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Filippo II e i suoi nemici

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Presentazione sul tema: "Filippo II e i suoi nemici"— Transcript della presentazione:

1 Filippo II e i suoi nemici
Liborio Gracioppo

2 Eredita dal padre Carlo V la più grande potenza militare del mondo
Filippo II di Spagna Eredita dal padre Carlo V la più grande potenza militare del mondo I possedimenti asburgici si estendono da gran parte dell’Italia ai Paesi Bassi, dalla Francia Contea al Nuovo Mondo e alle Filippine

3 Profilo religioso di Filippo II
Riferimenti storiografici Profilo religioso di Filippo II Approfitta della forte importanza del cattolicesimo in Spagna e in Europa per consolidare ulteriormente il suo potere Si identificò come un sovrano cattolico ideale Si considerava uno strumento della provvidenza divina Ebbe ottimi rapporti con il papato ad eccezione fatta per una breve guerra all’inizio del suo regno contro Paolo IV, violentemente anti-spagnolo Si scontrò con infedeli (turchi) ed eretici (protestanti) per il trionfo della sua vera fede Comunque Filippo non era un fanatico: il suo disperato obiettivo era la conservazione del suo impero troppo esteso, non l’espansione del medesimo

4 Difficoltà dell’ Impero spagnolo
Nonostante le grandi ricchezze provenienti dall’America lo Stato spagnolo fu costretto ripetutamente a dichiarare bancarotta a causa della grande quantità di denaro destinata alle campagne militari Potenti nemici sul fronte del Mediterraneo e dall’Europa nord- occidentale Impero turco Ribelli dei Paesi Bassi e Inghilterra

5 I problemi finanziari di Filippo II
Riferimenti storiografici I problemi finanziari di Filippo II Una Commissione istituita per fronteggiare i problemi economici raccomandò a Filippo di ricorrere a un decreto di bancarotta che mutava i debiti a breve termine in debiti a lungo termine e a basso interesse Filippo II poteva contare su enormi quantità d’oro e argento fusi che provenivano dal Nuovo Mondo e su ingenti tassazioni su gran parte dell’Europa ma i costi per il mantenimento e la costruzione di esercito e flotta lo costrinsero a indebitarsi con numerosi banchieri Costo della politica imperialistica di Filippo II in ducati Anno Per la flotta del Mediterraneo Per l’esercito dei Paesi Bassi 1571 1572 1573 1574 1575 1576 1577 Totale Questo espediente permise alla Spagna di attenuare la sua situazione finanziaria, ma spinse sul lastrico i suoi creditori

6 L’egemonia sul Mediterraneo
La flotta turca sconfigge ripetutamente quella spagnola Detenuta dai turchi Nel 1570 I turchi attaccano in forze l’isola di Cipro Possedimento veneziano Fino a quel momento, la serenissima si era dichiarata neutrale per non compromettere gli accordi commerciali Il Senato veneziano decide a malincuore di combattere

7 Guerra contro i turchi Papa Pio V ha intenzione di combattere fino in fondo gli infedeli musulmani Unisce la Spagna, Venezia e il Papato nella Sacra Lega Lo scontro decisivo con la flotta turca ebbe luogo nel golfo di Lepanto Il successo degli alleati cristiani fu totale

8 Situazione nel Mediterraneo dopo Lepanto
Venezia, per non mettere a repentaglio i suoi traffici stipula una pace con i turchi accettando dure condizioni, tra cui la perdita di Cipro Questa guerra si conclude con un nulla di fatto per tutte le fazioni Sia Filippo II che il sultano di Costantinopoli erano chiamati a risolvere problemi più gravi rispettivamente nei Paesi Bassi e in Persia Stipulano una serie di tregue che permettono a entrambi di trasferire le truppe su altri fronti

9 La rivolta nei Paesi Bassi
Cause Eccessiva tassazione dovuta alla dichiarazione di bancarotta La rivolta esplose nel 1566 Le folle calviniste assalirono le chiese cattoliche Il popolo dei Paesi Bassi vede nella figura di Filippo II un sovrano straniero e autoritario Guglielmo d’Orange si pose a capo dei rivoltosi Il governo spagnolo emanò diversi editti che prevedevano la pena di morte per gli eretici In Olanda e nelle Fiandre il calvinismo era molto affermato - Desideravano una più blanda pressione fiscale - Volevano una maggiore autonomia politica - Appoggiavano la Riforma Calvinista

10 La risposta spagnola Fu inviato il duca d’Alba che sottopose la popolazione a un regime di terrore La repressione spagnola fu molto dura Riuscì a sconfiggere le truppe di Guglielmo d’Orange La ribellione però continuò nelle regioni protestanti del Nord (Olanda e Zelanda) Nel 1578 Amsterdam cadde nelle mani dei ribelli che la elessero a propria capitale economica Una flotta di ribelli calvinisti chiamati mendicanti del mare conquistò in poco tempo numerose città del Nord

11 L’unificazione dei Paesi Bassi
I mendicanti del mare assalirono le navi di Filippo II nell’Atlantico per tagliare i rifornimenti dalla Spagna Tutte le provincie dei Paesi Bassi si unirono con la pacificazione di Gand grazie a Guglielmo d’Orange che voleva tenere unito il Paese al di là di qualsiasi confessione religiosa Non avendo rifornimenti, le truppe spagnole si ammutinarono Questo progetto venne vanificato dagli estremisti di entrambe le fedi, dietro le quali vi erano opposti interessi e gruppi sociali Nel 1576 Anversa venne devastata dai soldati spagnoli Artigiani e lavoratori manuali Nobili e borghesi calvinisti cattolici

12 La nascita delle Provincie Unite
A Gand, Anversa e Bruxelles i calvinisti instaurarono regimi popolari Nel 1581 le provincie del Nord diedero vita all’Unione di Utrecht con il cosiddetto atto di abiura, che proclamava la loro indipendenza Il nuovo governatore spagnolo, Alessandro Farnese (duca di Parma), convinse i nobili ad abbandonare l’Unione di Gand e sottomettersi al re spagnolo in cambio dei loro antichi privilegi e l’accettazione della fede cattolica Repubblica delle Provincie Unite La guerra continuò fino al 1609, quando fu stipulato un armistizio

13 I Paesi Bassi contro lo Stato moderno
Riferimenti storiografici I Paesi Bassi contro lo Stato moderno La rivolta contro il governo spagnolo fu una rivoluzione conservatrice Nella rivoluzione dei Paesi Bassi il fattore religioso giocò un fattore importante, ma all’inizio molti nobili che appoggiavano la ribellione erano cattolici. Gli innovatori e riformatori non furono i rivoltosi, ma bensì il governo spagnolo La motivazione che li spinse all’azione era il desiderio di opporsi allo Stato moderno che Carlo V e Filippo II cercarono di imporre, cancellando antiche tradizioni e privilegi consolidati che nessuno voleva vedere svaniti. La vittoria delle Provincie Unite significò non solo il trionfo della fede protestante, ma anche dei conservazionisti Filippo II introdusse la concezione centralizzata del potere e numerose riforme moderne come l’unificazione del diritto penale ma i Paesi Bassi erano ancora legati al concetto medioevale di privilegio

14 Calvinismo e potere Il calvinismo non negava che il potere del re provenisse da Dio, ma rifiutava i principi derivati dalla concezione discendente del potere Il fatto che il potere regale derivasse da Dio non obbligava i sudditi a una totale e cieca sottomissione Il calvinismo attribuiva ai sudditi un potere di giudizio sui sovrani

15 Organizzazione della Repubblica delle Provincie Unite
Il nuovo Stato indipendente si caratterizzò per la notevole complessità del suo impianto Guglielmo d’Orange non era un re, ma bensì una sorta di governatore generale dai contorni e dai poteri mal definiti Il vero potere infatti risiedeva nell’assemblea dei delegati delle sette provincie Il delegato dell’Olanda ( gran pensionario) esercitava di fatto le funzioni di un moderno primo ministro

16 Maria Tudor: una donna sul trono d’Inghilterra
Riferimenti storiografici Maria Tudor: una donna sul trono d’Inghilterra Viene ricordata per il suo tentativo di restaurare il cattolicesimo (anche con l’uso della forza Figlia di Enrico VIII e Caterina d’Aragona (prima moglie di Enrico) Tutte le pretendenti al trono di Enrico VIII erano donne: Jane Grey, Maria ed Elisabetta Tudor, Maria Stuart Maria Tudor fu la prima regina inglese ad essere consacrata con la cerimonia dell’unzione Suo marito, Filippo II, occupò il posto riservato alla regina consorte, mentre la regina quello riservato al re Era considerata allo stesso tempo regina e, allo stesso titolo, re

17 Elisabetta I d’Inghilterra
Riferimenti storiografici Elisabetta I d’Inghilterra A Maria Tudor successe , nel 1558, Elisabetta Si impose come capo della chiesa anglicana e condannò le pratiche religiose cattoliche o la negligenza alle funzioni religiose statali Figlia di Enrico VIII e Anna Bolena In quanto nata dal secondo matrimonio di Enrico, il papa non la riconobbe mai come sovrana Elisabetta non voleva zelo e fervore religioso, ma fedeltà assoluta e unità nello Stato Elisabetta I rilanciò la chiesa anglicana e sostenne i principi protestanti

18 Il contrasto tra Maria Stuart ed Elisabetta I
Dal 1542 al 1567 fu Regina di Scozia I sostenitori di Maria riuscirono a farla evadere e la fecero arrivare in Inghilterra Nel 1567 venne accusata dell’assassinio del marito Lord Darnley, arrestata e costretta ad abdicare Elisabetta, per non inimicarsi gli scozzesi, pose la cugina sotto custodia Secondo il papa e Filippo II era l’unica erede del regno d’Inghilterra Maria era la nipote della sorella di Enrico VIII Negli anni successivi vennero scoperte numerose cospirazioni per sostituire Elisabetta con Maria Nel 1587 Maria Stuart venne processata e uccisa

19 L’ Armada spagnola attacca l’Inghilterra
Cause Durante la guerra della Spagna contro i rivoltosi olandesi, numerosi marinai inglesi (corsari) attaccavano e rapinavano le navi spagnole Filippo II pianifica di invadere la Gran Bretagna Costruisce una imponente flotta che trasportava della pesante artiglieria terrestre contro cui l’Inghilterra non avrebbe potuto opporre resistenza L’Inghilterra aveva appoggiato e aiutato i mendicanti del mare e i ribelli dei Paesi Bassi Questione religiosa e opposizione netta di Filippo II ai protestanti

20 La disfatta dell’ “Invincibile Armada”
La marina inglese, sebbene era costituita da un ristretto numero di navi, riuscì ad affrontare la flotta spagnola con attacchi veloci e dalla distanza oppure inviò nel fitto della flotta nemica delle imbarcazioni incendiarie, capaci di appiccare il fuoco alle navi nemiche La flotta di Filippo II venne distrutta definitivamente nel 1588 con la battaglia di Gravelinga Per Filippo II si trattava non solo di una grave sconfitta militare, ma soprattutto di una catastrofe dal punto di vista economico

21 L’attacco contro l’Inghilterra: gli obiettivi di Filippo II
Riferimenti storiografici L’attacco contro l’Inghilterra: gli obiettivi di Filippo II Filippo II non voleva conquistare l’Inghilterra L’imposizione del cattolicesimo sarebbe stata impossibile per via dell’enorme diffusione del protestantesimo Avrebbe voluto solo sbarcare in Inghilterra e marciare su Londra Avrebbe sollevato numerose insurrezioni popolari e temeva la possibile reazione degli altri Stati europei Elisabetta sarebbe stata costretta a firmare una pace con condizioni molto vantaggiose per la Spagna Deponendo Elisabetta avrebbe favorito Maria Stuart, che, imparentata con i francesi, si sarebbe alleata con la Francia, dando vita a un’alleanza troppo grande e pericolosa per la Spagna

22 I limiti di una potenza apparentemente invincibile
Gli avversari della Spagna affrontarono questa enorme potenza non in modo diretto, ma in modo “subdolo”, paralizzandola La Spagna era occupata contemporaneamente su troppi fronti La Spagna non poteva sostenere economicamente tutte le guerre in corso

23 Cattolici e ugonotti Calvinisti francesi
In Francia, nel 1559, morto il re Enrico II, si trovò a governare da sola Caterina de’Medici Concesse ai calvinisti (ugonotti) una relativa libertà di culto L’episodio più grave del conflitto si ebbe nel 1572, nella notte di san Bartolomeo in cui i cattolici uccisero più di ugonotti I cattolici radicali, capitanati dal duca Francesco di Guisa, nel 1562 diedero inizio alla guerra civile massacrando un centinaio di protestanti a Vassy (nord-est della Francia) La strage è dovuta anche all’abbandono di Caterina del suo atteggiamento moderato Non poteva permettere ai protestanti di mettersi in contatto con i ribelli dei Paesi Bassi Avrebbe significato entrare in guerra contro la Spagna

24 I limiti del potere monarchico secondo i calvinisti radicali
Secondo i calvinisti ogni re, nel momento in cui sale al trono, stipula due alleanze Concezione del potere dei calvinisti radicali Con Dio, in cui il re si impegnava a rispettarne la volontà Dio Fonte del potere Con il popolo Riceve il potere de Dio ma è sottomesso alla sua legge e deve rispettare le tradizioni del Paese e le libertà dei sudditi Sovrano Se il re si comporta in modo tirannico il popolo poteva ribellarsi Sudditi Devono obbedire all’autorità solo se essa rispetta la legge di Dio e le libertà dei sudditi

25 L’editto di Nantes e la pace religiosa in Francia
Enrico di Borbone (calvinista) successe a Enrico III (figlio di Caterina) con il nome di Enrico IV Nel 1590 mise sotto assedio Parigi (occupata intanto da una cosiddetta Lega cattolica) Enrico IV, temendo una guerra con la Spagna, si convertì al cattolicesimo e abiurò solennemente la fede riformata Filippo II manda un esercito in Francia in aiuto della Lega cattolica Compromesso che vietava il culto pubblico riformato a Parigi, ma lo lasciava libero nelle regioni in cui esso era stato più celebrato Nel 1598 Editto di Nantes Pace con la Spagna Agli ugonotti era concessa una completa parità giuridica

26 La concezione del potere di Bodin
Istituzione indispensabile, l’unica capace di proteggere gli uomini dal caos e dall’anarchia Il comportamento di Enrico IV risponde perfettamente all’orientamento di Jean Bodin (difensore dell’assolutismo) Stato Non devono opporsi alla sovranità dello Stato per nessun motivo Sudditi Criticava i rivoluzionari calvinisti che volevano giustificare la ribellione Lo Stato deve concederla, se la resistenza di una minoranza religiosa mette in pericolo la sovranità dello Stato Tolleranza religiosa Lo Stato è l’unico garante dell’ordine

27 Le guerre di religione in Francia
Riferimenti storiografici Le guerre di religione in Francia Analogamente alle ribellioni nei Paesi Bassi, la guerra civile in Francia aveva un significato religioso, ma soprattutto politico e sociale Negazione dello Stato centralizzato La monarchia viene messa in discussione e viene screditata


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