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agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 1 Protezionismo, sovrapproduzione e sottoalimentazione Giulia Listorti Che rapporto c’è tra il protezionismo del Nord e l’agricoltura del Sud? Giulia Listorti Dottoranda in Economia Politica, Università Politecnica delle Marche Membro della Redazione di Agriregionieuropa Autrice della “Finestra sul Wto”

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 2 Contenuti della lezione  Mercati reali dei prodotti agricoli (e politiche agricole)  Le connessioni tra il protezionismo del Nord e l’agricoltura del Sud del mondo  Uno sguardo ai fenomeni più recenti sui mercati internazionali  Alcune possibili soluzioni

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 3 Protezionismo e relazioni Nord-Sud 1. Protezionismo dei Paesi sviluppati 3. Eccedenze 5. Dumping 4. Distruzione 6. Effetto depressione e instabilità su prezzi mondiali 20. Sviluppo agricoltura piantagioni per l’export in sostituzione di quella tradizionale 15. Impedimenti allo sviluppo tecnologico 16. Pressione verso il basso sui salari industriali 10. Crisi agricoltura tradizionale e mancato rinnovamento tecnologico e strutturale 11. Pressione demografica 8. Pressione aree urbane 17. Politiche di prezzi e salari agricoli bassi 12. Esodo e urbanizzazione 13. Messa a coltura di terreni marginali 9. Cambiamento nei patterns di consumo verso imported goods Paesi sviluppati Mercato internazionale Paesi in via di sviluppo 18. >prezzi relativi prodotti coloniali e alimenti foraggeri 2. Ostacoli all’export dei PVS di prodotti dell’agric. Tradizionale 7. Convenienza nei PVS all’import prodotti alimentari 19. Stimoli all’export di prodotti coloniali e alimenti foraggeri 14. Difficoltà nei conti con l’estero

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 5 I principali strumenti del protezionismo  Le ragioni del protezionismo: il “patto sociale”  La sicurezza alimentare  “Protezione” dei mercati interni rispetto ai mercati mondiali  Politiche di prezzi alti e garantiti  Sistema di prelievi variabili e tariffe all’importazione  “Restituzioni” all’esportazione  Tutti i Paesi sviluppati hanno agricolture più o meno protette  Alcune eccezioni: Canada, Australia, Nuova Zelanda

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 6 Una misura del protezionismo Paese Producer Support Estimate (PSE) Sost di mercato Pagamenti basati su Altri Pagam output area- numero animali titoli storici uso input vincoli input reddito impresa 86-8800-042004quota percentuale del PSE 2000-2004 Australia84410211760100 Canada362221484111350171 Unione Europea4134365542818500 Giappone615856903003300 Norvegia71 6847918516230 Nuova Zelanda11238200017010 Svizzera78716856513185203 Stati Uniti221718351067141855 OECD3730 6141659410 Agricultural Policies in OECD Countries: Monitoring and Evaluation 2005

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 9 L’autosufficienza nell’UE-12 Prodotto Tasso di autoapprovvigionamento (100=autosuffic.) 1996-982001200220032004 Grano Duro11410011096106 Grano Tenero120118117103110 Orzo126121123113 Mais103979996100 Zucchero115108107109116 Olio di oliva122116143112136 Vino111130118110117 Latte polv screm129119124120106 Burro109107116 108 Uova102 101 103 Carne bovina1161121009699 Carne suina106107108107 Carne avicola110105106102105

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 10 Le conseguenze sui mercati internazionali  Con le politiche protezionistiche i Paesi del Nord del mondo  Indirizzano la propria domanda al proprio interno  Diventano eccedentari, e competono sui mercati internazionali grazie a meccanismi di dumping

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 15 Cambiamento dei patterns di consumo  I paesi in via di sviluppo sono sempre più dipendenti dalle importazioni dei paesi sviluppati  Cibi “comodi” (es. liofilizzati), e disponibili in grandi quantità  Cibi “status symbol”, “moderni” grazie alle campagne pubblicitarie delle multinazionali  Induzione di cambiamenti di comportamento da una generazione all’altra  Anche se il protezionismo del Nord fosse abbandonato, i paesi in via di sviluppo sarebbero comunque dipendenti  Le città non sono più in grado di nutrirsi dei cibi delle campagne

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 18 Pressione verso il basso dei salari agricoli Politiche per mantenere bassi i prezzi agricoli Bassi salari in agricoltura Elevata offerta di lavoro nel settore industriale Basso livello dei salari industriali

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 21 Cambiamento dei pattern produttivi  Nei paesi in via di sviluppo si ha maggior produzione di “prodotti coloniali” (cacao, caffè, ecc.) e alimenti foraggeri  Mancanza di diversificazione nelle esportazioni  Oltre 50 PVS derivano oggi tra il 20% ed il 50% del valore delle proprie esportazioni da tre o meno prodotti agricoli  Estrema dipendenza dalla volatilità dei prezzi sui mercati internazionali  Ingresso delle multinazionali

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 23 I recenti sviluppi sui mercati internazionali  Eccezionale aumento dei prezzi delle commodities agricole  Fattori di lungo periodo  Dal lato dell’offerta, costi di produzione più alti dovuti all’aumento dei prezzi dell’energia  Dal lato della domanda, crescita economica in molti PVS in Asia ed America Latina  Fattori di breve periodo  Riduzione degli stocks dei cereali a livelli record (effetti delle riforme delle politiche)  Pressione della domanda per la produzione di biocarburanti  Avverse condizioni meteorologiche in alcuni grandi Paesi esportatori

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 24 Le implicazioni per i PVS  Prezzi mondiali più alti e più volatili fanno aumentare il rischio connesso alla dipendenza dalle importazioni alimentari  Insieme agli alti costi dell’energia, ostacolano gli investimenti di lungo periodo  Problema aggravato se si verifica in concomitanza con la diminuzione dei prezzi all’esportazione dei prodotti dei paesi poveri  Negli ultimi 40 anni, i prezzi reali delle commodities agricole sono diminuiti  Progresso tecnico  Il potere d’acquisto delle esportazioni agricole dei paesi più poveri si è mantenuto molto basso: minore produttività

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 25 Quali possibili soluzioni?  Riduzione del protezionismo  La liberalizzazione non può ignorare le necessità connesse allo sviluppo e ai bisogni dei paesi più poveri  Lo status quo è il risultato di quasi 50 anni di politiche protezionistiche: non si può procedere ad una liberalizzazione indiscriminata  Alti prezzi sui mercati internazionali avrebbero l’effetto immediato di danneggiare i Paesi più poveri importatori netti di alimenti  Le preferenze commerciali di cui alcuni PVS godono hanno un ruolo cruciale

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 26 Un esempio: gli EPA  Gli Economic Parnership Agreements (EPA; in italiano, Accordi di Partenariato Economico) sono accordi di libero scambio che l’UE deve negoziare con i 77 Paesi di Africa, Caraibi e Pacifico (ACP) per sostituire il vecchio regime delle preferenze  Nei Paesi ACP lo sfruttamento coloniale ha provocato pesantissime ripercussioni politiche ed economiche  I Paesi ACP sono per lo più importatori netti di alimenti, con economie poco differenziate, basate sulla produzione e l’esportazione di un ristretto numero di commodities (come zucchero e banane), e vulnerabili alla volatilità dei prezzi sui mercati internazionali  Nel settore agricolo, sono estremamente dipendenti dall’attuale regime delle preferenze

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 27 Gli effetti della liberalizzazione indiscriminata  I paesi ACP (e quelli in via di sviluppo, in generale) sono caratterizzati da  elevata disoccupazione  mancanza di infrastrutture  scarso gettito fiscale  esportazioni poco differenziate  limitato accesso al credito  La liberalizzazione commerciale può contribuire ad innescare il processo di sviluppo solo se perseguita con il giusto ritmo, e supportata da strumenti adeguati  Essa implica la rimozione della protezione garantita agli ACP dagli schemi preferenziali, quindi il rischio di  eliminare importanti sbocchi per le loro esportazioni  soccombere alla concorrenza dei paesi più ricchi  Per questo motivo, i Ministri di molti Paesi ACP hanno chiesto il riferimento più esplicito alla dimensione dello sviluppo nelle trattative

agriregionieuropa Giulia Listorti Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare 28 Le trattative commerciali multilaterali  Il negoziato agricolo nel World Trade Organization (WTO)  Quale ruolo per i Paesi più poveri?  Il peso crescente dei Paesi in via di sviluppo nelle trattative  Di quelli più grandi e più forti, come Brasile, India, Cina  Dei più deboli, come nel caso della “questione del cotone” portata avanti da Benin, Burkina Faso, Ciad e Mali che hanno ottenuto l’inserimento nell’agenda negoziale la rapida eliminazione dei sussidi dei paesi sviluppati  La liberalizzazione non deve prescindere dalle esigenze per lo sviluppo dei paesi più poveri

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