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Seguire Gesù implica porre al centro del nostra sguardo e del nostro cuore i poveri. Seguire Gesù è vivere con compassione. Scuoterci di dosso l’ indifferenza.

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Presentazione sul tema: "Seguire Gesù implica porre al centro del nostra sguardo e del nostro cuore i poveri. Seguire Gesù è vivere con compassione. Scuoterci di dosso l’ indifferenza."— Transcript della presentazione:

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2 Seguire Gesù implica porre al centro del nostra sguardo e del nostro cuore i poveri. Seguire Gesù è vivere con compassione. Scuoterci di dosso l’ indifferenza. Seguire Gesù chiede di sviluppare l’ accoglienza. Non escludere né scomunicare. Abbattere frontiere e costruire ponti. Seguire Gesù è prendere la croce di ogni giorno in comunione con Gesù e con i crocifissi della terra. Seguire Gesù è confidare nel Padre di tutti, chiedere la venuta del suo regno e seminare la speranza di Gesù contro ogni speranza. Questa è la Buona Notizia che ci viene rivelata in Gesù Cristo: Dio ci dona tutto se stesso come quello che è: Amore. José Antonio Pagola. Gesù: approccio storico. Testo: Luca 9, 18-24// 12 Tempo Ordinario –C Musica: Mozart. Concerto Clarinetto.

3 Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Luca inizia dicendo che Gesù “si trovava in un luogo solitario a pregare”, atteggiamento in cui lo presenta in momenti specialmente importanti della sua vita. La scena si svolge a Cesarea, terra pagana situata a circa 30 km. dal lago di Genezaret. In un momento significativo della sua missione, quando finisce la sua permanenza in Galilea e si accinge a salire a Gerusalemme, Gesù prende l’iniziativa e domanda che idea hanno di Lui quanti l’hanno visto e sentito. Anche a noi tutti interessa quello che pensano e dicono le persone che contano per noi: quelle che amiamo e dalle quali attendiamo amore e comprensione, con le quali condividiamo il progetto della nostra vita. Cesarea

4 Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». La risposta associa Gesù con alcuni personaggi conosciuti del passato e in continuità con loro. Non colgono la sua originalità. Non scoprono la novità.

5 Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». È la domanda concreta, trascendentale, personale e definitiva che Gesù dirige a me. Ora non si tratta di sapere cose su di Lui, ma di sapere chi è Lui. Gesù è per me una dottrina o una Persona che vive, mi interpella e dà senso alla mia vita? L’immagine che le persone avranno di Gesù dipenderà, in qualche modo, dalle parole e dalla vita di quanti si dicono suoi seguaci. Gesù continua a domandarmi: Chi dici che io sia?, che testimonianza dai di me?

6 Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. Pietro, come portavoce del gruppo, risponde con una professione di fede: “Il Cristo di Dio”. Confessione che un giorno avevano espresso tutti (Mt 14,33). Come Pietro, facciamo una professione di fede, non solo con la bocca, ma con la nostra vita. Ciò che convince non sono le parole, ma i fatti. Si tratta che il nostro stile di vita, il nostro modo di agire, di metterci in relazione con le persone e con il mondo, rendano visibile il Gesù del Vangelo.

7 «Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Gesù ha ben chiaro che quelli che lo rifiutano sono gli Anziani, i capi dei sacerdoti e gli scribi. Intuisce che questo rifiuto provocherà un epilogo violento. Il primo annuncio della passione e risurrezione suppone per i discepoli un insegnamento nuovo. Gesù “inizia" a insegnare loro la vera natura del suo messianismo. Associa i suoi discepoli, associa noi, non solo alla sua missione, ma anche al suo destino, che non ci conduce alla morte definitiva, ma verso la pienezza della vita, verso la vera e completa liberazione, verso la risurrezione.

8 Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Queste parole di Gesù sono dirette a tutti, non solo ai discepoli. Ci dice come dobbiamo vivere per raggiungere la pienezza, l’autentica felicità. Il modo per ottenerlo è rinnegare se stesso, rinunciare ogni giorno all’egoismo, all’insolidarietà, alla tristezza... a tutto quello che disumanizza e fa schiavi, a tutto quello che impedisce di essere più liberi e più felici. Vivere come Gesù, passare facendo il bene, è la maggior fonte di gioia per noi e per gli altri.

9 Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà». “Salvare la vita”, è cedere alla tentazione di installarsi nel sistema. “Perdere la vita”, è affermarla nel suo vero significato: la vita come dono, come dedizione. La strada che Non si tratta di cercare croci e fare sacrifici che, anche senza cercarli, fanno già parte della vita, ma di vivere alleviando il peso di quelli che hanno la vita più difficile. Non è questione di teorie o norme, ma di seguire una persona, Gesù di Nazaret, e di continuare con la sua causa. “Salvare la vita”, è cedere alla tentazione di installarsi nel sistema. “Perdere la vita”, è affermarla nel suo vero significato: la vita come dono, come dedizione. La strada che propone Gesù, in intima relazione con Lui, è pienamente liberatrice. Non si tratta di cercare croci e fare sacrifici che, anche senza cercarli, fanno già parte della vita, ma di vivere alleviando il peso di quelli che hanno la vita più difficile. Non è questione di teorie o norme, ma di seguire una persona, Gesù di Nazaret, e di continuare con la sua causa.

10 Un giorno qualunque, in qualunque momento, opportunamente o meno, senza previo avviso lanci la tua domanda: E tu, chi dici che io sia? E io rimango a mezza strada tra la risposta corretta e quello che io sento, perché non mi azzardo a correre rischi quando tu mi domandi così. Insegnami come tu sai fare. Conducimi con il tuo ritmo per le vie del Padre e per quei sentieri secondari che tanto ti attirano. Correggimi, stancami. E di nuovo spiegami i tuoi progetti e voleri, e chi sei. Quando in tutta la tua vita io ritrovi il senso per i pezzi della mia vita rotta; quando nella tua sofferenza e nella tua croce scopra il valore di tutte le croci; quando faccia della tua causa la mia causa, quando ormai non cerchi di salvarmi ma di perdermi nei tuoi voleri... Allora, Gesù, domandami di nuovo: E tu, chi dici che io sia? Ulibarri Fl.


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