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PubblicatoVirginia Bertolini Modificato 8 anni fa
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La crisi del papato e una nuova concezione dell’Impero
Zerbo Giovanni
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L’Europa del XIII secolo
Erano presenti quattro religioni: Musulmani Cristiani cattolici Cristiani Ortodossi Pagani I rapporti tra cattolici e ortodossi erano tesi. I primi consideravano il papa come capo spirituale della Chiesa, mentre i secondi rifiutavano la sua supremazia.
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Intanto a Roma… Nel 1294 venne eletto papa Celestino V, un eremita abruzzese a cui era stato affidato il compito di compiere una radicale riforma riguardante la spiritualità della Chiesa. Egli però non aveva nessuna esperienza in campo politico e amministrativo, e decide di dimettersi fra lo stupore generale. Celestino V e Benedetto XVI, gli unici papi dimissionari nella storia della Chiesa. Ierocrazia Al suo posto viene eletto papa Bonifacio VIII, noto per la sua concezione ierocratica del potere. Tutti quelli che speravano in una chiesa più spirituale dovettero rassegnarsi. Fra loro c’era anche Dante, che porrà senza esitazione Bonifacio VIII nell’inferno. Letteralmente “potere del sacro”, questa concezione di governo pone il potere in mano a persone ritenute sacre e/o che incarnano le divinità.
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Bonifacio VIII vs Filippo il Bello
Lo scontro ebbe inizio quando Filippo IV di Francia, detto il Bello, sottopose a tributo i beni della Chiesa. Bonifacio in risposta emanò una bolla (un documento ufficiale della Chiesa): Chiunque attuerà provvedimenti fiscali nei confronti del clero verrà scomunicato. Bisogna però precisare una cosa: rispetto a due secoli prima, l’arma della scomunica aveva perso molto potere. Filippo il Bello possedeva una quantità di risorse molto elevata, la quale gli garantiva dei funzionari sempre fedeli, indipendentemente dal fatto che fosse scomunicato o no. La bolla papale si rivelò inefficace e Bonifacio VIII dovette desistere dal proseguire la lotta.
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Il primo Giubileo Nel 1300 si era diffusa la credenza popolare secondo la quale chi si fosse recato a Roma a pregare sulla tomba di San Pietro avrebbe ricevuto l’indulgenza plenaria (accesso immediato al paradiso dopo la morte). Bonifacio VIII decide di ufficializzare questa credenza a proprio favore indicendo il primo Giubileo. Migliaia di pellegrini si riversarono a Roma per ottenere l’indulgenza plenaria. Viene confermata la concezione tripartita dell’aldilà (Inferno, Purgatorio, Paradiso). Tramite un’opera di pietà o carità diventa possibile ottenere un periodo più o meno lungo di indulgenza. Roma si conferma come centro assoluto della cristianità latina
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Bonifacio VIII vs Filippo il Bello 2: Il ritorno
La figura di Bonifacio VIII esce rinforzata dopo il Giubileo. Egli decide quindi di emanare un’altra bolla nel 1302, chiamata Unam sanctam: La salvezza è impossibile al di fuori della Chiesa cattolica. La Chiesa è una sola ed è superiore a qualsiasi potere civile. Filippo il Bello non si lascia intimorire da questa nuova bolla, e mantiene sempre lo stesso atteggiamento di sfida nei confronti del papato, dividendo il popolo nei 3 Stati generali: clero, nobiltà guerriera e lavoratori. Dietro richiesta di Filippo gli Stati generali mettono in discussione la legittimità dell’elezione di Bonifacio, e in seguito tentano di imprigionare il papa stesso senza successo (oltraggio di Anagni). Bonifacio VIII morì comunque pochi mesi dopo, esausto e turbato dopo questa dolorosa esperienza.
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Nel 1305 il nuovo papa Clemente V decide di spostare la sede papale per sfuggire alle pressioni delle grandi famiglie di Roma. La nuova località scelta è Avignone, in Francia.
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Riferimenti Storiografici: la carestia del XIV secolo.
La carestia iniziò nel 1315, quando le piogge primaverili non cessarono per tutta l’estate e l’autunno e furono seguite da uno dei peggiori inverni della storia. Queste disastrose condizioni climatiche persistettero per altri 7 anni, contribuendo a una diminuzione della produzione di cereali del 70% e di vino dell’80%. A causa dell’umidità crebbero le epidemie, che colpirono l’uomo ma anche i greggi di pecore e le mandrie di bovini. Il trattamento dei poveri bambini durante la carestia.
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Bagni e Igiene intima nel Medioevo
Al contrario di quanto si possa pensare, nel medioevo un cavaliere si lavava tanto quanto un semplice contadino. L’unico luogo pubblico nel quale era possibile curarsi del proprio corpo erano le stufe, delle sale con alcune vasche di legno collegate a una fontana o a un corso d’acqua vicino che potevano contenere una dozzina di persone dei due sessi. Nella sala erano presenti anche dei letti, che non servivano solo per riposarsi.
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