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PubblicatoCorinna Piccolo Modificato 8 anni fa
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Introduzione. Il rischio di stroke nelle donne affette da fibrillazione atriale non valvolare (FANV) è più elevato rispetto agli uomini. Una recente metanalisi dei dati disponibili in letteratura dimostra che tale rischio è superiore nelle donne di circa il 30%, in particolar modo se anziane. Pertanto il sesso femminile è stato introdotto come fattore di rischio specificamente codificato nello score CHA2DS2VASc, un modello di stratificazione ampiamente usato in Europa. Scopo dello studio è stato verificare le differenze di genere in una popolazione di soggetti anziani con FANV ricoverati in ospedale. Materiali e metodi. L’analisi retrospettiva delle cartelle cliniche ha riguardato tutti i soggetti affetti da FANV ricoverati per qualsiasi causa nella U.O. di Geriatria, dell’Ospedale regionale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti (BA), in due anni non consecutivi (2102 e 2015); sono stati registrati i dati anagrafici, il punteggio dello score CHA 2 DS 2 VASc e dell’HASBLED, il numero di farmaci assunti (misura di comorbilità) e le terapie assunte per la FANV. Sono stati confrontati i maschi vs le femmine ed applicato il test del chi-quadrato. Risultati. I due gruppi (M 156, età media 82.8 aa, F 211, età media 84.2 aa) hanno mostrato differenze significative in merito alla terapia assunta per la FANV. Le donne sono trattate meno dei maschi (48.76 % vs 51.18 %, p<0.01), sono affette da diabete in misura maggiore (37.4 % vs 18.5 %, p< 0.0001) e sono più colpite da ictus (30.3 % vs 17.9 %, p< 005). Inoltre mostrano un maggiore profilo di rischio tromboembolico (CHA 2 DS 2 VASc 5.15 vs 3.73) mentre il rischio emorragico è identico (HASBLED=2.3). Esaminando i dati relativi alla diverse terapie, emerge come sia elevata la percentuale di soggetti, di entrambi i generi, trattati con EBPM. Verosimilmente la scelta di una terapia non prevista dalle LG è dettata dalle comorbilità e dalla compliance «difficile» dei soggetti geriatrici verso gli anticoagulanti. Questa «non terapia» potrebbe rappresentare una scelta di compromesso pur esponendo il paziente, a fronte di una scarsa protezione, ad un certo rischio emorragico. Conclusioni. Nella nostra popolazione le donne sono trattate in misura minore rispetto agli uomini. E’ necessario che tutti i pazienti geriatrici con FANV siano trattati in modo adeguato e in particolare le donne molto anziane, essendo a maggior rischio tromboembolico, diabetiche e già colpite da ictus in un terzo dei casi. Conclusioni. Nella nostra popolazione le donne sono trattate in misura minore rispetto agli uomini. E’ necessario che tutti i pazienti geriatrici con FANV siano trattati in modo adeguato e in particolare le donne molto anziane, essendo a maggior rischio tromboembolico, diabetiche e già colpite da ictus in un terzo dei casi. Bibliografia: Wagstaff Aj et al. Is female sex a risk factor for stroke and thromboembolism in patients with atrial fibrillation? A systematic review and meta-analysis QJM 2014 La fibrillazione atriale nel soggetto geriatrico: differenze di genere? Samantha Errico, Franco Mastroianni, Massimo Errico UOC Geriatria, EE Ospedale Regionale “F. Miulli” Acquaviva delle Fonti (BA) Caratteristiche del campione Totale soggetti esaminati:367 MASCHI156 (42,5 %) FEMMINE211 (57,5 %) ETA’ MEDIA83,68 aa Confronto maschi vs femmine M %F %chi 2 Terapia FANV51,1848,760,01 Diabete37,418,50,0001 Ictus30,317,90,005 FEMMINE MASCHI WARFARINACENOCUM.APIXABANDABIGATRANRIVAROXABANASAEBPMTICLOPIDINACLOPIDOGRELCLO+ASA FEMMINE37,41,85,22,81,414,628,40,97,10,4 MASCHI39,70,64,53,82,515,326,206,42,5 Grafico 1. Confronto F vs M: terapie per la FANV
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