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PubblicatoPaola Piazza Modificato 8 anni fa
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Nessuno e ne cosa mi potranno mai convincere che quella linea all’orizzonte così perfetta sia stata creata da mani d’uomo. Unisce il cielo al mare, così come i miei pensieri al grande infinito.
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Il mondo materiale grazie a lei si unisce a ciò che non finisce, lo dico ancora una volta.
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L’occhio dell’uomo guarda più in là, vuole trovare quell’infinito che sente, ma non riesce a possedere a nessun costo,
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Certo, il nostro non parlare guardando la linea dell’orizzonte ci aiuterà a trovare gioia e speranza, se non ad assaggiarne appena nell’intimo della propria anima, quelle poche briciole negli attimi di personale silenzio.
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anche se per ora siamo solo spettatori in un mare infinito. Navighiamo contro voglia e controcorrente.
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L’uomo sapiente guarda il cielo,
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si riconosce come suo figlio, crede che il sole non possa scomparire, anche se quelle nubi avanzano minacciose.
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Il sole c’è sempre, proprio là oltre all’orizzonte pronto a scaldarci con i suoi raggi
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e a darci conforto e vita nonostante l’inverno.
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elaborazione: angelamagnoni@libero.it testo di Marco Pellacani, disabile dalla nascita PROGETTO POHA il primo club virtuale di scrittori con handicap http://www.partecipiamo.it/poha/1.htm
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