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PubblicatoTito Nardi Modificato 8 anni fa
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T&L Lezz. 19-20
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Lezione 19 22/3/16
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Lezioni future Non ci sarà lezione il 6 aprile (esami di laurea) Assumendo che non salteremo altre lezioni, finiremo martedì 26 aprile. Domanda: contate di venire il 30 Marzo? (subito dopo vacanze di Pasqua)
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Atensionalità e cambiamento aletico È opportuno sottolineare, prima di proseguire, che una proposizione atensionale non è necessariamente da considerarsi incapace di cambiamento aletico. Dipende dal tipo di teoria del tempo che accettiamo. Secondo l’eternista, la proposizione (1) [esistono atensionalmente dinosauri] non cambia valore di verità nel tempo perché la sua verità è assicurata dal fatto che esistono dinosauri in un qualche tempo, passato, presente o futuro che sia. Analogamente, il valore di verità di “esistono grattacieli” non cambia sia se pronunciamo la frase a New York, sia se la pronunciamo a Venezia. Secondo il presentista invece la proposizione (1) è soggetta a cambiamento aletico. Era vera quando c’erano dinosauri e quindi l’inventario ontologico comprendeva dinosauri, che erano quindi, allora, presenti. Ma è falsa adesso, quando l’inventario ontologico non contiene più dinosauri.
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Ovvia falsità del presentismo? Potrebbe rimanere il sospetto, tuttavia, che la tesi presentista (1a) esistono a solo enti presenti sia ovviamente falsa, perché nega l’esistenza di (i) enti atemporali, non collocati nel tempo e (ii) enti temporali collocati nel passato o futuro. Ciò a dispetto del fatto che, qualcuno potrebbe sostenere, (i) ovviamente esistono enti atemporali, per esempio i numeri e altri enti matematici, o più in generale enti astratti, e (ii) ovviamente, esistono enti temporali collocati nel passato o nel futuro per esempio, Giulio Cesare e l’evento costituito dal suo attraversamento del Rubicone, oppure (presumibilmente) il primo bambino nato nel 2020 o l’evento della sua nascita.
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Passaggio al problema dei fattori di verità Per quanto riguarda l’esistenza di enti atemporali, il presentista potrebbe rispondere che non è affatto ovvio che ve ne siano, perché quelli che vengono tipicamente considerati tali, per esempio i numeri, di fatto anch’essi esistono nel presente; oppure potrebbe rispondere precisando che (1a) sia da intendere con un’implicita restrizione ad enti temporali. Di questo abbiamo già parlato. Soffermiamoci sul secondo problema, quello sollevato dai supposti enti temporali passati o futuri. A mio avviso, qui non si può parlare di ovvia falsità, ma al massimo di falsità. Ciò che è ovvio infatti è che noi ammettiamo come vere proposizioni al passato quali [Giulio Cesare ha varcato il Rubicone] oppure al futuro quali (supponiamo) [il vincitore dei 100 m. alle olimpiadi di Rio 2016 sarà felice per la vittoria]. Tuttavia, impegnarsi alla verità di queste proposizioni non impegna all’esistenza di enti passati e/o futuri. Certamente però rimanda al problema dei fattori di verità.
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Perché le proposizioni al passato o al futuro non comportano impegno ontologico ad enti presenti? Impegno ontologico (Quine): è espresso dal quantificatore esistenziale «in posizione dominante» ‘È possibile che esistono unicorni’ NON comporta un impegno all’esistenza di unicorni ‘esistono unicorni che possono volare’ comporta un impegno Analogamente (Prior): ‘sono esistiti dinosauri’, ossia ‘nel passato: esistono dinosauri’, NON comporta un impegno all’esistenza di dinosauri ‘esistono lupi domestici che erano selvaggi’ (ossia ‘… che in passato: sono selvaggi’) comporta un impegno all’esistenza di lupi domestici. Ma attenzione ai nomi propri …
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Nomi propri ed impegno ontologico Se assumiamo che i nomi propri sono direttamente referenziali, allora Giulio Cesare ha varcato il Rubicone Implica Esiste un x che ha varcato il Rubicone Impegno ontologico ad un ente passato? Il presentismo deve chiarire come intende i nomi propri!
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Il problema dei nomi propri Nomi propri vs. descrizioni definite significato di una descrizione, "il P": concetto individuale o contenuto descrittivo, [IL P] referenzialismo (Kripke, Kaplan) vs. descrittivismo (Frege, Russell) (1) Napoleone è stato un grande generale (2) ogni generale ammira Napoleone Se hanno ragione i referenzialisti queste proposizioni comportano l'esistenza di individui passati
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Lez. 20 23/3/16
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Risposte al problema dei nomi propri Opzione 1: descrittivismo. I nomi propri sono "descrizioni camuffate" e quindi hanno come significato contenuti descrittivi o concetti individuali, per es. [IL battezzato con il nome "Paolo Rossi" nel posto p nel momento m] Opzione 2: ecceitismo. I nomi propri fanno riferimento a ecceità o essenze individuali, ossia proprietà esemplificabili soltanto da uno specifico individuo, per es. 'socraticità' (Plantinga 1974) Opzione 3: ex-concretismo. Gli individui concreti non cessano realmente di esistere, ma diventano astratti (Williamson 2002). (Presentismo moderato. E' ancora presentismo?)
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Il problema delle date Stanno per insiemi o somme «totali» di eventi simultanei tra loro? Non va bene per il presentismo tipico Stanno per momenti? Accettabile per una forma atipica di presentismo Stanno per proposizioni mondo? E’ l’opzione di solito accettata dai presentisti Eliminare date utilizzando operatori metrici? Un’opzione accarezzata da Prior
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Il problema dei fattori di verità (FV) Il principio del Fattore di Verità. Se una proposizione è vera, deve avere un fattore di verità, ossia un ente nella realtà che la rende vera (P) Tutto ciò che esiste è presente (1)Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano (il 26/10/1860 alle 12,30) Come fa ad esserci un fattore di verità, dato (P)?
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Risposte Lucrezianesimo (Lucrezio (94-50 A.C.), De rerum naturae), Bigelow 1996): il mondo ha la proprietà ‘esser tale che Garibaldi e Vittorio Emanuele II si sono incontrati a Teano il 26/10/1860 alle12,30’ sono proprietà primitive? Se no, non presuppongono l'esistenza di oggetti e moment i passati? Ecceitismo (Keller 2004): le ecceità gar, vitt, tean, 26/10/1860_12,30 sono nella relazione *incontrarsi* [PARTE NON COMMENTATA NELLA LEZ. 20] Ersatzismo: una certa proposizione mondo, w, è stata vera (designata da «26/10/1860 ore 12,30») e w implica [Garibaldi e Vittorio Emanuele II si incontrano a Teano] (viene presupposto l’approccio descrittivista ai nomi propri) [PARTE NON COMMENTATA NELLA LEZ. 20]
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