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PubblicatoLivia Rota Modificato 8 anni fa
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali La specialità di una parte delle collezioni che sono conservate nelle nostre biblioteche può essere ricondotta ad «uno specifico, e significativo, denominatore comune […], in virtù del quale esse formano un insieme organico e irripetibile per caratteristiche che possono essere esterne (provenienza unitaria, storicamente documentata o documentabile, dell’intero fondo o dei singoli nuclei costitutivi – nel caso di fondi compositi formatisi per aggregazioni successive -) o interne (omogeneità dei pezzi per natura del supporto […], per datazione, per argomento, soggetto ecc)», caratteristiche che possono coincidere o variamente combinarsi.
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali La maggior parte delle biblioteche italiane, anche medio-piccole, ha avuto origine a partire da questi nuclei librari privati, o dalla concentrazione di nuclei librari, che avevano avuto in precedenza funzioni diverse. In genere questi nuclei si sono stratificati, mischiati, confusi, divenendo qualcos’altro, il fondo antico della biblioteca appunto, sulla base del quale la biblioteca ha assunto una particolare fisionomia, che può essere stata conservata o meno nel corso della sua storia.
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Interventi possibili : Ricostruzione idelae di questi nuclei destratificazione per far emergere da una raccolta indifferenziata la fisionomia precisa delle principali componenti loro studio dal punto di vista della storia della biblioteca o del contesto culturale e bibliografico impossibilità di smantellare un assetto che ormai ha acquisito a sua volta connotati di storicità.
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Problemi di gestione delle acquisizioni più recenti, che spesso presentano caratteristiche particolari Libri antichi e libri moderni Varietà di tipologie documentarie Manoscritti, appunti, carte sciolte Coesistenza di materiale librario e documenti archivistici
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali La gestione fisica delle due collezioni private, oggetto dei casi studio hanno posto una serie di problemi nel momento della loro ricostruzione storica e bibliografica. In entrambi i casi la dislocazione fisica, il tipo di intervento catalografico e altre scelte gestionali hanno avuto una forte ricaduta anche sulla loro fruizione, sulla loro visibilità e quindi sulla possibilità di suscitare interesse, ma anche di rispondere ad esigenze informative, di divenire, in altre parole, nuclei vitali all’interno del servizio complessivo della biblioteca ospitante.
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Biblioteca di Diomede Bonamici (medico, bibliofilo e bibliografo) Nuclei compatti, tendenzialmente completi, funzionali allo studio e alla ricerca in alcuni ambiti disciplinari (libretti d’opera, storia della medicina, collezione bio-bibliografica) Dispersione lineare (attuata in parte dallo stesso possessore)
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Marucelliana La collezione dei libretti d’opera ha costituito il fulcro di una collezione speciale, alimentata anche negli anni successivi, di sicuro interesse da più punti di vista, bibliografico e disciplinare. Labronica Ha disperso la collezione nelle sue raccolte, ma ne ha perso anche ogni memoria, al punto di collocare materiale documentario utile alla sua ricostruzione in un fondo di provenienza diversa.
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Gestione della collezione bio-bibliografica in BNCF. Elementi positivi Sistemazione fisica contigua alle Sale di Consultazione e inserimento delle schede relative nel catalogo delle sale Rispetto dell’integrità fisica della raccolta, per altro prevista da uno dei vincoli contrattuali (con qualche eccezione)
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Elementi negativi Mancato allestimento di un inventario separato, completo e attendibile Utilizzo del catalogo a schede che accompagnava la raccolta per formare il catalogo topografico Catalogazione incompleta e approssimativa Parte cospicua della raccolta non catalogata Tipo di collocazione scelta Separazione fra materiale a stampa e manoscritti Scarsa visibilità
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Visibilità Applicazione di i criteri di trattamento e ordinamento pensati in funzione dell’immediata individuazione di tali nuclei all’interno delle raccolte complessive di una biblioteca, ma anche in funzione della massima esaltazione delle loro peculiari caratteristiche
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Nel caso di fondi derivati da raccolte private questo significa agire su due piani: da una parte favorire la massima integrazione possibile, in termini funzionali, con il resto delle raccolte; dall’altra consentire al fondo di raccontare la sua storia, non spezzando, ma valorizzando i legami con il contesto entro cui si è formato, rispettandone cioè la sua dimensione storica e bibliografica.
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Biblioteca privata di Desiderio Chilovi (1835- 1905), bibliotecario, prefetto della BNCF, dal 1885 alla morte. Biblioteca professionale, prevalentemente di ambito bibliografico e biblioteconomico, formata da monografie, opuscoli, articoli di riviste ritagliati e incollati su cartoncino, manoscritti (appunti, bozze di articoli, stesure provvisorie) Dispersione lineare: acquistata dalla Nazionale nel 1905
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Elementi di criticità Trattamento biblioteconomico ritardato (dopo quaranta anni per la parte a stampa) Eventi traumatici (guerra, trasferimento della BNCF nella sede attuale) Intervento di riordino della parte manoscritta molto sommario (consistente presenza di opuscoli a stampa nel suo archivio)
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Conseguenze: La parte più consistente della raccolta fu inventariata e catalogata nel 1946 Una parte nel 1951: non fu riunita a quella precedente Una parte non è mai stata inventariata, ma solo collocata e catalogata in modo sommario
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Criteri di collocazione utilizzati per la parte inventariata nel 1946: Opuscoli collocati in cassette contigue e contraddistinti dall’espressione “Misc. Chilovi” Volumi dispersi nei più disparati tipi di collocazione In alcuni casi il materiale è stato utilizzato per colmare le lacune delle raccolte preesistenti. Circa 70 libri furono inventariati, catalogati e collocati, ma le schede non furono mai inserite al catalogo.
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Motivi Incapacità di gestione delle proprie raccolte da parte della biblioteca Approccio sostanzialmente scorretto di fronte ai problemi posti dai fondi speciali Probabilmente anche giudizio negativo sul valore di alcune tipologie documentarie, come gli opuscoli
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Alcune regole di base non frapporre tempi eccessivamente lunghi dal momento dell’acquisizione a quello della definitiva sistemazione di mantenere l’unità fisica di una raccolta che sia riconducibile ad una provenienza unica è davvero indispensabile in questa tipologia di collezione la separazione fra materiale manoscritto e a stampa?
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Il mantenimento dell’unità fisica del fondo dovrebbe essere il criterio prevalente a cui ispirarsi Foglietti, schede, appunti manoscritti separati che abbiano una stretta attinenza col singolo esemplare a stampa possono essere rimanere uniti, utilizzando specifici accorgimenti: tasche incollate alla coperta che possano contenerli e conservarli; apposite cartelle separate da collocare accanto all’esemplare, quando il numero delle carte sciolte sia alto.
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali gli opuscoli possono essere sistemati in scatole; le carte geografiche e gli spartiti in cassettiere che consentano una posizione orizzontale; si possono studiare appositi contenitori che si adattino alle dimensioni e alle caratteristiche di una particolare tipologia; nel caso che l’unità fisica non sia possibile, occorre comunque predisporre strumenti di collegamento che favoriscano almeno dall’esterno la fruibilità complessiva del fondo, ma anche studiare soluzioni specifiche caso per caso, magari sfruttando le potenzialità che le nuove tecnologie offrono per la riproduzione di documenti su supporti diversi.
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Nel momento della collocazione, anche se in magazzino, dovrebbe essere mantenuto l’ordinamento originario. Il caso della biblioteca di Desiderio Chilovi è emblematico in tal senso: era una biblioteca classificata, sulla base di un sistema messo a punto dal proprietario. Se fosse stato mantenuto questo ordinamento, per un verso sarebbe stato più agevole ripercorrere la formazione e le caratteristiche del pensiero e dell’attività professionale del bibliotecario Chilovi, ma avrebbe anche offerto uno spaccato, una documentazione immediata, quasi visiva, per così dire, del dibattito biblioteconomico internazionale nella seconda metà dell’Ottocento
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Occorre inoltre progettare una gestione complessiva, che non può che articolarsi su piani, uno di tipo conservativo e archivistico e l’altro più propriamente biblioteconomico.
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali raccolta e conservazione ordinata di tutta quella documentazione che possa avere una qualche rilevanza ai fini della conoscenza e della storia del fondo stesso: documenti amministrativi relativi all’acquisizione; inventari e/o cataloghi, anche parziali, già esistenti; qualunque altro tipo di documento che possa fornire notizie, o comunque, essere d’aiuto nella sistemazione complessiva raccolta e l’organizzazione di fonti di informazione esterne, ovvero la ricostruzione di una bibliografia sul personaggio (ma anche ente o istituzione) a cui è legata la formazione del nucleo librario, ma anche la ricerca di interventi che interessino la raccolta nel suo complesso o le singole unità bibliografiche
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali una documentazione ordinata delle procedure effettuate e dei criteri su cui poggiano; interventi di restauro meno invasivi possibile, con il recupero di tutti gli elementi asportati; una gestione fisica delle singole unità rispettosa delle tracce lasciate
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali inserimento all’interno delle consuete procedure applicate alla generalità delle raccolte di alcuni accorgimenti, o di aggiungere strumenti di gestione speciali, senza che questo comporti un impegno eccessivo da parte della biblioteca, soprattutto dal punto di vista economico analisi e rilevamento e dell’indicizzazione delle particolarità che caratterizzano l’esemplare (ex libris, note di possesso, postille manoscritte, cartellini originali, materiale allegato, e quant’altro, indipendentemente dalla data di pubblicazione
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Collocazione e gestione delle collezioni speciali Se si tratta di intervenire su situazioni ormai consolidate, sarà necessaria un’attenta valutazione dell’impatto di un intervento di riorganizzazione complessivo: l’eccessivo impegno di risorse umane ed economiche potrebbe anche consigliare di astenersi e di limitarsi invece ad interventi indispensabili, ma minimi. ricomposizione del nucleo, almeno sul piano ideale controllo che tutte le unità bibliografiche abbiano avuto una loro rappresentazione catalografica accettabile progettazione di strumenti di gestione che ne assicurino, almeno idealmente, se non fisicamente, una fruizione unitaria
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