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Corso di aggiornamento S.I.M.F.E.R. Emilia Romagna Medicina Riabilitativa e Sport Riccione,12 – 15 maggio 2008 DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO DELL’ATTIVITA’

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Presentazione sul tema: "Corso di aggiornamento S.I.M.F.E.R. Emilia Romagna Medicina Riabilitativa e Sport Riccione,12 – 15 maggio 2008 DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO DELL’ATTIVITA’"— Transcript della presentazione:

1 Corso di aggiornamento S.I.M.F.E.R. Emilia Romagna Medicina Riabilitativa e Sport Riccione,12 – 15 maggio 2008 DEFINIZIONE DELL’INTERVENTO DELL’ATTIVITA’ MOTORIA IN RELAZIONE ALLE FUNZIONI DA ATTIVARE Relatore Pasqualino Maietta Latessa Facoltà di Scienze Motorie

2 Considerazioni generali L’ATTIVITA’ MOTORIA SI E’ ORMAI RADICATA COME PARTE DEL COSTUME DI OGNI INDIVIDUO ASSUMENDO UN RUOLO IMPORTANTE NELLA VITA QUOTIDIANA. DIMINUISCE LA RICHIESTA DI SPORT ORGANIZZATO, COMPETITIVO E AUMENTA QUELLO DELLE ATTIVITA’ MOTORIE INDIVIDUALIZZATE, SVOLTE AL DI FUORI DELLA TRADIZIONALE ASSOCIAZIONE

3 To encourage increased participation in physical activity among Americans of all ages by issuing a public health recommendation on the types and amounts of physical activity needed for health promotion and disease prevention. Physical activity and public health. A recommendation from the Centers for Disease Control and Prevention and the American College of Sports Medicine. Pate RR,Pratt M, Blair SN et al. Considerazioni generali

4 ATTIVITA’ FISICA E SALUTE La Surgeon General, US (1996) giunge a due conclusioni : “Significativi benefici per la salute si possono ottenere, con una moderata attività fisica, svolta nella maggior parte o in tutti i giorni della settimana. Gran parte della popolazione potrebbe migliorare la propria salute e la qualità della vita con un modesto incremento dell’attività fisica quotidiana …….” “Benefici addizionali alla salute si possono ottenere con un incremento dell’attività fisica quotidiana. Le persone che per lungo tempo, riusciranno a mantenere un regime regolare d’attività, praticata con un’intensità crescente, otterranno i maggiori benefici..” Considerazioni generali

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7 PRINCIPI GENERALI DELLA PRESCRIZIONE DEGLI ESERCIZI NELLE PERSONE ANZIANE

8 CURVA RAPPORTO DOSE-EFFETTO POTENZA : Capacità di un determinato dosaggio di causare l’effetto PENDENZA: Curva che descrive la variazione dell’effetto a determinati dosaggi PENDENZA: Curva che descrive la variazione dell’effetto a determinati dosaggi VARIABILITA ’:Variabilità nella dose necessaria e variabilità dell’effetto associato ad una data dose (Goodman, Gilman: The pharmacological basis of therapeutics – 1975) (Goodman, Gilman: The pharmacological basis of therapeutics – 1975)

9 DOSE - RISPOSTA DOSE - RISPOSTA Le risposte immediate : sono quelle che si producono dopo una o più sedute di esercizi senza ulteriori miglioramenti. Le risposte rapide: sono quelle che producono rapidamente dei miglioramenti ed una condizione stabile. Le risposte lineari: i miglioramenti si producono continuamente con il tempo. Le risposte ritardate: quelle che si producono solo dopo settimane di allenamento

10 PROPOSTA RELAZIONE DOSE-RISPOSTA PROPOSTA RELAZIONE DOSE-RISPOSTA Da Jennings et al.,1991

11 Da Pate et al.,1995

12 VALUTAZIONE ► CONOSCENZA DEGLI EFFETTI DEL PROCESSO D’ INVECCHIAMENTO SULLE VARIABILI MISURATE DURANTE IL TEST DA SFORZO

13 FREQUENZA CARDIACA MASSIMALE FC A RIPOSO (NON VI E’ APPREZZABILE VARIAZIONE) PORTATA CARDIACA MASSIMALE PRESSIONE DEL SANGUE A RIPOSO E IN CORSO D’ESERCIZIO MASSIMO CONSUMO D’ OSSIGENO VOLUME RESIDUO FLESSIBILITA’ MASSA MAGRA CONOSCENZA DEGLI EFFETTI DEL PROCESSO D’ INVECCHIAMENTO SULLE VARIABILI MISURATE DURANTE ITEST

14 VALUTAZIONE ► CONOSCENZA DEGLI EFFETTI DEL PROCESSO D’ INVECCHIAMENTO SULLE VARIABILI MISURATE DURANTE IL TEST DA SFORZO ► L’ INVECCHIAMENTO FISIOLOGICO NON E’ UNIFORME FRA LA POPOLAZIONE ► E’ DIFFICILE DISTINGUERE GLI EFFETTI DOVUTI ALLA MANCANZA DI ALLENAMENTO, AL DECLINO DOVUTO ALL’ETA’ E ALLE EVENTUALI PATOLOGIE ► LA VELOCITA’ E LA POTENZIALE REVERSIBILITA’ DEL PROCESSO D’ INVECCHIAMENTO POSSONO ESSERE OGGETTO D’ INTERVENTO

15 L’effetto condizionante del training fisico deriva da un giusto equilibrio tra Intensità dell’esercizio fisico Frequenza e progressione Durata delle sedute Continuità dell’esercizio fisico

16 FITNESS CARDIOVASCOLARE NELLA TERZA ETA’

17 LA MODALITA’ DELL’ESERCIZIO DOVREBBE ESSERE QUELLA CHE NON IMPONE STRESS ECCESSIVI LA PASSEGGIATA E’ UN’ECCELLENTE MODALITA’ D’ESERCIZIO PER GLI ANZIANI SENZA PARTICOLARI COMPROMISSIONI L’ATTIVITA’ DOVREBBE ESSERE ACCESSIBILE, UTILE E DIVERTENTE, TUTTI ASPETTI DIRETTAMENTE CORRELATI ALL’ACCETTAZIONE DELL’ ESERCIZIO PER LE PERSONE ANZIANE SEDENTARIE L’INTENSITA’ DEVE INIZIARE AD UN BASSO LIVELLO E PROGREDIRE IN BASE ALLE PREFERENZE E ALLA TOLLERANZA INDIVIDUALE MODALITA’

18 INTENSITA’ TRENTA MINUTI D’ESERCIZIO AEROBICO DI MODERATA INTENSITA’, GARANTISCE SENSIBILI BENEFICI PER LA SALUTE (ACSM) INTENSITA’ e/o DURATE MAGGIORI OFFRONO ULTERIORI VANTAGGI PER IL MIGLIORAMENTO DELL’EFFICIENZA FISICA, MA POSSONO AUMENTARE IL RISCHIO DI PROBLEMI CARDIOVASCOLARI E MUSCOLO-SCHELETRICI E’ STATO DIMOSTRATO CHE SI OTTENGONO MIGLIORAMENTI NELL’EFFICIENZA CARDIOVASCOLARE CON PROGRAMMI DI INTENSITA’ DI ALLENAMENTO DAL 50% ALL’85% DEL VO 2max NEL PRESCRIVERE UN ESERCIZIO AEROBICO E’ PREFERIBILE MISURARE IL PICCO DI FREQUENZA CARDIACA EFFETTIVA,PIUTTOSTO CHE RICORRERE AD UN PICCO DI FREQUENZA CARDIACA DESUNTO IN BASE ALL’ETA’ LA VARIABILITA’ DEL PICCO DI FREQUENZA NELLE PERSONE SOPRA I 65 ANNI E’ NOTEVOLE ED E’ MAGGIORE IL RISCHIO DI NON INDIVIDUARE PATOLOGIE ARTERIOSE CORONARICHE IN ATTO O LATENTI (ACSM)

19 Rapporto tra % della F.C. Max, % della riserva di F.C. E del % del VO 2 max Da Pollock, Wilmore, 1990 da Londeree e Ames,1976

20 DURATA NON DEVE ESSERE CONTINUA PER PRODURRE BENEFICI. CHI HA DIFFICOLTA’ A SOSTENERE ESERCIZI PER 30 min. PUO’ ESSERE INCORAGGIATO AD ESERCITARSI PER PERIODI DI 10 min. DISTRIBUITI DURANTE IL GIORNO PER EVITARE LESIONI E GARANTIRNE LA SICUREZZA, I SOGGETTI ANZIANI DOVREBBERO INIZIALMENTE INCREMENTARE LA DURATA DELL’ESERCIZIO NON L’INTENSITA’ FREQUENZA L’ESERCIZIO SVOLTO AD INTENSITA’ MODERATA DOVREBBE ESSERE PRATICATO NELLA MAGGIOR PARTE DEI GIORNI DELLA SETTIMANA. L’ESERCIZIO SVOLTO AD UN LIVELLO PIU’ INTENSO, DOVREBBE ESSERE PRATICATO ALMENO 3 VOLTE ALLA SETTIMANA, ALTERNANDO GIORNI DI ESERCIZIO CON GIORNI DI RIPOSO

21 FITNESS PER L’ EFFICIENZA MUSCOLARE OBIETTIVO PRINCIPALE DEL PROGRAMMA E’ QUELLO DI SVILUPPARE UNA SUFFICIENTE EFFICIENZA MUSCOLARE,IN MODO D’ AUMENTARE LA CAPACITA’ DELL’INDIVIDUO DI CONDURRE UNO STILE DI VITA FISICAMENTE AUTONOMO. PER AIUTARE A PREVENIRE LE CADUTE, MIGLIORARE LA MOBILITA’ E A CONTRASTARE LA “ FRAGILITA’ MUSCOLARE”

22 INTENSITA’ PRATICARE ALMENO 1 SESSIONE DI 8/10 ESERCIZI CHE COINVOLGANO TUTTI I PRINCIPALI GRUPPI MUSCOLARI. OGNI SESSIONE DOVREBBE PREVEDERE 10/15 RIP. UNA FREQUENZA PERCEPITA DI 12/13 DELLA SCALA DI BORG. AL MANIFESTARSI DELL’ EFFETTO DELL’ ALLENAMENTO E’ IMPORTANTE AGGIUNGERE ALL’INIZIO, UN SOVRACCARICO DI LAVORO, AUMENTANDO IL NUMERO DELLE RIPETIZIONI E IN SEGUITO INCREMENTARE IL CARICO. ESEGUIRE ESERCIZI IN GRADO DI ATTIVARE CONTEMPORANEAMENTE PIU’ ARTICOLAZIONI FREQUENZA L’ ALLENAMENTO DOVREBBE ESSERE PRATICATO PERLOMENO 2 VOLTE ALLA SETTIMANA CON ALMENO 48 ORE DI RIPOSO DURATA BISOGNEREBBE PERMETTERE AGLI ANZIANI DI PORTARE A COMPIMENTO SESSIONI DI 20-30 min

23 MISURAZIONE DELLO STATO DI EFFICIENZA FISICA ATTRAVERSO IL TEST DI VARIAZIONE DI POTENZA ( Δ WT) TEST SUBMASSIMALE A FREQUENZA CARDIACA COSTANTE. IDENTIFICA LA POTENZA MECCANICA ESPRESSA AD UNA DETERMINATA FREQUENZA CARDIACA TARGET DURANTE UNA PROVA AL CICLOERGOMETRO DELLA DURATA DI 5 MIN. IL TEST PROPONE UN RISCONTRO IMMEDIATO TRA I DATI RILEVATI PRIMA DI UN PERIODO DI ALLENAMENTO CON QUELLI RILEVATI AL TERMINE DELLO STESSO MANTENENDO INALTERATO L’IMPEGNO CARDIACO.

24 Protocollo del Test Δ WT Si svolge al cicloergometro. Pedalata costante (60 RPM) Durata: 5 minuti. La bike, incrementando progressivamente lo sforzo della pedalata, fa raggiungere al soggetto la Hrt target mantenendola costante fino alla fine del test. Hrt target = 70% Hrt max teorica (220- età). La scelta di adottare la percentuale del 70% è stata dettata dalla necessità di rimanere su frequenze di lavoro che permettessero ai soggetti un lavoro realmente aerobico.

25 PROTOCOLLO DEL Δ WT La potenza prestativa del soggetto viene ricavata calcolando la media dei valori dei Watt espressi ad iniziare dal momento in cui il soggetto ha raggiunto la Hrt target sino al termine del test.

26 USE IT OR LOSE IT GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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