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PubblicatoCosimo Di Carlo Modificato 8 anni fa
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“si scrive screening, si legge prevenzione dei tumori”
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NOTA SULLE STATISTICHE SCREENING DI LIGNANO SABBIADORO. La partecipazione media, pari al 40,74 %, inferiore di 9,37 punti alla media regionale, pari invece al 50,11%, è certamente insufficiente. E' probabile che nel caso della mammografia e, statisticamente un pò meno, nel pap test, diverse persone si rechino privatamente ad una visita di controllo, mentre è prossima a zero la possibilità che ciò avvenga con il controllo del sangue occulto nelle feci. Da questi conti risulta che un massimo di 425 persone si possano essere teoricamente recate a visita privata, nei soli casi del seno e dell'utero. Poiché in generale 1.647 – 671 = 976 sono le persone che non hanno aderito allo screening regionale, se da queste sottraiamo le 425 sopracitate, rimangono per differenza un minimo di 551 persone da convincere a fare lo screening, che sono esattamente quelle che non hanno aderito all’invito alla ricerca del sangue occulto nelle feci.
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Poiché il 4/5% è la percentuale media italiana (statistica) di persone che, sottoposte a uno dei tre esami, possono manifestare qualche problematica, anche se non decisamente ancora un tumore, questa rappresenta qualche segnale che, sia pure in un tempo che può arrivare anche a 15 anni, lo può diventare. Nel nostro caso significa che sono circa 27/28 le persone che potenzialmente potrebbero avere ”qualche cosa” che si manifesterà al massimo entro 10/15 anni, ma non lo sanno; anzi, non lo hanno voluto sapere. E ' perciò evidente l'importanza del progetto LILT FVG / Regione FVG / Ministero Salute, che, dando al cittadino conoscenza e coscienza del problema, spinge a rispondere positivamente alla lettera di invito spedita dalla Regione FVG.
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