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María Inés Nin Márquez (Argentina) Lo sviluppo di sé attraverso il dono o riconoscimento mutuo. 2a Sessione Session II.

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Presentazione sul tema: "María Inés Nin Márquez (Argentina) Lo sviluppo di sé attraverso il dono o riconoscimento mutuo. 2a Sessione Session II."— Transcript della presentazione:

1 María Inés Nin Márquez (Argentina) Lo sviluppo di sé attraverso il dono o riconoscimento mutuo. 2a Sessione Session II

2 PUNTI DI RIFLESSIONI Introduzione Concetto d ’ identit à secondo la teoria cognitivo postrazionalista.  Quali sono le forme di riconoscimento.  Essere dono

3 L‘IDENTITÁ UMANA  É complessa  Si sviluppa lungo un arco di vita,  disponendo di un nucleo aggregativo che si mantiene costante: continuità dove uno si riconosce e viene riconosciuto.

4 I PRESUPOSTI ALLA COSTITUZIONE DELL´IDENTITÁ  Due facce dello stesso processo: la costituzione dell'Altro e la costituzione dell'Io la costituzione dell'Io

5 La comunità: orizzonte di risposta al bisogno di riconoscimento

6 IL RICONOSCIMENTO L’identità del soggetto implica in modo costitutivo dialettica del riconoscimento una dialettica del riconoscimento, un doppio movimento:

7 IDENTITÁ: riconoscimento Esperienza del riconoscimento dono Esperienza del dono

8 IDENTITÁ CON CAMBIAMENTI IN RAPPORTO CON GLI ALTRI Una MEDESIMEZZAUn IPSE capace di che resta invariata rimanere sé con i nel tempo. cambiamenti in rapporto con gli altri.

9 IDENTITÁ NARRATIVA AL RICONOSCIMENTO IL RICONOSCIMENTO DEL SÉ MEDIANTE IL SÉDEL SÉ MEDIANTE L´ALTRO SI AFFIANCA IL RICONOSCIMENTO COME ATTO RECIPROCO

10 DONO  Dono: espressione del mutuo riconoscimento evidenziando la struttura costitutivamente relazionale del soggetto, aperto per struttura all’alterità.

11 DIMENSIONI DEL SÉ: DUE MODI DI PERCEPIRSI NELLA CONTINUITÁ DEL VIVERE MEDESIMEZZA Senso di "permanenza di me" nella molteplicità delle situazioni, indipendente dello contingente. Modelli precostituiti con una alteritá significativa. IPSEITÁ Senso di "coesione di me" con l'ordinamento delle esperienze in una configurazione narrativa. Stati affetivi momentanei legati agli eventi.

12 LA BASE SICURA DEFINE L´ORIENTAMENTO DEL SÉ I bambini con risposte affettive coerenti e prevedibili alla richiesta di prossimità, svilupperanno la capacità di discriminare le emozioni e la propria esperienza da quella degli altri. I bambini con risposte ambigue e variabili, riusciranno a differenziare poco le proprie emozioni e a porre un vero confine fra sé e l’altro.

13 FORME DI RICONOSCIMENTO L’Altro da co- produttore della mia identità, se non rispetta la libertà e la diversità altrui, può diventare addirittura minaccia per la sopravvivenza della mia soggettività.

14 FORME DI RICONOSCIMENTO A seconda di come é considerata l´alteritá: come una cosa  il Tu é considerato ontologicamente come una cosa come persona e come oggetto  é considerato simultaneamente come persona e come oggetto come generatore di una dimensione della realtà  é considerato come generatore di una dimensione della realtà irreducibile e unica.

15 FORME DI RICONOSCIMENTO: IL TU É COME UNA COSA Il Tu considerato otnologicamente in termini obiettivi come se fossi una cosa a manipolare secondo i propri scopi.

16 FORME DI RICONOSCIMENTO: COME PERSONA E OGGETTO  Il Tu considerato come persona e oggetto, riconosciuto nella sua unicitá ma si crede conoscere le sue intenzioni, emozioni e motivazioni.

17 FORME DI RICONOSCIMENTO: COME UNA DIMENSIONE UNICA  Il Tu come generatore di una dimensione unica. Vivere l´altro come persona, ascoltare il suo dire, accettando e interrogandosi sul mondo dell´altro.

18 ESSERE DONO « L’uomo […] riceve il dono come tale solo accogliendo l’atto di donare, cioè ancora donando a sua volta. Ricevere il dono e donarlo si confondono in una sola ed identica operazione, la ridondanza. Solo il dono del dono può ricevere il dono, senza appropriarsene e distruggerlo, in un mero possesso». Jean Luc Marion

19 DONARE IN LIBERTÁ  Il dono è una scelta libera in funzione delle proprie convinzioni.  L´uomo che dona riconosce l´altro ma a sua volta riconosce se stesso e riafferma la sua vera identità nello stesso atto di donare. Il soggetto che dona é aperto e ospitale e puó concepire l´altro come una dimensione unica.

20 ¨Al morire dell´io nel tu, perché il tu é il luogo dove l’io muore nel fratello, si realizza pienamente come io¨ Chiara Lubich

21 GRAZIE


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