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PubblicatoMattia Bianchini Modificato 8 anni fa
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L’Apocalisse Il termine apocalisse deriva dal greco ἀ ποκάλυψις ( apokalypsis ), composto di apó ("da", usato come prefissoide anche in apostrofo, apogeo, apostasia) e kalýptein ("nascosto", come in Calipso), significa un gettar via ciò che copre, un togliere il velo, letteralmente scoperta o di svelamento. Il concetto sembrerebbe essersi originato presso gli ebrei che parlavano greco, per poi passare ai cristiani che la svilupparono ulteriormente. Nella terminologia della letteratura del primo Ebraismo e Cristianesimo, indica una rivelazione di cose nascoste da Dio a un profeta scelto; questo termine è più spesso usato per descrivere il resoconto scritto di tale esperienza. Selene Naddeo-Mirella Martoriello
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« Quando l'Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava come con voce di tuono: «Vieni». Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora. » (Apocalisse 6, 1-2) “I Cavalieri dell'Apocalisse ”(1887) rappresentati da Victor Vasnetsov. Nella parte in alto si può vedere l'Agnello e i quattro cavalieri su di un cavallo bianco (Ap 6, 1-2), uno rosso (Ap 6, 3-4), uno nero (Ap 6,5), uno verdastro ( Ap 6,7-8) I quattro cavalli dell'Apocalisse sono collegati a due temi veterotestamentari, di cui, però, Giovanni fornisce una rielaborazione autonoma. Il tema dei cavalli di quattro diversi colori compare in due visioni di Zaccaria ( Zac 1,8- 11; 6,1-6). Nella prima i cavalli sembrano essere "angeli ispettori", che riferiscono all'angelo del Signore la situazione di calma su tutta la terra. Nella seconda, invece, due o più cavalli di uno stesso colore sono aggiogati a un cocchio e lo tirano verso una delle quattro direzioni cardinali. I quattro carri vengono identificati con i quattro angeli/spiriti/venti corrispondenti alle quattro direzioni cardinali e incaricati di agitare la terra in modo conforme alla volontà di Dio. Il secondo tema simbolico sottostante è quello del trittico delle cause di morte prematura: guerra, carestia e peste. Questa triade di flagelli compare ripetutamente in tutta la letteratura profetica, ad esempio in Ezechiele (6,11-12), ed è normalmente presentata come conseguenza/punizione dei peccati e dell'idolatria del popolo ebraico. Il trittico dei mali corrisponde in modo abbastanza chiaro agli ultimi tre cavalieri, che compaiono nell'Apocalisse con attributi significativi e nell'ordine con cui sono perlopiù citati nella letteratura profetica. I Quattro Cavalieri
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Sono le chiese di sette note città dell'Asia Minore (Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodi cea), città nelle quali Giovanni aveva operato. Il numero sette indica che esse rappresentano la totalità della Chiesa e sono state scelte per esemplificare diverse situazioni religiose attribuendole agli abitanti delle sette città. “L’Arazzo dell’Apocalisse “(XIV secolo), Angers Le Sette Chiese (Ap 1-3)
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Gesù Cristo,l’Agnello “L’Arazzo dell’Apocalisse “(XIV secolo),Angers Il simbolo più tipico con cui l'Apocalisse descrive Gesù Cristo è quello di Agnello (questo titolo compare ventotto volte, cioè un numero perfetto di volte). Al cap. 5 vi è la seguente descrizione: "Vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi" (5,6). Porta i segni del supplizio, ma è in piedi, vincitore della morte. La sua posizione centrale "in mezzo al trono" lo associa a Dio.
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Il Libro dai Sette Sigilli Alla destra di Dio c'è un rotolo scritto davanti e dietro, su tutto lo spazio disponibile, e chiuso con sette sigilli, che sottolineano l'inaccessibilità del suo contenuto. Esso contiene tutta la storia e ne custodisce il significato; contiene quindi il senso della vita di ogni uomo. I sigilli potranno essere spezzati, uno ad uno, ma solo da Gesù Cristo nei capp. 6-9.
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La Donna vestita di Sole È uno dei personaggi più conosciuti del libro. Essa compare al cap. 12. Interessante il simbolismo di questa figura. I simboli celesti sono esattamente quelli di Genesi 37, 9-10, in cui indicano Giacobbe, la moglie e i loro dodici figli, che daranno origine alle dodici tribù di Israele. La simbologia sembra anche alludere alla volta celeste, perché il cielo è illuminato dal sole, è ornato dai dodici segni zodiacali e "poggia" sulla luna, che è l'ultimo cielo. La donna partorisce nel dolore colui che sarà il Messia. Satana, simboleggiato con un drago rosso, la tenta, perseguita lei e la sua discendenza. La donna rappresenta il popolo santo dei tempi messianici e quindi la Chiesa in lotta e che genera nel dolore i cristiani. Tutta la scena è una allusione a Gen 3,15-16. “La donna vestita di sole e il drago che tenta di divorarne il bambino”. Affresco di Giusto de’ Menabuoi, abside del Battistero di Padova
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Il Drago,la Bestia,Babilonia. Le potenze del male vengono simboleggiate con vari tipi di animali; non è sempre facile capire di chi voglia parlare Giovanni attraverso questi simboli. “Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e Satana". (Apocalisse 12,9) Il drago intraprende una guerra in cielo contro Michele e gli angeli buoni. Perdente, viene precipitato sulla terra dove fa guerra contro la Donna e contro i cristiani. Si allea, per i suoi misfatti, con altre varie potenze del male. Vidi salire dal mare una bestia". (Apocalisse 13,1) Questo animale proviene dal mare che nel simbolismo biblico indica una miriade di genti e popoli. Deriva la sua forza dal drago, da Satana e si contrappone a Cristo, come falso cristo. “L’Arazzo dell’Apocalisse “(XIV secolo),Angers
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La Fine del Mondo L' Apocalisse presenta due combattimenti escatologici, intervallati dal regno dei mille anni. Gli avvenimenti possono essere così riassunti: nel primo combattimento escatologico viene distrutto l'impero dell'anticristo con tutti i suoi seguaci e Satana viene incatenato e reso impotente. Difficilissimo è interpretare questi avvenimenti descritti da Giovanni. Diverse correnti li hanno interpretati alla lettera favorendo il nascere di vari millenarismi. Si tratta in ogni caso di simbolismi derivati dalla kabbalah ebraica. Si pensi all'abbondanza della numerologia e all'esoterismo delle figure e delle immagini presenti in gran parte riprese dall‘Antico Testamento. Il teriomorfismo dell'anticristo riecheggia chiaramente le profezie di Daniele Seguono i mille anni in cui regnano Cristo ed i martiri. Allo scadere di questo tempo Satana compie un secondo ed ultimo combattimento escatologico. Rivelatosi infruttuoso anche questo viene gettato nello stagno di fuoco insieme alla morte ed agli inferi. Non resta che la Gerusalemme celeste. Tutte le religioni parlano di un avvicendamento ciclico di età. I romani e i greci facevano seguire alla presente età del ferro una nuova età dell'oro secondo un simbolismo presente anche nel libro del profeta Daniele..
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