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PubblicatoDaniella Manzoni Modificato 8 anni fa
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FUGGIRE O MORIRE FARE RICERCA SUL TEMA DEI MIGRANTI CON LA III D ED IN CONTINUITÀ CON LE QUINTE CLASSI DELLA D’ANTONA BIAGI
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Il giorno mercoledì 7 ottobre, con il prof. Fabbri, siamo andati in aula Lim per vedere alcuni video. Quella mattina io ero molto frenetico e curioso di quello che ci avrebbe fatto vedere. Aveva detto di portare fogli e astucci, già da allora avevo capito che dopo questi piccoli filmati ci sarebbe stato un lavoro di gruppo. Allora siamo andati in aula Lim, ci siamo seduti, e il prof ha cominciato a mettere il primo filmato. Fin da subito si capiva che sarebbe stata una cosa molto interessante e abbastanza complessa da capire, abbiamo fatto silenzio e abbiamo visto il primo filmato. Alla fine del primo video eravamo tutti un po’ perplessi, forse non ci aspettavamo questo tipo di lavoro. La storia degli immigrati l’avevo già sentita e mi sono appassionato subito, è un argomento che mi piace molto. Marco Schiattarella III D
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Il tema oggetto di studio (l’emergenza migranti) è stato presentato in una prospettiva stimolante (la proiezione di alcuni filmati) tale da ottenere una reazione negli alunni capace di attivare un processo di ricerca ed un coinvolgimento anche emotivo. Al tempo stesso la presentazione della tematica non ha assunto la fisionomia di una trasmissione esaustiva, ma piuttosto ha contribuito a stimolare domande. PRESENTARE UN TEMA
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IMMAGINI MOSTRATE
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Dopo aver visto i filmati, Gli alunni sono stati invitati, a trascrivere INDIVIDUALMENTE le loro domande. Per aiutarli nella formulazione sono stati mostrati i seguenti esempi da completare ed adattare: Come è stato? Perché è stato? Chi potrebbe? Cosa potrebbe? Chi ha fatto? Chi farebbe? Perché farebbe? Perché è stato fatto? Perché farà? Come farà? Quale fatto? Quale elemento? Quale personaggio? QUESTIONING: PORRE DOMANDE
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Per condividere le domande prodotte dai compagni e per stimolarne di nuove, i ragazzi si sono disposti in gruppo utilizzando la struttura guida del “plan map”. LISTE DI DOMANDE IN GRUPPO
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Con il «plan map» hanno prima sintetizzato, formulato correttamente e aggiunto le domande in una lista di coppia, applicando il risultato del loro lavoro con un post-it fra le due sezioni della mappa, successivamente le due coppie di ogni gruppo hanno confrontato le loro liste producendone una di gruppo ed applicandola al centro della struttura. PLAN MAP
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Il risultato del confronto di gruppo è la produzione di un certo numero di domande. I portavoce le leggono e si procede a classificarle suddividendole in categorie. CLASSIFICAZIONE DELLE DOMANDE IN SOTTO ARGOMENTI
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A questo punto ogni alunno ha scelto un sotto argomento di interesse e ha avuto il compito di stilare un piano di studio, ovvero sia individuare di quali informazioni avesse bisogno per raggiungere l’obiettivo, rappresentato dalla risposta alle domande formulate inizialmente. PIANI DI STUDIO INDIVIDUALI
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ESEMPIO
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Dopo aver costruito il proprio piano di studi, gli alunni hanno avuto un certo periodo di tempo per cercare il materiale adatto (internet, libri, interviste, articoli e quotidiani). Chiaramente il docente suggerisce alcuni siti e anche i genitori affiancano gli alunni in questa fase. Il risultato delle loro indagini individuali viene poi portato in classe per la fase successiva. RICERCA INDIVIDUALE DEL MATERIALE DI STUDIO
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Vengono composti dei gruppi in base alla scelta dei sotto argomenti effettuata individualmente, si ritrovano insieme gli alunni che hanno approfondito, anche se in modo diverso, lo stesso tipo di tematiche. ANALISI IN GRUPPO DELLE INFORMAZIONI RACCOLTE E DECISIONI RIGUARDO ALLE MODALITA’ DI PRESENTAZIONE ALLA CLASSE.
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MA COMUNICARE INTERESSANDO LA CLASSE I RAGAZZI NON DEVONO INSEGNARE TUTTO CIO’ CHE HANNO APPRESO, MA COMUNICARE INTERESSANDO LA CLASSE. (UNA PRESENTAZIONE ISTRUTTIVA E INTERESSANTE) PROBLEM SOLVING
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Al termine di questa fase di gruppo, è necessario un lavoro di revisione del lavoro svolto (processing), utile anche per la valutazione dei processi metacognitivi. È stata somministrata una scheda per l’autovalutazione da realizzarsi individualmente, con la quale valutare la capacità di riflettere sui propri e gli altrui comportamenti AUTOVALUTAZIONE
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MEDIA E STEREOTIPI SULL’IMMIGRAZIONE In classe abbiamo fatto un lavoro di gruppo dove dovevamo confrontare, modificare, discutere delle nostre informazioni che abbiamo scritto sull’ immigrazione. Noi in particolare abbiamo scelto il sotto argomento sui mass media e gli stereotipi. In gruppo abbiamo lavorato abbastanza bene, senza litigare e anche i componenti che di solito non riescono a seguire bene gli altri, hanno dimostrato di saper fare molto. Alice Cinotti III D
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Sono stati utilizzate prevalentemente presentazioni in power point, qualcuno ha registrato delle interviste. LA PRESENTAZIONE DEI LAVORI DI GRUPPO ALLA CLASSE
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Un gruppo ha realizzato un video interpretando in modo istruttivo la tematica dei “viaggi della speranza” e dell’accoglienza dei migranti, riscuotendo grande successo. IL VIDEO
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Nella settimana che segue alla presentazione, i gruppi si scambiano i materiali su cui hanno studiato e gli alunni chiedono informazioni agli altri componenti del gruppo o consultano varie fonti per prepararsi ad una prova individuale che ha come oggetto tutte le tematiche affrontate dalla classe e condivise durante la presentazione. VERSO LA VERIFICA INDIVIDUALE
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Gli alunni sono chiamati individualmente a produrre un testo espositivo sull’argomento rispettando la sequenza dei sottogruppi e aggiungendo paragrafi di introduzione e conclusione. La fase di pianificazione dei contenuti, concernente la costruzione di una mappa, è stata svolta a casa. TESTO ESPOSITIVO
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Le migrazioni fanno parte della storia dell’umanità. Infatti, l’uomo ha sempre avuto il bisogno di spostarsi dal proprio paese e cambiare stile di vita. In questo periodo, a differenza del passato, questa situazione sta diventando ingestibile, in quanto i governi non sanno come agire e gli sbarchi sono in aumento. Nell’attualità il termine migrazione designa lo spostamento di individui o di gruppi da un luogo ad un altro, ovvero un fenomeno sociale naturale. Le cause dei movimenti migratori variano e si intrecciano fra loro. I motivi principali possono essere economici, politico – sociali, religiosi, geografici, biologici o la guerra. Le cause economiche risiedono nell’insufficienza dei mezzi di sussistenza, il cui movente può dipendere da fattori demografici, sociali. Le guerre, in modo particolare, in alcuni paesi africani e mediorientali, sono le cause che spingono gli uomini a fuggire dai loro paesi. Ad esempio, dal 2010, l’Egitto, la Tunisia, la Libia, l’Iraq e la Siria sono protagonisti di alcune rivoluzioni dette “primavera araba” per la spontaneità delle ribellioni e la partecipazione dei giovani.
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I migranti, provenienti da paesi lontani, fuggono sfruttando i mezzi che hanno a disposizione: molti sui barconi, altri attraversando a piedi una nazione dopo l’altra, sperando di arrivare in paesi che li accolgano, purtroppo non è sempre così. Basta ricordare come sono stati cacciati dalle frontiere francesi e ungheresi, prima che i politici rappresentanti della comunità europea si riunissero e decidessero che tutti i paesi dovevano accettare i migranti. Per molti, il viaggio iniziato non è mai giunto a termine. Possiamo ricordare i novecento morti, in una solo volta nel mar Mediterraneo che viene considerato una “tragica bara”. L’Italia, per la sua condizione geografica, è lo stato che riceve il maggior numero di sbarchi, seguito dalla Grecia. In Italia, come in altri paesi, una volta giunti i migranti vengono accompagnati nei centri di accoglienza: strutture messe a disposizione dai paesi che ospitano. Questi centri si possono dividere in gruppi: appena sbarcati ricevono le prime cure mediche nei centri di primo soccorso, i CPSA. Successivamente vengono portati nei CDA, i veri e propri centri di accoglienza. Molti di loro chiedono asilo politico: le loro richieste vengono vagliate e possono essere accettate o rifiutate.
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Questi migranti, infatti, vanno nei CARA (Centri accoglienza per i richiedenti asilo). Prima di sapere la risposta della loro richiesta, possono aspettare dai sei ai dodici mesi. Se la richiesta viene rifiutata, possono andare nei CIE (Centri di espulsione) dove possono ricorrere al tribunale. Se anche quest’ultimo nega la richiesta, i migranti sono costretti a tornare nei propri paesi a spese dello stato. Inoltre esistono i CAS (Centri straordinari) che accolgono persone con difficoltà. Purtroppo questi centri non sono idonei a contenere il numero elevato di rifugiati, per cui si lamentano scarse condizioni igieniche, cibo scadente e un sovraffollamento che porta a far coesistere criminali con persone oneste. Non in tutti i paesi europei i migranti vengono accolti favorevolmente. Si è diffusa nella maggior parte delle persone, la fobia nei confronti di queste persone, perché si ha la paura del terrorismo, che possano rubare lavoro ai giovani…
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Tutto questo viene fomentato dai media che danno un’immagine negativa. La radio, la stampa, la televisione e internet hanno un grande potere sugli uomini e poiché viene diffusa sempre questa immagine, noi consideriamo i migranti come dei “cattivi”. Molte volte vengono ingiustamente accusati di fatti che non hanno commesso, per esempio possiamo citare l’accaduto a Como nel 2006, dove un tunisino è stato accusato di un crimine che non aveva commesso. L’ordine dei giornalisti ha creato la carta di Roma che è un codice dei valori che devono essere rispettati nei confronti delle persone in difficoltà. Visto che il problema della migrazione sta diventando particolarmente grave, i paesi europei dovrebbero trovare delle soluzioni. La chiusura delle frontiere non risolve il problema perché creerebbe delle discriminazioni tra le nazioni che per questioni geografiche sono più vicine agli sbarchi.
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Patrick Kingsley, giornalista per il giornale Guardian, ha fatto un elenco di dieci proposte che potrebbero in parte il problema del sovraffollamento in alcuni paesi. La prima proposta è quella di stabilire una procedura europea comune per le richieste d’asilo, per evitare che i migranti preferiscano andare tutti in determinati paesi dell’Europa settentrionale e occidentale e ciò dipende dal fatto che questi paesi riescono a garantire buone condizioni di vita, come la Svezia e la Germania. Se tutti i paesi riuscissero a garantire gli stessi diritti ai rifugiati, il numero di migranti si distribuirebbe nei vari paesi. La seconda è quella di offrire soluzioni alternative ai lunghi viaggi : fermare la guerra in Siria; dare ai siriani la possibilità di fermarsi in medio oriente; convincere i paesi del golfo persico ad accogliere i siriani; fermare la guerra in Libia, creare lavoro nei paesi del trafficanti, bloccare gli estremisti in Eritrea e Afghanistan, investire nei paesi d’origine dei migranti. In conclusione si può dedurre che non si è arrivati ad un punto di svolta, ma ci sono molte proposte per mettere fine a questa situazione. Vittoria Di Stefano III D
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Volevamo condividere questa esperienza trasformandola in un’attività altrettanto istruttiva e divertente anche per gli altri, così i ragazzi hanno pianificato in perfetta autonomia degli ambienti di apprendimento per gli alunni delle classi quinte, la V a e la V B della D’Antona Biagi che ci sono venuti a trovare… IN CONTINUITÀ…
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Dopo aver visto un video di presentazione sull'argomento prodotto da alcuni di noi, formerete dei gruppi che lavoreranno in aule separate. Nel corso della giornata ci focalizzeremo su cinque sotto argomenti: LE CAUSE delle migrazioni, LE CONDIZIONI DEI MIGRANTI, L’ITALIA E L’IMMIGRAZIONE, GLI STEREOTIPI E i MEDIA sul tema dei migranti ed infine LE possibili SOLUZIONI E I REGOLAMENTI EUROPEI.
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Ogni gruppo quindi si occuperà di un sotto argomento diverso. Noi alunni di terza media saremo i vostri tutor e abbiamo avuto la possibilità di scegliere il modo in cui effettuare la presentazione dei contenuti con cartelloni, power point, video divertenti e molto altro ancora. Dopo averci ascoltati farete con il nostro aiuto un cartellone scrivendo delle frasi riassuntive di ciò che avete capito. Alla fine ci rivedremo in quest'aula per condividere le informazioni tutti insieme. Speriamo che questa modalità di lavoro sia per voi una bella esperienza creativa e stimolante e che vi possa far divertire e apprendere così come è avvenuto per noi.
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Il percorso dei migranti in palestra… Il viaggio della speranza diventa un percorso ginnico nel quale le varie tappe rappresentano l’iter seguito dal migrante nel suo viaggio…
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Come si svolge l’attività in palestra Partecipa un piccolo gruppo alla volta Si gioca/lavora in palestra Si fa un percorso a postazioni che simboleggiano il viaggio dei migranti In ogni postazione ci sarà un ragazzo di III che spiega cosa rappresenta quella tappa 42
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Marcia verso il porto Verso i barconi Partenza coi barconi Arrivo in Italia Ricerca del lavoro Fine del percorso Ecco cosa rappresenta il percorso 43
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Punto di partenza Palestra spogliatoio I bambini dovranno arrivare in palestra correndo Punto di arrivo 44
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A questo punto i bambini dovranno prendere il bastone e attraversare le ‘’insidie’’ del mare 45
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Adesso i bambini dovranno cercare di restare più tempo possibile nel cerchio 46
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MATERIALI Abbigliamento sportivo Bastone Step Hula Hop o cerchi Cesta dei palloni Cartoncini 47
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IL LAVORO IN PICCOLO GRUPPO
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