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1 Piano di zona per i servizi sociali dell’ambito distrettuale di Tradate.

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Presentazione sul tema: "1 Piano di zona per i servizi sociali dell’ambito distrettuale di Tradate."— Transcript della presentazione:

1 1 Piano di zona per i servizi sociali dell’ambito distrettuale di Tradate

2 UN WELFARE CHE CREA VALORE PER LE PERSONE, LE FAMIGLIE, LA COMUNITA’ COSA DICE LA REGIONE: Il terzo settore è una rete radicata e organizzata, capace di sostenere le famiglie in difficoltà e di costruire, insieme ai servizi sociali, una rete di protezione sociale Ambito di progettazione complessiva partecipata e consapevole I soggetti del terzo settore concorrono all’individuazione degli obiettivi dei processi di programmazione locale Obiettivo: favorire processi di programmazione – co- progettazione e gestione L’accordo di programma è lo strumento che regola i rapporti anche con il terzo settore 2

3 33 WELFARE CHE CREA VALORE IL BENESSERE SOCIALE dipende dalla capacità dei cittadini delle organizzazioni sociali degli enti pubblici e privati di interagire, scambiare idee, aiutarsi e crescere in un quadro condiviso di diritti e doveri e di assumersi la responsabilità di far crescere la comunità locale

4 WELFARE CON UNA VISIONE PROMOZIONALE Focalizzato sulle persone, sulle famiglie e non sugli utenti Il focus deve essere sui bisogni, sui problemi e non sulla domanda la produzione di servizi non è la priorità 4

5 COSA PROPONIAMO CONCORRERE ALLA COSTRUZIONE DEL SISTEMA DI WELFARE RELAZIONALE NELL’AMBITO DISTRETTUALE DI TRADATE 5

6 COSA CHIEDIAMO lavorare sul valore che ogni soggetto può portare al sistema il valore portato diventa patrimonio condiviso ed utilizzabile da tutto il sistema per pensare al benessere della comunità. una presenza puntuale e costante di tutti gli attori 6

7 COME LAVORARE INSIEME In ottica connettiva (principio di condivisione delle idee tra nuclei funzionali della rete che, pur potendo assumere ruoli diversi, nei processi di elaborazione sono interconnessi) integrativa ( si riferisce al processo di cambiamento culturale e psicologico dovuto al contatto duraturo con persone appartenenti ad organizzazioni differenti dove ognuno porta il suo bagaglio valoriale e processuale e lo si integra con gli altri). 7

8 COME COSTRUIRE IL WELFARE LOCALE Anche.... attivando strumenti per la lettura dei dati e la definizioni di linee strategiche, attraverso le seguenti fasi: 1) individuare, 2) conoscere, 3) adoperarsi per rispondere al bisogno e non solo alla domanda espressa...... impegnandosi in attività di found raising...... 8

9 DA EVITARE la costituzione di tavoli di lavoro per aree l’ottica del budget (che vede l’ente pubblico finanziatore di progetti e servizi o partner per ottenere finanziamenti di interesse per il richiedente ) 9

10 10 È un nodo nella rete degli enti che si occupano di welfare E’ il portatore di un punto di vista, che ha lo stesso valore di quello proposto dagli altri interlocutori È portatore dei bisogni delle persone che incontra Aiuta a tenere connessa la rete Definisce, insieme a chi aderisce al percorso, gli strumenti di partecipazione

11 11 viene chiesto un forte impegno agli enti che vorranno far parte della rete Non basta fare, occorre anche essere disponibili a condividere idee e a pensare soluzioni

12 12 AUMENTARE IL CAPITALE SOCIALE DELLA COMUNITA’ Le progettazioni definite con tutta la rete esaltano la dimensione combinatoria ed esponenziale del valore di ognuno Il confronto e la collaborazione fa aumentare la qualità delle risposte La connessione delle reti produce processi di conoscenza dai quali possono derivare delle innovazioni

13 C OME FARE PER ADERIRE A QUESTA PROPOSTA Comunicare la propria disponibilità ad aderire alla proposta all’ufficio di piano entro giovedì 12 Marzo 2015 13


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