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PubblicatoCostantino Massimiliano Valentino Modificato 8 anni fa
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Proposta di un nuovo modello per la ripartizione “teorica” del FFO alle università Cnvsu, Doc 01/04 - gennaio 2004
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2 Gli argomenti trattati L’attuale sistema di finanziamento: interventi di riequilibrio e incentivazione nel periodo 1995-2003 La proposta del CNVSU per un nuovo modello di finanziamento
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3 Le principali voci del finanziamento statale alle università statali nel 2003 91% 3% 2% FFO Edilizia PRIN Programmazione triennaleAltro Le principali voci di finanziamento statale
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4 Le principali fonti di finanziamento delle università statali 2002-04 Le principali assegnazioni statali negli ultimi anni Dati in milioni di € Da definire…
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5 L’andamento del FFO dal 1994 al 2003 (*) Nel 1996 il FFO è stato incrementato di 1.300 miliardi di L. (circa 650 milioni di € ) per il trasferimento a carico degli atenei dei pagamenti degli oneri previdenziali per il personale Il FFO nel periodo 1994-2003 (1) 280 6.495 2004 Dati in milioni di € Fra il 2002 e il 2003 aumento di appena 0,8%
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6 L’andamento del FFO dal 1994 al 2003 (dato del 1994 = 100) 2004 Il FFO dal 1994 al 2003 Sostanziale stabilità negli ultimi due anni… Il FFO nel periodo 1994-2003 (2)
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7 Obiettivi prioritari e criticità Le principali criticità Gli obiettivi del meccanismo di finanziamento – L. 537/93 Perseguire situazioni di equilibrio al fine di garantire “pari opportunità” a tutti gli atenei Migliorare la qualità dei servizi e le performance degli studenti Gli strumenti Il Ministero ha erogato finanziamenti in modo discontinuo per alcuni interventi Ha moltiplicato le assegnazioni finalizzate e ha rivisto di anno in anno le regole Interventi in controtendenza col processo di riequilibrio Sistema informativo poco “tempestivo” ed “affidabile” Il Ministero ha erogato finanziamenti in modo discontinuo per alcuni interventi Ha moltiplicato le assegnazioni finalizzate e ha rivisto di anno in anno le regole Interventi in controtendenza col processo di riequilibrio Sistema informativo poco “tempestivo” ed “affidabile” Meccanismo del “riequilibrio” finanziario degli atenei (finanziamenti erogati in funzione del numero degli studenti iscritti e dei risultati da essi conseguiti) Il riequilibrio ha spinto gli atenei a una competizione fra loro in termini di performance, attraverso la valutazione interna e confronti con gli altri atenei Co-finanziamento di iniziative e incentivazione, per stimolare gli atenei a investire solo in alcuni progetti
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8 In questi anni la sottrazione per gli atenei che ricevano un FFO superiore a quello teorico calcolato è stata ridotta al 50% t t t La percentuale di FFO destinata al riequilibrio
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9 199719981999200020012002 Accelerazione del riequilibrio 10511225 7090 Atenei in regioni con disagio socio-economico 6030 Nuovi atenei e Interventi particolari 40 27 Accordi di programma 15 Contratti con studiosi impegnati all’estero (con spese per ricerca) 40 0 Chiamate di professori per “chiara fama” 10 Mobilità docenti 10+555+555 Assegnazioni consolidate Assegnazioni di durata definita 0 0 La destinazione delle risorse (incentivi) dal 1997 al 2003 2003 60 0 24 12 4 + ? 14 ? 11 15 IncentiviIncentivi Dati in miliardi di Lire
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10 199719981999200020012002 Ricerca scientifica 154020 Minore abbandono tra 1° e 2° anno 1588 Riduzione del rapporto studenti/docenti 90 0 incidenza costi del personale di ruolo su FFO 150 204 Minore tempo per conseguire il titolo di studio 1588 20 Avvio della riforma didattica 200 Interventi per disabili 10 Assegnazioni consolidate Assegnazioni con verifiche “ex-post” degli interventi adottati Assegnazioni una-tantum 0 0 76 51 141 385 582 318 IncentiviIncentivi 0 10 0 0 0 0 La destinazione delle risorse (incentivi) dal 1997 al 2003 - segue 2003 0 0 0 0 0 10 0 124 Dati in miliardi di Lire
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11 La situazione nel 1998 (prima dell’introduzione del modello Cnvsu) Atenei che ricevevano risorse per oltre il 50% in più di quelle calcolate con il modello, altri che erano sottofinanziati di oltre il 40%
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12 La situazione nel 2001 (applicazione del modello Cnvsu) In 5 anni oscillazioni ridotte entro la banda del +/- 20%
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13 Il modello del riequilibrio – applicato dal 1998 – ha permesso di ridurre significativamente gli squilibri, anche se il processo non è ancora completato; Il modello ha accresciuto la cultura dell’autovalutazione evidenziando la posizione relativa di ogni ateneo rispetto al resto del sistema e ha sollecitato il miglioramento dei risultati; Esistono, a parere del CNVSU, le condizioni per l’adozione di un nuovo modello di finanziamento Una valutazione dei risultati ottenuti
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14 La proposta del Cnvsu Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario Proposte per la costruzione di un nuovo modello per la ripartizione “teorica” del FFO alle università statali gennaio 2004 DOC 1/04
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15 Perché è preferibile un modello è riferimento generale, indipendente dalla disponibilità e dall’entità di risorse di FFO da distribuire; fornisce indicazioni per le scelte di ogni ateneo e per il suo riequilibrio interno; permette di rivedere periodicamente il “peso” da attribuire a ciascuna variabile in funzione di specifici obiettivi e in relazione ai risultati ottenuti; consente la valutazione delle percentuali dei costi di personale e della quota di contribuzione studentesca in rapporto al FFO avendo come riferimento i valori calcolati anziché quelli dei trasferimenti effettivi; prevede le esigenze di adeguamento del FFO in conseguenza di variazioni della domanda e dei risultati. Un modello:
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16 La composizione a regime del FFO, secondo la proposta del Cnvsu
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17 Le differenze rispetto alla ripartizione attuale Le differenze sono significative e il modello introduce un finanziamento alla ricerca
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18 La valutazione nei diversi aspetti del processo a) INPUT b) PROCESSI c) OUTPUT OUTCOME (Risultati) Articolare il modello di valutazione tenendo conto di:
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19 STUDENTI Capacità di attrazione: extraregionale, dall’estero, a tempo parziale, idonei a borse di studio mobilità interatenei tra I e II livello e per i corsi successivi Fattori che influiscono nella valutazione della domanda Minore tasso di abbandono “pesati” “requisiti minimi” verso l’accreditamento dei corsi DOCENTI e STRUTTURE
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20 Come contare gli studenti? Nelle attuali rilevazioni statistiche si fa esclusivo riferimento alla posizione amministrativa degli iscritti (in regola con le contribuzioni annualmente richieste). Ciò determina difficoltà nella individuazione del loro impegno effettivo in attività di studio, delle esigenze di servizi e nelle valutazioni di “rendimento”. Il numero di studenti iscritti deve essere espresso in “full-time equivalent” (FTE), considerando, con valori omogenei, sia i soggetti iscritti con un impegno di 60 crediti all’anno sia quelli con un impegno inferiore, che saranno pesati in proporzione. Situazione attuale Come occorrerà fare
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21 Strumento: l’Anagrafe nazionale degli studenti Essa consente l’analisi per singola coorte di studenti iscritti ad un corso di studi 31.12 anno 0 Inizio anno accade mico abbandoni laureati 31.12 anno 5 31.12 anno 1 31.12 anno 2 31.12 anno 3 31.12 anno 4 abbandoni laureati abbandoni
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22 Anagrafe nazionale degli studenti (2) Inizio anno accademico abbandoni laureati Iscritt i Inattivi Equivalenti Iscritti Inattivi Equivalenti Iscritti Inattivi Equivalenti Iscritti Inattivi Equivalenti Iscritti Inattivi Equivalenti abbandoni laureati abbandoni Inizio anno accademico abbandoni laureati Iscritti Inattivi Equivalenti Iscritti Inattivi Equivalenti Iscritti Inattivi Equivalenti Iscritti Inattivi Equivalenti abbandoni laureati Anni di iscrizione Anni accademici Inizio anno accademico abbandoni laureati abbandoni Inizio anno accademico abbandoni Iscritti Inattivi Equivalenti Iscritti Inattivi Equivalenti abbandoni ΣΣΣΣΣΣ Iscritti Inattivi Equivalenti Iscritti Inattivi Equivalenti Iscritti Inattivi Equivalenti
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23 Il problema degli immatricolati Per non attribuire un peso ingiustificato ad iscrizioni al 1° anno che si traducono in abbandoni, occorre adottare modalità di calcolo che disincentivino comportamenti finalizzati ad incrementare le iscrizioni che, in seguito, non configurano probabilità concrete di prosecuzione degli studi e di conseguimento dei relativi titoli è possibile non considerare gli iscritti al 1° anno Soluzioni possibili oppure considerarli con un peso ridotto, differenziato con riferimento a valori medi nazionali caratteristici dei vari corsi di studio
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24 La domanda – il peso degli iscritti in base a 4 gruppi di corsi Iscritti gruppo A Iscritti gruppo B Iscritti gruppo C Iscritti gruppo D 1 11 11 11 KAKA Fattore di ateneo Valore della domanda per considerare le particolari esigenze degli studenti part- time si propone un fattore moltiplicativo pari a 1,2 (cioè + 20%)
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25 PROCESSIformativiPROCESSIformativi Qualità della didattica (anche sulla base delle opinioni degli studenti) Tempo di completamento degli studi Internazionalizzazione Occupabilità e fabbisogni del sistema socio-economico Fattori che influiscono nella valutazione del processo formativo
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26 Il processo – la valutazione dei crediti (Cfu) Crediti (Cfu) gruppo A Crediti (Cfu) gruppo B Crediti (Cfu) gruppo C Crediti (Cfu) gruppo D 2 2 22 22 22 KAKA Fattore di ateneo Risultati valutati Conseguiti da studenti iscritti da n+1 anni In prima applicazione del modello si propone di attribuire sia al correttivo K A sia ai moltiplicatori 2, 2, 2 e 2 un valore unitario. I crediti conseguiti da studenti all’interno di programmi di mobilità internazionale hanno peso 1,5
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27 Per i risultati dei processi formativi e dei laureati tempi necessari per trovare un lavoro dopo la laurea apprezzamento (ex post) dei laureati sulla formazione ricevuta fabbisogno espresso dal sistema socio-economico di riferimento i Cfu acquisiti dagli studenti iscritti part-time un peso differenziato dei Cfu in funzione delle attività formative di riferimento (base, caratterizzanti, affini e integrative, ecc. ) Possibili evoluzioni
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28 Anagrafe nazionale dei laureati Utilizzare il patrimonio di esperienze e di informazioni costruito dal Consorzio AlmaLaurea Valutare le effettive opportunità occupazionali Il giudizio dei laureati Il giudizio del mercato del lavoro
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29 Finora, la scarsa consistenza dei finanziamenti per incentivare la ricerca scientifica, e, soprattutto, l’occasionalità degli interventi, ha reso gli stessi sostanzialmente inefficaci. La mancata definizione, fin da ora, di un “peso” della ricerca all’interno del modello rischia di dar luogo ad un rinvio sine die della considerazione e valutazione di un’attività che costituisce una funzione essenziale delle università. La ricerca scientifica
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30 ( 1) Assegnazione delle risorse sulla base del numero dei “ricercatori attivi” (compresi dottorandi e assegnisti di ricerca) e della capacità di autofinanziamento ( 2) Costruzione di una banca dati della produzione scientifica, denominato “Sito docente" ( 3) Assegnazione delle risorse sulla base della valutazione qualitativa della produzione scientifica Avvio ed evoluzione del processo di valutazione 2004 2005 Anni successivi
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31 La valutazione della ricerca scientifica La fase di avvio: Nel 2004: considerare il numero di soggetti di ciascun ateneo coinvolti, almeno potenzialmente, nello svolgimento delle attività di ricerca scientifica A partire dal 2005: questo numero sarà sostituito dal numero di soggetti “attivi nella ricerca”, quale risulterà dalla banca-dati nel frattempo predisposta potenziale di ricerca impegnabile (opportunamente “pesato”)
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32 Pot ric = PO x p 1 + PA x p 2 + RU x p 3 + AR DR x p 4 + AR x p 5 + DR x p 6 + BPD x p 7 + TECN x p 8 Personale strutturato (di ruolo)SiglaPeso Prof. Ordinari (esclusi i fuori ruolo)POp 1 = 1,0 Prof. Associati (esclusi i fuori ruolo)PAp 2 = 1,0 Ricercatori e AssistentiRUp 3 = 1,0 Personale dell’area tecnico-scientifica (qualifiche Ded EP) *TECNp 8 = 0,8 Personale con rapporti a tempo determinato Assegnisti di ricerca (già dottori di ricerca)AR DR P 4 = 0,8 Assegnisti di ricerca (non dottori di ricerca)ARP 5 = 0,4 Iscritti ai corsi di dottoratoDRP 6 = 0,8 Borsisti post- dottoratoBPDP 7 = 0,8 Il peso dei “ricercatori potenziali”
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33 Le informazioni utilizzabili
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34 Percentuale di FFO e di docenti (2003) Il peso dell’ateneo in termini di FFO e in termini di docenti sono due variabili sono altamente correlate
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35 Percentuale di FFO e di dottorandi (2003)
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36 Confronti tra FFO e addetti alla ricerca Esempio di tabella con i pesi degli atenei in termini di FFO e addetti alla ricerca
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37 La valutazione della ricerca scientifica: PRIN E’ possibile integrare considerando il “tasso di successo” nei bandi PRIN: Il numero di addetti attivi nella ricerca può essere corretto, a livello di ateneo, verificando il suo livello di effettiva partecipazione in competizioni nazionali relative a bandi annuali di co-finanziamento del MIUR …per ciascun ateneo e per ciascuna area, è possibile valutare la differenza rispetto ai valori medi nazionali per la stessa area e, in funzione di questa, valutare l’impegno ed il “successo”, attraverso i giudizi di qualità espressi da referee anonimi
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38 “fattore di successo”: a livello di ateneo K at = partecipanti valutati positivamente[1] / partecipanti potenziali[1] a livello nazionale K naz = partecipanti valutati positivamente / partecipanti potenziali Da queste informazioni si può ricavare, per ciascun ateneo e per ciascuna area, la differenza rispetto ai valori medi (o mediani) nazionali per la stessa area e in funzione di questa valutare l’impegno ed il “successo”, a valle di giudizi di qualità espressi da referee anonimi. i = ( K at - K naz ) i i = 1, 14 dove con “i” viene indicata una delle 14 aree scientifico disciplinari. [1][1] Le elaborazioni possono tenere conto degli “anni-uomo” di impegno dichiarato nei progetti valutati positivamente. Ciò per evitare un peso eccessivo di molti nominativi previsti con impegni marginali. Correttivo PRIN:
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39 Partecipazione e successo nei bandi PRIN Esempio di calcolo
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40 Pot ric (corretto PRIN) = Pot ric x [1 + ( ( 1+ i ) / N p )] i=1,14 Dove N p è uguale al numero di aree scientifiche con più di 20 appartenenti. Applicazione del correttivo PRIN
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41 La valutazione della ricerca scientifica: contratti Attività di ricerca commissionata dall’esterno: Si potrebbe valutare l’entità delle entrate (eventualmente con una media su due esercizi finanziari) e dividere questa per un valore convenzionale paragonabile al costo di un ricercatore Utilizzare le voci indicate nella classificazione per funzioni, in particolare quelle attribuite alla funzione obiettivo “ricerca scientifica”, escludendo il costo del personale, attraverso i dati ricavabili dai bilanci redatti secondo lo schema di “omogenea redazione” oppure
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42 La valutazione della ricerca scientifica: contratti Il coefficiente di correlazione è basso
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43 Potenziale di ricerca corretto (corretto PRIN e Fondi Esterni) = Pot ric (corretto PRIN) + RIC FE La valutazione della ricerca scientifica: contratti
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44 Alcuni possibili incentivi il Comitato indica, provvisoriamente, le seguenti tipologie di interventi: sostegno alla mobilità fra atenei dei docenti; sostegno agli studenti disabili; compensazione delle minori entrate dalla contribuzione studentesca, conseguenti l’applicazione della normativa sul diritto allo studio
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45 OUTPUT della ricerca Una quota del FFO è destinata al finanziamento degli atenei sulla base di indicatori della produzione scientifica (1) Assegnazione delle risorse sulla base del numero dei “ricercatori” attivi (compresi dottorandi e assegnisti di ricerca) (2) Costruzione di una banca dati della produzione scientifica (3) Assegnazione delle risorse sulla base della valutazione della produzione scientifica e delle capacità di autofinanziamento La valutazione della ricerca: le pubblicazioni
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