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PubblicatoUgo Di Lorenzo Modificato 8 anni fa
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Imposizione fiscale: il trade off tra equità e e efficienza
Lezione 12
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Introduzione Ultime 2 lezioni toccavano 2 temi
Come le imposte influenzano la distribuzione del reddito (equità) Come le imposte influenzano l’efficienza economica (efficienza) In questa si risponde al quesito: come deve essere organizzato un sistema fiscale perché dia risultati efficienti e equi? trade off tra equità e efficienza
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Equità Garantita se l’imposta è commisurata alla capacità contributiva (CC) dei soggetti, cioè alla loro capacità di pagarla Equità orizzontale: ind con uguale CC devono pagare la stessa imposta Equità verticale: ind con maggiore CC devono pagare più imposte Aliquota marginale ≤1
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Equità orizzontale Concetto ambiguo
Problematico perché è basato su risultati (osservabili) se 2 ind hanno lo stesso reddito ma uno ha lavorato di + non deve essere tassato come l’altro Possibile basarsi su w per ore lavorate se sono diversi perché uno ha studiato di +, uguaglianza di nuovo violata Feldstein propone una definizione di equità orizzontale basata su U: 2 ind con stessa U in assenza di imposte devono avere la stessa U dopo imposte Imposte non devono violare l’ordine delle U Problema: come si fa a misurare U? Idea è che sistema fiscale rimanga costante e si lasci ottimizzare gli ind
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Capacità contributiva
Riferita a cosa? Reddito, consumi, patrimonio e così via Come ripartirla tra i contribuenti? Principio del sacrificio (dell’utilità): eguagliare la perdita di U dei contribuenti a seguito dell’introduzione dell’imposta in valore
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Principio del sacrificio
Assoluto: eguagliare, in valore assoluto, la perdità di U sopportata da due contribuenti a seguito dell’imposta Se U marginale è decrescente, ricco gravato da imposte maggiori del povero→sistema progressivo Limiti: possibile effetto confiscatorio nei confronti del contribuente più povero Proporzionale: eguagliare, in percentuale, la perdità di U sopportata da due contribuenti a seguito dell’imposta Sistema progressivo con alcune eccezioni dipendenti dalle funzioni di utilità Marginale (sacrificio minimo collettivo): eguagliare il sacrificio marginale dei contribuenti a seguito dell’imposta Eguaglia i redditi dopo imposta (Edgeworth, 1897) Basato su assunzioni non realistiche
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Imposizione ottimale dei beni - 1
Obiettivo è scoprire con quali aliquote devono essere tassati i beni per minimizzare EB minima distorsione delle scelte ind, massima efficienza Se ind consuma 2 beni X e Y e tempo libero L su un totale di tempo massimo T* , guadagna w(T*-L) Vincolo: entrate = spese => w(T*-L)=PXX+PYY Scritta anche come: wT*=PXX+PYY+wL (valore della dotazione del tempo) Introducendo un’imposta τ su X, Y e L wT*=(1-τ)PXX+(1- τ)PYY+(1- τ)wL Che può essere scritta: wT*/(1- τ)= PXX+PYY+wL
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Imposizione ottimale dei beni - 2
Un’imposta su tutti i beni, incluso tempo libero, riduce il valore della dotazione temporale riduzione uguale, dotazione fissa ind non cambia allocazione del valore tra X, Y e L τ è lump sum => niente EB Tassare L è impossibile => si tassa solo X e Y un livello minimo di EB è inevitabile Bisogna tassare X e Y in modo tale che EB sia minimo => imposizione ottimale sui beni Intuitivo tassare X e Y allo stesso τ (= tassazione neutrale) non è efficiente!!!
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Minimizzare EB Per minimizzare EB complessivo di τ su X e Y bisogna che MEB delle 2 imposte sia uguale Supponiamo che X e Y siano beni indipendenti tra loro e che imposta u sia caricata su X Nel grafico della slide seguente abc=EB di ux => ½uxΔX uxX1=gettito MEB di (ux+1) si passa da ux a (ux+1) => ½(ux+1)ΔX- ½uxΔX ½ΔX => fbea (si sottrae abc a fec) Gettito marginale a X1 (ux+1)X1-uxX1=X1
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Grafico della regola di Ramsey
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Regola di Ramsey MEB per ogni € di gettito in più sarà ½(ΔX/X1)
Se altra imposta u è caricata su Y, per lo stesso ragionamento si ottiene ½(ΔY/Y1) Minimizzare EB richiede ½(ΔX/X1)= ½(ΔY/Y1) => ΔX/X1=ΔY/Y1 Per minimizzare EB le aliquote devono essere tali per cui la riduzione % di quantità domandate dei 2 beni siano uguali si parla di quantità e non di prezzi perché EB risulta da variazioni delle quantità : Regola di Ramsey
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Regola di Ramsey - elasticità
Stesso procedimento si può illustrare con le elasticità εx è elasticità di domanda di X τx è imposta ad valorem : aumento % del prezzo di x dovuto all’imposta ΔQ dovuta a imposta è τxεx = %ΔP*%ΔQ τxεx è la variazione % del prezzo moltiplicata per la variazione % della quantità domandata di X Se ΔP=1% → τxεx è variazione % della domanda di X dovuta all’imposta
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Esempio ΔPx=20%=τx Qunatità domandata prima dell’imposta: Q0=4
Variazione del prezzo dovuta all’imposta Qunatità domandata prima dell’imposta: Q0=4 Elasticità del bene x a variazioni di prezzo: εx=-0.3 ΔQx= τx* εx=0.2*(-0.3)=-0.06 variazione % della domanda di X dovuta all’imposta Q1=Q0+(Q0*ΔQx)=4+(-0.24)=3.76 Quantità domandata dopo introduzione dell’imposta Esempio mio, da confermare
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Regola di Ramsey - definizione
Regola di Ramsey richiede che le riduzioni % della domanda di X e Y devono essere uguali τxεx= τYεY τx/ τY =εY/εx Regola delle elasticità inverse se beni sono indipendenti, le aliquote devono essere caricate in ragione inversa dell’elasticità: mai aliquote uguali Neutrale è un sistema che distorce le decisioni ind meno possibile distorsione è tanto maggiore quanto maggiore è l’elasticità Aliquote elevate su beni ad elasticità bassa, e viceversa Base per tassazione concentrata su beni quali benzina, alcolici, tabacco, tutti ad elasticità bassa
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Regola di Cornett-Hague
Tassare con aliquote elevate i beni complementari a L beni di lusso, beni legati allo svago Imposta lump sum, con EB=0 implica tassazione di L Tassare L non è possibile, ma ci si può avvicinare tassando i beni consumati congiuntamente a L Giustificazione di efficienza di aliquote elevate su beni quali auto di lusso
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Tassazione ottimale ed equità verticale
Regola di Ramsey dice di tassare molto pane e poco beni di lusso pane con elasticità bassa, beni di lusso con elasticità alta Regola tiene conto solo di efficienza non di equità Sistemi fiscali devono considerare anche equità verticale distribuire EB in modo equo tra ind con diverse capacità contributive Ha senso discostarsi dalla regola di Ramsey al crescere di preferenze egualitarie della società differenze di consumo tra poveri e ricchi
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Tariffe ottimali Se lo stato produce il bene consumato, lo fa pagare mediante una tariffa Stato di solito è produttore nei casi di monopolio naturale AC continuamente decrescenti: economie di scala nell’espandere la produzione => difficile mantenere il mercato competitivo
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Grafico del monopolio naturale
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Grafico del monopolio naturale – 2
Zm, Pm : quantità e prezzo del monopolista puro inefficiente perché Pm≠MCz stato può risultare più efficiente nella produzione se Pm=MCz=P* abbiamo una perdita (area tratteggiata) Quale soluzione?
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Tariffe per monopolio naturale - 1
Average cost pricing PA=AC : niente perdite, ma ZA<Z* => quantità inefficiente Marginal cost pricing con imposte lump sum P*=MC e perdita coperta mediante imposte lump sum 2 problemi Imposte lump sum non esistono e i sostituti potrebbero comportare inefficienze che superano i guadagni di efficienza di produrre Z* Sembra equo che a pagare debbano essere i consumatori del servizio (principio del beneficio ricevuto) => niente imposte generali come le lump sum
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Tariffe per monopolio naturale - 2
Tariffe a 2 parti imposta lump sum per accedere al servizio + tassa P*=MC per il consumo del servizio Se è efficiente produrre Z* e 1000 sono gli acquirenti, ciascuno paga una tariffa d’accesso pari a Z*/1000 e poi P*=MC per quanto consuma perdita è coperta in modo non distorsivo 2 problemi La tariffa d’accesso può ridurre il numero dei consumatori problema non grave per servizi a domanda inelastica come le utilities Energia elettrica, acqua Tariffa d’accesso non discrimina tra poveri e ricchi se si vogliono considerare questi obiettivi distributivi, Feldstein suggerisce P*>MC direttamente
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Teorema di Barone (1912) Problema consumatore: Max U=U(X1,X2) s.t. R=P1X1+P2X2 Vdb AB, ottimo a P Introduzione imposta accisa con aliquota T=(AC/OC)P1 sul bene X1 Vdb R=(P1+T)X1+P2X2 è segmento BC, ottimo a N (I2<I1) Gettito: NZ (qtità di risorse cui ind rinuncia a causa del prelievo) Intro imposta diretta Vdb R-T1=P1X1+P2X2 è segmento ED, ottimo a Q Gettito: DA DA=SZ>NZA parità di gettito per lo stato l’imposta indiretta è più distorsiva, cioè arreca una perdita di benessere maggiore di un’imposta diretta
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Grafico Teorema di Barone
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Tassazione ottimale diretta ed indiretta: interazione
Atkinson and Stiglitz (1976): tassazione indiretta non è ottimale in presenza di tassazione nonlineare ottimale diretta Assunzione: separabilità preferenze lavoro/beni di consumo Intuizione: Imposta diretta usata per generare gettito o redistribuzione Tassazione differenziata indiretta per generare gettito o redistribuire evitando distorsione labor/leisure Data la separabilità delle preferenze, la tassazione indiretta non diminuisce la distorsione anzi ne introduce nel sistema di imposizione sui beni Implicazioni contro la regola di Ramsey Kaplow (2006) amplia il risultato in presenza di qualsiasi sistema di tassazione nonlineare diretta
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Tassazione ottimale del reddito
Importante perché il reddito È una parte importante del gettito È la miglior misura della capacità contributiva degli ind Prima analisi è il modello di Edgeworth (lezione su redistribuzione dei redditi), basato su 4 ipotesi Obbiettivo è massimizzare la somma delle utilità degli ind Ind hanno funzioni di U identiche che sono funzioni solo del Y U’’<0 Y totale è fisso Come si è visto ne deriva la giustificazione per un sistema fiscale progressivo spinto fino a che MU degli ind sono uguali τ=100%
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Modello classico: Edgeworth
U(C,L), concava L inelastico w: produttività ind W(U): welfare (utilitaristico) Scegliere T s.t. Max W(U) s.t. Rev=T(w)*L Il risultato eguaglia i redditi dopo l’imposizione: Y(w)-T(w) Il ricco deve essere tassato per il beneficio del povero sino al punto in cui si raggiunge l’uguaglianza delle ricchezze Problema: lo stato può tassare il reddito, non conosce la produttività (abilità) ind: T(Y(w)) Tassazione disincentiva il lavoro ‘sgradevole’
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Mirrlees (1971): equità ed efficienza
Scegliere T s.t. Max W(U) con L elastico Vincolo: con imposizione non invertire gerarchia dei redditi al lordo dell’imposta Risultati un sistema di tassazione del reddito approssimativamente lineare, con tutti i vantaggi amministrativi che esso porterebbe, è altamente auspicabile tassazione proporzionale l’imposta sul reddito è uno strumento di riduzione delle diseguaglianze molto meno efficace di quanto si è spesso creduto le aliquote marginali d’imposta sono alquanto basse applicazione ridotta della progressività
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Tassazione ottimale del reddito
Studi moderni indicano che problema sta nella 3a ipotesi ind possono scegliere tra L e w imposte su Y distorsive tassando Y al 100% il costo di raggiungere non è 0 come in modello di Edgeworth Stern riformula il modello di Edgeworth con scelta L/w REV=-a+τY imposta lineare (flat tax) -a è sussidio per redditi bassi Imposta lineare è progressiva anche se MARTAX costante: + elevato Y, maggiore AVGTAX Bisogna trovare a e τ che minimizzano EB Analisi di Stern conduce a 3 conclusioni: se REV che si vuole raccogliere è 20% di Y , τ=19% EB è minimomolto meno del 100% previsto da Edgeworth Se LS è elastica i costi di redistribuzione salgono Se imposta ha 2 scaglioni : τ su 2° scaglione (Y + alto) deve essere + bassa di τ su 1° scaglione gettito su 2° scaglione cresce e può essere impiegato a fini redistributivi
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Imposta lineare sul reddito
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Politica e Leviatano Teoria non considera che i sistemi fiscali reali sono molto diversi da quelli suggeriti da modelli di tassazione ottimale Brennan e Buchanan: modello del Leviatano se si prendono in considerazione fattori istituzionali i sistemi fiscali appaiono più razionali limiti costituzionali alla tassazione di certi beni o del reddito possono essere precauzioni dei cittadini contro uno stato Leviatano che punta a massimizzare il gettito, non a minimizzare l’EB come suppongono teorie dell’imposizione ottimale
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Politica e time inconsistency
Time inconsistency (Kydland and Prescott): uno stato razionale che sceglie oggi una policy per max benessere dei cittadini, se ha l’opportunità di ri-ottimizzare e cambiare il piano domani in generale lo cambierà; Applicato a tassazione: se τ su K viene imposta oggi con promessa che non ci sarà in futuro lump sum: scelte già fatte, incentivo a rinnegare domani, individui se lo aspettano risparmio diminuisce Minaccia alla credibilità del governo ricorre a vincoli costituzionali per mantenere credibilità
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Evasione fiscale Bisogna distinguere tra elusione ed evasione fiscale
Elusione è comportarsi in modo da ridurre il carico fiscale legittima Evasione è non pagare imposte dovute ρ = probabilità di essere scoperto T = aliquota marginale = MB di non dichiarare Y e evadere + progressivo è il sistema + conveniente è evadere R*=evasione ottimale
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Grafico - quando conviene evadere
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Grafico - quando non conviene evadere
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Misurare l’evasione Reddito -spese Sondaggi
Problema: somme non dichiarate Sondaggi Problema: falsificazione dati Soluzione: usare info raccolte per altri scopi,o dedurre l’evasione misurando un’altra variabile (domanda di input o di denaro liquido)€
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Rimedi contro l’evasione
Aumentare i costi psichici (disonore) di essere scoperti ad evadere Scelte lavorative. Modello si occupa solo di evasione ottimale Y dato. Ma + elevata è t, maggiore la dimensione del sommerso Variazione dell’efficacia dei controlli da queste misure si ottengono i successi maggiori
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Limiti della lotta all’evasione
Eliminare tutto il sommerso può non essere ottimale se vi partecipano persone a basso reddito oppure con LS molto elastica rispetto all’imposta, bisogna tassarli con aliquote molto basse (o non tassarli) Condoni risorsa estrema in caso di inefficienza dell’amministrazione fiscale: effetti perversi sugli incentivi a contribuire se individui percepiscono che vi sono molti condoni, incentivi a dichiarare diminuiscono Se bisogna fare un condono, bisogna dimostrare in modo credibile che dopo gli accertamenti saranno efficienti, cioè che l’amministrazione fiscale è cambiata
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Il condono: alcuni esempi
Il condono fiscale sana comportamenti illeciti o irregolari effettuati dal contribuente e riguarda dichiarazioni dei redditi errate, infedeli o assenti. Quando sana per intero e in via definitiva la posizione del contribuente dinanzi al fisco assume il nome di "condono tombale“ Condono tombale effettuato spesso in Italia: nel 1973, 1982, 1991, 1995, 2003→segno che l’amministrazione non è ancora efficiente? Il condono valutario, o "scudo fiscale", è uno strumento grazie al quale chi ha esportato illecitamente capitali all'estero, può reintrodurli in Italia pagando un'ammenda la cui entità è solitamente proporzionata all'ammontare della somma esportata Scudo fiscale 2009: aliquota complessiva del 5%, applicazione sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute almeno al 31 dicembre 2008 o rimpatriate e regolarizzate a partire dal 15 ottobre 2009 al 15 aprile 2010. Esclusione di punibilità per una reati penali di carattere economico es. falso in bilancio, bancarotta fraudolenta, emissione di fatture false, reati tributari.
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