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PubblicatoOrlando Piva Modificato 8 anni fa
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Night Eating Sindrome: NES
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Night Eating Syndrome La Night Eating Syndrome (Sindrome dell’Alimentazione Notturna) - NES, è stata descritta per la prima volta nel 1955 da Albert Stunkard come un disturbo caratterizzato da anoressia mattutina, iperfagia serale ed insonnia. La prima definizione
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L’EVOLUZIONE NEL TEMPO ANNOAUTOREDEFINIZIONE: CAMBI/AGGIUNTE 1955STUNKARDAnoressia mattutina, iperfagia serale (25% dell’introito energetico totale), insonnia 1986RANDAUAggiunta dell’ item sullo stress 1996STUNKARDIperfagia serale ( >50% introito energetico totale) 1999BIRKETVEDTDurata dei sintomi di almeno 3 mesi 2005ALLISONLa frequenza delle ingestioni notturne è di 1-3 volte/settimana 2006ALLISONIperfagia serale >25% introito energetico totale 2010ALLISONProposta dei criteri diagnostici per la NES
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L’INCLUSIONE NEL DSM-V Nel maggio 2013 la NES è stata inclusa nella V edizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-V), nella sezione dei Disturbi del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificati (EDNOS).
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I Criteri Diagnostici (I) A) Iperfagia serale/notturna caratterizzata da uno o entrambi i seguenti aspetti: - almeno il 25% delle calorie assunte dopo il pasto serale; - almeno due episodi di alimentazione notturna alla settimana B) Consapevolezza e ricordo degli episodi notturni C) Presenza di almeno tre dei seguenti elementi: - anoressia al mattino e/o mancanza di colazione 4 o più mattine alla settimana. - necessità urgente di mangiare tra la cena e l’inizio del sonno e/o durante la notte - insonnia intesa come incapacità di addormentarsi e/o nel mantenere il sonno durante la notte, per 4 o più volte alla settimana - convinzione che si debba mangiare per potersi addormentare o riaddormentare - l’umore è frequentemente depresso e/o peggiora durante la sera
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I Criteri Diagnostici (II) D) Il disordine è associato a disagio/stress significativo e a una riduzione dell’efficienza nella vita quotidiana E) Il disordine è presente da almeno 3 mesi F) Il disordine non è secondario ad abuso di sostanze o dipendenza, malattie sistemiche, uso di farmaci, patologie psichiatriche
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I temi principali su cui sembrano focalizzarsi i pensieri di una persona affetta da NES sono: la compulsione a sovralimentarsi la sera la necessità di evitare l’ansia le credenze disfunzionali sul sonno il desiderio di cibo, che assume le caratteristiche di un vero e proprio craving. La compulsione a sovralimentarsi prima di andare a dormire, è tanto forte che i NES possono credere di non essere capaci di addormentarsi se non mangiano, ma dopo averlo fatto subentra ben presto una forte autosvalutazione. Per i night eater il cibo ha una funzione ipnoinducente.
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NES: Psicopatologia L’impulso alla ricerca del cibo è descritto dai pazienti con NES come un urgente e inusuale desiderio di mangiare, vissuto come una sensazione estranea e gravosa, più frequentemente associata alla completa mancanza di appetito.
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Spesso questa impellente necessità di mangiare durante le ore notturne è indice di una realtà inconscia conflittuale e ansiogena, la cui unica difesa è trasferire il desiderio di appagamento verso un oggetto esterno, come per esempio qualcosa di commestibile. In questo modo, il paziente NES tenta di annullare l’ansia, ma non vi riesce perché il suo non è un bisogno organico.
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Per i pazienti con NES infatti, mangiare non significa nutrirsi in risposta ad uno stimolo fisiologico come la fame, ma si correla ad una dimensione psichica più complessa connessa al concetto di voracità, inteso sia come ardente desiderio di incorporare l’oggetto, sia al tempo stesso, come desiderio di divorarlo per distruggerlo.
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Dal punto di vista psicopatologico possiamo ricondurre il NES a due differenti dinamiche nei confronti dell’oggetto-cibo:, Dinamiche di desiderio e rabbia, che conducono il paziente verso il cibo con lo scopo di riempire un vuoto interno. Per cui il cibo è usato come ansiolitico temporaneo, come sostituto simbolico dell’oggetto desiderato-perduto, senza però riuscire a colmare la sensazione di vuoto interiore. Dinamiche di invidia ed odio, in cui il cibo è usato come un sostituto dell’oggetto relazionale cattivo che è odiato e deve essere distrutto e annullato.
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DIAGNOSI DIFFERENZIALE
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NES vs BED La NES differisce dal BED (Binge Eating Disorder) per tre motivi principali: presenta una maggiore frequenza di risvegli notturni; la quantità di cibo ingerita durante i risvegli notturni è minore; Il disturbo dell’immagine corporea ha entità minore rispetto al BED.
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Nocturnal sleep-related eating disorder (NSRED) Per NSRED si intende un disturbo notturno del sonno associato ad un disturbo del comportamento alimentare. Le persone con NS-RED hanno episodi di alimentazione notturna in uno stato di incoscienza totale o parziale durante il sonno. Possono mangiare cibi non commestibili.
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Le persone affette da NES invece, sono coscienti durante gli episodi di alimentazione notturna (Stunkard, 1996). In genere scelgono il cibo da mangiare, sebbene abbiano occasionalmente degli episodi in cui non ricordano quello che hanno mangiato. NES vs NSRED
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NES e OBESITA’ Diversi studi hanno valutato la prevalenza della NES in gruppi di soggetti suddivisi in base al peso corporeo. Tutti hanno dimostrato una prevalenza più elevata nei gruppi di soggetti sovrappeso/obesi. Gallant et al. (2012) hanno dimostrato che la NES può condurre all’aumento di peso in soggetti suscettibili all’obesità, quindi può essere considerato fattore di rischio per l’obesità. Marshall et al. (2004) hanno dimostrato che nel 52% dei soggetti obesi, l’iperfagia serale/notturna ha preceduto l’insorgenza dell’obesità.
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Ritmo Circadiano Gli esseri umani hanno un ritmo biologico chiamato ritmo circadiano, controllato da un "orologio biologico" che opera su base giornaliera. Questo ritmo influenza la temperatura corporea, lo stato di veglia, l'appetito, la secrezione di ormoni, oltre agli orari di sonno ed altro. Soggetti con NES mostrano una secrezione ritardata di alcuni ormoni quali la Leptina, la Grelina e il Cortisolo, che sono fondamentali per la regolazione del sonno e della fame (Stunkard, 2009).
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SONNO E FAME La disregolazione del ritmo sonno-veglia e dell’appetito della NES determina: un elevato introito calorico serale/notturno, che ostacola un sonno qualitativamente efficace e crea scarso appetito al mattino e durante il resto del giorno; uno stato di prolungato digiuno, che peggiora la voracità dell’iperalimentazione notturna.
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STRESS-CORTISOLO-IPERFAGIA Si ipotizza che la comparsa della NES sia legata alla presenza di fattori di stress. In generale, l’attivazione ormonale da stress cronico può favorire l’alimentazione in eccesso. Nello studio di Epel ES (2000) 59 donne sono state sottoposte a stimoli stressanti in laboratorio (cold pressure test). Le donne con maggiore risposta allo stress e con elevati livelli di cortisolemia, lasciate in una stanza con del cibo, hanno mangiato di più, specialmente dolci, rispetto a quelle con scarsa risposta allo stress. In particolare, Birketved (2002) ha evidenziato come la risposta dell’ACTH e del Cortisolo al CRH (corticotropin-releasing hormone) sia attenuata nei pazienti con NES, rispetto ai controlli. Si ipotizza che l’esaurimento dell’asse Ipotalamo- Ipofisi-Surrene sia l’espressione di una cronica iperstimolazione indotta dallo stress.
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LEPTINA e GRELINA GRELINA GRELINA: è un ormone prodotto dal fondo gastrico. Stimola il senso della fame. E’ secreta in giusta dose quando si dorme con un profondo sonno ristoratore e al mattino influenza il desiderio di carboidrati. LEPTINA LEPTINA: è un ormone prodotto dal tessuto adiposo. Stimola il senso di sazietà. La colazione con i carboidrati blocca la secrezione della grelina e condiziona il benessere, il senso dell’appetito e della fame per tutto il giorno. In mancanza di un adeguato apporto mattutino di nutrienti, la grelina si accumula contribuendo a provocare la grande fame della sera. In caso di riduzione del sonno, i livelli di leptina si riducono, mentre quelli di grelina aumentano.
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BILANCIO FINALE In generale, è presente una riduzione notturna del tasso di melatonina (che favorisce il sonno) e di leptina (che inibisce la fame) e un incremento del livello di cortisolo (che accresce la sensazione di fame e riduce il sonno). MELATONINA LEPTINA CORTISOLO AUMENTO DELLA FAME RIDUZIONE DEL SONNO
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