGNARE) IL PRODOTTO NECESSARIO NELLA QUANTITA’ NECESSARIA AL MOMENTO NECESSARIO INVENTORE DEL TERMINE KIICHIRO TOYOTA SVILUPPATORE DEL SISTEMA TAIICHI OHNO Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

29 Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità
Il Just in Time (JIT) OHNO “Quando cominciai a lavorare in Toyota, sentii dire che le parti venivano assemblate “just in time”. Pensai che era una espressione interessante, ma scoprii presto che non corrispondeva alla realtà.... sono solito capovolgere il processo nella mia testa. Usando questo concetto cominciai a pensare che la cosa che dovevamo fare era quella di lasciare che il processo che necessitava di certe parti andasse a procurarsi ciò di cui aveva bisogno, quando ne aveva bisogno e nella quantità necessaria. Così facendo, ho semplicemente capovolto il sistema di programmazione”. Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

30 Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità
Il Just in Time (JIT) COME RIDURRE LE SCORTE ATTRAVERSO IL LIVELLAMENTO DELLA PRODUZIONE PICCOLI LOTTI DI APPROVVIGIONAMENTO E PRODUZIONE CON LA COMAKERSHIP Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

31 I “CINQUE ZERI” DELLA PRODUZIONE JIT
Il Just in Time (JIT) I “CINQUE ZERI” DELLA PRODUZIONE JIT ZERO DIFETTI ZERO SCORTE ZERO SET-UP ZERO FERMATE (affidabilità degli impianti) ZERO CARTA (riduzione dei documenti) Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

32 AREE ED ELEMENTI CHIAVE DEL JIT
Il Just in Time (JIT) AREE ED ELEMENTI CHIAVE DEL JIT GESTIONE DEL LIVELLO DELLA PRODUZIONE (GESTIONE) PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE (PROCESSO) PROGETTAZIONE DEL PROCESSO E DEL PRODOTTO (PRODOTTO) GESTIONE DEI FORNITORI (FORNITORI) GESTIONE DELLA FORZA LAVORO (ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO) Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

33 GESTIONE DEL LIVELLO DELLA PRODUZIONE
Il Just in Time (JIT) GESTIONE DEL LIVELLO DELLA PRODUZIONE RIDUZIONE DEI TEMPI DI SET-UP PICCOLI LOTTI DI APPROVVIGIONAMENTO MANUTENZIONE PREVENTIVA KANBAN SISTEMA PULL SISTEMA INFORMATIVO ADATTAMENTO DELLA CONTABILITA’ AL JIT RIDUZIONE DEL LEAD TIME Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

34 Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità
KANBAN TECNICA PULL DI CONTROLLO DELLA PRODUZIONE ESTREMAMENTE SEMPLIFICATA CHE PUÒ FAR FRONTE A VARIAZIONI DI PRODUZIONE AUTOREGOLANDO IL LAVORO NEI REPARTI In un normale controllo di processo le funzioni principali sono svolte da tre “cartellini”: CARTELLINO DI ISTRUZIONE DI OPERAZIONE CARTELLINO DI IDENTIFICAZIONE CARTELLINO DI TRASPORTO Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

35 Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità
KANBAN In realtà molto spesso si usano soprattutto due tipi di Kanban: KANBAN-PRELIEVO KANBAN-PRODUZIONE CARATTERISTICHE DEL KANBAN SISTEMA RIVOLTO AL PROCESSO SISTEMA “PULL” SISTEMA PRIVO DI PROGRAMMAZIONI RIDUZIONE O ANNULLAMENTO DELLE SCORTE RAPPORTO DIRETTO TRA “FORNITORE” E “CLIENTE” MASSIMA FLESSIBILITA’ Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

36 Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità
KANBAN CONDIZIONI PER LA REALIZZAZIONE DEL KANBAN PRODUZIONE STANDARDIZZATA RIDUZIONE DEI TEMPI DI ATTREZZAMENTO E RIATTREZZAMENTO STANDARDIZZAZIONE DEI CICLI DI LAVORO LAYOUT DEGLI IMPIANTI CONTROLLO AUTONOMO DEI DIFETTI (JIDOKA) AUTOMAZIONE FLESSIBILE MIGLIORAMENTO DEL LAVORO Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

37 Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità
KANBAN “REGOLE DEL KANBAN” La fase di lavoro a valle deve prelevare solo i pezzi necessari La fase di lavoro a monte deve produrre solo nelle quantità ritirate dalle fasi a valle I pezzi difettosi non devono avanzare Il n° di Kanban deve essere ridotto al minimo Il Kanban deve essere adeguato alle fluttuazioni della domanda Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

38 PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE (SCHEDULING)
MASTER SCHEDULE RIPETITIVO ADERENZA GIORNALIERA DEL PIANO DI PRODUZIONE PROGETTAZIONE DEL PROCESSO E DEL PRODOTTO LAYOUT DEGLI IMPIANTI SEMPLICITA’ NELLA PROGETTAZIONE DEL PRODOTTO Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

39 GESTIONE DEI FORNITORI
CONSEGNE JIT LIVELLI DI QUALITA’ DEI FORNITORI GESTIONE DELLA FORZA LAVORO OPERAI POLIVALENTI FORMAZIONE TEAM INTERFUNZIONALI PICCOLI GRUPPI PER LA SOLUZIONE DI PROBLEMI Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

40 Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità
Just in Time II IL FORNITORE E’ INSERITO NELL’IMPRESA COME MEMBRO ATTIVO DELL’UFFICIO ACQUISTI VANTAGGI PER IL CLIENTE: liberazione dai disagi amministrativi; migliore gestione degli ordini; coinvolgimento nel design del prodotto. VANTAGGI PER IL FORNITORE: crescita dei volumi al crescere dei prodotti; contratti a lungo termine; contatti diretti con l’engineering. Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità

41 Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità
Critiche al JIT MRP “MASCHERATO” ? “STRESS” DEI FORNITORI DIFFICILMENTE ADATTABILE A TUTTE LE PRODUZIONI FAVORISCE REALMENTE, APPLICATO ALLO STATO “PURO”, LA FLESSIBILITA’ ? (SE SI BLOCCA QUALCOSA SI BLOCCA LA PRODUZIONE, IN QUANTO MANCANO LE SCORTE) ECCESSO RICORSO AL “SINCRONISMO” “PRESSIONE” SUI LAVORATORI “ZERO” SCORTE PUÒ PROVOCARE DISAGI E RITARDI NELLE CONSEGNE “ESASPERAZIONE” DELLA PRODUZIONE A PICCOLI LOTTI Prof. Alessandro Ruggieri – Management & Certificazione della Qualità


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