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DALLA RIVOLUZIONE A NAPOLEONE
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L’ascesa di Napoleone 27 luglio 1794 abbattimento della repubblica giacobina Novembre 1794 chiusura dei club dei giacobini 22 agosto 1795 nuova Costituzione su base censitaria Inverno Congiura degli Eguali vittorie di Napoleone in Italia; proclamazione delle Repubbliche Cisalpina, Ligure, Romana, Partenopea Aprile 1797 vittoria elettorale della destra monarchica 4 settembre 1798 vittoria di Napoleone nella battaglia dei Piramidi 1° agosto 1798 confitta di Napoleone nella battaglia navale di Abukir Dicembre 1798 formazione della seconda coalizione antifrancese Primavera 1799 sconfitte francesi in Italia settentrionale 9 novembre 1799 colpo di stato in Francia: il potere è assunto da tre consoli tra i quali Napoleone
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La ricerca dell’ordine
Dopo la caduta di Robespierre, la convenzione fu guidata da deputati moderati, e si ispirava al tentativo di dare stabilità alla repubblica. Questa volontà di ritorno all’ordine si tradusse in provvedimenti: il ripristino della libertà di stampa, la reintegrazione dei girondini espulsi e la liberazione dei detenuti politici. Nacque una sorta di controterrore e nella capitale bande di giovani massacrarono giacobini e sanculotti. Il nuovo clima politico ridiede spazio al movimento monarchico.
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La costituzione del 1795 Il 22 agosto 1795 la Convenzione approvò una nuova costituzione che ripristinava il suffragio censitario, istituiva un parlamento bicamerale e affidava il potere esecutivo a un direttorio. Il problema principale era rappresentato dai monarchici che il 5 ottobre 1795 organizzarono una sollevazione contro la Convenzione, stroncata dall’esercito. In questa situazione si distinse anche un giovane ufficiale, Napoleone Bonaparte.
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Il difficile compito del Direttorio
Il 26 ottobre 1795 la Convenzione si sciolse e si insediarono le due nuove camere: il consiglio degli Anziani e il consiglio dei Cinquecento, e fu nominato il primo direttorio. Il direttorio si trovò a dover fronteggiare una grave crisi causata dai tentativi di insurrezione monarchica. In questo clima maturò la cosiddetta congiura degli Eguali, che proponeva di attuare una insurrezione che desse vita a una società caratterizzata dalla proprietà comune dei beni.
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La ripresa dell’offensiva militare
Nel corso del le armate francesi avevano ottenuto significanti successi, conquistando Nizza, Savoia, il Belgio, il Lussemburgo e l’Olanda, e nacque l’ideologia della Grande nazione, cioè l’esportazione della rivoluzione repubblicana in Europa. Questa si tradusse nell’egemonia francese sui territori annessi. Nel 1796 il Direttorio decise una ripresa dell’offensiva contro l’Austria, ma mentre le due armate venivano bloccate in Germania, una terza armata affidata a Napoleone effettuava un attacco in Italia e ottenne successi spettacolari. Nel1797 Napoleone iniziò a marcare su Vienna, costringendo gli austriaci a sottoscrivere la pace di Campoformio.
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La pace di Campoformio Il trattato di pace di Campoformio fu concluso il 17 ottobre 1797 fra Napoleone Bonaparte l’imperatore Francesco II. Esso concluse la guerra della prima coalizione. Ai fini del conflitto risultarono decisive le vittorie conseguite dai francesi nell’Italia settentrionale: Napoleone era riuscito a scacciare gli austriaci dalla Lombardia, costrinse il regno di Sardegna a concludere un trattato di pace con la Francia e siglò la pace con lo Stato della Chiesa. L’imperatore riconobbe l’indipendenza della repubblica Cisalpina ottenendo in cambio la Repubblica di Venezia. L’Austria dovette inoltre rinunciare in favore della Francia ai Paesi Bassi e alle isole Ioniche.
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Il colpo di stato del 18 fruttidoro 1797
L’influenza di Napoleone crebbe a seguito delle imprese in Italia perché diede alla Francia non solo vittorie militari, ma anche ricchezze in moneta, opere d’arte e preziosi manoscritti. La forza politica di napoleone divenne evidente nell’aprile del 97 quando a seguito di una vittoria elettorale della destra monarchica, i membri repubblicani attuarono un colpo di stato. Il 4 settembre 1797 questi fecero arrestare i monarchici e dichiararono decaduti 177 deputati della destra.
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La campagna d’Egitto Dopo i successi ottenuti da Napoleone contro l’Austria, la guerra rimaneva aperta solo con la Gran Bretagna. Il direttorio decise di colpire l’economia inglese conquistando il controllo sul Mediterraneo, a cominciare dall’Egitto. La campagna d’Egitto ebbe inizialmente un andamento trionfale. Napoleone sbarcò ad Alessandria e sbaragliò le truppe egiziane nella battaglia delle Piramidi. Pochi giorni dopo la flotta inglese distrusse quella francese nella rada di Abukir, fra Alessandria e il Nilo.
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Focus: Napoleone in Egitto
Era un’armata davvero singolare quella che nel maggio 1798 partì alla volta dell’Egitto. Più importanti furono le conseguenze culturali , quelle di accumulare conoscenze su una delle più grandi civiltà antiche, a cominciare dal ritrovamento della stele di Rosetta, che permetterà di decifrare la scrittura geroglifica. Napoleone fece costruire ospedali, strade, cimiteri e sostituì il governo dei mamelucchi un’amministrazione indigena.
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Il colpo di stato del 18 brumaio
Mentre Napoleone rimaneva bloccato in Egitto , la situazione militare peggiorava per la Francia. Contro la Francia si coalizzarono la Gran Bretagna e la Russia, e a esse si aggiunse anche l’Austria. Le armate francesi riuscirono a resistere nell’Europa centrale ma furono sconfitte nell’Italia settentrionale. Nel maggio 1799 dopo l’ennesima sconfitta elettorale , l’ingovernabilità del paese indusse a ricorrere nuovamente all’esercito: fu organizzato un colpo di stato in accordo con Napoleone. I consigli affidarono i pieni poteri ai tre consoli: Ducos, Sieyès e Napoleone che realizzava la sua ascesa al potere.
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Di Capua Giuliani Lorusso Mariella Saracino
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