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Le rivoluzioni inglesi nel Seicento
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Tensioni sociali Nel ’600 l’Inghilterra è in pieno sviluppo economico ma non mancano disagi: Il fenomeno delle recinzioni, osteggiato dai re, produce un opposto scontento nei contadini e nei proprietari. Il controllo di salari, prezzi e la concessione di privilegi commerciali irritano la classe produttiva e mercantile. Carestie e disoccupazione fanno il resto.
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L’opposizione puritana
Ai calvinisti inglesi l’Anglicanesimo appare una forma larvata di Cattolicesimo. l’istituzione episcopale (che per i re ha anche valore politico) è da loro contestata, in nome di una struttura ecclesiastica gestita “dal basso” attraverso elezioni. La reazione regia spinge molti all’esilio (1621: partenza dei “Padri Pellegrini” del Mayflower verso l’America).
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L’Assolutismo degli Stuart
Giacomo I ( ) Unifica Inghilterra, Scozia e Irlanda. Concentra il potere sui suoi ministri. Appare troppo condiscendente verso i cattolici e verso gli Asburgo. Carlo I ( ) Reprime i dissensi politici (Strafford) e religiosi (Laud). Accetta la Petition of Rights (1628), ma poi governa 11 anni senza riunire il Parlamento.
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Dalla Petition of Rights
“I Lord spirituali e temporali e i Comuni, riuniti in Parlamento … supplicano umilmente la Vostra Eccellentissima Maestà che nessuno in avvenire sia costretto a fare dono gratuito, alcun prestito di denaro, … né a pagare alcuna tassa o imposta senza il consenso… del Parlamento; … che nessun uomo libero si arrestato o detenuto [senza che sia portato contro lui un capo di accusa dal quale possa discolparsi conformemente alla leggi].”
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Carlo I Stuart ritratto da Van Dyck nel 1635
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Parlamento Corto e Lungo
Carlo I ricorre a mezzi illegali per imporre tasse senza consenso parlamentare. La rivolta della Scozia contro l’imposizione dell’anglicanesimo lo costringe a riunire il Parlamento (1640) che però protesta e chiede lo smantellamento del regime assolutistico. Carlo lo scioglie subito, ma, sconfitto, è costretto a riconvocarlo ( ).
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La fine dell’assolutismo
Il Parlamento ottiene L’Abolizione degli organi di governo del re. La condanna di Strafford e Laud L’obbligo per il re di convocare il Parlamento e il divieto di scioglierlo. Ma aspira a riforme più radicali: L’abolizione dei vescovi. Il controllo parlamentare dell’esecutivo. Il re tenta la soluzione di forza (1642).
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Cavalieri e “teste rotonde”
Il re conta su nobiltà e chiesa anglicana. Il Parlamento riunisce borghesia, gentry, yeomen e Puritani. Inizialmente prevalgono i realisti, grazie alla loro preparazione militare, ma il Parlamento organizza il new model army, motivato sul piano religioso. Il re è sconfitto (1645) e catturato (1648).
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Oliver Cromwell ( ) Puritano, appartenente alla gentry, è il capo dell’esercito, autore della vittoria. Grazie al suo prestigio: Tiene a freno le tendenze radicali, egalitarie e democratiche, presenti nell’esercito (“levellers” e “diggers”). Ottiene l’epurazione del Parlamento dai moderati favorevoli alla conciliazione con il re. Carlo I è processato e condannato a morte: è la prima esecuzione “legale” di un re (1649).
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Il Commonwealth Cromwell, ostile alla monarchia, ma diffidente verso soluzioni democratiche, dà luogo ad una “dittatura”. Reprime la rivolta dell’Irlanda e della Scozia ( ). Acquista il sostegno della borghesia rilanciando l’Inghilterra nei commerci internazionali.
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L’Atto di Navigazione Introdotto nel 1651, stabilisce che i prodotti da e per l’Inghilterra devono viaggiare solo su navi Inglesi. E’ una sfida all’Olanda che risponde con la guerra ( e ). E’ un provvedimento protezionistico tipico della politica economica mercantilistica attuata dai governi del ’600.
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Il Mercantilismo E’ una politica economica volta ad accrescere la ricchezza di uno stato attraverso il controllo delle esportazioni e delle importazioni. L’obiettivo è evitare che ricchezze (e materie prime) escano dal paese e di favorirne, viceversa, l’entrata. Non ha grandi basi teoriche: basta l’esperienza della crisi spagnola.
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Il “protettorato” Sciolto il Long Parliament (1653), il ruolo di Cromwell, viene sancito con l’istituzione del “Lord Protettore” della repubblica. Cromwell rifiuta la corona offertagli dal nuovo parlamento; ma non riesce a garantire il perdurare della repubblica dopo la sua morte (1658) Esercito e parlamento chiamano al trono Carlo II Stuart, figlio del re giustiziato.
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Carlo II Stuart ( )
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La Restaurazione (1660) Nonostante lo sforzo di conciliazione, il nuovo re entra in contrasto con il parlamento per L’alleanza con la Francia di Luigi XIV La tolleranza verso i cattolici. Carlo II è costretto a cedere e ad approvare l’esclusione dei cattolici dalle cariche pubbliche (1673) e l’Habeas corpus act (1679).
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« Io, (nome), solennemente e sinceramente in presenza di Dio professo, attesto e dichiaro di credere che nel sacramento dell'eucaristia non c’è alcuna transustanziazione degli elementi del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo al momento o dopo la consacrazione da parte di qualsiasi persona: e che l'invocazione o l'adorazione della Vergine Maria o qualsiasi altro Santo, e il Sacrificio della Messa, come sono praticati adesso nella Chiesa di Roma, sono superstiziosi e idolatrici... » Il Test Act nella forma del 1678
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La “gloriosa rivoluzione”
I contrasti aumentano con Giacomo II ( ), convertito al cattolicesimo. Per evitare una successione cattolica il Parlamento offre la corona alla figlia Maria che ha sposato il protestante olandese Guglielmo d’Orange. Giacomo si rifugia in Francia e si attua, pacificamente il cambio dinastico (1688).
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Guglielmo III di Orange (1689-1702)
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La monarchia parlamentare
Guglielmo e Maria accettarono una “carta costituzionale”, il Bill of Rights (1689): Riaffermazione delle storiche prerogative del Parlamento contro l’assolutismo regio. Divisione dei poteri: al re l’esecutivo, al Parlamento il legislativo. In seguito si affermerà la responsabilità dell’esecutivo davanti al parlamento (sistema parlamentare).
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Re di Inghilterra tra XVII e XVIII secolo
Orange Stuart Guglielmo I (†1584) Giacomo I ( ) Carlo I ( ) Elisabetta (†1662) Guglielmo II (†1650) Maria (†1660) Carlo II ( ) Giacomo II ( ) Guglielmo III ( ) Maria II ( ) Anna ( ) Giorgio I di Hannover ( )
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