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PubblicatoGennara Maggio Modificato 8 anni fa
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Programma 02-05-2016 (all’interno del corso di Metodiche Didattiche e Tutoriali Prof. Mirco Peccenini) 1.L’integrazione inter-professionale 1.L’integrazione inter-professionale in una cornice di Community Care 2.La comunicazione strategica Metodo CASE. 2.La comunicazione strategica nelle Professioni Sanitarie. Applicare il Metodo CASE. L’Analisi funzionale Comportamenti Problema 3.Il paziente multiproblematico. L’Analisi funzionale dei Comportamenti Problema. 4.Team Building 4.Team Building (lavoro di gruppo) 1.L’integrazione inter-professionale 1.L’integrazione inter-professionale in una cornice di Community Care 2.La comunicazione strategica Metodo CASE. 2.La comunicazione strategica nelle Professioni Sanitarie. Applicare il Metodo CASE. L’Analisi funzionale Comportamenti Problema 3.Il paziente multiproblematico. L’Analisi funzionale dei Comportamenti Problema. 4.Team Building 4.Team Building (lavoro di gruppo)
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IL PAZIENTE MULTIPROBLEMATICO INTERVENIRE SUI COMPORTAMENTI PROBLEMA Università degli studi di Ferrara 02-05-2016
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OBIETTIVI dell’Equipe Condividere le modalità di inquadramento clinico-assistenziale e gestionale Migliorare l’integrazione tra tutti gli operatori coinvolti per garantire una valutazione multidimensionale e realizzare un piano globale di intervento
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CARATTERISTICHE PECULIARI del MMP Dove possiamo incontrare una multiproblematicità del caso ? Paziente psichiatrico Paziente psichiatrico con doppia diagnosi Disturbi del Comportamento Autismo e altri Disturbi Pervasivi dello sviluppo ADHD Emarginazione sociale e Traumi Paziente Geriatrico Tossicodipendente
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1.Condizioni di fragilità Il paziente fragile è colui che utilizza tutte le riserve funzionali per la sopravvivenza di base e non possiede riserve supplementari per coprire eventuali situazioni di stress, anche minimo 2. Instabilità Diagnostica 3. Imprevedibilità dello stato di salute ASPETTI SANITARI COMPROMISSIONE DELL’AUTONOMIA
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1.Presenza di fattori socio-relazionali influenzanti 2.Imprevedibilità VS. Stabilità 3.Comorbidità / Doppia Diagnosi 4.Disfunzionalità contestuale… COMPORTAMENTI PROBLEMA DISTURBI COGNITIVO COMPORTAMEN TALI PROBLEMATIC HE SOCIO- ECONOMICHE E RELAZIONALI
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Behaviour Problem? GRAVITA’ DELLA “MALATTIA” dalla gravità fisiologica e morfologica in termini del danno biologico dal peso della malattia in termini emotivi, economici-sociali per il paziente, la famiglia e la società dalla gravità funzionale, in termini di impatto sulle disabilità del paziente
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PRESA IN CARICO ? PRESA IN CARICO ? è MULTIDIMENSIONALE e MULTIPROFESSIONALE !!! Medico di medicina generale Equipe riabilitativa Strutture residenziali e non Ospedali Continuità dell’assistenza Dimissione protetta Organizzazione del territorio e risorse
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CHALLENGING BEHAVIOUR “c o m p o r t a m e n t i c h e generano problemi o difficoltà ai servizi oltre a connotare comportamenti individuali pericolosi per la salvaguardia della salute e della sicurezza psicofisica del paziente e di altre persone” (Robertson J, Emerson E, Pinkney L, et al. 2005) sistemi interessati (motorio,cognitivo, autonomico, endocrino) dimensione così pervasiva del loro modo di comportarsi, e quindi di essere, che ingenera, anche nel senso comune, il fatto che abbiano qualcosa "dentro" che li renda diversi, una malattia che li condiziona globalmente e li rende così stabilmente diversi e difformi.
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Alla base c’è un vissuto di disagio, preoccupazione, difficoltà o paura da parte dell’educando o del genitore, dovuto a qualcosa che fa la persona è spesso un singolo comportamento (colpire con un pugno, graffiare, urlare...) che si accompagna ad alcuni o fa parte di una catena comportamentale. La persona non è problematica "ogni tanto” ma lo è stabilmente (o per lunghi periodi). I challenging behaviour possono rappresentare la forma atipica dei sintomi principali di un disturbo psichiatrico Emerson 2001 possono manifestarsi come caratteristiche SECONDARIE dei disturbi psichiatrici (base motivazionale) Hemmings C. 2007 Es: nella depressione si presentano anche alcune caratteristiche comportamentali derivanti dalla loro difficoltà di verbalizzare le loro sensazioni (sintomi somatici, agitazione, disturbi del sonno e dell’appetito
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LE PIU’ COMUNI REAZIONI Immobilismo (“non può cambiare, è fatto così”) Continui cambiamenti d’intervento per eliminare il problema Natura frequentemente punitiva dell’intervento Ambiente ipercontrollato (tutto cambia in funzione del soggetto)
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Perché? 1.Mancanza di strumenti comunicativi adeguati 2.Richiesta troppo articolata e non adeguatezza al livello della persona 3.Sovraccarico sensoriale 4.Traumi / Disagi 5.Non linearità della relazione d’aiuto
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Come osservo e come valuto? DESCRITTIVA Osservo senza filtri Descrivo esattamente ciò che vedo Non ipotizzo, non rispondo a perché + funzionale per l’intervento OPINONIALE No osservazione pura Mi riferisco all’esperienza Cerco di dare una risposta + Bias Ipotizzo - Funzionale per l’intervento
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ANALISI FUNZIONALE DEL CP 1.SCEGLIERE 1-2 CP su cui intervenire 2.DEFINIRE L’ASSESSMENT (problematicità) 3.MISURARLO (frequenza, quantità, qualità) 4.A - antecedent 5.B - behaviour 6.C - consequence 7.BASELINE per l’intervento 8.STRATEGIE PROATTIVE E REATTIVE Monitoraggio e Valutazione
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Analisi Funzionale : ABC A Antecedente B Comportamento C Conseguenza Chi ? Cosa? Su di chi ? Su che cosa? Come? Quando? Quanto ?Perché ? OSSERVAZIONE DESCRITTIVA ANALISI FUNZIONALE STRATEGIA PER IL CAMBIAMENTO
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STRATEGIE Procedure pro-attive Consistono nella manipolazione degli eventi antecedenti e conseguenti per insegnare all’individuo un comportamento sostituivo incompatibile con quello problema Procedure reattive Consistono nel manipolare le conseguenze per gestire il comportamento problema quando si manifesta e minimizzare la possibilità di rinforzarlo E’ di facile impiego e si presta a qualsiasi tipo di paziente Si opera in positivo sul comportamento inadeguato rinforzando qualsiasi altro comportamento
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RINFORZO RINFORZO RINFORZATORE O RINFORZANTE SENSORIALE RINFORZATORE O RINFORZANTE SENSORIALE TRAINING AUTONOMIA TRAINING AUTONOMIA TRAINING ACCETTAZIONE NO E ASPETTA TRAINING ACCETTAZIONE NO E ASPETTA RINFORZO RINFORZO RINFORZATORE O RINFORZANTE SENSORIALE RINFORZATORE O RINFORZANTE SENSORIALE TRAINING AUTONOMIA TRAINING AUTONOMIA TRAINING ACCETTAZIONE NO E ASPETTA TRAINING ACCETTAZIONE NO E ASPETTA STRUTTURAZIONE SPAZIO TEMPO LAVORO
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Riflettiamo su un caso e poi procediamo al lavoro di gruppo! Luca,8aa. Autismo non specificato al supermercato mano nella mano con la madre Supermercato confusivo: gente, suoni, profumi, rumore, tantissimi colori tutti insieme Suoni intermittenti dei giochi, gente che litiga, bambini che parlano a voce alta L. inizia a strattonare la mamma, dopodichè si butta per terra e piange, la mamma lo guarda e cerca di tirarlo su di peso uscendo sotto gli occhi infastiditi delle persone.
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Analisi Funzionale : ABC A Antecedente B Comportamento C Conseguenza Chi ? Cosa? Su di chi ? Su che cosa? Come? Quando? Quanto ?Perché ? OSSERVAZIONE DESCRITTIVA ANALISI FUNZIONALE STRATEGIA PER IL CAMBIAMENTO
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The Big Bang Theory Gradiresti un cioccolatino ? VIDEO The Big Bang Theory Gradiresti un cioccolatino ? VIDEO Parlando di “Rinforzi”...
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