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Il nuovo negoziato agricolo Economia Agraria II 2009-2010.

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Presentazione sul tema: "Il nuovo negoziato agricolo Economia Agraria II 2009-2010."— Transcript della presentazione:

1 Il nuovo negoziato agricolo Economia Agraria II 2009-2010

2 Conferenze Ministeriali da Seattle Seattle, 1999 Doha, 2001 Cancún, 2003 Geneva, 2004 Hong Kong, 2005 Geneva, 2008 The negotiations collapsed on July 29 over issues of agricultural trade between the United States, India, and China. In particular, there was insoluble disagreement between India and the United States over the special safeguard mechanism (SSM), a measure designed to protect poor farmers by allowing countries to impose a special tariff on certain agricultural goods in the event of an or price fall

3 L’avvio del nuovo ngoziato Articolo 20 dell’Accordo del ‘94: Impegno di avviare all’inizio del 2000 un nuovo negoziato con l’obiettivo di lungo periodo di una progressiva e sostanziale riduzione del sostegno e della protezione Millennium Round (Seattle 1999): mega-negoziato con argomenti del tutto nuovi per gli accordi commerciali internazionali, quali: conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali migliori standard sociali e delle condizioni di lavoro Dicembre ’99: la Conferenza Ministeriale di Seattle fallisce Principali cause del fallimento: opposizione compatta dei PVS forti differenze nelle posizioni dei Paesi sviluppati (Usa - Ue) presenza di nuovi attori (ong: istanze della società civile) incertezza e contrasti sulle competenze da affidare al Wto, (in particolare riguardo alle politiche interne).

4 Opposizione dei PVS I PVS lamentavano: –scarsa efficacia degli impegni presi nel 1994 (soprattutto per l’accesso ai mercati dei Paesi sviluppati). –utilizzo crescente di barriere non tariffarie da parte dei Paesi sviluppati. –Diffidenza nei confronti dei nuovi temi: clausole ambientali e sugli standard di lavoro viste come espedienti per proteggere i mercati nazionali. –necessità di una maggiore trasparenza nel processo decisionale Conseguenze: Contrari a nuovo ciclo di negoziati senza prima aver discusso le conseguenze dell’Uruguay Round, sia per gli accordi già applicati che per quelli previsti a partire dal 2001. Disponibili a nuove trattative e concessioni solo dopo che il Wto fosse stato “Rivisto, Aggiustato e Riformato: le “tre R”: review, repair and reform.

5 Incertezza e contrasti sulle competenze Si oppongono all’ampliamento delle competenze della WTO (materie ambientali, temi non commerciali): –i “nazionalisti”, che vedono una minaccia della sovranità nazionale –Coloro che temono un uso distorto della WTO, derivante da un eccesso di regole (es.: i PVS temono un uso protezionistico delle clausole ambientali e sociali).

6 Dopo Seattle: la Fase 1 del nuovo negoziato agricolo Nei primi mesi del 2000 le discussioni in materia agricola vengono riprese (art. 20). marzo 2000: parte ufficialmente la “Fase 1” del nuovo negoziato agricolo con un primo incontro della “Sessione speciale del comitato agricoltura” (Ssca). Giugno, settembre e novembre 2000: vengono presentati numerosi documenti da parte di 125 Paesi aderenti al Wto. 44 proposte negoziali, di cui 19 “globali” (riguardanti tutte le questioni trattate nel negoziato), da parte sia dei Paesi sviluppati che dei Pvs; numerosi Statements: commenti alle proposte degli altri Paesi e risposte ai commenti delle altre delegazioni. Novità rispetto all’Uruguay Round (i Paesi “attivi” sul fronte negoziale furono molto pochi). Stock-taking meeting (marzo 2001): punto della situazione ad un anno dall’inizio del negoziato Si conclude la Fase 1 e si definisce l’agenda della “Fase 2”, durante la quale avrebbe dovuto prendere corpo la trattativa vera e propria.

7 Agenda della Fase 2 –ridefinizione delle misure inserite nella amber box –amministrazione delle Qtr –riduzione delle tariffe –imprese commerciali di Stato –sussidi alle esportazioni –crediti alle esportazioni –restrizioni alle esportazioni –sicurezza alimentare –salubrità degli alimenti –sviluppo rurale

8 Approccio per temi specifici L’articolazione dell’Uruguay Round in 3 macro-aree è stata smembrata in una serie di punti più specifici per: –trattare più approfonditamente questioni sulle quali le norme dell’Uruguay Round erano insoddisfacenti (es. Qtr) –affrontare temi rimasti fuori dai precedenti accordi (es: imprese commerciali di Stato, crediti e restrizioni alle esportazioni) –la richiesta da parte di Ue, Giappone, Corea, Norvegia di affrontare temi non direttamente legati alle questioni commerciali ma che influenzano le politiche di sostegno interne (Non - Trade Concerns) es: il riconoscimento di un ruolo multifunzionale dell’agricoltura: giustificherebbe l’uso di strumenti di sostegno altrimenti considerati distorsivi del commercio.

9 La posizione iniziale degli Stati Uniti 2 proposte: una di tipo “globale” e una sulla riforma del regime delle Qtr. Proposta globale: si dichiarano contrari ad ogni misura distorsiva del commercio, anche se in modo meno radicale rispetto alla “Opzione zero” del 1987 (completo smantellamento di tutte le misure distorsive.) Obiettivo: sostanziale riduzione del protezionismo. Disposti ad accettare politiche rivolte al raggiungimento di obiettivi non-commerciali, purché non distorsive. Fine del 2002: termine fissato per il raggiungimento di un accordo sull’agricoltura (per accelerare il processo di riforma interna dell’Ue). Qtr: aumentare progressivamente le importazioni nell’ambito delle Qtr migliorare il loro funzionamento attraverso un meccanismo che consenta il “riempimento” di una quota quando questo si mantiene al di sotto di un certo livello.

10 La proposta globale USA (1) Sostegno interno Obiettivi: riduzione semplificazione: creazione di 2 categorie di sostegno: esente da obblighi di riduzione (misure con effetti distorsivi minimi o nulli) non esente, assoggettato a riduzione progressiva a partire dalla Mas consolidata, fino a raggiungere una percentuale del valore della produzione agricola totale del Paese in un periodo base (percentuale uguale per tutti i Paesi). Conseguenze minori per i Paesi con un elevato valore della produzione (USA). legittimazione di forme non distorsive, trasparenti e rivolte ad un determinato obiettivo (es: protezione ambientale)

11 La proposta globale USA (2) Accesso al mercato: Obiettivo: rendere più uniforme il livello delle tariffare per tutti i prodotti. riduzione annuale progressiva delle tariffe in un dato arco temporale, a partire dal tasso effettivamente applicato e non da quello consolidato; non usare tariffe complesse o combinazioni di tariffe; eliminare la Clausola speciale di salvaguardia; Sussidi all’esportazione: progressiva eliminazione dei sussidi e delle tasse sulle esportazioni credito agevolato alle esportazioni: nell’Uruguay Round era mancato l’accordo sulla limitazione dell’uso dei crediti agevolati proprio per l’opposizione degli Usa. –Propongono, in base all’art. 10.2 dell’Accordo, di negoziare la loro disciplina in ambito Oecd (Ocse: Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)

12 La proposta globale USA (3) Imprese commerciali di Stato (importanti specialmente per Australia, NZ…) eliminare il diritto esclusivo di importazione/esportazione, per assicurare competizione al settore privato stabilire delle regole in ambito Wto per aumentare la trasparenza delle loro operazioni di acquisto/vendita. Trattamento speciale per i Pvs gli Usa propongono di: –Fornire assistenza tecnica ai Pvs durante i negoziati –migliorare le opportunità di accesso per i Paesi meno sviluppati –esentare dagli impegni di riduzione le misure di sostegno finalizzate allo sviluppo e alla sicurezza alimentare dei Pvs.

13 La posizione dell’Ue (1) 7 proposte: 1 “globale” e sei specifiche Proposta globale: si dichiara favorevole ad un negoziato globale, con la contemporanea presenza di più tavoli negoziali. Obiettivo: ampliare lo scambio di concessioni, rendendo meno stringenti i vincoli in agricoltura se adeguatamente “compensati” in altre aree negoziali. Sostiene la necessità di includere nel negoziato i non- trade concerns, per tenere conto della multifunzionalità dell’agricoltura. Altro punto essenziale: estensione della Clausola di Pace.

14 La posizione dell’Ue (2) Sostegno interno ridurre ulteriormente la Mas a partire dai livelli consolidati le regole sul sostegno interno non specifico per prodotto ridurre la clausola de minimis per i Paesi sviluppati Disposta a negoziare ulteriori riduzioni del sostegno interno a patto di mantenere sia la “scatola verde” che la “scatola blu”. –scatola verde: revisione dei criteri “di appartenenza”, per assicurarsi la possibilità di applicare politiche con importanti obiettivi sociali (multifunzionalità), purché implementate in modo trasparente e non distorsivo. –scatola blu: ruolo chiave nell’evoluzione della Pac: ha permesso di indirizzare le politiche interne verso il disaccoppiamento voluto dal Wto. benessere degli animali: esenzione dagli impegni di riduzione delle compensazioni concesse per i costi addizionali necessari per raggiungere standard più elevati.

15 La posizione dell’Ue (3) Accesso al mercato Disponibile ad un’ulteriore riduzione della protezione secondo la formula dell’Uruguay R. (riduzione media e minima) Propone regole per aumentare la trasparenza e la regolarità dell’amministrazione delle Qtr. Chiede la tutela delle denominazioni di origine di prodotti tipici, per i quali l’accesso ai mercati e la competizione sono negati dall’esistenza di imitazioni (“agro-pirateria”). Continuazione della Clausola speciale di salvaguardia.

16 La posizione dell’Ue (4) Sussidi all’esportazione Punto cruciale: l’Ue è l’unico Paese a fare ampio uso dei sussidi. Disposta ad ulteriori riduzioni dei sussidi, purché anche i crediti agevolati alle esportazioni (con effetti distorsivi simili) siano soggetti a riduzione e siano regolamentati in ambito Wto. Per evitare un uso improprio degli aiuti alimentari: –Propone che siano concessi in forma gratuita e che non siano usati come strumento di promozione per spiazzare la produzione locale. A tal fine: devono essere assoggettati ad un meccanismo di notificazione obbligatorio devono essere definite le operazioni considerabili come aiuti alimentari “genuini”. Imprese commerciali di Stato: necessarie ulteriori discussioni per evitare che servano ad aggirare le regole sui sussidi.

17 La posizione dell’Ue (5) Trattamento speciale per i Pvs Mantenimento del trattamento differenziato e di preferenze commerciali, per aumentare l’accesso ai mercati dei loro prodotti. Everything But Arms (Eba): estensione dell’accesso a dazio zero e senza quota a tutti i prodotti, escluse le armi, che hanno origine nei 48 Paesi considerati i più poveri del pianeta.

18 Partecipazione attiva dei PVS Soprattutto agli inizi frammentarietà delle posizioni, ma poi si formano i raggruppamenti G- 20 (paesi esportatori) / G-33 (paesi più poveri) Le richieste principali: –Discutere dell’implementazione degli accordi dell’Uruguay Round, critica della tariff escalation, abolizione della Clausola speciale di salvaguardia per i PS –Trattamento speciale e differenziato per i PVS –Development Box (misure per proteggere il settore agricolo e le aree rurali, con tariffe e sostegno interno)

19 Sintesi: Le posizioni negoziali dei diversi paesi USA UE Cairns PVS sostegno interno: riduzione scatole (esente e non-esente) accesso al mercato: riduzione e armonizzazione delle tariffe esportazioni sussidiate: progressiva eliminazione trattamento speciale e differenziato solo per i PMS sostegno interno: ok alla verde (x la multifunzionalità) e alla blu (x indirizzare le pol. agr. Interne vs. il disaccoppiamento) accesso al mercato: riduzione tariffe + geogr. e trad. esportazioni sussidiate: eliminazione solo in concomitanza con la riduzione del credito all’esportazione degli USA sì al trattamento speciale e differenziato per i PVS accesso al mercato: ampia riduzione esportazioni sussidiate: rapida e totale eliminazione sostegno interno: eliminazione blu e gialla e ridimens. della verde trattamento speciale e differenziato development box Meccanismo speciale di salvaguardia per i PVS


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