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Progetto Donna Amica Miglioramento del momento del pasto nella persona non autosufficiente attraverso la relazione con l’anziano
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Persone non autosufficienti Più patologie (diabete, disfagia, senza denti, ictus, limiti nella vista e nell ’ udito…) Scarsa autonomia fisica (dipendenza nell ’ alimentazione, nel vestirsi, nel lavarsi, nel muoversi, nel recarsi in bagno) Perdita della memoria o confusione (non si ricordano di aver mangiato o mangiano più volte) Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Contesto di lavoro 2
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Assicurare le calorie adeguate alla persona in relazione alle patologie Momento di socializzazione Momento di soddisfazione Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Significato del pasto per la persona 3
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DIPENDE DALL ’ AUTONOMIA DELLA PERSONA Supervisionare la persona che si alimenta (stimolare a mangiare, ricordare le sequenze) Aiutare a tagliare gli alimenti, riempire il bicchiere Imboccare la persona Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Quale servizio può fare l ’ operatore durante il pasto? 4
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E ’ IMPORTANTE MANTENERE SE POSSIBILE L ’ AUTONOMIA NELL ’ ALIMENTARSI E CONFRONTARSI CON IL PERSONALE SUL COMPORTAMENTO DA ADOTTARE Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 20165
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DIPENDE DALLA SITUAZIONE/MALATTIA dell ’ anziano Cibi di consistenza normale Cibi frullati Cibi sminuzzati Cibi morbidi Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 TIPI DI PASTI CONFEZIONATI 6
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Temperatura dell ’ ambiente Ambiente tranquillo, accogliente Verificare la sicurezza della carrozzina, sedie, tavoli, pavimenti Verificare la posizione della persona Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 PRIMA DEL PASTO 7
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Stoviglie a portata della persona Verificare se la protesi è ben fissata L ’ operatore deve: lavarsi le mani, mani e unghie pulite senza eccessivi anelli o braccialetti, vestiti puliti, mascherina in caso di raffreddore-tosse, se la persona è diabetica chiedere la personale se deve eseguire controlli Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 PRIMA DEL PASTO 8
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Proteggere gli indumenti della persona Osservare la persona Posizionarsi difronte alla persona all ’ altezza dei suoi occhi o più in basso Controllare la temperatura del cibo Tagliare e spezzettare se necessario, sbucciare la frutta Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 DURANTE IL PASTO 9
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Consentire di mangiare lentamente e senza distrazioni Alternare cibo alle bevande (somm.2 bicchieri) Adattarsi ai tempi dell ’ anziano: la fretta induce a masticare male o mangiare meno di quando dovrebbe/vorrebbe, per cui non proporre un nuovo boccone se il precedente non è stato deglutito. Stimolare la persona a deglutire, masticare utilizzando parole semplici (mastica bene, manda giù, beva un po ’ d ’ acqua) Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 DURANTE IL PASTO 10
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Comunicare all’operatore di cucina la quantità di cibo assunta, eventuali difficoltà ed il gradimento del pasto Riordinare il residente e il posto a tavola Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 DOPO IL PASTO 11
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RIFIUTO DEL PASTO Invitare la persona ad assaggiare il cibo Distrarre la persona parlando e riprovare dopo alcuni minuti Verificare i gusti Invertire la sequenza (es: carne e poi la pasta) Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Possibili problemi nell ’ aiutare una persona durante il pasto 12
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VOMITO Interrompere l ’ alimentazione Chiamare il personale Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Possibili problemi nell ’ aiutare una persona durante il pasto 13
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TOSSE Interrompere l ’ alimentazione Aspettare che cessi la tosse Verificare che non abbia cibo in bocca Somministrare piccole quantità di acqua Se presenti frequenti episodi di tosse avvisare il personale Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Possibili problemi nell ’ aiutare una persona durante il pasto 14
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SOFFOCAMENTO (persona non respira o respiro rumoroso, agitazione, svenimento, colore delle labbra e del viso bluastro) Interrompere l ’ alimentazione immediatamente Chiamare il personale per iniziare le manovre di liberazione delle vie aeree SPESSO IL SOFFOCAMENTO AVVIENE NELLE PERSONE CON DISFAGIA Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Possibili problemi nell ’ aiutare una persona durante il pasto 15
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Difficoltà nella deglutizione del cibo o delle bevande, che comporta la tosse, gocciolamento del cibo dalla bocca, permanenza del cibo in bocca per lungo tempo, rigurgito dal naso ASPIRAZIONE NELLE VIE AEREE con soffocamento o polmonite Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 DISFAGIA 16
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Operare con la supervisione degli operatori tenendo conto di tutte le loro indicazioni Somministrare dieta indicata (di solito frullata) Bevande con addensante (densità sciroppo, crema, budino) Fare attenzione alla posizione: seduta con capo flesso leggermente in avanti, busto/collo e testa allineato; braccia appoggiate sui braccioli oppure sul tavolo Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Che cosa fare con una persona che presenta problemi di deglutizione? 17
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Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Procedura per l’imbocco 18
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Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 POSIZIONE PER L’IMBOCCO PERSONA PROBLEMI DI DEGLUTIZIONE 19
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Somministrare piccole quantità alla volta di cibo e controllare che abbiano deglutito Evitare di distrarre la persona durante il pasto Accertarsi della temperatura del pasto Se presenti disturbi di memoria ricordare i vari passaggi A fine pasto controllare che abbiano la bocca vuota Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Che cosa fare con una persona che presenta problemi di deglutizione? 20
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Che cosa fare se una persona ha il diabete? Rispettare la dieta prescritta Non dare dolci se non su indicazione dell ’ infermiere Segnalare se la persona presenta sudorazione abbondante, confusione, sonnolenza Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 DIABETE È una malattia dovuta ad un aumento degli zuccheri nel sangue 21
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Che cosa fare se una persona non ha denti? Somministrare dieta morbida o sminuzzata Non somministrare pezzi di cibo grossi Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 PERSONA SENZA DENTI La persona ha difficoltà a masticare 22
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Sono fondamentali : rispetto parlare lentamente e con voce forte rispettare i tempi dell ’ anziano stimolare la comunicazione ascoltare e coinvolgere l ’ anziano trasmettere tranquillità sorridere empatia semplicità e chiarezza accettazione di tutti i sentimenti manifestati dall’utente Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 RELAZIONARSI CON L’ANZIANO 23
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il ricorso all’assistente, soprattutto per l’imbocco, può rappresentare una situazione che accetta con difficoltà e diffidenza l’assistente = estraneo: questa percezione può portare l’anziano a manifestare atteggiamenti di sospetto e di rifiuto comprensione, pazienza e impegno per farsi accettare e benvolere dall’ospite Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 RELAZIONARSI CON L’ANZIANO problemi : 24
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un atto terapeutico per il paziente, all’interno di una dinamica di ascolto e di scambio un modo per considerarsi come “persone” e non come “lavoratori” è uno stile di vita che si impara tramite l’interesse che si ha nel conoscere una persona è uno stile di vita che comporta ascolto e attenzione fa bene sia al paziente che all’assistente Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 La relazione è… 25
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Ogni relazione è relativa al contesto in cui si svolge: la possibilità di costruire una buona relazione con la persona anziana dipende dall’assistente. Al centro della relazione vanno i bisogni e le esigenze dell’anziano e cercare di lavorare per la loro soddisfazione. All’assistente è richiesto di aiutare l’ospite nell’eseguire azioni per lui difficoltose, ma che sono del tutto naturali, per questo occorre delicatezza affinché il soggetto non si senta totalmente minato nella sua autonomia valorizzazione della persona anziana Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Come possiamo “ stare ” con l ’ anziano? 26
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Aspetti verbali e di aspetti non verbali: sono importanti entrambi (ad es.: accompagnare una parola di incoraggiamento con un sorriso) e la coerenza tra loro (ad es.: se usiamo un tono di voce calmo e pacato, per comunicare un’azione che intendiamo fare alla persona anziana, non possiamo tenere poi comportamenti ansiosi e frettolosi). L’uso delle parole deve essere adeguato al suo livello di comprensione: frasi brevi, pronunciate lentamente e ben scandite. Poniamoci sempre di fronte alla persona che assistiamo: segno di considerazione e di rispetto. Toccare la persona anziana: per aiutarla ad alzarsi o a camminare, se lo apprezza, è un utile modo per far sentire comprensione e calore. Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Come possiamo “ stare ” con l ’ anziano? 27
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Il lavoro occasionale accessorio Orari di lavoro Retribuzione Il Progetto Donna Amica: Criteri di scelta delle lavoratrici Criteri di gestione del rapporto di lavoro Gestione delle assenze Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Aspetti contrattuali 28
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Prestare il proprio servizio in modo diligente Garantire la sicurezza dell ’ anziano Rispettare i consigli dati dagli operatori Rispettare le norme e i regolamenti dell ’ Ente Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Doveri del lavoratore 29
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Presentarsi all’arrivo nel nucleo all’operatore di cucina Indossare grembiule con il distintivo personale Gestire con cura il proprio grembiule Svolgere il servizio Firmare prima di lasciare il nucleo il registro presenze depositato nel nucleo. L’eventuale assenza è registrata dall’operatore di cucina. In caso di assenza improvvisa telefonare alla portineria 0464 455000, la quale provvede ad avvertire l’operatore di cucina del nucleo. Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Aspetti operativi 30
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Laslo Cornelia Donatella Montibeller Sabrina PizziniMaggio 2016 Aspetti organizzativi Lavorare con molte figure professionali Chi sono le persone di riferimento Lavorare con degli obiettivi Avere relazioni con altre figure: famigliari, volontari Aspetti concernenti la sicurezza 31
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