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PubblicatoPlacido Gambino Modificato 8 anni fa
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La classe III^M ha approfondito, tra gli argomenti di storia, l’attuale situazione politica a Cuba. Particolarmente interessate, le alunne Paola Grasso, Anna Mezzofiore e Silvia Mortillaro hanno realizzato la seguente presentazione.
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Il viaggio verso la riconciliazione Cuba & Stati Uniti Realizzato da: Grasso Paola, Mezzofiore Anna e Mortillaro Silvia. A. s. 2015-2016 Classe III M
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La rivoluzione cubana Dopo la sconfitta della Spagna nella guerra del 1898- 1899, Cuba si era liberata del dominio spagnolo ed era diventata una Repubblica Indipendente, ma sottomessa agli Stati Uniti. Dal 1940, sconfitto però nel 1944, e tornato al potere nel 1952, prese piede il governo Batista, dittatura corrotta e oppressiva. Di un movimento rivoluzionario faceva parte Fidel Catro che, arrestato più volte, fuggì in Messico dove si preparò per riprendere la lotta a Cuba. Sbarcati a Cuba nel 1956, Castro e i suoi compagni, diedero inizio ad azioni di guerriglia. Nel Gennaio 1959 l’Avana insorse e Batista fuggì.
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LUCHAR CONTRA LO IMPOSIBLE Y VENCER FIDEL CASTRO ERNESTO GUEVARA
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La controffensiva americana La reazione degli statunitensi fu molto aspra a sostegno delle forze di opposizione a Castro, che non voleva creare un regime socialista. L’atteggiamento degli USA spinse Cuba a cercare l’appoggio dell’Unione Sovietica, con cui firmò degli accordi commerciali. Nel 1961 si arrivò, quindi, alla rottura delle relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti. Nell’Aprile 1961 forze composte da esuli cubani, armati dagli statunitensi, sbarcarono a Cuba, ma vennero distrutte da Castro. Dopo il tentativo di invasione di Cuba, Castro offrì l’isola ai sovietici per impiantare delle basi missilistiche. Nello stesso periodo Kennedy fermò l’invio delle testate atomiche, schierando la flotta americana contro quella russa. Poco dopo la Casa Bianca, varò contro Cuba le misure dell’embargo. Da ricordare, naturalmente, che queste misure furono scaturite dalla guerra fredda, che persistette fino alla caduta dell’URSS e si svolse senza spargimento di sangue, bensì con insulti, minacce e provocazioni, poiché era una guerra ideologica.
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L’embargo L’embargo è una serie di duri provvedimenti economici e commerciali, che proibiscono l’importazione di qualunque prodotto, in questo caso cubano, vietando alle aziende americane e alle loro divisioni estere di avere relazioni commerciali con l’isola. Per valutare il danno economico provocato a Cuba, basti pensare che in un primo momento, ovvero nel 1959, gli USA erano il primo partner commerciale cubano, successivamente la povertà in cui caddero i cubani favorì l’allineamento dell’isola alla politica socialista, facendone una pericolosa alleata dell’URSS.
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Al fine di salvaguardare la pace, ci sono stati diversi papi che hanno dato il loro contributo per mezzo di scritti e discorsi, come Papa Giovanni XIII e quello attuale, ovvero Papa Francesco…
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Papa Giovanni XXIII Giovedì 25 ottobre 1962 dai microfoni della Radio vaticana Papa Giovanni XXIII pronunciò in lingua francese alle ore 12.00 il radiomessaggio per l'intesa e la concordia tra i popoli, che si rivolse ai governanti della terra e "a tutti gli uomini di buona volontà" per scongiurare il pericolo di una guerra atomica, conseguente alla crisi di Cuba tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Il messaggio suscitò consensi in entrambe le parti in causa e la crisi rientrò. L'importanza del passo compiuto dal Papa è testimoniata nella sua biografia. In data 15 dicembre 1962, infatti, perveniva al Papa un biglietto di ringraziamento del leader sovietico. La drammatica esperienza convinse ancor più Giovanni XXIII a un rinnovato impegno per la pace. Da questa consapevolezza, nacque, nell'aprile del 1963, la stesura dell‘Enciclica Pacem in Terris.
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Enciclica «Pacem in terris» Pacem in Terris è l'ultima enciclica pubblicata da papa Giovanni XXIII l'11 aprile 1963, considerata una delle encicliche più famose e conosciute. L’Enciclica è divisa in cinque capitoli, che affrontano: I - L'ordine tra gli esseri umani II – i Rapporti tra gli esseri umani e i poteri pubblici all'interno delle singole comunità politiche III – i Rapporti tra le comunità politiche IV – i Rapporti degli esseri umani e delle comunità politiche con la comunità mondiale V – i Richiami In un mondo dominato dalla Guerra fredda e diviso tra capitalismo e socialismo il papa ha levato la sua voce per richiamare il fondamentale valore della pace. L'enciclica venne criticata dagli ambienti più conservatori,in quanto considerata troppo vicina ai valori del comunismo.
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Papa Francesco in visita a Cuba Sabato 19 settembre 2015 Papa Francesco è salito sull’aereo diretto a La Habana, città cubana. Il giorno dopo si reca nella chiesa di Santa Maria del Cobre dove celebra la messa. Invita, quindi, ad aiutare gli altri e conclude dicendo che chi non vive per servire non serve per vivere. Giorno 23 il Papa nel suo discorso ringrazia il presidente e incoraggia il paese. Dice di essere un figlio di migranti, proprio come gli uomini che fondarono quel paese. Giorno 24 papa Francesco si reca nel congresso e legge il suo discorso nel quale sottolinea l’importanza della solidità tra Stato e Chiesa che rendono la nazione più unita. Giorno 25 il Papa legge il discorso conclusivo dove ringrazia di cuore tutti gli uomini e le donne per il lavoro che svolgono e chiede a tutti, anche ai non credenti, di augurargli il bene.
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Visita di Obama a Cuba Raul Castro ha accolto Barack Obama al Palazzo della Rivoluzione dell'Avana con una calorosa stretta di mano e un largo sorriso. Poi insieme hanno posato davanti a foto e videocamere. Nel suo discorso, Obama ha voluto ringraziare esplicitamente il «paziente lavoro di mediazione» di Papa Francesco e del cardinale arcivescovo de L’Avana, Ortega, che «hanno contribuito in modo decisivo» a riavvicinare i nostri due Paesi. Sul suo profilo facebook, il presidente degli Usa ha analizzato la storicità dell'incontro «Sono venuto all’Avana per tendere in amicizia la mia mano al popolo cubano. Sono qui per sotterrare l’ultima traccia della Guerra Fredda sul continente americano», assicura, «e per costruire una nuova era di comprensione che contribuisca a migliorare la vita dei cittadini di Cuba».
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Dopo la diffusione della notizia dell'apertura americana a Cuba, il presidente Usa e il leader cubano Raul Castro si sono parlati al telefono. Per il rilascio di Alan Gross, arrestato cinque anni prima a Cuba, gli Usa hanno accettato di liberare per motivi umanitari tre agenti cubani detenuti negli Stati Uniti. Il presidente cubano, Raul Castro, ha sottolineato che il blocco economico, commerciale e finanziario, che provoca enormi danni economici e umani deve cessare. Obama ha quindi cominciato a normalizzare le relazioni con Cuba. Inoltre bisogna ricordare che ai giorni nostri il principale nemico da sconfiggere è il terrorismo e per farlo c’è bisogno della collaborazione di tutti gli stati; infatti, solo in unità si riesce a raggiungere un obiettivo. Proprio per questo motivo USA e Cuba hanno deciso di accantonare le divergenze passate e stanno iniziando nuovamente a collaborare al fine di difendere la pace, per cui hanno tanto lottato. Il perché della riappacificazione
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LA META DI UN LUNGO PERCORSO VERSO LA PACE
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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