Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoEugenia Valle Modificato 8 anni fa
1
AMBIENTE A TERNI: FACCIAMO IL PUNTO L'acqua che bevo, l'aria che respiro, il cibo che mangio Problemi, proposte e confronti Contaminanti Organici Persistenti (POPs) negli alimenti Arianna Piersanti a.piersanti@izsum.it Terni, 17-18 Giugno 2016 Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche - Sezione di Ancona
2
2 The Stockholm Convention on Persistent Organic Pollutants Convenzione di Stoccolma sui Contaminati Organici Persistenti La Convenzione di Stoccolma sui Contaminati Organici Persistenti è un trattato internazionale sull’ambiente che ha lo scopo di eliminare o restringere la produzione e l’uso di contaminati organici persistenti. 17 maggio 2004fuori legge 9 di 12 POPs, limita l’uso del DDT alla lotta alla malaria ed impone di tenere sotto controllo la produzione non intenzionale di diossine e furani. Negoziazioni per la stipula della convenzione sono state effettuate a Stoccolma il 23 maggio 2001 e la convenzione è diventata attuativa dal 17 maggio 2004. Essa definisce fuori legge 9 di 12 POPs, limita l’uso del DDT alla lotta alla malaria ed impone di tenere sotto controllo la produzione non intenzionale di diossine e furani. La convenzione è stata inizialmente ratificata da 128 paesi.Oggi Number of Signatories: 152 Number of Parties: 180 (paesi che hanno ratificato la convenzione, l’Italia non è fra questi) Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
3
3
4
4 Da dove vengono i POPs della convenzione di Stoccolma?? Sostanze chimiche di sintesi prodotte per uno specifico scopo tecnologico (pesticidi, PCB, pentaclorofenolo, composti perfluoroalchilici, polibromodifenil eteri, esabromociclododecani…). Sottoprodotti indesiderati di produzioni industriali o attività antropiche (policlorodibenzodiossine, policlorodibenzofurani, esaclorobenzene..) PERSISTENTE (tempi di degradazione estremamente lunghi) BIOACCUMULA (tende ad accumulare nell’ambiente e negli organismi biologici e presenta concentrazioni crescenti nelle specie più alte nella catena trofica) SOGGETTE A TRASPORTO A LUNGO RAGGIO (riscontrate in ambienti remoti come l’artico) TOSSICHE O CARATTERIZZATE DA PROPRIETA’ TOSSICOLOGICHE ANCORA NON COMPLETAMENTE NOTE O SOSPETTE Perchè una determianta sostanza viene inserita nell’elenco dei POPs della convenzione di Stoccolma??
5
5 The 12 initial POPs Pesticides: aldrin, chlordane, DDT, dieldrin, endrin, heptachlor, hexachlorobenzene, mirex, toxaphene. Industrial chemicals: hexachlorobenzene, polychlorinated biphenyls (PCBs). By-products: hexachlorobenzene; polychlorinated dibenzo-p-dioxins and polychlorinated dibenzofurans (PCDD/PCDF), and PCBs. Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
6
6 The dirty dozen
7
7 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it Nuovi contaminanti possono essere aggiunti alla lista inizialmente definita dalla Convenzione di Stoccolma dimostrando che essi hanno caratteristiche di persistenza e che subiscono trasporto a lunga distanza. convenzione di Ginevra dell’8 maggio 2009 Con la convenzione di Ginevra dell’8 maggio 2009 è stato presentato il nuovo set di contaminanti da aggiungere a quelli già definiti a Stoccolma.
8
8 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it Modifiche della convenzione di Stoccolma entrate in vigore dal 26 Agosto 2010.
9
9 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell ’ Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it “DIOSSINE” Col termine “ diossine ” vengono impropriamente indicate due classi di composti aromatici policlorurati: Poli-Cloro Dibenzo-p-Diossine (PCDD) Poli-Cloro DibenzoFurani (PCDF) I due anelli benzenici sono variabilmente sostituiti da atomi di Cl e formano 210 molecole diverse (congeneri): PCDD 75 congeneri PCDF 135 congeneri Sia per le PCDD che per i PCDF si hanno 8 classi di composti omologhi: con grado di clorurazione da 1 a 8.
10
10 PCDD/F e PCB: CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE Elevata stabilità chimica Elevata stabilità termica Bassa idrosolubilità Elevata solubilità in oli e grassi Resistenza ad acidi e basi Elevata degradabilità ai raggi UV Fenomeni di bioaccumulo Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
11
11 LE SORGENTI DI PCDD e PCDF PCDD e PCDF sono composti chimici che non sono mai stati sintetizzati intenzionalmente dall’uomo: non hanno avuto alcuna applicazione industriale o interesse commerciale Si producono come sottoprodotti indesiderati di produzioni industriali o di processi tecnologici. PCDD/F: FONTI PRIMARIE DI EMISSIONE Inceneritori di rifiuti Industria dell’acciaio Impianti di sinterizzazione Impianti di riciclo di metalli non ferrosi Impianti di produzione energetica a combustibile fossile Processi termici di incenerimento e combustione (1)
12
12 Ciclo di lavorazione del cloro e prodotti clorurati (sintesi di PCB, produzione di PVC, sintesi di POLICLOROFENOLI Lavorazione della carta Processi chimici industriali Traffico autoveicolare Riscaldamento domestico Fattori incidentali (incendi, eruzioni vulcaniche) Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it PCDD/F: FONTI PRIMARIE DI EMISSIONE Processi termici di incenerimento e combustione (1) Le sorgenti naturali Contribuiscono molto poco al bilancio di massa globale Incendi di foreste Eruzioni vulcaniche SEMBRA CHE LA PRODUZIONE DI PCDD E PCDF SIA INEVITABILE OGNI QUALVOLTA AVVIENE UNA COMBUSTIONE DI MATERIA ORGANICA IN PRESENZA DI CLORO!!!
13
13 PCDD/F: FONTI SECONDARIE DI EMISSIONE Legno trattato con pentaclorofenolo Fertilizzanti contenenti fanghi di depurazione e prodotti di compostaggio Discariche di rifiuti Suoli e sedimenti contaminati Derivazione da altre sorgenti Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
14
14 PCDD/F sono composti molto tossici per l’uomo e gli animali. 2,3,7,8- TCDD IARCcategoria 1 CANCEROGENO PER L’UOMO Il congenere più tossico è la 2,3,7,8- TCDD, inserita dalla IARC nel 1997 nella categoria 1 dei composti cancerogeni (CANCEROGENO PER L’UOMO). L’effetto tossico è correlato alla capacità delle molecole di legarsi al recettore Ah. I più tossici 17 congeneri sostituiti nelle posizioni 2,3,7,8 degli anelli aromatici Non tutti i 210 i congeneri presentano lo stesso grado di tossicità. I più tossici sono quelli che possiedono 3 o 4 atomi di Cl nelle posizioni e nessun atomo nelle posizioni 17 congeneri sostituiti nelle posizioni 2,3,7,8 degli anelli aromatici. Essi sono quelli normalmente analizzati e studiati.
15
15 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell ’ Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it Variando il numero e le posizioni occupate dagli atomi di Cl si ottengono 209 molecole diverse. PCB: POLICLOROBIFENILI BIFENILE: due anelli benzenici legati da un legame sigma. Cinque dei sei atomi di carbonio di ciascun fenile formano un legame sigma con un atomo di idrogeno. I dieci atomi di H possono essere completamente o parzialmente sostituiti da atomi di Cl. La IUPAC ha identificato ciascun congenere con un numero progressivo da 1 a 209: ciascun policlorobifenile è identificato dalla sigla PCB seguita da un numero.
16
16 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell ’ Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it 4 NON-ORTOSOSTITUTI e 8 MONO-ORTOSOSTITUTI POLI-ORTOSOSTITUITI Diossina-simili Dioxin-like PCB-DL I 209 PCB sono suddivisi in due gruppi distinti in funzione delle loro proprietà tossicologiche Non-Diossina-simili Non- Dioxin-like PCB-NDL
17
17 PCB: IMPIEGHI TECNOLOGICI Sintetizzati dall’uomo per usi industriali Fluidi dielettrici per trasformatori/condensatori Fluidi raffreddanti in sistemi idraulici Lubrificanti Plasticizzanti Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it Incenerimento dei rifiuti Combustione per produzione energetica Volatilizzazione da discariche contenenti trasformatori e condensatori elettrici Utilizzo di fanghi di depurazione come fertilizzanti Riserve di PCB nei sedimenti Processi di incenerimento e combustione, fanghi di depurazione, sedimenti PCB: ALTRE FONTI DI RILASCIO
18
18 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it Prodotti a livello industriale sotto forma di miscele con differente grado di clorurazione In USA dalla MONSANTO CORPORATION: commercializzati con il nome AROCLORS Aroclor122121% in peso di Cl Aroclor124242% in peso di Cl Aroclor124848% in peso di Cl Aroclor125454% in peso di Cl Aroclor126060% in peso di Cl Aroclor126868% in peso di Cl I PCB sono stati prodotti da altre industrie chimiche di vari paesi ed hanno assunto nomi commerciali diversi: ad esempio CLORESIL per la CAFFARO ITALIA. Sono, pertanto, sempre stati introdotti nell’ambiente in miscela e mai come singolo congenere.
19
19 PCDD/F e PCB: effetti sulla salute Patologie endocrino-metaboliche (ad es. diabete) Cancerogeni (l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) nel 1997 ha classificato la 2,3,7,8 TCDD come cancerogeno di classe 1; nel 2010 ha confermato la valutazione per la TCDD e ha assegnato la cancerogenicità al PCB 126 e al 2,3,4,7,8-PeCDF. Patologie riproduttive (ad es. endometriosi, riduzione dei livelli di testosterone e del numero di spermatozoi) Effetti sullo sviluppo del sistema nervoso Alterazione della funzione immunitaria Cloracne Victor Yushenko prima dell’avvelenamento con 2,3,7,8-TCDD e dopo 3 mesi Giampiero Scortichini – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - g.scortichini@izsum.it
20
20 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it stabilità persistenza La particolare stabilità e persistenza conferita a tali composti dalle loro proprietà chimico- fisiche comporta che essi abbiano dei tempi di dimezzamento molto elevati. accumularsi La liposolubilità fa sì che sia PCB che PCDD/F tendano ad accumularsi nel grasso, pertanto negli alimenti e tessuti caratterizzati da elevati tenori lipidci. Nonostante la produzione industriale di PCB sia stata interrotta, nel mondo occidentale, dalla fine degli anni ’ 70 e le possibili sorgenti di PCDD/F siano tenute sotto stretto controllo, essi sono ancora presenti nell ’ ambiente in concentrazioni non trascurabili. ubiquitarieta ’. Il destino ambientale di PCB, PCDD/F include la volatilizzazione ed il trasporto a lungo raggio conferendo a questi composti ubiquitarieta ’. Perché continuiamo a trovare nell’ambiente i PCDD, PCDF e PCB?
21
21 FONTI DI ESPOSIZIONE PER L’UOMO Principali fonti per persone non occupazionalmente esposte Consumo di alimenti (> 90% dell’esposizione) Inalazione di aria e/o particelle contaminate Assorbimento dermico Esposizione accidentale Esposizione occupazionale Esposizione ambientale Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
22
22 LIVELLI MASSIMI (ALIMENTI) Regolamento (UE) N. 1259/2011 della Commissione del 2 dicembre 2011 che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto riguarda i tenori massimi per i PCB diossina-simili e i PCB non diossina-simili nei prodotti alimentari. Regolamento (UE) 2015/704 della Commissione del 30 aprile 2015 che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto concerne il tenore massimo di PCB non diossina-simili nello spinarolo (Squalus acanthias) selvatico. Regolamento (UE) N. 1067/2013 della Commissione del 30 ottobre 2013 che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto riguarda i tenori massimi per i contaminanti diossine, PCB diossina-simili e PCB non diossina-simili nel fegato degli animali terrestri. Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
23
23 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell ’ Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it DIOSSINE PCB Diossina Simili (DL) PCB INDICATORI (Non Diossina Simili, NDL) CLORODIBENZO DIOSSINE NON-ORTO SOSTITUITI 1 2,3,7,8 TETRA-CDD 1 3,3 ’,4,4 ’ TETRA-CB (PCB 77) 1 2,4,4' TRI-CB (PCB 28) 2 1,2,3,7,8 PENTA-CDD 2 3,4,4 ’,5 TETRA-CB (PCB 81) 2 2,2',5,5' TETRA-CB (PCB 52) 3 1,2,3,4,7,8 ESA-CDD 3 3,3 ’,4,4 ’,5 PENTA-CB (PCB 126) 3 2,2',4,5,5' PENTA-CB (PCB 101) 4 1,2,3,6,7,8 ESA-CDD 4 3,3’,4,4’,5,5’ ESA-CB (PCB 169) 4 2,2',3,4,4',5' ESA-CB (PCB 138) 5 1,2,3,7,8,9 ESA-CDD 5 2,2',4,4',5,5' ESA-CB (PCB 153) 6 1,2,3,4,6,7,8 EPTA-CDD MONO-ORTO SOSTITUITI 6 2,2',3,4,4',5,5' EPTA-CB (PCB 180) 7 OCTA-CDD 1 2,3,3 ’,4,4 ’ PENTA-CB (PCB 105) 2 2,3,4,4 ’,5 PENTA-CB (PCB 114) CLORODIBENZO FURANI 3 2,3 ’,4,4 ’,5 PENTA-CB (PCB 118) 1 2,3,7,8 TETRA-CDF 4 2 ’,3,4,4 ’,5 PENTA-CB (PCB 123) 2 1,2,3,7,8 PENTA-CDF 52,3,3’,4,4’,5 ESA-CB (PCB 156) 3 2,3,4,7,8 PENTA-CDF 62,3,3’,4,4’,5’ ESA-CB (PCB 157) 4 1,2,3,4,7,8 ESA-CDF 72,3’,4,4’,5,5’ ESA-CB (PCB 167) 5 1,2,3,6,7,8 ESA-CDF 8 2,3,3 ’,4,4 ’,5,5 ’ EPTA-CB (PCB 189) 6 2,3,4,6,7,8 ESA-CDF 7 1,2,3,7,8,9 ESA-CDF 8 1,2,3,4,6,7,8 EPTA-CDF 9 1,2,3,4,7,8,9 EPTA-CDF 10 OCTA-CDF 17DIOSSINE 12DL-PCB 6NDL-PCB
24
24 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell ’ Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it EFSA 2012-RIVALUTAZIONE DEL RISCHIO ASSOCIATO ALLA PRESENZA DI DIOSSINE E PCB NEGLI ALIMENTI La presenza di PCDD/F e PCB negli alimenti e nei mangimi è monitorata nella comunità Europea (1995- 2010). Dati di 26 paesi membri: 13797 campioni sono stati analizzati per diossine e PCB-diossina simili (DL-PCBs) 19181 campioni per PCB-non diossina simili (NDL-PCBs) Anguille e fegato di pesci sono risultate le matrici più contaminate. Diossine e DL-PCBs al di sopra dei limiti massimi nel 10% dei campioni analizzati NDL-PCBs al di sopra dei limiti massimi nel 3% dei campioni analizzati Pesce, carne e prodotti lattiero caseari sono gli alimenti che maggiormente contribuiscono all’esposizione alimentare. Una generale diminuzione dell’esposizione è stata osservata dal 2002-2004 and 2008-2010. (che varia dal 16.6 al 79,3% a seconda dei gruppi di popolazione) Una diminuzione inferiore si misura per i NDL-PCBs.
25
25 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell ’ Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it RELATIVE CONTRIBUTION (%) OF THE MAIN FOOD GROUPS TO THE AVERAGE EXPOSURE
26
26 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell ’ Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it PCB e Diossine in pesce del Baltico e di altri paesi europei
27
27 Miscele di sostanze chimiche sintetizzate dall’uomo che vengono aggiunte a un’ampia gamma di prodotti per renderli meno infiammabili. Sono impiegati nelle plastiche, in prodotti tessili e nelle apparecchiature elettriche/elettroniche. IMPIEGO DEI BFR Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
28
28 Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it Eteri bifenili polibromurati (PBDE) m=0-5 n=0-5 209 congeners diversi Hexabromocyclododecanes (HBCDs) Law R. J. et., 2005, Environmental Science & Technology, 281- 287 Tetrabromobisfenolo A (TBBPA) and derivatives H =R INTRODUCTION TO BFRs Classi principali di BFR
29
29 Fenoli polibromurati Classi principali di BFR Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it BTBPE HBB TDBPP DBNPG BFR emergenti e nuovi
30
30 I PBDEs sono correlati a disfunzioni ormonali e neurocomportamentali nell’uomo e negli animali. PBDEs hanno una struttura simile a quella degli ormoni tiroidei. Sembrano provocare alterazioni della funzione degli ormoni tiroidei. Gli ormoni tiroidei sembrano giocare un ruolo essenziale nello sviluppo celebrale fetale ed infantile. PBDEs si misurano nel latte materno che risulta essere una fonte di esposizione primaria per i lattanti. Eleonora Bastari– Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche e.bastari@izsum.it
31
31 CONVENZIONE DI STOCCOLMA – I 9 NUOVI POP Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
32
POLYBROMINATED DIPHENYL ETHERS (PBDEs) Penta-BDE commercial mixture (47, 85, 99, 100, 153, 154) Octa-BDE commercial mixture (153, 183, 196, 197, 296, 209) Deca-BDE commercial mixture (209) Banned from the EU market (Dir 2003/11/EU) Annex A: ELIMINATION Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell ’ Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it 32 The use of deca-BDE in electronic and electrical equipment has been prohibited in the EU since 2008 under the EU Restriction of Hazardous Substances Directive (RoHS).
33
33 Stockholm Convention on Persistent Organic Pollutants (POPs) as amended in 2013 RESTRICTION HBCDDs
34
34
35
BROMINATED FLAME RETARDANTS (BFRs) CLASSES Polybrominated diphenyl ethers (PBDEs) Hexabromocyclododecanes (HBCDDs) Tetrabromobisphenol A and derivatives (TBBPA) Brominated phenols and derivatives (BP) Emerging and novel flame retardants FOOD MONITORING 2014-2015 European Union asked Member States to perform monitoring on the presence of brominated flame retardants in food, during the years 2014 and 2015. Limit of Quantification (PBDEs): 10 pg/g (or lower) Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell ’ Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it 35
36
36 PBDE sono ubiquitariamente presenti nell'ambiente, nel biota e nei prodotti alimentari. I dati provenienti dall'analisi di 19 congeneri di PBDE in 3.971 campioni di prodotti alimentari sono stati forniti all'EFSA da 11 paesi Europei (Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Spagna,Finlandia, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Regno Unito, Gran Bretagna). Otto congeneri sono stati considerati dal gruppo di esperti sui contaminanti nella catena alimentare(CONTAM) di primario interesse : BDE-28, -47, -99, -100, -153, -154, -183 e -209. I livelli di esposizione più alti sono stati misurati per i BDE-47 e -209. Il gruppo CONTAM ha concluso che per il BDE-47, -153 e -209 l’attuale esposizione alimentare nell'Unione Europea non presenta problemi per la salute, la stessa cosa non si può dire per il BDE-99.
37
37 Distribuzione dei campioni negli anni di campionamento Distribuzione dei campioni nelle categorie alimentari del FoodEx
38
38 LE SOSTANZE PERFLUOROALCHILICHE (PFAS) Le sostanze alchiliche polifluorurate (R-X) sono costituite da una catena alchilica idrofobica (R), di varia lunghezza (tipicamente da C4 a C16) e da un gruppo finale idrofilico (X). La parte idrofobica può essere parzialmente o completamente [R=F(CF2) n - ] fluorurata. Nel secondo caso, tali molecole sono chiamate anche sostanze perfluoroalchiliche. Il gruppo finale idrofilico può essere neutro, oppure caricato positivamente o negativamente. I composti risultanti sono non-ionici, cationici o anionici (carattere anfotero). Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it Formula di struttura del sale del l’acido perfluorottansolfonico (PFOS) Formula di struttura dell’acido perfluoroottanoico PFOA
39
39 PFAS – IMPIEGHI I PFAS, grazie alle loro proprietà superficie-attive, sono stati utilizzati nel: trattamento di fibre tessili, tappeti e pellame (repellenti all’acqua e allo sporco grasso); come agenti surfactanti; produzione di PTFE per rivestimento antiaderente di pentole e additivi nella carta per alimenti; additivi nelle schiume antiincendio. Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
40
40 CONVENZIONE DI STOCCOLMA – I NUOVI POP Giampiero Scortichini – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - g.scortichini@izsum.it
41
41 PFOS E PFOA – TOSSICITÀ E PERSISTENZA Studi in animali da esperimento (esposizione al PFOS): epatotossicità e incremento della mortalità; adenoma epatocellulare e dei follicoli tiroidei; difetti alla nascita e ritardo nella crescita dei neonati. Studi epidemiologici: associazione fra esposizione al PFOS e incidenza del cancro alla vescica. Estrema persistenza dei PFAS, determinata dalla forza elevata dei legami carbonio-fluoro: resistenza alle alte temperature e al contatto con acidi e basi forti. Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
42
42 Il pesce sembra essere un'importante fonte di esposizione a PFOS per l’uomo, anche se i dati potrebbero essere influenzati dai risultati di studi effettuati in zone relativamente inquinate. Ci sono pochissimi dati, in particolare per l'Europa, per quanto concerne la contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche in altre tipologie di alimenti. L'acqua potabile sembra contribuire meno dello 0,5% all’esposizione totale. L’importanza del pesce non è tuttavia supportata da tutti gli studi. Sembrano esserci altre importanti fonti di esposizione per l’uomo non ancora ben indentificate (packaging, pentolame, polvere). L'esposizione umana di tipo non alimentare a PFOS diminuisce passando dall’infanzia all’età adulta. Il contributo totale da prodotti non alimentari è stata stimata inferiore al 2% rispetto all'esposizione media a PFOS totali.
43
43 PFOS E PFOA – ESPOSIZIONE NELL’UOMO Per il PFOS, l’EFSA ha stabilito un valore di esposizione medio con la dieta pari a 60 ng/kg b.w. al giorno, inferiore al TDI (Tolerable Daily Intake) di 150 ng/kg b.w. Per il PFOA, l’EFSA ha stabilito un valore di esposizione medio con la dieta pari a 2 ng/kg b.w. al giorno, inferiore al TDI di 1,5 g/kg b.w. Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
44
44 CONCLUSIONI Importante effettuare monitoraggio di alimenti per arricchire i database dell’EFSA e permettere una più accurata valutazione del rischio per la popolazione. Importante acquisire dati conformi alle prescrizioni dell’EFSA cosicchè possano essere inclusi nelle valutazioni del rischio. Importanza di effettuare monitoraggio negli alimenti anche dei contaminanti per i quali non sono ancora stati definiti dei Limiti Massimi per consentire una valutazione del rischio. Importanza di effettuare studi tossicologici ed epidemiologici più accurati sui POPs emergenti. Arianna Piersanti – Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marchea.piersanti@izsum.it
45
AMBIENTE A TERNI: FACCIAMO IL PUNTO L'acqua che bevo, l'aria che respiro, il cibo che mangio Problemi, proposte e confronti. Grazie per l’attenzione !!! Arianna Piersanti a.piersanti@izsum.it Terni, 17-18 Giugno 2016 Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche - Sezione di Ancona
46
46
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.