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PubblicatoIrma Luciani Modificato 8 anni fa
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PROGETTATO DA: ALBANESE ALESSIO, DE PACE SARA, DI PUNZIO MARCO
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Il nome (o sostantivo) è una parte variabile del discorso che indica oggetti, persone, animali, idee, cioè tutto il mondo reale e immaginario. I nomi si dividono in: Sono parole riferite a persone, animali o cose indicati in modo generico Sono parole riferite a persone, animali o cose indicati in modo preciso Sono parole riferite a persone, animali o cose che si possono percepire attraverso i sensi Sono parole riferite a idee che non si possono percepire con i sensi Sono parole che indicano una sola persona, una sola cosa, un solo animale Sono parole che indicano un insieme di elementi della stessa specie
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Il nome è costituito da: RADICE : elemento che esprime il significato della parola. Es: gatto = gatt- o DESIDENZA : è la terminazione di una parola, quella che contiene le caratteristiche grammaticali. Es: gatto = gatt - o maschilefemminilesingolareplurale
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Nomi primitiviNomi compostiNomi alteratiNomi derivati - radice: indica il significato di base della parola Es. ragazzo, casa, libro - desinenza: indica il genere e il numero della parola stessa Es. ragazz-a, cas- e, libr-i quando è formato da un nome primitivo con l'aggiunta di un prefisso o di un suffisso Es. libraio, canile, falegname, cartiera, banchiere quando l'aggiunta di un suffisso modifica in parte il significato originario. Può essere: - accrescitivo: casona, - diminutivo: casina, - vezzeggiativo: casetta, - dispregiativo: casaccio quando è formato dall'unione di due parole Es. cassaforte, francobollo, saliscendi, sottopassaggio
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L’aggettivo è una parola che, aggiunta ad un nome, ne indica una caratteristica o ne precisa un aspetto. È una parte variabile del discorso e concorda in genere e numero col nome a cui si riferisce Aggiungono una qualità a un nome. Es: buono, bello, cattivo, simpatico, ecc. Precisano il significato di un nome in relazione a diversi aspetti. Essi sono: possessivi; dimostrativi; indefiniti; numerali; interrogativi ed esclamativi.
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PRIMITIVIDERIVATIALTERATICOMPOSTI Non derivano da altre parole. Es: bello = bell - o Derivano da un nome, un verbo o un altro aggettivo, mediante l’aggiunta di un suffisso (es: testardo = test – ard – o ) o prefisso (es: infelice = in – felic – e). Si formano con l’aggiunta di suffissi: diminutivo (-ino; -etto; -ello) accrescitivo (-one) vezzeggiativo (-uccio; -etto) dispregiativo (-accio; -astro; - ognolo) Sono il risultato dell’unione di due aggettivi. Es: grigioverde, toscoemiliano, bianconeri
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POSITIVO Es: vecchio COMPARATIVOSUPERLATIVO MAGGIORANZA Es: più vecchio MINORANZA Es: meno vecchio UGUAGLIANZA Es: vecchio come ASSOLUTO Es: vecchissimo RELATIVO Es: il più vecchio
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POSSESSI VI Es: mio DIMOSTRA TIVI Es: quello INDEFINIT I Es: qualche NUMER ALI Es: otto INTERROG ATIVIESCL AMATIVI Es: quale? che! INTERROG ATIVIESCL AMATIVI Es: quale? che!
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LA FUNZIONE E I TIPI DI PRONOME È una parte variabile del discorso che sostituisce un nome, un aggettivo, un verbo POSSESSI VI Es: mio DIMOSTRA TIVI Es: quello RELATIV I Es: che INTERROG ATIVIESCL AMATIVI Es: chi? INTERROG ATIVIESCL AMATIVI Es: chi? INDEFINI TI Es: chiunque PERSONA LI Es: tu
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PRONOMI PERSONALI SOGGETTO Io, tu, egli, ella/essa, noi, voi, essi/loro COMPLEMENTO Me, mi, te, ti, lui, lei, lo, la …., ne RIFLESSIVI Mi, ti, ci, si, vi
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PRONOMI RELATIVI PRONOMI RELATIVI SOGGETTO E COMPLEMENTO PRONOMI RELATIVI COMPLEMENTO VARIABILI il quale, la quale, i quali, le quali del quale, della quale, dei quali, delle quali, al quale, alla quale, ai quali, alle quali, dal quale, ecc., con il quale, ecc., per il quale, ecc. INVARIABILIcheche, cui, a cui, con cui, ecc.
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REALIZZATO: ALBANESE ALESSIO DE PACE SARA DI PUNZIO MARCO
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