La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Isolamento dei batteri fitopatogeni

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Isolamento dei batteri fitopatogeni"— Transcript della presentazione:

1 Isolamento dei batteri fitopatogeni
Laboratorio n° 4: Sintomatologia Fanerogame parassite Isolamento dei batteri fitopatogeni

2 Lo studio dei sintomi  Sintomi: i sintomi possono essere localizzati (compaiono soltanto sui tessuti circostanti il punto di ingresso del patogeno) o sistemici (si manifestano in modo diffuso su diverse parti o su tutta la pianta, quindi lontano dal punto di ingresso del patogeno)  Classificazione dei sintomi: - Modificazioni cromatiche - Modificazioni di forma e dimensione - Necrosi ed alterazioni degenerative

3 Modificazioni di forma e dimensioni: arrotolamento fogliare
 Accartocciamento o arrotolamento: il lembo fogliare si ripiega su se stesso. Sintomo spesso legato all’attacco di virus e micoplasmi.

4 Modificazioni di forma e dimensioni: arrotolamento fogliare
 Accartocciamento o arrotolamento: il lembo fogliare si ripiega su se stesso. Nelle monocotiledoni è spesso legato allo stress idrico.

5 Modificazioni di forma e dimensioni:
 Laciniatura: i seni fogliari si approfondiscono, conferendo un aspetto “slanciato” alla foglia.

6 Modificazioni di forma e dimensioni
 Bollosità: il lembo fogliare mostra deformazioni con rigonfiamenti alternati a depressioni.

7 Modificazioni di forma e dimensioni
 Erinosi: anormale sviluppo in numero e/o dimensione dei tricomi dell’ospite.

8 Modificazioni di forma e dimensioni
 Rizomania: anormale sviluppo in numero e/o dimensione dei delle radici secondarie.

9 Modificazioni di forma e dimensioni
 Enazioni (omeoplasie crestiformi): anormale sviluppo del lembo fogliare, spesso si manifesta in corrispondenza delle nervature.

10 Modificazioni di forma e dimensioni
 Lenticellosi: anormale sviluppo (in numero e/o dimensione) o degenerazione delle lenticelle (naturali aperture presenti su fusti, tuberi, ecc).

11 Modificazioni di forma e dimensioni
 Galle: neoformazioni come conseguenza di iperplasia e/o ipertrofia cellulare con sviluppo determinato. Spesso dovute a punture di insetti galligeni (es. cinipidi)

12 Modificazioni di forma e dimensioni
 Galle: neoformazioni dovute a iperplasia e/o ipertrofia cellulare con sviluppo determinato. Sull’apparato radicale sono spesso indice di attacco di nematodi.

13 Modificazioni di forma e dimensioni
 Tumori: neoformazioni dovute a iperplasia e/o ipertrofia cellulare con sviluppo indeterminato (es. Agrobacterium spp.)

14 Modificazioni di forma e dimensioni
 Tumori: neoformazioni dovute a iperplasia e/o ipertrofia cellulare con sviluppo indeterminato (es. Agrobacterium spp.)

15 Modificazioni di forma e dimensioni
 Blastomania e scopazzi: eccessiva formazione e successivo sviluppo delle gemme con conseguente ramificazione affastellata.

16 Fanerogame parassite  Emiparassita epigea: Viscum spp.

17 Fanerogame parassite  Piante parassite: angiosperme (piante a fiore) che direttamente instaurano un rapporto parassitario con un’altra pianta di una specie diversa attraverso austori. Gli austori sono radici modificate capaci di instaurare un collegamento morfologico e funzionale con la pianta ospite.  Tipologia di piante parassite: - Organo colpito: epigee ed ipogee - Tipo di rapporto parassitario: emiparassite: contengono clorofilla (sono quindi fotosintetiche) ma ottengono acqua e nutrienti in forma minerale dall’ospite attraverso la connessione con lo xilema. oloparassite: non contengono clorofilla (non sono quindi fotosintetiche) ed ottengono acqua, sali e carbonio organico dall’ospite attraverso le connessioni instaurate con lo xilema e il floema dell’ospite. parassite obbligate: per svilupparsi fino a maturità necessitano della presenza dell’ospite. parassite facoltative: possono svilupparsi fino a maturità anche in assenza dell’ospite.

18 Fanerogame parassite  Oloarassita epigea: Cuscuta spp.

19 Fanerogame parassite  Oloparassita epigea: Cuscuta spp.

20 Fanerogame parassite  Oloparassita ipogea: Orobanche spp.

21 Fanerogame parassite  Emiparassita ipogea: Striga spp.

22 L’isolamento dei batteri fitopatogeni

23 I postulati di Koch

24 Isolamento di batteri fitopatogeni (1:2)
 Isolamento da fusti infetti: - Fusti di olivo presumibilmente attaccati da Pseudomonas savastanoi (rogna dell’olivo)  Sintomi e segni osservabili: - Tumori

25 Isolamento di batteri fitopatogeni (2:2)
 Isolamento da fusti infetti: - Fusti presumibilmente attaccati da Agrobacterium tumefaciens  Sintomi e segni osservabili: - Tumori

26 Protocollo di isolamento (1:2)
 1_Pulizia superficiale - Primo lavaggio superficiale in acqua corrente. Segue un lavaggio in ipoclorito di sodio (3%) per 5 minuti. Segue un lavaggio in acqua sterile per eliminare l’ipoclorito.  2_Taglio e prelievo del campione - dimensioni del campione infetto da asportare (1-3 mm) - asportare 6-10 porzioni di vegetale da ogni campione - la zona di incisione va scelta accuratamente, evitando aree in avanzato stato di decomposizione - porre particolare attenzione nell’uso del bisturi  3_Lavaggio in acqua sterile - i campioni devono essere lavati in acqua sterile tre volte (2-3 minuti per ogni lavaggio) - al termine dei lavaggi i campioni devono essere posti ad asciugare in condizioni di sterilità  4_Utilizzo del substrati - i campioni lavati devono essere posti sul substrato selezionato in condizioni di sterilità

27 Protocollo di isolamento (2:2)
 Computo materiali - campioni vegetali infetti - bisturi - NA (nutrient agar; 1 beuta da 500 ml) - Piastre petri sterili (n° 35) - Acqua sterile (1,000 ml) - Falcon (15 ml) o eppendorf (2 ml) sterili


Scaricare ppt "Isolamento dei batteri fitopatogeni"

Presentazioni simili


Annunci Google