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GLI ANGELI NELLA CONTEMPLAZIONE DI UMILTÀ DA FAENZA
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Questo discorso parla generalmente degli Angeli, gioia di tutti i Santi, e di due nobili creature, che rimasero sempre salde. Proprio per amore di costoro ho cominciato a descrivere quanto è grande la loro potenza, che Dio stabilì per loro all’inizio, quando, donando loro l’immagine della sua bellezza e adornandoli di ogni grazia, li pose nel più alto dei Cieli. Diede loro la conoscenza di ogni sapere, perché siano ministri della sua maestà.
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A ciascuno donò le ali per volare, perché portino velocissimi l’annuncio delle cose nuove, e una grande nobiltà, perché possano attraversare ogni altezza. Infatti per la loro grandezza sono i ministri della Trinità.
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Nell’aprire e chiudere le ali ciascuno produce dolci melodie che nessun altro sa fare, perché essi sono superiori in grandezza.
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Tra loro tutti possiedono un nome, e ciascuno ha un nome di grande bellezza Tra loro tutti possiedono un nome, e ciascuno ha un nome di grande bellezza. Questi sono gli Angeli che si distinguono nel Cielo, ciascuno dei quali è posto in grande potenza.
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E i loro vari ordini, che sono nove, prendono il nome dalla loro dignità.
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Io amo tutti gli Angeli del Cielo, ma due sono la mia delizia e la mia gioia, perché giorno e notte mi danno conforto e mi donano le loro ricchezze. Me li ha dati il mio Signore, perché mi custodiscano e mi proteggano da ogni affanno.
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Essi hanno ben osservato il comando ricevuto: mi hanno posta sopra una roccaforte e mi sostengono l'uno a destra e l'altro a sinistra, così che io non cada a causa della mia stoltezza. Neppure i nemici possono nuocermi purché mi tenga ben salda; e grazie all’evangelista Giovanni so chiamarli entrambi per nome.
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Il primo fa parte del coro degli Angeli, che sono inviati ai cristiani come custodi in questa vita; il mio non è il più piccolo fra gli altri - so con certezza queste novità, per averle udite - il suo aspetto è bellissimo, è una gemma preziosa, una perla, ed io lo amo più di tutti gli altri che appartengono alla sua schiera. E qui si rivela il suo nome per la ragione che possiede la sapienza divina: egli è chiamato l’angelo Sapiele, e al solo sentirne il nome il mio cuore si rallegra e viene colmato dalla pienezza della gioia che egli mi dona. Conosco infatti la sua amorevole e piena devozione.
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Egli infatti fu con me fin dal principio, quando venni alla luce in questa vita. Confesso di averlo fatto soffrire quando conducevo una vita peccaminosa, ma egli è benevolo e mi ha perdonato il peccato e la stoltezza; e al cospetto di Cristo è sempre stato il fedelissimo avvocato per la mia anima. Il mio cuore trova sempre piena consolazione, quando misuro il suo amore per me, perché è pieno di ogni virtù e la sapienza divina è confermata in lui. È tutto adorno di pietre preziose e la sua veste è di tutti i colori. Infatti questo mio Angelo è glorificato con grande potenza. Gesù me lo ha dato come avvocato, mi doni in cielo la sua compagnia.
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L’altro è un Cherubino, che ha sei ali, e siede su un trono più alto, ed è esaltato più d’ogni altra potestà, in una gerarchia angelica di maggiore dignità; e sempre contempla nel superno Cielo imperiale la nobiltà della bellezza divina. Arde incessantemente nello splendore di cui lo incendia l’amore divino e, bellissimo, dimora presso la Trinità; così, inevitabilmente, s’infiamma del fuoco della bellezza. E il suo nome, mirabile a pronunciarsi, è segno di quella maggiore altezza: egli infatti è chiamato, per bocca dell’evangelista Giovanni, l’Angelo Emanuele, sommamente alto; e questo nome trova piena conferma nella sua grandezza.
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Questo Angelo mi fu dato dal mio Signore, grande sopra ogni cosa, dopo i miei trent’anni, quando entrai in pensieri di maggior gravità. A me infatti fu allora affidato un gregge da custodire, e non avevo né il vincastro né la potenza della sua forza. E questo Angelo Emanuele aprì le sue ali e mi aiutò liberandomi dall’ansietà di ogni affanno, egli che nella gloria di Dio significa “dominio” e “potenza” di maggiore grandezza. Egli infatti è amorevole, e mi ha consolato e mi dona sempre i beni della sua grandezza, cioè la lode e la gloria del suo nome beato, perché è pieno di ogni bellezza.
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La sua potenza in Cielo è talmente grande che quel genere di grandezza non può essere espresso a parole, poiché egli è battezzato in quei fiumi regali che escono sempre dal trono di quell’altezza eccelsa in cui siede, alto nella sua maestà, Dio Padre, e il Figlio, e lo Spirito fiammeggiante.
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Elaborazione: Monastero Santa Umiltà - Faenza Dai “Sermoni” di Santa Umiltà
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