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PubblicatoFranca Fabbri Modificato 8 anni fa
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Az. USL di Forlì Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa Direttore Dott. G.Pestelli Presidio Ospedaliero di Forlimpopoli Struttura Semplice di Medicina Riabilitativa Responsabile Dott.ssa R.M. Rossi Prognosi e comunicazione in Clinica della Riabilitazione C.Neri, R.M.Rossi, M. Benini, M.D. D. Battani, psicologa Riccione, 05 ottobre 2006
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Cardini del processo di cura in Medicina Riabilitativa Centralità della persona disabile e della famiglia nella progettazione degli interventi ed organizzazione dei servizi Globalità della presa in carico del paziente come unità bio-psico-sociale Lavoro di team nella presa in carico del paziente/famiglia Necessità di presa in carico del paziente/famiglia nel processo di elaborazione della perdita configurata dalla nuova condizione funzionale e sociale prevedibile rispetto alla condizione pre- morbosa
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Comunicazione in clinica della riabilitazione Strumento di integrazione del team Obiettivo del processo riabilitativo
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U.O.M.R. Presidio Osp. Forlimpopoli Az. USL Forlì 28 posti letto di degenza ordinaria (12 R.I. 2° livello + 16 R.E.) 4 posti di degenza in regime di D.H. 1 medico fisiatra responsabile + 2 fisiatri di reparto 12 F.T. + 1 logopedista + 2 massofisioterapisti C.S. + 13 I.P + 6 OSS. Psicologa (1 accesso settimanale 4 h) Patologie disabilitanti in fase postacuta di più frequente accesso: esiti di stroke, grave cerebrolesioni acquisite, mielolesioni, poliradicoloneuriti acute
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Comunicazione in clinica della riabilitazione Comunicazione fra componenti del team interprofessionale (operatori sanitari) Comunicazione fra componenti del team allargato (operatori sanitari, paziente e suoi familiari)
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Comunicazione del team interprofessionale Riunione di progetto Riunione di programma Riunione di pianificazione settimanale Briefing del mattino Visita di reparto Colloqui informativi tra operatori
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Comunicazione del team allargato Riunione familiare Visita di reparto/palestra (“giro quotidiano” e visita di team) Colloqui informativi con paziente/familiari (all’ingresso; col fisiatra referente; con l’assistente sanitaria; con la psicologa)
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Comunicazione in clinica della riabilitazione Due momenti critici nel processo di trasferimento delle informazioni durante la presa in carico del paziente e dei suoi famigliari nella prospettiva di un percorso congiunto/di un “lavoro in rete” sono: La comunicazione del team con il territorio (Assistente Sanitaria) La comunicazione della prognosi funzionale (Psicologa)
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Comunicazione con il territorio COLLOQUI CON ASSISTENTE SANITARIA Raccolta informazioni sugli aspetti familiari, sociali, economici del paziente Compilazione “scheda sociale” Interazione/integrazione delle informazioni all’interno del team Attivazione delle risorse territoriali (per presa in carico socio-assistenziale, sanitaria, riabilitativa) Promozione organizzazione domestica e familiare nella fase post-dimissione
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Comunicazione nella pratica quotidiana Non disponibilità in reparto per tempi adeguati al bisogno di professionisti dedicati alla presa in carico socio-assistenziale e psicologica Esigenze di turnazione degli operatori in reparto con difficoltosa trasmissione delle informazioni in maniera omogenea ed esauriente sulla situazione del paziente Importanza del setting della comunicazione Difficoltà di linguaggio tecnico di fronte alla sofferenza
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COMUNICAZIONE DELLA PROGNOSI
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FUNZIONE DELLO PSICOLOGO Fornisce supporto per aiutare la persona e la famiglia ad adattarsi alle modifiche di vita Supporta il team riabilitativo Partecipa all’elaborazione del progetto riabilitativo e dei programmi terapeutici Supporto comunicativo
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Comunicazione della prognosi Accompagnamento nel recupero inteso come divario tra desiderio e realtà Ricerca dell’alleanza terapeutica Il giudizio clinico deve essere condiviso nell’equipe ed espresso La comunicazione va affrontata tenendo presente la persona che abbiamo di fronte ed i suoi indicatori di qualità di vita percepita
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Fasi dell’accompagnamento Presentazione da parte del fisiatra del paziente, (anamnestica e sintomatica) Colloquio di valutazione con il paziente e/o famiglia Valutazione disagio psicologico e/disagio relazionale Confronto col fisiatra e condivisione con l’equipe Presa in carico per sostegno psicologico Accompagnamento fino alla ristrutturazione del proprio campo di vita (riunioni del team)
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GRAZIE
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