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PubblicatoGiada Bellini Modificato 8 anni fa
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L' affondamento del Mafalda... 10 ottobre,Genova. Aspetto di partire, finalmente la nave è arrivata, è molto grande e fa quasi paura, è costituita prevalentemente da ferro arrugginito... non sembra neanche nuova.
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In primis la mia famiglia è composta da : me, mia moglie, mio figlio e la nostra governante. Non abbiamo molti bagagli con noi, solo lo stretto necessario per arrivare in America... La nave era costeggiata a pochi centimetri dal molo, la guardavamo incuriositi, non eravamo mai saliti su una nave del genere. Mancavano pochi minuti alla partenza.
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Finalmente salpiamo, il ponte è di legno, di un legno grezzo e vecchio.La nave aveva levato le ancore e si muoveva lentamente. La nave è affollatissima, sembriamo un banco di sardine tutte schiacciate una contro l'altra.
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Cerchiamo di trovare la nostra cabina ma sembra un'impresa impossibile. Poi,dopo circa un' oretta, finalmente arriviamo. Siccome non c'è molto spazio dobbiamo condividere la stanza con un'altra famigia, fortunatamente sono simpatici. La camera è spoglia, ci sono pochi mobili e pochi letti, nessun confort, solo poco spazio da condividere con i propri cari.
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La nave andava abbastanza veloce nonostante le sue condizioni, dietro di sé lasciava una scia biancastra di schiuma...sul ponte faceva caldissimo. Eravamo sudati marci non c'era tanta acqua quindi non potevamo bere molto. Dovevamo resistere, eravamo costretti a mangiare delle specie di minestrine costituite prevalentemente d' acqua. Non riuscivamo a dormire, c'erano tantissimi sbalzi e l'acqua si scontrava sempre sulla nave dando una sensazione non tanto rassicurante.
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Andavamo a dormire molto presto. I letti erano scomodi e duri,molti arrugginiti e a ogni movimento vi era un cigolio molto irritante. C'era tantissima puzza di sudore perché non ci si poteva lavare... l'acqua a disposizione era poca anche per lavarsi, se ci andava bene pioveva quindi andavamo sul ponte a bagnarci..per bere invece prendevamo dei secchi finché non si riempivano, l'acqua non era molto pulita ma ci dovevamo accontentare. Mancavano precisamente 5 giorni.. molta gente non resistiva e moriva.... non sapevamo ancora a che cosa andavamo incontro... l'unica certezza sarebbe stata che avremo vissuto certamente meglio che nella depressiva Cuneo.
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Ormai mancava veramente poco allo sbarco,ma poi una falla,ci eravamo scontrati contro un macigno...un momento prima andava tutto bene,poi il finimondo... tutti gridavano,si cercava di salvare soprattutto i bambini e le donne,ma i giubotti di salvataggio erano scarsi,non sapevamo piu cosa fare... un sogno infranto,centinaia e centinaia di morti... poi tutto buio.
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C'erano all'incirca 314 morti,molti bambini e donne, ma anche anziani.
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● Ringraziamenti ● Ringraziamo la professoressa Fracchia che ci ha fornito le canzoni ● Poi ringraziamo il professor Morandini per la pazienza e l'aiuto che ci ha dato.
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