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Immanuel Kant La Dialettica Trascendentale. Critica della metafisica. Uso regolativo delle idee.

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Presentazione sul tema: "Immanuel Kant La Dialettica Trascendentale. Critica della metafisica. Uso regolativo delle idee."— Transcript della presentazione:

1 Immanuel Kant La Dialettica Trascendentale. Critica della metafisica. Uso regolativo delle idee

2 La psicologia razionale
Cerca di conoscere l’anima, quale principio incondizionato (metempirico e trascendente) dal quale dedurre tutti i fenomeni psichici interni Noi, però, ci conosciamo solo come fenomeni, non conosciamo il sostrato noumenico del nostro io (cf. Hume). Ragione

3 I paralogismi Kant chiama gli errori della psicologia paralogismi (= sillogismi fallaci): il punto di partenza è l’Io-penso che viene trasformato in sostanza; ma la categoria di sostanza può essere applicata solo alle intuizioni e non all’Io- penso (che è soggetto e non oggetto di essa, fondamento e non fondato). Ragione

4 La cosmologia razionale
La cosmologia razionale pretende di conoscere il mondo, inteso come totalità dei fenomeni nelle loro condizioni noumeniche incondizionate. Il suo procedere conduce a 4 antinomie (= coppie di proposizioni contraddittorie) che non può risolvere perché non ne ha i mezzi (non possono, cioè, venire né confermate né smentite dall’esperienza). Ragione

5 Le quattro antinomie Il mondo vi è considerato sotto quattro aspetti, corrispondenti ai tipi di categorie: Quantità: Il mondo è finito nello spazio e nel tempo o infinito. Qualità: Il mondo è composto di parti semplici o è divisibile all’infinito. Relazione: Ci sono anche cause libere o solo cause necessarie. Modalità: Il mondo suppone una causa ultima necessaria o no. Ragione

6 Origine delle antinomie
L’errore da cui nasce il dissidio, sta nell’applicare l’idea di totalità incondizionata al mondo fenomenico: ma il fenomenico è per se stesso il condizionato (dalle forme a priori della conoscenza), di qui le incongruenze. (Da una parte il mondo sembra presupporre una condizione incondizionata, dall’altra in esso l’incondizionato non può sussistere). Ragione

7 Precisazioni sulle antinomie
Le tesi sono del razionalismo, e vicine alla religione; le antitesi dell’empirismo, più vicine allo spirito scientifico. Le prime due sono dette matematiche, le altre dinamiche. Tesi e antitesi delle matematiche sono entrambe false. Le tesi delle dinamiche sono vere nel noumenico, le antitesi nel fenomenico Ragione

8 La teologia razionale Introduce la massima delle idee: Dio, l’ente perfettissimo che assomma in sé tutte le perfezioni fenomeniche: è l’ideale supremo della ragione, l’idea della condizione incondizionata, del tutto. L’esistenza di questo Essere, però, non è evidente e deve essere dimostrata la teologia razionale ha cercato di farlo con tre tipi di prove: ontologica, cosmologica e fisico-teologica (= teleologica). Ragione

9 Le tre prove Ontologica (a priori): Cosmologica (a posteriori):
deduce l’esistenza dalla perfezione di Dio così come è da noi concepita Cosmologica (a posteriori): se esiste qualcosa di contingente deve esistere un Ente necessario Fisico-teologica (a posteriori): da ordine, finalità e bellezza del mondo risale a Dio, quale loro causa. Ragione

10 Critica alla prova ontologica
Il giudizio che afferma l’esistenza non è analitico ma sintetico (altrimenti non aggiungerebbe nulla al soggetto): ma la differenza tra un oggetto pensato e uno reale non è concettuale. L’esistenza è dato che posso ricavare solo dall’esperienza (non so nulla dell’esistenza di oggetti non esperibili) Ragione

11 « [Come concetto] Cento talleri reali non contengono assolutamente nulla di più di cento talleri possibili. […] Ma rispetto allo stato delle mie finanze nei cento talleri reali c’è più che nel semplice concetto di essi (cioè nella loro possibilità). […] Sia quale e quanto si voglia il contenuto del nostro concetto di un oggetto, noi, dunque, dobbiamo sempre uscire da esso, per conferire a questo oggetto l’esistenza. Negli oggetti dei sensi questo accade mediante la connessione con una delle mie percezioni secondo leggi empiriche; ma per gli oggetti del pensiero puro non c’è assolutamente mezzo di conoscere la loro esistenza, poiché questa dovrebbe conoscersi interamente a priori [...]. » Critica della Ragion Pura

12 Contro la prova cosmologica
Non si può risalire dal contingente al necessario, perché Il principio di causa ha significato solo per l’esperienza (la causalità è una categoria). Inoltre la prova arriva solo all’idea del Necessario, che viene perciò identificato con l’ente perfettissimo che deve per forza di esistere (si ricade nella prima prova). Ragione

13 Contro la prova teleologica
Trascura l’ipotesi che l’ordine della Natura dipenda dalla Natura stessa. Conduce solo ad un “ordinatore” che viene identificato con l’Ente necessario (seconda prova) che deve per forza esistere (prima prova). Possiamo conoscere solo un certo ordine, non una assoluta perfezione che richiede una causa perfettissima. Ragione

14 Significato delle idee
Dalle idee nascono gli errori della metafisica, ma esse non sono in sé dialettiche, non sono illusioni: possono diventarlo in conseguenza di un uso erroneo. Esse non hanno, infatti, un uso costitutivo del sapere, non ci fanno conoscere oggetti. Ma hanno un uso legittimo che Kant chiama regolativo. Ragione

15 Uso regolativo Le idee indicano come dare unità e organicità alle nostre conoscenze: dobbiamo connettere tutti i fenomeni psichici interni come se dipendessero da un principio unico; dobbiamo connettere i fenomeni naturali come se dipendessero unitariamente da principi intelligibili; dobbiamo connettere tutti i fenomeni come se dipendessero da una suprema intelligenza. Ragione

16 Che cosa posso sperare? Kant nega la conoscibilità di Dio e dell’anima non la loro esistenza (agnosticismo ≠ ateismo). Per raggiungere queste realtà, indispensabili alla vita, propone un’altra via: quella etica.

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