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PubblicatoStefano Pagano Modificato 8 anni fa
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Facciamo un po’ di chiarezza II incontro
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Quando dico “Io amo” Il verbo “amo” indica un esercizio o un’azione che il soggetto IO compie Non dice nulla della sua identità Cancellato il verbo, possiamo sostituirlo con un altro, magari di senso opposto, senza nessun guadagno rispetto all’identità del soggetto Resta pertanto un grosso punto interrogativo: è in grado il soggetto IO di compiere quell’azione? 2
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Quando dico “Io faccio l’amore” Anche qui nulla ci viene detto del soggetto IO Il verbo “fare” indica la produzione di qualcosa: in questo caso l’amore L’amore assume i connotati di un “prodotto” che il soggetto IO metterebbe a disposizione dell’altro: ma nessuno può produrre qualcosa se non è abilitato a farlo. Resta anche qui un grosso punto interrogativo: quel prodotto è vero amore? 3
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Rimaniamo agganciati a questo ragionamento Osserviamo queste due immagini: qual è la differenza? Melo in fioreRoseto 4
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C’è fiore e fiore Il melo in fiore: L’identità del melo non sta nel fiore, ma nel frutto che nascerà Il fiore è solo una tappa dello sviluppo Se il melo non producesse il frutto verrebbe meno alla sua funzione e alla sua utilità Se il melo si fermasse al fiore non ci sarebbe futuro per lui: ucciderebbe se stesso 5
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C’è fiore e fiore Il roseto: L’identità del roseto sta nel fiore Il fiore non è una tappa ma il compimento dello sviluppo Se il roseto non producesse il fiore verrebbe meno alla sua funzione e alla sua bellezza Se il roseto non producesse il fiore non ci sarebbe futuro per lui: ucciderebbe se stesso 6
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Un’ulteriore considerazione Il melo e il roseto diventeranno ciò che sono solo se: Il terreno di coltura sarà rispondente alle loro esigenze Saranno curati in maniera appropriata da persone esperte e capaci Saranno protetti dalle minacce incombenti E saranno coerenti con la loro identità quando: Lasceranno che il loro frutto maturo (la mela e la rosa) sia a disposizione in particolare ma non solo di chi li ha coltivati Infatti, se rimarranno attaccati alla pianta, marciranno venendo meno al loro “essere” nutrimento e ornamento 7
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Tornando all’ “IO” che Ama/Fa l’amore L’IO soggetto si rapporta all’amore espresso dal verbo come il “fiore del melo” o come “il fiore del roseto”? L’amore è un passaggio verso qualcosa d’altro o è il compimento del processo che identifica l’IO? La risposta a queste domande va cercata sul piano del “tu che ne pensi?” o sul piano del “patrimonio genetico” dell’IO? 8
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Una regola d’oro La vera identità di qualunque realtà e soprattutto dell’uomo non abita nel mondo delle opinioni ma in quello dell’essere: si tratta del DNA che, per quanto riguarda l’uomo, ha anche e soprattutto una connotazione spirituale Perciò, dire “io penso che l’uomo sia” non è un solido fondamento per realizzare se stessi: viaggiando su questo sentiero si entra nella “discussione” e/o peggio nella “chiacchiera” e nel “gossip” La persona autentica è quella che si sforza di poter dire: “ho capito che l’uomo è…” sapendo che è in gioco la qualità della sua esistenza, quella delle persone che vivono con lei, e l’intera storia umana 9
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L’UOMO È… Dentro quei puntini di sospensione ci sono le meraviglie e i drammi della storia umana Basti pensare a qualche definizione: L'uomo è per natura un animale socievole (Aristotele) Homo homini lupus (Hobbes) L’uomo è ciò che mangia (Feuerbach) L'uomo è per costituzione un animale religioso (Burke) L'uomo non può cambiare, né prendere un'altra strada; può soltanto finire male (Ceronetti) L’uomo è una passione inutile (Sartre) 10
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L’UOMO È… Io vi insegno il superuomo. L' uomo é qualcosa che deve essere superato… Il superuomo è il senso della terra. La vostra volontà vi dica: sia il superuomo il senso della terra! Vi scongiuro, fratelli rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di speranze ultraterrene! (Nietzsche) Dietro ognuna di queste e altre definizioni si celano serie domande: Su quali presupposti sono state elaborate? Chi è il maestro che le ha insegnate? Quali le conseguenze che hanno in germe e che hanno provocato? L’uomo e la sua storia ci guadagnerebbero in “umanità”? Come sarebbe la vita quotidiana nella famiglia, nel quartiere, nella scuola, nella città se ciascuno dei suoi componenti si impegnasse ad attuare l’una o l’altra di queste definizioni dell’uomo? 11
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… domande che hanno già la risposta: alcuni esempi 12
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E “il superuomo”? 13
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Ma è questo l’uomo? Una condanna senza appello: “Permettendo l'uomo, la natura ha commesso molto più che un errore di calcolo: ha commesso un attentato contro se stessa” ( Emil Cioran, L'inconveniente di essere nati, 1973) Una prospettiva affascinate: “Il compito principale nella vita di un uomo è di dare alla luce sé stesso ( Erich Fromm, Dalla parte dell'uomo, 1947) Dove sta l’uomo? Dove cercare la risposta? 14
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Essere e divenire: un problema antico e sempre nuovo Torniamo all’IO e all’AMORE: Se l’amore non identifica l’IO, quando non lo esercita può essere accusato solo di violare un sentimento o una legge morale o il codice civile/penale Se l’amore lo identifica (AMO PERCHÉ SONO AMORE), allora l’IO viola e rinnega sé stesso : diventa altro da ciò che è… dove quell’ALTRO può essere terribile Infatti se L’IO – UOMO per natura diventa ALTRO per cultura il risultato è La chiusura nel proprio egoismo La relazione intesa come “cattura” dell’altro L’altro visto come nemico da sconfiggere La disumanizzazione della vita quotidiana e della storia 15
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Forse tutto dipende dall’aver fatto una terribile confusione Nell’IO AMO non si esprime un’azione, un esercizio, una virtù, ma l’identità vera dell’uomo Ne è prova la dinamica della vita umana: si nasce dall’amore – si cresce “bene” nell’amore – si vive con gioia donando amore E ne è prova il fatto che quando un uomo si perde nei meandri del male, ne esce sempre ed esclusivamente sotto la spinta dell’amore 16
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L’IO e l’AMORE Non un momento e una tappa dello sviluppo, ma il compimento: Come il fiore del roseto Come il frutto del melo Quando l’IO confonde le cose, credendo che il fiore del melo sia la tappa conclusiva dello sviluppo, si condanna alla perdita di: Identità Significatività Futuro Se l’IO è fedele a se stesso, avrà da donare agli altri la “bellezza della rosa” e “l’utilità della mela”: Un profumo e una bellezza da contemplare Un nutrimento gustoso e salutare Il futuro della vita che continua 17
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UOMO DIVENTA CIÒ CHE SEI… Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza : dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra". 18
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UOMO DIVENTA CIÒ CHE SEI… È la risposta che ci viene dalla fede… Tenebra o luce? Ragionevole o irrazionale? Cosa c’è di irrazionale in questo messaggio biblico? L’uomo non si è “autocreato” È essenzialmente relazione : diversità nell’unità – unità nella diversità La qualità della sua vita e il suo futuro sta in quella e che distingue e unisce I drammi della storia nascono quando quella e diventa una o : Non più IO e TE = NOI (UOMO) Ma IO contro TE = IO 19
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Graficamente IO Tu 20 IO - TU TU- IO L’IO si impone e tende a cancellare il Tu Sparisce l’UOMO L’IO nella relazione si considera come il TU rispetto all’altro IO Non tende alla cancellazione ma all’incontro per un più di umanità: qui abbiamo l’UOMO (L’UOMO-AMORE)
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