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1 SOFTWARE LIBERO E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. 2 CONCETTO DI SOFTWARE LIBERO Coniato da Stallman, primi anni ’80 4 principi di libertà: –Libertà fondamentale.

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1 1 SOFTWARE LIBERO E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

2 2 CONCETTO DI SOFTWARE LIBERO Coniato da Stallman, primi anni ’80 4 principi di libertà: –Libertà fondamentale detta anche libertà 0: “è la libertà di eseguire il programma per qualunque scopo, senza vincoli sul suo utilizzo”; –Libertà 1: “è la libertà di studiare il funzionamento del programma, e di adattarlo alle proprie esigenze”; –Libertà 2: “è la libertà di ridistribuire copie del programma”; –Libertà 3: “è la libertà di migliorare il programma, e di distribuirne i miglioramenti”. Condizione necessaria: Accesso al codice sorgente.

3 3 Nel 1984 Stallman diede via a un progetto chiamato “progetto GNU”, che aveva lo scopo di tradurre il concetto di software libero e, inoltre, creò la Free Software Foundation per dare un supporto logistico, economico e legale.

4 4 I criteri dell’Open Sources Iniziative che permettono di determinare la natura libera o proprietaria di una licenza di software si articola in nove punti: 1. libera ridistribuzione 2. codice sorgente 3. prodotti derivati 4. integrità del codice sorgente dell’autore 5. assenza di discriminazioni nei confronti di persone o gruppi 6. assenza di discriminazioni nei confronti di sfere di attività 7. distribuzione di licenza 8. la licenza non deve essere specifica di un prodotto 9. la licenza non deve imporre limitazioni ad altri software.

5 5 COPYRIGHT E COPYLEFT Una licenza di copyright è un documento legale solitamente distribuito con il programma, si basa sulle norme del diritto d’autore, e specifica diritti e doveri di chi compra o riceve il software. La maggior parte delle licenze sono prioritarie, ovvero non libere, perché non garantiscono le 4 libertà, infatti non consentono la libera copia, ne la modifica.

6 6 La licenza del progetto GNU, ovvero la Licenza Pubblica Generica GNU (GNU = Gnu’s Not Unix) (GNU GPL), concede all’utente la possibilità di: utilizzarlo, studiarlo, distribuirlo e modificarlo, cioè le 4 libertà, e si occupa anche di proteggerle, quindi “chi modifica un programma protetto da GPL e lo distribuisce con queste modifiche, deve distribuirlo sotto licenza GPL”. Il nome dato a questa protezione è copyleft, questo tipo di protezione è detto Permesso d’autore.

7 7 Vantaggi Libertà di: copiare studiare: il software si può presentare in due modi, uno leggibile solo alla macchina e l’altro comprensibile solo all’utente. La forma comprensibile al calcolatore detta binaria o eseguibile (ciò che il computer esegue). La modalità leggibile alle persone è detta codice sorgente, ciò che viene creato da un programmatore e viene poi tradotto da un altro programma nella forma binaria od eseguibile. In realtà il programmatore è in grado di leggere un binario ma con difficoltà. Alcuni linguaggi possono utilizzare lo stesso testo sia per il codice leggibile si per quello eseguibile. modificare ridistribuire (dovere di ridistribuire la sorgente derivata) Affidabilità Efficienza Sicurezza Garantisce la scelta del fornitore Possibilità di condividere e collaborare Gratuità o basso costo

8 8 Settore pubblico i primi contributi sono stati i laboratori di ricerca e le università, poi sono stati affiancati dalle amministrazioni centrali e locali. Fra i requisiti della PA vanno ricordati: economicità, indipendenza dai fornitori (consiste nel poter affidare il supporto di un prodotto a un’azienda scelta dal cliente), sicurezza (perché si è a conoscenza del codice sorgente, sono più agevoli i controlli interni alla ricerca di eventuali “bachi” o debolezze sfruttabili dall’esterno), riusibilità e interoperabilità. Importante per gli Enti è l’interscambio di dati, quindi è preferibile usare formati aperti e standard, ciò assicura: –Indipendenza: tutti possono sviluppare applicazioni che gestiscono un formato aperto. –Interoperabilità, condividere gli stessi dati. –Neutralità: non c’è l’obbligo di utilizzare un prodotto.

9 9 UTILITA’ NELLA P.A. Già diversi anni fa il panorama del software libero poteva vantare buoni programmi nel campo del software d’infrastruttura: web server Apache, il browser Mozilla, l’application server Zope, il server DNS Blind e il server di posta Sendmail. Tra i sistemi di gestione basi di dati vi si può trovare Mysql (usato nei registri di Stato Civile – Ministero dell’Interno) e PostgreSQL. Nella seconda metà degli anni 90 il software a codice aperto inizia a diventare un’alternativa nella P.A. nel campo degli applicativi per l’utente finale. Vennero sviluppate le prime interfacce grafiche per Linux, Gnome e Kde, che hanno permesso il loro utilizzo anche agli utenti non esperti. Nel campo dell’office automation l’alternativa è offerta da Sun Microsystems che nel 2000 ha dato vita a Open Office, una suite ricca di funzionalità e basata su uno standard aperto XML (extensible markup language). I benefici vanno rintracciati, come già detto, nel basso costo iniziale di azione, l’indipendenza dai fornitori, la sicurezza, la flessibilità e l’interoperabilità. I costi iniziali si abbassano per i costi delle licenze e degli aggiornamenti. Molto spesso gli aggiornamenti si adottano non per le migliorie ma piuttosto perché possono provocare incompatibilità con le versioni precedenti. Svantaggi: instabilità del mercato e carenza di drivers, visti da molti non come punti di debolezza, ma sono una conseguenza della relativa giovinezza del modello

10 10 CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE nuovo codice della P.A. (D.Lgs n. 82/2005), rende obbligatoria l’innovazione nella P.A.: da una parte offrendo all’utente ovvero al cittadino il diritto di interagire sempre e ovunque attraverso Internet, posta elettronica e reti, dall’altra stabilendo che tutte le amministrazioni devono organizzarsi in modo da rendere sempre disponibili le informazioni in modo digitale.

11 11 Il codice: introduce nuovi diritti per cittadini e imprese, Diritto all’uso di nuove tecnologie: deve essere disponibile un canale digitale sicuro e certificato, che permetta di dialogare con l’amministrazione dal proprio PC. Diritto all’accesso e all’invio di documento digitali, in modo sicuro e trasparente. Diritto ad effettuare qualsiasi pagamento in forma digitale, già prevista per l’anno 2006 ora si parla a partire dal 2007. Diritto di ricevere qualsiasi comunicazione pubblica per e-mail, la posta elettronica della P.A. dovrà essere certificata, ovvero certa la data, l’ora della spedizione e ricezione e della sua provenienza. Le comunicazioni e le documentazioni di questo tipo, avranno piena validità giuridica. Diritto alla qualità e alla misura della soddisfazione. Diritto alla partecipazione. Diritto di trovare on line tutti i moduli indica nuovi strumenti, Posta elettronica certificata. Trasmissione informatica dei documenti. Firma digitale. Documenti informatici, sottoscritto con una firma elettronica certificata. Nascita dei fascicoli elettronici, in sostituzione di quelli cartacei. Siti Internet, accessibili da tutti, reperibili, facilmente usabili, chiari nel linguaggio, affidabili, semplici, costantemente aggiornabili. Le carte elettroniche. Disponibilità dei dati attraverso reti anche con altra amministrazioni.

12 12 Obiettivi della riforma: Cooperazione fra vari enti e privati cittadini. Creare una P.A. che costi meno. Creazione di archivi digitali. Il riuso delle tecnologie, creazione di una banca dati dei programmi informatici riutilizzabili, elenco di programmi applicativi di proprietà pubblica. Creazione di sportelli per le imprese telematici.

13 13 RIUSO Il concetto di riuso può essere applicato a: soluzioni complete: è il caso di intere applicazioni informatiche già in uso che vengono adattate ad altre realtà, o alternativamente, la realizzazione di un framework generico che viene poi riusato in senso stretto per diversi progetti; modelli organizzativi: ogni soluzione informatica si inserisce in un contesto organizzativo e prefigura specifici processi di lavoro: ad esempio, un progetto per la realizzazione di un portale web in genere comprende un modello organizzativo, che definisce la struttura del comitato di redazione, i ruoli, il workflow di approvazione e pubblicazione dei documenti, ecc.; documenti ed altri materiali: materiali didattici per attività di formazione o addestramento, studi di fattibilità, capitolati di gara, documenti di analisi, ecc.; componenti software: porzioni di codice, moduli, pattern, schemi di basi di dati, architetture, ecc.; questa tipologia di riuso richiede l’adozione di un adeguato processo di produzione del software;

14 14 Riusare vuol dire trasferire soluzioni di proprietà pubblica, dal soggetto pubblico che le ha realizzate ad un altro che ne vuol fare uso. Si possono riutilizzare: software modelli di dati schemi contrattuali documentazione tecnica di progettazione del software esperienze e metodi …..

15 15 Perché adoperarlo? Razionalizzazione/ottimizzazione della spesa Miglioramento progressivo della qualità dei prodotti in uso e del know how sul loro uso Standardizzazione e maggiore facilità di interoperabilità e cooperazione applicativa Maggiore controllo dell’evoluzione dei sistemi informatici a supporto dell’offerta di servizi verso cittadini ed imprese Innovazione tecnologica: crescente esigenza di disaccoppiamento tra livelli applicativi e di integrazione tra i livelli (obiettivi SPC CNIPA).

16 16 Benefici economici diretti: –Risparmi (minori costi gestionali e di sviluppo) od entrate di denaro Benefici monetizzabili indiretti: –Riduzione dei tempi di lavoro delle pratiche –Minore contenzioso per errori –Maggiore condivisione delle informazioni tra le P.A. –Possibilità di utilizzo più razionale delle infrastrutture e delle risorse disponibili –L’efficacia e l’efficienza del riuso delle applicazioni software possono essere controllate e migliorate di continuo! (funzioni base + funzioni aggiuntive + funzioni future).

17 17 CNIPA Nel gennaio 2005 nasce il centro di competenza (settore del CNIPA) con le seguenti funzioni: realizzare e gestire il catalogo delle applicazioni riusabili e il portale del riuso; elaborare metodi e strumenti; offrire supporto alle P.A. Il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA) opera presso la Presidenza del Consiglio per l’attuazione delle politiche del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie. Unifica in sé due organismi preesistenti: l’Autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione ed il Centro tecnico per la R.U.P.A. Il CNIPA ha l'obiettivo primario di dare supporto alla pubblica amministrazione nell'utilizzo efficace dell'informatica per migliorare la qualità dei servizi e contenere i costi dell’azione amministrativa

18 18 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE La tematica del software “a codice libero” o “open source” ha alcuni punti in comune con la tematica del riuso applicativo. Le analisi compiute di recente sull’argomento6, anche con particolare focalizzazione sulla pubblica amministrazione italiana, permettono di esprimere alcune considerazioni: le tipologie di licenza con cui un prodotto software può essere rilasciato (e, tra queste, le licenze di tipo proprietario, o di tipo open source quali la General Public Licence) non hanno una diretta relazione con la problematica del riuso tra le PA, in quanto oggetto di riuso sono applicazioni di cui l’amministrazione cedente detiene la piena proprietà (non sono, dunque, applicazioni rilasciate su licenza); il modello di sviluppo proprio del software open source, e in particolare i meccanismi di condivisione delle conoscenze e dell’aggregazione degli utenti e degli sviluppatori in “community”, appaiono particolarmente adatti a favorire fenomeni di riuso di moduli, componenti e intere soluzioni informatiche tra soggetti diversi; il modello economico legato al software open source, basato su servizi di personalizzazione, integrazione e adattamento di prodotti open source, sembra coincidere con il modello economico proposto per i fornitori di servizi legati al riuso applicativo (appunto servizi di adattamento e integrazione di applicazioni cedute per il riuso); i più noti fattori di successo (in termini di diffusione e di qualità percepita dagli utenti) di un prodotto open source fanno parte anche delle caratteristiche tecniche che rendono un software riusabile (ad esempio l’utilizzo esteso di standard aperti, la portabilità intesa come indipendenza dalla piattaforma e da altri software, la facilità d’integrazione, l’interoperabilità, ecc.).

19 19 INIZIATIVE Comune di Torino: mozione n. 7 2002 n. 09590/002: avvio studio di fattibilità, pianificazione e sperimentazione Regione Toscana Comune di Pisa Comune di Firenze Provincia di Prato – protocollo informatico open source Regione Emilia Romagna Provincia di Cremona per Linux, Open Office, Sendmail per la posta elettronica PA-Flow nato dalla collaborazione tra l’AIPA (ora CNIPA)e la Scuola Superiore S. Anna di Pisa, progetto per il protocollo informatico e la gestione documentale  Ministero dell’Interno per i servizi demografici: progetti di automazione dei Servizi demografici.

20 20 Ministero dell’Interno per i servizi demografici: progetti di automazione dei Servizi demografici 1)L’Indice Nazionale delle Anagrafi e il Sistema INA/SAIA 2) La Carta d’Identità Elettronica 3)L’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero 4) L’informatizzazione dei registri dello Stato Civile e il Centro nazionale di raccoltadelle copie degli archivi informatici comunali

21 21 In data 2 Marzo 2006, è stato istituito presso il dipartimento per gli affari Interni e Territoriali – Direzione Centrale per i Servizi Demografici, il Comitato Scientifico del Centro Nazionale dei Servizi Demografici, in collaborazione con il Ministro dell’interno, l’ANCI e l’università degli studi di Roma 2 Tor Vergata, per la definizione, progettazione e realizzazione di software open source e per l’attivazione e la gestione di un repository di software open source da mettere a disposizione dei Comuni e degli utenti del CNSD (convenzione in data 19/11/2003 e verbale di collaudo in data 3/08/2005). Il ministero dell’Interno promuove l’utilizzo del software a codice aperto all’interno delle P.A. e a tal fin a realizzato un portale che si occupa di distribuire il software tramite repository e fornisce il supporto tecnico per lo sviluppo di progetti open source. Finalità del Comitato: verifica la funzionalità e la sicurezza dei software sviluppati dai Comuni, Regioni, nonché la corretta gestione giuridica degli stessi al fine di consentire la validazione e la successiva pubblicazione nel sito; verificare la funzionalità e la sicurezza di software di Comuni e Regioni, che intendono aprire progetti open source; individuare le procedure di validazione dei predetti software, per la pubblicazione; individuare la tipologia di licenza con cui la Direzione Centrale per i Servizi Demografici debba rilasciare i software.

22 22 Normativa Decreto Legislativo 12 febbraio 1993, n. 39 Legge 24 novembre 2000, n. 340 Legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Legge Finanziaria 2003)Legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Legge Finanziaria 2003) Direttiva del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie del 19 dicembre 2003 Legge 30 dicembre 2004, n. 311 (Legge Finanziaria 2005) Direttiva del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie del 4 gennaio 2005 Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell'Amministrazione Digitale) Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 maggio 2005


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