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Localizzazione del PLIS Fonte immagine: Centro Studi sul Territorio, Università degli Studi di Bergamo.

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Presentazione sul tema: "Localizzazione del PLIS Fonte immagine: Centro Studi sul Territorio, Università degli Studi di Bergamo."— Transcript della presentazione:

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2 Localizzazione del PLIS Fonte immagine: Centro Studi sul Territorio, Università degli Studi di Bergamo

3 Localizzazione del PLIS

4 L’area del PLIS

5 L’ipotesi di annessione di Spirano

6 La segnaletica

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9 Comune in fase di adesione La segnaletica

10 Comune in fase di adesione La segnaletica

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12 Il materiale informativo e divulgativo: depliant e cd rom

13 Il parco agricolo

14 Il Rio Morla e le rogge: la salvaguardia della rete irrigua

15 Le cascine: il recupero delle architetture tradizionali Zootecnia Valorizzazione dei prodotti del territorio Agriturismo e fattorie didattiche

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17 I Comuni di Zanica, Levate, Comun Nuovo hanno istituito, sul proprio territorio, il PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del torrente Morla e delle rogge, con l’intento di promuovere lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia dell’attività agricola in un’area posta tra Bergamo e la fascia dei fontanili. L’obiettivo di questi comuni è quello di sostenere e valorizzare il ruolo dell’agricoltura, incentivando e sostenendo, anche economicamente, gli operatori del settore che quotidianamente presidiano il territorio e lo mantengono, con il proprio lavoro, fruibile e vivibile. Anche i Comuni di Stezzano e Spirano stanno aderendo al PLIS Significato del PLIS

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19 Aziende agricole nel PLIS Zanica, Levate, Comun Nuovo 111 aziende agricole con centro aziendale nei Comuni del PLIS 85 aziende agricole con sede legale nei Comuni del PLIS di cui … 72 significative (aziende agricole strutturate o professionali) Con l’adesione di Spirano e Stezzano aumenteranno in modo significativo le aziende coinvolte, con evidenti vantaggi anche per l’omogeneità della pianificazione agricola

20 Sistema agricolo professionale “aree periurbane” CRITICITA’ ruolo marginale delle aziende agricole rispetto ad altre aree regionali territorio compresso dallo sviluppo urbanistico, infrastrutturale e produttivo OPPORTUNITA’ condizioni favorevoli per particolari nicchie di mercato o scelte produttive innovative. INNOVAZIONI POSSIBILI di processo: agricoltura biologica ed integrata soprattutto in ambito orticolo: richiesta garanzia di qualità del processo produttivo dal punto di vista dell’igiene e della sicurezza degli alimenti (igiene degli alimenti e rispetto delle Buone pratiche agricole); di prodotto, come nel caso dei prodotti tipici locali; di filiera, come nel caso della realizzazione di spazi adibiti per la vendita diretta dei prodotti aziendali (es. latticini, salumi, miele…); di attività, come nel caso dell’agriturismo, che nelle aree periurbane può incontrare segmenti particolari di domanda: dai servizi ricreativi alla ristorazione, al turismo didattico (fattorie didattiche), ecc.

21 salvaguardare la competitività delle imprese agricole favorire l'incremento e la diversificazione delle attività all’interno dell’azienda agricola potenziare il sistema produttivo agricolo (consolidamento di servizi alle imprese, finalizzate al trasferimento di innovazione tecnologica, alla certificazione di processo-prodotto, alla promozione dei prodotti, anche attraverso la creazione di “marchi” o “loghi” ambientali, che contraddistinguano le produzioni all’interno del PLIS) incentivare le forme di agricoltura a basso impatto ambientale mantenere ed incrementare la biodiversità e la tutela del paesaggio tradizionale ridurre la perdita di superfici agricole attraverso l'orientamento ad una migliore qualità degli interventi aumentare le superfici interessate da interventi di riqualificazione e riforestazione promuovere un rapporto tra attività agricole e fruizione del tempo libero Obiettivi del PLIS

22 La disponibilità di acqua è fondamentale per lo svolgimento dell’attività agricola e per l’attuazione di interventi agroambientali; il reticolo idrico svolge una insostituibile funzione ambientale e di regolazione idrogeologica: la tutela delle rogge ed il mantenimento della loro funzionalità è quindi un obiettivo prioritario del PLIS Salvaguardia della rete irrigua

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24 Tutela del paesaggio rurale

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28 Le architetture tradizionali

29 Il territorio del PLIS è ricco di architetture rurali tradizionali da salvaguardare e per le quali individuare possibili interventi di valorizzazione

30 Viabilità e percorsi rurali

31 L’area del PLIS offre una vasta rete di percorsi rurali, con la possibilità di ospitalità agrituristica e di acquisto di prodotti alimentari in azienda

32 Valorizzazione dei prodotti del territorio

33 Tra gli scopi del PLIS rientra la promozione dei prodotti del territorio, attraverso iniziative culturali e divulgative ma soprattutto mediante politiche di tutela e miglioramento agroambientale: la qualità dei prodotti è infatti indissolubilmente legata alla qualità del territorio di origine

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35 Agriturismo e fattorie didattiche

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37 Tra le funzioni dell’agricoltura periurbana quella legata al tempo libero e ed alle proposte didattico- culturali dipende in modo particolare dalla capacità di coniugare produttività agricola e tutela del paesaggio. Compito del PLIS è anche predisporre un impianto normativo che consenta di raggiungere questi obiettivi

38 Sistemi agroforestali e reti ecologiche: proposta di una rete agroambientale per l’alta pianura

39 Rogge e campi sono attorniati da fasce alberate con funzioni plurime: corridoio ecologico, frangivento, fitodepurazione, produzione di legname, ospitalità per la fauna, sottoprodotti (miele, frutti, etc.);

40 Produzione di energia rinnovabile e tutela del paesaggio

41 Filari e siepi proteggono le coltivazioni e consentono maggiori rese, migliorando il microclima

42 Filari e siepi consentono il mascheramento delle aree di margine Connettono il verde urbano alle aree verdi seminaturali

43 Il protocollo di Kyoto: ruolo del PLIS nel miglioramento climatico

44 1 ha di seminativo sequestra nel suolo sino a 45 t di C

45 1 ha di prato sequestra nel suolo sino a 70 t di C

46 1 ha di bosco sequestra nel suolo sino a 100 t di C; il carbonio sequestrato nella biomassa è proporzionale all’età del bosco ed alle pratiche selvicolturali

47 1 ha di SRF (short rotation forestry – forestazione a turno breve) fissa 25 t di CO 2 all’anno: anche se la CO 2 è reimmessa nell’atmosfera durante l’utilizzo della biomassa, l’impiego di energia rinnovabile evita la combustione di carbonio fossile

48 Fasce alberate, filari, sistemi agro-forestali, nuovi boschi ed impianti di arboricoltura a rapido accrescimento, contribuiscono al miglioramento del bilancio nazionale del carbonio

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